Luglio 2019 n. 7 Anno XLIX MINIMONDO Periodico mensile per i giovani Direzione redazione amministrazione e stampa Biblioteca Italiana per i Ciechi "Regina Margherita" Onlus via G. Ferrari, 5/a 20900 Monza Casella postale 285 c.c.p. 853200 tel. 039/28.32.71 fax 039/83.32.64 e-mail: bic@bibciechi.it web: www.bibliotecaciechi.it Registrazione 25-11-1971 n. 202 Dir. resp. Pietro Piscitelli Comitato di redazione: Massimiliano Cattani Luigia Ricciardone Copia in omaggio Rivista realizzata anche grazie al contributo annuale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del MiBACT. Indice Comunicato: chiusura per ferie "Curiosando nel Braille" - XI Edizione A.A. Alcolisti Anonimi Chi ha inventato l'ascensore? Batman: il cavaliere oscuro Griglia, un pranzo "alla brace" Malaga: magia andalusa Vuelta a Espa�a 2019: le 21 tappe ai raggi x Comunicato: chiusura per ferie Informiamo i nostri gentili lettori che la Biblioteca rimarr� chiusa per le ferie estive dal giorno 12 al giorno 16 agosto 2019 e riaprir� luned� 19. Con l'occasione, formuliamo a tutti i nostri pi� sinceri auguri di buone vacanze. "Curiosando nel Braille" - XI Edizione (di Pietro Piscitelli, Presidente della Biblioteca Italiana per i Ciechi "Regina Margherita") Come ogni nuovo progetto anche "Curiosando nel Braille" era partito, ormai 11 anni fa, come una scommessa. Quando ci si rivolge con un'iniziativa totalmente nuova ad un territorio vasto come quello della Provincia di Monza e della Brianza, che comprende quasi 1 milione di abitanti, si devono mettere in conto delle criticit�. Eppure grazie ad un lavoro di rete che va avanti costantemente anno dopo anno non solo "Curiosando nel Braille" ha mosso i suoi primi passi, ma � cresciuto nel tempo fino ad arrivare a livelli di partecipazione e riconoscimento sempre pi� elevati da parte di scuole, famiglie, istituzioni e soprattutto ragazzi tra i 6 e i 18 anni. Lo scorso 1 giugno si � tenuta la cerimonia finale del Concorso presso il Cinema "Teodolinda" di Monza, con una importante presenza di studenti, famiglie, personale scolastico e istituzioni. E proprio riguardo alle istituzioni tra i primi a prendere la parola per un intervento � stato il Presidente dell'UICI Mario Barbuto, che ha idealmente completato il percorso fatto dai ragazzi all'interno della Biblioteca soffermandosi sull'Alfabeto Braille, riportandone le sue tappe evolutive e sottolineando come esso rappresenti un'invenzione geniale, lontana nel tempo ma comunque attualissima e universale. Basandosi sulla sua esperienza di Presidente della UICI, carica che lo pone costantemente a contatto con il grado di diffusione dell'Alfabeto Braille sul territorio italiano e all'estero, egli rappresenta una delle testimonianze pi� autorevoli per confermare l'importanza che a tutt'oggi il codice riveste per i non vedenti. Oltre a quello del Presidente Nazionale ci sono stati tanti altri interventi di spessore: sempre nell'ambito della UICI era presente Linda Legname, Coordinatrice Nazionale dei Centri di Consulenza Tiflodidattica nonch� membro della Direzione Nazionale UICI, che ha espresso la propria soddisfazione per il successo dell'iniziativa, la quale contribuisce ad avvicinare le nuove generazioni alle tematiche care a non vedenti e ipovedenti. Cristina Mussinelli, capo della divisione Project Management dell'Associazione Italiana Editori nonch� Segretario Generale della Fondazione LIA, invece, ha rimarcato l'importanza delle nuove tecnologie per rendere accessibili i testi scolastici e di lettura amena ai minorati della vista, una tematica che la vede impegnata da anni insieme al suo staff. Il Comune di Monza era rappresentato dall'Assessore alle Politiche Sociali Desir�e Chiara Merlini, che ha ricordato come la Festa della Repubblica prevista per il giorno successivo fosse stata ribattezzata "Festa dell'Inclusione", e dagli Assessori Pierfranco Maff� (Cultura) e Massimiliano Longo (Attivit� Produttive). Questi ultimi hanno sottolineato il legame che "Curiosando nel Braille" ha instaurato anno dopo anno con il territorio, e che loro conoscono bene in quanto collaborano con il progetto da diverse edizioni. A chiudere la folta rappresentanza comunale c'era Filippo Carati, Presidente del Consiglio comunale di Monza, il quale si � impegnato a fare da tramite con le forze politiche del territorio per sensibilizzare la cittadinanza sul mondo dei non vedenti e sull'attivit� della Biblioteca. A livello provinciale era presente la Vice-Presidente Concettina Monguzzi, che quest'anno ha ricoperto anche il ruolo di Membro della Commissione Giudicatrice: il suo intervento ha rimarcato i diversi punti di vista espressi dai ragazzi tramite i propri elaborati. Insieme ad essa, sempre in rappresentanza della Provincia, � intervenuta anche la Dr.ssa Maristella Colombo, che attraverso l'Ufficio Scolastico Provinciale da lei presieduto ha dato ampia diffusione all'iniziativa sin dalle sue prime fasi. Il funzionamento del Concorso � semplice: la Biblioteca mette a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado della Provincia la propria sede nel periodo che va da novembre a marzo. Una volta fissato l'appuntamento, i ragazzi fanno visita alla sede e per circa due ore entrano in contatto con i punti di forza, le difficolt� e gli strumenti che i minorati della vista ben conoscono ma che non sempre vengono adeguatamente resi noti alla cittadinanza. Una volta terminata la visita, le classi presentano un elaborato che restituisce le emozioni provate nel corso della stessa: un modo per spingerli a riflettere e rielaborare ci� che hanno vissuto. Ricordo con piacere ogni singola edizione, e sono sicuro che questa sensazione sia condivisa anche dalle tante persone che ci sono rimaste a fianco aiutandoci ad organizzare anche per quest'anno scolastico 2018-2019 le visite delle scuole, l'esame degli elaborati da quest'ultime presentati e la cerimonia finale, tenutasi lo scorso 1 giugno presso il Cinema Teodolinda di Monza. Dopo la Decima Edizione tenutasi