Agosto 2020 n. 8 Anno V Parliamo di... Periodico mensile di approfondimento culturale Direzione redazione amministrazione e stampa Biblioteca Italiana per i Ciechi "Regina Margherita" Onlus via G. Ferrari, 5/a 20900 Monza Casella postale 285 c.c.p. 853200 tel. 039/28.32.71 fax 039/83.32.64 e-mail: bic@bibciechi.it web: www.bibliotecaciechi.it Registraz. n. 19 del 14-10-2015 Dir. resp. Pietro Piscitelli Comitato di redazione: Pietro Piscitelli Massimiliano Cattani Luigia Ricciardone Copia in omaggio Rivista realizzata anche grazie al contributo annuale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del MiBACT. Indice La guerra di Benito Mussolini Il lavoro su misura Frutti di bosco Incontro senza tempo. Intervista a Leonardo Da Vinci La guerra di Benito Mussolini (di Claudia Giammatteo, "Focus Storia" n. 164/20) - Il 10 giugno 1940 l'Italia entr� nel secondo conflitto mondiale. Gli errori di Mussolini, le motivazioni di una decisione che ha cambiato la storia del nostro Paese. - "Combattenti di terra, di mare, dell'aria. Camicie nere della rivoluzione e delle legioni. Uomini e donne d'Italia, dell'Impero e del Regno d'Albania. Ascoltate! Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria [...] . La dichiarazione di guerra � gi� stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia". Con queste parole il 10 giugno 1940 Mussolini annunci� all'Italia l'ingresso in guerra. "� un colpo di pugnale ad un uomo a terra", comment� l'ambasciatore francese Andr� Fran�ois-Ponce. "Sono molto triste. L'avventura inizia. Che Dio assista l'Italia", scrisse sul diario il ministro degli Esteri Galeazzo Ciano, genero del duce. "Questa � la tragedia della storia italiana", dir� Winston Churchill dai microfoni di Radio Londra. Appena nove mesi prima, mentre scoppiava la Seconda guerra mondiale, il Paese marciava, per�, in tutt'altra direzione. Quando in cerca di "spazio vitale" a est, il 1� settembre 1939 Hitler ordin� di invadere la Polonia, provocando la reazione di Francia e Gran Bretagna, l'Italia, seppure vincolata militarmente alla Germania dal Patto d'Acciaio del 22 maggio, si dichiar� estranea al conflitto. Il Consiglio dei ministri, riunito sotto la presidenza di S.E. Benito Mussolini, annunci� al popolo: "L'Italia non prender� alcuna iniziativa di operazioni militari". La motivazione ufficiale della "non belligeranza", un neologismo che intendeva un pieno appoggio politico senza partecipazione sul campo, fu "l'opera svolta dal duce per assicurare all'Europa la pace". Ma il vero motivo era un altro: l'Italia non era pronta alla guerra. Le casse erano state dissanguate dai conflitti in Etiopia (1935-1936) e Spagna (1936-1939). "I magazzini sono sprovvisti, le artiglierie sono vecchie. Le armi antiaeree ed anticarro mancano del tutto", annotava Ciano, gratificato dai vantaggi della neutralit� italiana: "Le Borse vanno alle stelle [...]. I piroscafi riprendono a navigare a prezzi raddoppiati e sono pieni come un uovo". Meno convinto era Mussolini, che in cuor suo aveva sperato in un rinvio delle operazioni militari. "La posizione di neutro, in un'Europa che guerreggia o si appresta a guerreggiare, lo umilia", scrisse Ciano. Nel frattempo, infatti, la travolgente guerra-lampo (Blitzkrieg) a Oriente si era conclusa davvero in modo fulmineo. Anche perch� Germania e Unione Sovietica, all'insaputa dell'Italia, avevano siglato un patto di non aggressione ("Molotov-Ribbentrop") e di spartizione della Polonia. Stalin ne approfitt� per occupare Lituania, Lettonia ed Estonia e attaccare la Finlandia. Sul fronte occidentale, le armi