Cella 2455, Braccio della morte

Alla fine degli anni Quaranta un misterioso criminale gettò nel terrore la città di Los Angeles; l'uomo agiva di notte, aggrediva le giovani coppie che si appartavano in auto, rapinava i ragazzi e costringeva le ragazze a seguirlo. Spesso usava loro violenza. Il suo marchio di fabbrica era l'uso di un'uniforme della polizia e di una torcia che proiettava una forte luce rossa. Catturarono e arrestarono Caryl Chessman. Processato, venne condannato a morte e trasferito nel carcere di San Quintino. Riuscì a ottenere una lunga serie di rinvii in cui dimostrava la propria innocenza. Cella 2455 è il più importante dei quattro romanzi autobiografici che Chessman scrisse in carcere. Un libro che ebbe una diffusione mondiale. Divenne poi un'arma nelle mani degli abolizionisti della pena capitale, per dimostrare che il Chessman di dieci anni dopo era «un altro uomo, al di là di ogni ragionevole dubbio».
Romanzi, Racconti, Novelle
Chessman Caryl
Baldini Castoldi Dalai
Braille e Edizione per ipovedenti
2005
5
754
Opera in prestito, Opera in vendita