l'anno scorso, che per la Biblioteca rappresent� un traguardo speciale anche perch� coincideva con il 90� Anniversario di fondazione dell'Ente, l'idea espressa per il futuro era di continuare ad investire nel progetto puntando ad una maggiore partecipazione. Non si trattava di un obiettivo semplice, ma proprio per questo la soddisfazione per come si � svolta questa undicesima edizione � ancora pi� grande. Infatti, la partecipazione degli studenti e della cittadinanza ha superato ogni aspettativa, e anche la RAI si � interessata all'iniziativa inviando una troupe che ha ripreso l'evento e intervistato alcuni ragazzi minorati della vista (Francesco Cortinovis, Sara Luconi e Nitu Venturini) che sono da anni utenti della Biblioteca e che si sono esibiti nella lettura rispettivamente di un testo cartaceo a caratteri ingranditi, un testo in formato digitale e un testo in Braille: le riprese sono andate in onda nel corso del programma "Spazio Libero" lo scorso 19 giugno su Rai Tre. 9 scuole, 28 classi, 700 alunni presso la Biblioteca e oltre 400 persone presenti durante la Cerimonia finale: in particolare quest'ultimo dato rappresenta un traguardo ragguardevole. Ma � molto significativo anche il fatto che le visite si siano procrastinate oltre le due ore previste, arrivando a due ore e mezza ed in alcuni casi anche tre ore in praticamente tutte le occasioni. Il personale della Biblioteca segue un iter ben preciso da intraprendere con i ragazzi durante il tempo che essi trascorrono con noi, ma a volte i tempi possono allungarsi per via delle curiosit� espresse dagli stessi. Ed � quello che � successo con regolarit� nell'edizione di quest'anno. Per concludere la panoramica su "Curiosando nel Braille" riporto l'elenco degli elaborati premiati, allo scopo di riconoscere ulteriormente lo sforzo dei ragazzi e per dare a voi lettori un'idea di quali sono stati i lavori da essi presentati. 1� classificato: Classe 4� B - Scuola Rodari di Monza - Oltre il muro (Libro tattile). 2� classificato: Classe 3� A - Scuola Parini di Camparada - Elaborato in stampa normale e Braille. 3� classificato: Classe 2� A - Scuola Rodari - Disegni relativi alla visita guidata in Biblioteca, raffiguranti le varie fasi della mattinata. Menzione speciale: Classe 2� B - Scuola Rodari - Disegni sulla mobilit� e su come un non vedente possa muoversi negli spazi sfruttando l'ambiente ad esso circostante e gli strumenti a sua disposizione quali bastone, cane guida, input sonori... Scuola secondaria di I grado 1� classificato: Francesca Mascaro - Classe 2� C - Scuola Alighieri di Cornate d'Adda - Poesia "Non Vedo ma Credo". 2� classificato: Beatrice Beretta - Classe 1� A - Scuola Zucchi - Disegno Albero in rilievo e Poesia, nei quali la ragazza si � concentrata sull'accostamento tra la vita di un non vedente e quella di un vedente. 3� classificato: Francesco Gioffr� - Classe 2� A - Scuola Ardig� - Portaspazzolini in 3D, con scompartimenti divisi a seconda del prodotto da inserire. Menzioni speciali: Anna Mauri, - Classe 2� B - Scuola Alighieri di Cornate d'Adda - Il libro delle vocali (tattile) - Classe 2� E - Scuola Alighieri di Cornate d'Adda - Puzzle tattile. Scuola secondaria II grado 1� classificato: Lucia Rossi - Classe 1� SU - Istituto Maddalena di Canossa di Monza - Cartellone giallo. 2� classificato: 1� C - Istituto Floriani di Vimercate - Alfabeto tattile (riprodotto con contenitori delle uova). 3� classificato: Classe 3� D - Istituto Don Milani di Meda - Domino adattato ai non vedenti. Nel ringraziare tutti i partecipanti e coloro che hanno collaborato all'iniziativa, in particolar modo i dipendenti della Biblioteca Gianluca Casalino, Massimiliano Cattani e Antonio Nicoletta, l'appuntamento � per l'anno prossimo, quando la Biblioteca cercher� almeno di bissare quanto di buono � emerso durante l'edizione appena trascorsa. A.A. Alcolisti Anonimi (di Marco Consoli, "Focus Storia" n. 153/19) - Dall'incontro di due etilisti, nel 1935, nacque negli Usa Alcolisti Anonimi. Storia di un simbolo d'America - Il giorno dopo essersi sbronzato, come faceva ormai da 17 anni, Bob Smith avrebbe dovuto operare un paziente. Era mattino e il chirurgo doveva andare in ospedale. Le sue mani per� tremavano al punto che la moglie chiese aiuto a Bill Wilson, ex agente di Borsa ed ex alcolista, che era ad Akron, in Ohio, per un affare poi rivelatosi un fiasco. L� aveva incontrato proprio Smith e si era messo in testa di aiutarlo a smettere di bere. La soluzione di Wilson per calmare il tremore e permettere al dottor Smith di entrare in sala operatoria? Stapp� una birra e gliela porse. Bob la bevve tutta d'un fiato e and� in clinica. Fu l'ultimo goccio d'alcol ingerito in vita sua. Era il 10 giugno 1935, e quel giorno nacque l'associazione di mutuo auto-aiuto di Alcolisti Anonimi. E da quell'ultima bevuta nacque, quattro anni dopo, la Bibbia della disintossicazione dall'alcol: il tomo Alcoholics Anonymous, 400 pagine in cui Bill Wilson racconta la battaglia sua, di Smith e di tanti come loro. Il "Grande libro", come fu ribattezzato per la sua mole, voleva essere un manuale per accompagnare gli alcolisti a liberarsi dal vizio. Stampato in 4.730 copie, faceva il punto sui primi anni di attivit� di Alcolisti Anonimi, che all'inizio del 1938 contava una quarantina di membri sobri. All'inizio le vendite andarono a rilento, finch� un programma radiofonico e alcune recensioni positive lo rilanciarono trasformandolo in un best seller. A oggi ha venduto milioni di copie in tutto il mondo e nel 2012 la Biblioteca del Congresso a Washington lo ha messo nella ristretta lista dei volumi che "hanno dato forma agli Stati Uniti d'America": simbolo di una lotta, quella contro la dipendenza da alcol, che era iniziata da tempo e che metteva in campo ogni mezzo. In molti Paesi, con gli etilisti, si usavano le maniere forti. In Inghilterra, Francia e Usa nell'800 si arrivava anche al loro arresto o all'internamento per insanit� mentale. Nelle case di cura l'alcolista era