tacquero per mesi. Mentre l'Europa si chiedeva dove si sarebbero dirette le divisioni di Hitler, gli italiani avevano tratto un sospiro di sollievo. Un rapporto segreto dell'Ovra, la polizia segreta fascista, aveva rivelato che il Paese non voleva la guerra. A detta di Ciano, in cuor suo Mussolini oscillava tra neutralit�, attendismo e intervento. Finch� in un promemoria segreto del 31 marzo 1940 chiar� a tutti i vertici la sua posizione: l'Italia non poteva restare neutrale "senza ridursi al livello di una Svizzera moltiplicata per dieci"; l'intervento (la guerra era ormai scoppiata) era "inevitabile" ma sarebbe arrivato "quando le condizioni sarebbero state favorevoli"; la guerra italiana sarebbe stata breve e "parallela", a fianco della Germania ma finalizzata ai propri obiettivi, in primis "la libert� sui mari e una finestra sull'oceano". L'azione militare sarebbe stata "difensiva sulle Alpi occidentali, offensiva su tutta la linea nel Mediterraneo e fuori". Poche settimane dopo la macchina bellica tedesca si rimise in moto. Per aggirare le fortificazioni della Linea Maginot, dopo Norvegia e Danimarca le Panzerdivisionen invasero i Paesi neutrali Olanda, Belgio e Lussemburgo (9-28 maggio 1940). Nel giro di una settimana le truppe corazzate sfondavano le linee anglofrancesi e marciavano verso Parigi. Mentre dalle spiagge di Dunkerque (1 giugno 1940) il Corpo di spedizione britannico tentava una disperata ritirata al di l� della Manica. Impressionato nel vedere in ginocchio l'esercito francese, il migliore d'Europa, Mussolini non ebbe pi� dubbi. Respinse le trattative diplomatiche di Francia, Inghilterra e Stati Uniti ("Vuole fare il condottiero e non pu� nemmeno andare al gabinetto da solo", disse sprezzante del presidente americano Roosevelt), non ascolt� n� gli appelli del re Vittorio Emanuele III (considerava la monarchia uno dei "vagoni vuoti e per di pi� molto spesso frenati" che gli toccava tirarsi dietro) n� quelli di papa Pio XII. E il 10 giugno 1940 dichiar� guerra a Francia e Gran Bretagna. "La parola d'ordine � una sola, categorica e impegnativa per tutti [...] Vincere! E vinceremo", disse quel giorno dal balcone di Palazzo Venezia. "In realt� Mussolini gioc� d'azzardo", sostiene lo storico contemporaneista Mauro Canali. "Sapeva benissimo che l'Italia non era pronta militarmente, ma era convinto che la guerra sarebbe stata breve e che fosse praticamente gi� vinta. Disse a Badoglio di avere bisogno di "qualche migliaio di morti da gettare sul tavolo della pace". Non poteva arrivare a giochi fatti". Ma chi pens� a un debutto travolgente rest� deluso. L'offensiva italiana in Francia avanz� a fatica e alla firma dell'armistizio, il 24 giugno, il bottino si limit� alla cittadina di Mentone. La sorpresa successiva arriv� dai cieli inglesi. Dopo avere atteso, invano, la resa britannica, Hitler, affiancato dal Corpo Aereo Italiano (170 velivoli), ordin� bombardamenti a tappeto sull'Inghilterra. Ma raccogliendo il drammatico appello lanciato dal neopremier Winston Churchill a opporsi a Hitler "con tutta la forza che Dio ci d�", i piloti inglesi vinsero la Battaglia d'Inghilterra (10 luglio-31 ottobre 1940) e Hitler fu costretto a rinunciare. Sia in Africa Settentrionale sia nelle colonie dell'Africa Orientale, le difficolt� apparvero subito immani. Il governatore della Libia Italo Balbo, che si era inutilmente opposto all'entrata in guerra, cos� rispose al maresciallo d'Italia Badoglio che gli ordinava di invadere le basi inglesi in Egitto: "I nostri carri d'assalto sono sorpassati e armati solo di mitragliatrice. Autoblindo