sottoposto a sedute di preghiera, bagni caldi, e tonici come il dicloruro d'oro, inventato dal medico americano Leslie Keeley (1836-1900) e giudicato "miracoloso", ma non conteneva oro n� aiutava a levarsi il vizio. Venivano tentate anche altre strade, dalle sedute di psicologia all'ipnosi, dalle diete a base di frutta e verdura, a medicinali contenenti stricnina e arsenico, fino all'iniezione di sieri come l'antietilina, ricavata dal sangue di un cavallo costretto alla dipendenza da liquori. I trattamenti pi� strampalati arrivavano a proporre correnti elettriche e persino cubicoli dove il paziente veniva esposto a ondate di calore o di luce violenta. Di fronte al fallimento della medicina e dei ciarlatani, l'altra opzione era mettersi nelle mani di Dio. Iniziarono a costituirsi cos� comunit� religiose in cui l'alcolismo non era visto come una malattia, ma come un peccato. Dal quale bisognava redimersi. In America spuntarono come funghi le cosiddette societ� di temperanza, organizzazioni di matrice religiosa che professavano, tra l'altro, la moderazione nel bere e l'astinenza dall'alcol, anche con azioni radicali, come nel caso della devota Carrie Amelia Nation, che distruggeva i bar che servivano alcolici a colpi d'ascia. Il passo verso il proibizionismo fu breve: la legge, ispirata dalla societ� di temperanza Anti-Saloon League, che di fatto vietava la produzione, il trasporto e la vendita di liquori, entr� in vigore nel 1919. Solo la Grande depressione economica, dieci anni dopo, impose una marcia indietro della politica, che nel 1933 abol� il proibizionismo: un modo per dare respiro agli agricoltori disoccupati e messi in ginocchio dalla crisi e alle finanze pubbliche con la tassazione degli alcolici. Il bilancio del proibizionismo era negativo: era cresciuto il contrabbando, il trasporto abusivo e la produzione illegale di liquori, consumati in locali clandestini. E bande rivali di gangster si erano fatte la guerra per il controllo dei traffici illeciti. L'America era punto a capo. Quella di Bill Wilson, il cofondatore di Alcolisti Anonimi, era la storia di tanti. Classe 1895, aveva mal digerito il divorzio dei genitori, l'affidamento ai nonni, e soprattutto la morte improvvisa del suo primo amore. Il richiamo alle armi a causa della Rivoluzione messicana (1916) gli fece interrompere gli studi e lo avvicin� alla bottiglia: trangugi� il suo primo drink a 22 anni durante un party con i commilitoni. L'alcol trasform� il taciturno giovanotto in un ragazzo estroverso. Fu la prima di una lunga serie di sbronze. Bill si spos� due anni dopo e, terminato il suo servizio militare, si butt� nelle speculazioni azionarie a Wall Street. Gli affari giravano bene, ma la dipendenza dall'alcol peggiorava. Il crollo della Borsa del 1929 lo mand� in bancarotta, causando un ulteriore aggravamento della sua dipendenza. Era gi� da tempo preda di delirium tremens e incontinenza, quando un conoscente lo trascin� all'Oxford Group, un'organizzazione in cui si aiutavano gli alcolisti. Dapprima visto con sospetto, il movimento, fondato da Frank Buchman, dottore folgorato dai principi originari del cristianesimo, in poco tempo era diventato una potenza: tra i suoi membri c'erano personaggi del calibro di Henry Ford, Harry Truman, Joe DiMaggio e la star del musical Mae West. Durante le convention in alberghi lussuosi si disquisiva dell'idea di affidarsi a Dio. Con Bill gli incontri dell'Oxford Group funzionarono, ma solo per un po'. L'11 dicembre 1934, infatti, fu ricoverato, ancora una volta in preda all'alcol. Venne sottoposto a un trattamento di belladonna, pianta che secondo le credenze dell'epoca attenuava le crisi di astinenza. Ma provocava anche allucinazioni. E Bill ne ebbe una, un'apparizione divina che si rivel� risolutiva: spinto dalla visione smise di bere e inizi�, frequentando la sede newyorkese dell'Oxford Group, a tentare di "convertire" altri malati come lui. Un anno dopo la folgorazione, in Ohio conobbe Bob Smith, il chirurgo che la sede locale dell'Oxford Group gli aveva segnalato come un caso senza speranza. Bill lo and� a trovare per aiutarlo e per aiutare se stesso, alimentando la propria forza di volont� con il proselitismo. Servendogli quell'ultima birra suggell� la creazione di Alcolisti Anonimi. Dalla frequentazione con l'Oxford Group, Wilson trov� ispirazione per alcuni principi che avrebbe trasferito in Alcolisti Anonimi e che si concretizzarono nei cosiddetti "dodici passi", ovvero le regole che avrebbero permesso all'etilista di accettare l'idea di avere la dipendenza, di affidarsi a un potere superiore vista l'impossibilit� di affrontare il problema da solo, fare ammenda di tutti gli errori del passato, approfondire il proprio percorso spirituale. Alla fine del percorso l'obiettivo era portare il messaggio agli altri alcolisti che potevano rimanere "anonimi", ovvero sconosciuti in modo da non dover sopportare lo stigma della societ�. Il progressivo allontanamento dall'Oxford Group avvenne anche per le simpatie naziste di Buchman e divenne definitivo con la pubblicazione del "Grande libro". Da un certo punto di vista l'associazione nacque grazie a un "lavoro di squadra". Vi contribu� lo psicologo e filosofo William James col suo libro Le varie forme dell'esperienza religiosa (1902) letto da Wilson in ospedale dopo la "folgorazione divina", ma anche il prete episcopale Sam Shoemaker che guidava l'Oxford Group newyorkese e William Silkworth, medico dell'ospedale in cui Wilson fu ricoverato, fino allo psichiatra Carl Jung, cui Wilson scrisse per ringraziarlo di aver indirizzato sulla via spirituale il suo paziente Rowland Hazard, ricco uomo d'affari americano. Il concetto di lavoro di squadra (insieme a una certa ispirazione religiosa) d'altra parte � uno dei capisaldi dell'organizzazione che, nata con 2 membri nel 1935, � arrivata a contarne negli ultimi anni circa 2 milioni, divisi in 120-mila filiali sparse nel mondo. Senza contare i gruppi paralleli nati sul modello di AA, ma finalizzati al recupero di altre dipendenze, come quella da droghe (Narcotici Anonimi) o da cibo (Mangiatori compulsivi Anonimi). I "dodici passi" di Alcolisti Anonimi 1. Abbiamo ammesso di essere impotenti di fronte all'alcol e che le nostre vite erano divenute incontrollabili. 2. Siamo giunti a credere che un potere pi� grande di noi potrebbe ricondurci alla ragione. 3. Abbiamo preso la decisione di affidare le nostre volont� e le nostre vite alla cura di Dio, come noi potemmo concepirlo. 4. Abbiamo fatto un inventario morale profondo e senza paura di noi stessi. 5. Abbiamo ammesso di fronte a Dio, a noi stessi e a un altro essere umano, l'esatta natura dei nostri torti. 6. Eravamo completamente pronti ad accettare che Dio eliminasse tutti questi difetti di carattere. 7. Gli abbiamo chiesto con umilt� di eliminare i nostri difetti. 8. Abbiamo fatto un elenco di tutte le persone cui abbiamo fatto del male e siamo diventati pronti a rimediare ai danni recati loro. 9. Abbiamo fatto direttamente ammenda verso tali persone, laddove possibile, tranne quando, cos� facendo, avremmo potuto recare danno a loro oppure ad altri. 10. Abbiamo continuato a fare il nostro inventario personale e, quando ci siamo trovati in torto, lo abbiamo subito ammesso. 11. Abbiamo cercato attraverso la preghiera e la meditazione di migliorare il nostro contatto cosciente con Dio, come noi potemmo concepirlo, pregandolo solo di farci conoscere la Sua volont� nei nostri riguardi e di darci la forza di eseguirla. 12. Avendo ottenuto un risveglio spirituale come risultato di questi passi, abbiamo cercato di portare questo messaggio agli alcolisti e di mettere in pratica questi principi nelle nostre attivit�. Chi ha inventato l'ascensore? (di Matteo Liberti, "Focus Storia" n. 153/19) - Dalle gabbie per far salire le fiere nel Colosseo, passando per la "sedia volante" di Luigi XV, fino al prototipo di elevatore presentato al Crystal Palace di New York, ecco le tappe che ci hanno portato ai "piani alti" - Il primo ascensore per il trasporto di passeggeri degno di questo nome entr� in funzione il 23 marzo 1857 a New York, all'interno dei grandi magazzini Haughwout & Co, grazie all'ingegno dell'industriale Elisha Graves Otis. Il suo merito fu quello di aver messo a punto un rivoluzionario dispositivo di sicurezza destinato a cambiare la storia di questi apparecchi, i cui esemplari dell'epoca, funzionanti a vapore o con stantuffi idraulici, avevano spesso causato tragici incidenti. Presentato nel 1853 al Crystal Palace di New York, il dispositivo di Otis era in grado di bloccare la cabina in caso di rottura dei cavi, impedendo che si sfracellasse a terra. Il congegno prevedeva delle grandi molle collegate alla piattaforma di sollevamento, mantenute in trazione dai cavi che tenevano l'abitacolo. Se questi si rompevano, le molle schizzavano fino a incastrarsi nel vano dell'ascensore (dotato di piastre con denti metallici, in modo che l'incastro fosse perfetto) portando al suo arresto. Inizi� cos� lo sviluppo dei moderni ascensori, che si accompagner� a una crescita in altezza degli edifici. Le origini di questo apparecchio, per�, risalivano a tempi molto pi� antichi. Una delle prime testimonianze di rudimentali ascensori destinati al trasporto di oggetti risale al I secolo a.C. e si trova negli scritti dell'architetto romano Vitruvio, il quale accennava a macchinari ideati addirittura due secoli prima (attorno al 263 a.C.) da Archimede di Siracusa. Piattaforme con funzioni di ascensore furono in seguito usate nel Colosseo per far salire le gabbie con le belve dai sotterranei fino all'arena dove le aspettavano i gladiatori. Queste strutture, presenti a decine nelle viscere dell'anfiteatro (e in grado di trasportare leoni, tigri, orsi e altri grandi animali come anche pesanti scenografie), funzionavano grazie a una serie di contrappesi, carrucole e argani azionati a mano dagli schiavi. Sistemi analoghi, destinati al sollevamento di materiali, videro la luce nel Medioevo, nei cantieri delle cattedrali, ma fino al XVIII secolo non si registreranno evoluzioni degne di nota. Dopodich�, un nuovo, curioso antenato dell'ascensore irruppe sulla scena con Luigi XV, re di Francia dal 1722 al 1774, il quale si fece costruire nella reggia di Versailles una chaise volante, o "sedia volante", piccolo montacarichi collegato alla sua camera e usato per introdurvi furtivamente le amanti. Nel dettaglio, si trattava di una comoda sedia fissata a una piattaforma che, grazie a un semplice sistema di contrappesi, poteva portare una persona dal pianoterra ai piani superiori, muovendosi all'interno di un vano ricavato nelle pareti. La sedia volante apparve a fine Settecento anche in Russia, nel Palazzo d'inverno di San Pietroburgo (mossa da un meccanismo basato su un grande perno a forma di vite), e nel Regno delle Due Sicilie, per l'esattezza nella reggia di Caserta (qui il movimento era assicurato da un sistema di ruote dentate da azionare a mano). Nel frattempo, in piena rivoluzione industriale, iniziarono a essere perfezionati nuovi ascensori alimentati con l'energia del vapore o con quella idraulica. Nel primo caso, i motori a vapore muovevano i cavi di sostegno dell'abitacolo, mentre nel secondo era l'acqua, inserita in lunghi cilindri posti sotto la cabina, a generare la forza motrice utile a sollevare quest'ultima (grazie alla pressione di uno stantuffo). L'uso degli apparecchi di nuova generazione riguard� in particolare le aree industriali, come porti e miniere. Gli incidenti erano per� frequenti, talvolta si perdeva qualche carico, ma anche vite umane: perci�, fino alla prima met� dell'Ottocento, gli ascensori rimasero preclusi ai passeggeri. A cambiare le cose ci pens� Otis con il suo innovativo sistema di bloccaggio, che present� all'Esposizione Universale di New York del 1853 tagliando i cavi di un ascensore di fronte a decine di spettatori, stupiti nel vederne "miracolosamente" interrotta la caduta. A partire dal 1857, la diffusione degli ascensori per il trasporto di persone inizi� quindi a diffondersi, e dal 1870 questi apparecchi giunsero anche in Italia (il primo fu installato nell'albergo Costanzi di Roma). Un'ulteriore novit� arriv� con l'ascensore ad alimentazione elettrica, messo a punto nel 1880 dall'inventore tedesco Werner von Siemens (in Italia giunse nel 1904, sempre a Roma, in Palazzo Barberini). Dagli anni Venti, grazie a nuovi congegni automatici, gli ascensori iniziarono a essere impiegati senza manovratori, fino ad allora indispensabili, diventando sempre pi� accoglienti: i modelli pi� lussuosi erano arredati come salotti, con divanetti, moquette ed eleganti lampadari. Nei decenni seguenti arrivarono altre novit�, come l'apertura automatica delle porte. Si registr� un generale aumento della sicurezza e, soprattutto, della velocit�, che nei modelli pi� evoluti, installati in grattacieli di centinaia di metri, pu� oggi sfiorare i 70 km orari (il prototipo di Otis non arrivava a 1 km/h), con sistemi di regolazione della pressione dell'aria simili a quelli degli aerei. L'ascensore � diventato oggi il "mezzo di trasporto" pi� sicuro al mondo nonch� il pi� utilizzato. In suo onore, a New York, dove tutto inizi�, c'� persino un museo, gestito dalla Elevator Historical Society. L'ascensore inoltre ha avuto anche un importante impatto sociale e urbanistico: mutando i "valori" dei vari piani degli edifici. Fin dai tempi antichi, infatti, nei palazzi di grandi dimensioni, i piani alti erano destinati alle fasce basse della popolazione, mentre quelli bassi risultavano pi� ambiti e ospitavano i benestanti. Oggi invece � tutto l'opposto. Batman: il cavaliere oscuro (di Roberto Recchioni, "Ulisse" n. 416/19) - L'uomo-pipistrello compie ottant'anni e mantiene la vitalit� di un ragazzino, ma la sua lunga storia inizi� con un crimine: ecco quale - Tutto inizia nel 1939, con un crimine. Ma non stiamo parlando dell'omicidio dei coniugi Wayne che lascer� orfano il piccolo Bruce, futuro uomo-pipistrello in cerca di giustizia. Parliamo, piuttosto, dell'appropriazione (indebita) da parte di Bob Kane ai danni di quello che, di fatto, � il vero creatore di Batman e il principale autore delle storie che ne hanno decretato il successo, nei primi anni di pubblicazione: Bill Finger. In sintesi, la storia and� pi� o meno cos�: la National Comics Publication era in cerca di nuovi fumetti di supererei da affiancare al suo titolo di punta, Action Comis (su cui venivano pubblicate le storie di Superman) e incaric� Kane, che all'epoca gestiva uno studio di artisti, di crearne uno. Questi disegn� un personaggio con un costume rosso, una mascherina che gli copriva gli occhi e due ali da pipistrello. Sotto, una scritta: the Bat-Man (con l'articolo e il trattino) e poi pass� tutto a Finger, che era principalmente uno scrittore, che tolse il trattino e ripens� l'idea da capo, cambiandone i colori del personaggio, inventando l'iconica maschera, sostituendo le ali con un mantello, mettendogli guanti e stivali. Trov� anche il nome del suo alter ego, rifacendosi a Robert Bruce (famoso eroe scozzese) e Mad Anthony Wayne (un generale statunitense della Guerra d'indipendenza) e sempre a Finger dobbiamo l'idea di cambiare la natura del personaggio da violento vigilante (all'inizio "the Bat-Man" usa le pistole e uccide) a straordinario atleta, moderno detective e scienziato, che aborre l'utilizzo delle armi da fuoco e assicura i suoi nemici al carcere o al manicomio criminale, non alla tomba. Ma almeno Bob Kane lo disegnava, giusto? Anche qui, la cosa � piuttosto controversa: perch� se � vero che le primissime storie mostrano il tratto distintivo (e piuttosto grezzo) di Kane, � anche vero che prestissimo venne affiancato (leggasi pure: del tutto sostituito) da Jerry Robinson (che cre� l'aspetto del Joker e contribu� a quello di Robin) e, soprattutto, Dick Sprang, vero genio del disegno dal talento bizzarro e unico, che defin� lo stile di Batman per moltissimi anni a venire. Comunque sia, sulle storie, per lungo tempo, appar� solamente il nome di Bob Kane, poi spar� anche quello, fagocitato in un'altra guerra di propriet� intellettuali con la casa editrice del Batman (ma questa, come si suol dire, � un'altra storia). Le avventure di the Batman iniziarono ad apparire sul numero 27 della rivista Detective Comics e si rivel� subito uno straordinario successo, al punto che la leggenda vuole che la casa editrice National Comics cambi� il suo nome in DC Comics proprio per omaggiare la rivista (in realt�, il cambio fu imposto dall'egocentrismo di Henry Donenfeld, fondatore della National che per celebrare il suo successo volle cambiare il nome in Donenfeld Comics). Negli anni, Batman ha passato diverse fasi: l'eroe oscuro degli esordi � stato soppiantato da quello camp degli anni '60 (anche per mettersi in scia con il demenziale, ma delizioso, telefilm dedicato al personaggio, interpretato da Adam West), che a sua volta � stato spazzato via da quello nuovamente tenebroso e maniacale dei '70 (figlio di due straordinari autori come Dennis O'Neil e Neal Adams), per poi trovare (negli anni '80) forse la sua massima espressione attraverso il lavoro di Frank Miller. Gli anni '90 sono stati segnati dai film di Tim Burton e dalla serie animata creata da Paul Dini e Bruce Timm, mentre il nuovo secolo � stato tutto all'insegna della trilogia cinematografica di Christopher Nolan, dei fumetti di Jim Lee, della saga videoludica di casa Rocksteady. Il personaggio � stato interpretato nelle maniere pi� svariate: da vigilante a psicotico, da eroe dark a supereroe demenziale, da moderno Ulisse (affiancato a quell'Achille di Superman) a creatura del buio massonico (non accecata dal sole e, per questo, capace di vedere le stelle e quindi, il vero ordine del mondo), da icona reazionaria a simbolo di giustizia popolare. Quello che non gli � mai mancato � stato il successo, in qualsiasi maniera sia stato declinato e su qualsiasi linguaggio e piattaforma sia stato portato. Oggi, alle soglie degli anni '20, Batman � ancora un personaggio forte, vivido, di enorme popolarit� e, soprattutto, molto fedele alla sua origine ma anche capace di farsi interprete del tempo presente. E nuove imprese, fumettistiche, televisive, cinematografiche e videoludiche, stanno venendo preparate per lui. La vita del Cavaliere Oscuro non � mai stata cos� luminosa. Griglia, un pranzo "alla brace" ("RivistAmica" n. 4/19) - Sfruttate la bella stagione per stupire i vostri commensali con un men� realizzato interamente sul barbecue, tra specialit� tradizionali e sfiziose alternative - Il barbecue � un appuntamento immancabile dei week-end della bella stagione. E se siete degli appassionati della griglia la sfida � quella di non limitarvi alle preparazioni tradizionali, ma di proporre un intero men� "alla brace", dall'antipasto al dolce. Le bruschette sono la soluzione pi� pratica per un antipasto che deve essere sfizioso ma senza appesantire troppo i commensali. Tagliate del pane a fette spesse e grigliatelo sul barbecue per qualche minuto, strofinandolo poi con uno spicchio d'aglio e insaporendo con un filo d'olio. Lasciate quindi libero spazio alla fantasia, aggiungendo pomodorini e basilico, una sottile fetta di lardo o dei filetti di acciughe. Una grigliata a regola d'arte non pu� prescindere dalla scelta dei giusti tagli di carne, con preferenza a quelli con una discreta percentuale di grasso, che durante la preparazione si scioglie e dona una consistenza morbida alle pietanze. Filetto e controfiletto, costata, scamone, lombata noce e fesa sono quelli su cui optare se preferite la carne di manzo. Per quanto riguarda il maiale, invece, oltre all'immancabile salsiccia, anche le braciole, il capocollo, puntine, pancetta e costine sono scelte dal sicuro successo. E se volete lasciare spazio anche alla carne bianca con coscia, sovracoscia e ali di pollo andrete sul sicuro, mentre il petto � opportuno marinarlo per evitare che risulti troppo asciutto. Da tenere pronta � poi un'alternativa in caso di commensali vegetariani e vegani, da soddisfare con formaggio a fette (come ad esempio la scamorza o i tomini) o specialit� a base di tofu. Se a tavola avete anche dei bambini, per farli felici non dimenticate di aggiungere al men� hamburger e wurstel. Con prodotti di qualit�, che uniscano al gusto anche il valore di materie prime garantite e ricette che rispettano le pi� amate tradizioni. Da tenere presenti sono le specialit� come il Bratwurst, morbido e aromatico come richiede la scuola tedesca, o il pi� deciso Meraner d'ispirazione altoatesina. Tra gli hamburger invece spazio a carni pregiate come quelle di Fassona piemontese, chianina e Angus. Per un risultato perfetto gli hamburger non vanno girati finch� non si staccano da soli dalla griglia e non devono essere schiacciati con la paletta, per non perdere i succhi che li rendono morbidi e gustosi. I wurstel vanno posti invece sulla griglia ben calda dopo aver praticato dei tagli trasversali sulla loro superficie, facendoli cuocere per pochi minuti. E per essere in linea con l'estate, portate sulla brace anche il pesce. Salmone, tonno e spada a tranci, con l'aggiunta solo di un filo di olio, assicurano un ottimo risultato con poca fatica. Se invece volete cimentarvi con dei pesci interi, ricordatevi di non desquamarli ma di eviscerarli solamente, e di munirvi di una griglia "a libro" leggermente unta per poterli girare pi� facilmente: in questo caso, le specie pi� adatte sono sarde, sgombri, orate e branzini. Seppie, calamari e crostacei da cuocere pochi minuti possono poi completare la parte "di mare" del vostro men�. Controrni alla brace Per accompagnare le portate principali, sfruttate il calore della griglia per preparare le "baked potatoes". Dopo aver ben lavato e pulito le patate, avvolgetele nell'alluminio senza sbucciarle. Fatele cuocere per mezz'ora nella brace e servite con formaggio fuso, yogurt, salse o semplice olio, sale e aceto. Per delle verdure grigliate perfette invece, taglaite delle fette dello spessore di circa 0,5 cm e arricchite con un filo d'olio. Dolce sorpresa con la frutta Per concludere il pasto, esaltate la naturale dolcezza della frutta cuocendola alla griglia e magari accompagnandola con del gelato. L'ananas pu� essere bagnato con il rum e cosparso di zucchero di canna, le pesche vi stupiranno con miele e rosmarino, il melone, spennellato con del miele, diventer� ancora pi� dolce, mentre le banane possono essere grigliate con la buccia e poi condite con la cannella. Malaga: magia andalusa ("Ulisse" n. 415/19) - � l'epicentro di una delle zone pi� belle della Spagna: mare, natura, chef stellati, divertimento, feste e tradizioni - Oltre 160 chilometri di spiagge meravigliose, 325 giorni di sole per anno, la maggiore concentrazione di alberghi e resorts di lusso, pi� di 70 campi da golf, voli diretti con le principali capitali europee e giusto nel cuore dell'Andalusia, con paesaggi e paesini meravigliosi e un'offerta culturale unica, la Costa del Sol � una destinazione ideale per una vacanza piena di attivit�. Affacciata sul Mar Mediterraneo, � una delle zone turistiche pi� richieste della Spagna. La sua citt� pi� importante, Malaga, � un'autentica Citt� di Musei, qui � nato Picasso e il Museo Picasso M�laga e la Fondazione Picasso Museo Casa Natale sono i pi� visitati dell'Andalusia. La collezione permanente del Museo Picasso M�laga � composta da 233 opere, pi� 43 di Pablo Picasso. Dopo il bagno di cultura, dal Mollo Uno, a soli 5 minuti a piedi dal centro, si apre un altro mondo: fare una passeggiata in barca lungo la baia di Malaga, lo shopping o prendere un drink rilassandosi, guardando il mare. Qui, lo chef Jos� Carlos Garc�a delizia i clienti nel ristorante stellato Michelin JCG, esponente dell'alta gastronomia locale con un mix di cucina tradizionale ed innovazione. Sul porto si trova anche il Centre Pompidou M�laga, inaugurato nel 2015, il primo centro d'arte parigino ubicato fuori dalla Francia. Nella provincia di Malaga � facile rilassarsi nelle numerose Spa, che offrono trattamenti completi e innovativi, orientati verso terapie naturali e trattamenti specialistici. Per disconnettersi e lasciarsi alle spalle lo stress ci sono i bagni arabi, di periodo arabo-andaluso. Profumi che evocano il passato andaluso di Malaga, acque calde, servizi di massaggi e tutto il necessario per disconnettere e vivere un'esperienza unica. Nei dintorni � possibile perdersi tra cucina tradizionale, passeggiate per le strade del design arabo e un contatto totale con la natura. Siamo nei paesini della provincia: Antequera, Ronda, Casares, Mijas e Frigiliana, mentre una giornata ideale � da vivere sulla costa per godere il mare in uno dei 14 paesi costieri come Nerja, Torrox, Torremolinos, Benalm�dena, Fuengirola, Marbella, Estepona... Ma non ci sono solo le bellezze naturali e il sole. La provincia di Malaga concentra la pi� vasta gamma di parchi divertimenti in Andalusia: parchi tematici, acquari, zoo e tante altre proposte per rendere la tua vacanza movimentata. Infine, dal 15 al 24 agosto 2019, � assolutamente imperdibile la Feria di Malaga, dove degustare vino e tapas accompagnati da musica nelle strade storiche di Malaga. La festa continua nel Real de la Feria, dove le casette, spettacoli in diretta ed attrazioni da fiera si riuniscono in uno spazio preparato per il divertimento dei visitatori. Tante altre feste regionali si organizzano nei paesi della provincia durante il periodo estivo. Vuelta a Espa�a 2019: le 21 tappe ai raggi x La Vuelta a Espa�a 2019 vedr� i corridori sfidarsi per la conquista della maglia rossa attraverso 21 tappe, con un totale di 3272 chilometri da percorrere. Il terzo grande giro della stagione scatter� sabato 24 agosto da Torrevieja con una cronometro a squadre e si concluder� domenica 15 settembre con la consueta passerella finale sulle strade di Madrid. Non mancher� lo spettacolo con otto arrivi in salita, una cronometro individuale e anche frazioni con tratti di sterrato e pav�. Andiamo quindi a scoprire nel dettaglio il percorso con l'analisi ai raggi X delle 21 tappe della Vuelta a Espa�a 2019. Prima tappa: Salinas de Torrevieja-Torrevieja, 18 km (cronometro a squadre) - La tappa inaugurale sar� una cronometro a squadre di 18 km attraverso le strade di Torrevieja. Percorso tutto pianeggiante e senza particolari difficolt�. I distacchi al traguardo dovrebbero quindi essere minimi tra le squadre dei favoriti. Seconda tappa: Benidorm-Calpe, 193 km - Prima tappa in linea e subito le prime insidie. Nella prima met� di corsa ci sar� un continuo saliscendi nell'entroterra di Alicante, in cui anche il vento sar� un fattore da considerare. A circa 30 km dal traguardo si affronter� poi l'Alto de Puig Llorenca, una salita breve ma dura, su cui qualcuno potrebbe provare a sferrare l'attacco per anticipare il gruppo. Terza tappa: Ibi. Ciudad del Juguete-Alicante, 186 km - Sulla carta vedremo la prima volata di gruppo di questa edizione. Il percorso presenta infatti solo due salite di terza categoria nella parte centrale, che non dovrebbero per� far paura ai velocisti. Gli ultimi 40 km sono quasi tutti in discesa, prima del tratto finale pianeggiante, in cui preparare lo sprint finale. Quarta tappa: Cullera-El Puig, 177 km - Altra tappa adatta ai velocisti. Un percorso praticamente tutto piatto � spezzato solo a 50 km dall'arrivo da Puero del Oronet, salita di 5 km pedalabile, che non far� grande selezione in gruppo, che si giocher� ancora la vittoria allo sprint. Quinta tappa: L'Eliana-Observatorio Astrof�sico de Javalambre, 165 km - La prima tappa da segnare con il circolino rosso per gli uomini di classifica. Strada che inizia a salire gradualmente fin dai primi chilometri verso Puerto de Alcublas, poi un lungo tratto in saliscendi, su strade spesso ventose, porter� i corridori all'imbocco della salita finale dell'Alto de Javalambre. Un'ascesa inedita, lunga 12 km con una pendenza media superiore al 7%, su cui vedremo i primi distacchi importanti. Sesta tappa: Mora de Rubielos-Ares del Maestrat, 196,6 km - Subito un altro arrivo in salita. Prima parte adatta alle fughe con due salite di terza categoria in successione. Poi lungo falsopiano nella parte centrale per arrivare ad un'altra ascesa di terza categoria, prima della salita finale di Puerto de Ares, 5 km con una pendenza media attorno al 6%, in cui saranno favoriti i corridori esplosivi. Settima tappa: Onda-Mas de la Costa, 182,4 km - Terzo arrivo in salita consecutivo. Primi 80 km tutti piatti, poi tre brevi salite in successione che cambieranno rapidamente il ritmo della corsa. Nel finale il Puerto del Santo del Caballo (8 km al 5,5%) far� una prima selezione in gruppo per arrivare alla salita finale dell'Alto Mas de La Costa, uno strappo di 4 km con pendenze sempre in doppia cifra, su cui assisteremo ad uno scontro diretto tra i big. Ottava tappa: Valls-Igualada, 168 km - Tappa di media montagna per rifiatare con una prima parte senza particolari difficolt�, mentre nel finale, a 37 km dall'arrivo, si scaler� il Puerto de Monserrat (10 km al 5%). Qui ci sar� il terreno adatto per attaccare, ma se il gruppo non conceder� spazio allora ci si giocher� la vittoria in uno sprint ristretto, visto il finale pianeggiante. Nona tappa: Andorra la Vella-Cortals d'Encamp, 96,6 km - La prima settimana di corsa si chiude con un tappone di montagna in cui non ci si potr� pi� nascondere e capiremo i veri pretendenti al successo finale. Cinque GPM condensati in meno di 100 km, lo spettacolo sar� assicurato. Si scaleranno in successione Coll d'Ordino (9 km al 5%), Coll de la Gallina (12 km all'8%), Alto de la Comella (4 km al 7,5%), Alto de Engolasters (5 km all'8%). Poi ci sar� un tratto di sterrato di 4 km prima di iniziare la salita finale dell'Alto Cortals d'Encamp, lungo 6 km con una pendenza media attorno all'8%, su cui vedremo la grande battaglia finale tra i big. Primo giorno di riposo (02-09) Decima tappa: Juran�on-Pau, 36,1 km (cronometro individuale) - Si riparte con una cronometro individuale adatta agli specialisti. Infatti il percorso di 36,1 km � quasi completamente pianeggiante e i cronomen potranno fare grandi velocit�. Sar� l'occasione per i passisti per guadagnare secondi preziosi, mentre gli scalatori dovranno difendersi. Undicesima tappa: Saint Palais-Urdax Dantxarinea, 169 km - Frazione adatta agli attaccanti. Percorso che presenta quattro GPM, tre di terza e uno di seconda, di cui l'ultimo con scollinamento a oltre 30 km dall'arrivo. Il circuito finale attorno ad Urdax prevede una breve salita in cui i finisseur potranno piazzare lo scatto decisivo. Potrebbe andare in porto anche una fuga da lontano. Dodicesima tappa: Circuito de Navarra-Bilbao, 175 km - Altra tappa di media montagna, che entrer� nel vivo negli ultimi 40 km. Infatti si affronteranno in successione tre salite brevi ma dure: Alto de Azaz�ta, Alto El Vivero e Alto de Arraiz, il cui scollinamento � posto a soli 7 km dal traguardo. Nel finale c'� quindi il terreno per attaccare e anche gli uomini di classifica dovranno stare attenti ad eventuali colpi di mano. Tredicesima tappa: Bilbao-Los Machucos. Monumento Vaca Pasiega, 167,3 km - Sette GPM per una frazione che potrebbe davvero far danni se venisse corsa ad alto ritmo. Nella prima parte due salite di terza categoria, poi due di seconda nella parte centrale ed altre due di terza, prima della salita finale dell'Alto de los Machucos. Un'ascesa di 7 km con una pendenza media che sfiora il 9% e se la corsa sar� stata dura fin dalla partenza, su queste pendenze potr� esserci davvero una grande selezione tra i big. Quattordicesima tappa: San Vicente de la Barquera-Oviedo, 189 km - Dopo tante tappe impegnative, gli uomini di classifica potranno rifiatare con una frazione quasi tutta piatta. Nel finale presente solo un GPM di terza categoria, che non fa per� paura ai velocisti, che sulla carta si giocheranno la vittoria in un classico sprint di gruppo. Quindicesima tappa: Tineo-Santuario del Acebo, 159 km - Tappone di montagna con quattro salite lunghe e dure. Dopo 25 km si inizia a salire verso il Puerto del Acebo, ma non si arriva alla vetta (7 km all'8%), poi si affrontano due salite di prima categoria: Puerto del Comino (13 km al 6%) e Puerto del Pozo de las Mujeres Muertas (10 km al 7%). La salita finale di Puerto del Acebo � inedita, questa volta affrontata fino in cima, con 9 km con una pendenza media attorno all'8%. Frazione quindi molto esigente, in cui gli scalatori puri potranno provare a far saltare il banco. Sedicesima tappa: Pravia-Alto de La Cubilla. Lena, 155 km - La seconda settima si chiude con un altro tappone di montagna in cui si potr� nuovamente ribaltare la classifica. Prima parte con due GPM di terza categoria: Alto de Mallecina e Alto de la Cabrunana. Poi si inizia a fare sul serio con due salite di prima categoria: Puerto de Marabio (11 km al 7%) e Alto de la Cobertoria (8 km all'8%). Dopo una breve discesa la strada inizier� a salire verso i 1670 metri dell'Alto de la Cubilla. Un'ascesa davvero infinita che misura ben 26 km, che metter� a dura prova la resistenza dei corridori e chi riuscir� ad arrivare indenne al traguardo avr� fatto un passo in avanti importante verso la conquista della maglia rossa. Secondo giorno di riposo (10-09). Diciassettesima tappa: Aranda de Duero-Guadalajara, 199,7 km - La frazione pi� lunga di questa edizione vedr� protagonisti i velocisti e le loro squadre. Il pericolo per quest'ultime sar� per� la fuga, visto che nella prima parte si sale leggermente fino al km 57 dove � posto lo scollinamento del Puerto Grado del Pico. Se gli attaccanti non raggiungeranno il traguardo, allora sar� sprint di gruppo. Diciottesima tappa: Comunidad de Madrid. Colmenar Viejo-Becerril de la Sierra, 180,9 km - Quattro GPM di prima categoria, che arrivati a questo punto della corsa, potrebbero risultare decisivi. Dopo 27 km si inizia a salire verso Puerto de Navacerrada (12 km al 6%) poi si affronta il Puerto de la Morcuera da entrambi i versanti, con una lunghezza di 11 km nel primo passaggio e di 10 km nel secondo, mentre la pendenza media � tra il 5% e il 6%. L'ultima salita sar� il Puerto de Cotos (10 km al 6%), dal cui scollinamento al traguardo ci saranno 25 km, i primi in falsopiano e i restanti in discesa. Diciannovesima tappa: �vila-Toledo, 189 km - Frazione pianeggiante per rifiatare prima del gran finale. L'unica salita di giornata � posta subito dopo il via: Alto de la Paramera (12 km al 3%), occasione perfetta per far partire una fuga. Nel resto della tappa le squadre dei velocisti dovranno organizzarsi per riprendere gli eventuali attaccanti. Attenzione per� al finale, perch� l'ultimo chilometro � in pav� nel centro di Toledo, una difficolt� in pi� per i velocisti. Ventesima tappa: Arenas de San Pedro-Plataforma de Gredos, 189 km - Tutto o niente, l'ultima grande sfida in montagna tra i pretendenti alla maglia rossa. Il leader della generale dovr� difendersi, gli avversari avranno il terreno adatto, visti i cinque GPM presenti, per provare attacchi a ripetizione. Dopo 16 km inizia la salita di Puerto de Pedro Bernardo (18 km al 5%) e dopo tre chilometri di discesa si torna a salire verso Puetro de Serranillos (9 km al 5%). Segue poi un lungo tratto di saliscendi con brevi strappi tra cui l'Alto de Gredos (3 km al 6%). Dopo una lunga discesa si entra nel vivo con gli ultimi 50 km, dove inizier� la salita di Puerto de Pena Negra, ascesa di 15 km con una pendenza media attorno al 6%. Altro tratto di saliscendi per imboccare la salita finale dell'Alto de Gredos, questa volta pi� lunga rispetto alla precedente, con 9 km di ascesa ad una media attorno al 5%, l'ultima occasione per provarci. Ventunesima tappa: Fuenlabrada-Madrid, 105,6 km - Classica passerella finale sulle strade della capitale spagnola, con la maglia rossa che potr� festeggiare il successo insieme ai compagni di squadra, mentre i velocisti si daranno battaglia per conquistare l'ultima vittoria di tappa, in un palcoscenico cos� prestigioso.