non ne abbiamo". Il suo successore Rodolfo Graziani fu pi� esplicito, parlando di "guerra della pulce contro l'elefante". A peggiorare le cose, appena seppe dell'occupazione tedesca della Romania, Mussolini decise di invadere la Grecia il 28 ottobre 1940. Cos� si giustific� con Ciano: "Hitler mi mette sempre di fronte al fatto compiuto. Questa volta lo pago della stessa moneta. Sapr� dai giornali che ho occupato la Grecia". Ma la marcia trionfale su Atene si trasform� in un conflitto lungo, sanguinoso e usurante. Le forze italiane ammassate sul confine greco-albanese tentarono inutilmente di sfondare. Gli inglesi, sbarcati a Creta in supporto dei greci, bombardarono indisturbati il porto di Taranto (11 novembre 1940) e misero ko le corazzate Cavour, Duilio e Littorio. Per ristabilire gli equilibri balcanici a favore dell'Asse, dopo alcuni mesi, la Germania nazista strinse alleanza con la Bulgaria (1� marzo 1941) poi occup� la Iugoslavia (6 aprile), e infine, insieme alle forze italiane, la Grecia (23 aprile). "La verit� � che Mussolini commise tre gravi errori strategici", chiarisce Canali. "Il primo fu sottovalutare l'impreparazione militare e le difficolt� di approvvigionamento, di cui l'Alto Comando era ben consapevole. Il secondo fu quello di sottostimare le forze nemiche. Sognare che l'Impero britannico cedesse all'Italia la rotta mediterranea per la Via delle Indie, fu un miraggio". Il terzo errore, fu appunto la guerra di Grecia. "I vertici militari si erano pronunciati contro all'unanimit�. Il Capo di Stato maggiore, generale Badoglio, ripet� pi� volte che il conflitto si sarebbe prolungato e che avrebbe consumato le gi� poche risorse. Infatti, il 4 dicembre 1940 rassegn� le dimissioni". Nella primavera del 1941 la situazione era gi� compromessa. Il disastro in Grecia costrinse Mussolini a rivedere la strategia della "guerra parallela", invocando l'aiuto militare che lo stesso Hitler gli offr� pi� volte e accettando una "guerra subalterna". In Africa Settentrionale, dopo che un'offensiva britannica aveva obbligato Graziani a indietreggiare di 1.000 km occupando Bengasi (febbraio 1941), il F�hrer invi� le truppe corazzate dell'Afrikakorps, al comando del generale Erwin Rommel, la "Volpe del Deserto". Rommel pass� al contrattacco e a sua volta fece indietreggiare gli inglesi fin quasi ad Alessandria d'Egitto, pur ammettendo che "i piloti italiani fanno miracoli. Gli apparecchi da ricognizione sono vecchi Caproni inermi e lenti, micidiali per chi ci vola. Gli aerosiluranti, empirici e rudimentali. Qualsiasi aviatore tedesco rifiuterebbe di decollare con quelle che qui chiamano casse da morto". Sul fronte delle colonie dell'Africa Orientale, le forze italiane non riuscirono a salvare l'impero. La sconfitta di Amba Alagi (17 maggio 1941) cost� la perdita dell'intero Corno d'Africa. Sia pur con l'onore delle armi, il vicer� Amedeo d'Aosta si arrese agli inglesi. E nuvole ben pi� minacciose si addensavano all'orizzonte. Un mese dopo, all'alba del 22 giugno 1941, Hitler diede il via libera all'Operazione Barbarossa, l'invasione dell'Unione Sovietica. Mussolini sapeva del piano ma fu informato dell'attacco solo poche ore prima. L'Italia all'inizio contribu� con poche migliaia di soldati, che presto diventarono i 230.000 uomini dell'8� Armata (l'Armir): parteciparono all'avanzata in Ucraina Orientale e combatterono tra i fiumi Donez e Don, ma nell'inverno del 1942-1943 furono costretti a una drammatica ritirata nel gelo russo. "Mi domando se anche noi, ormai, non facciamo parte delle nazioni vassalle. I tedeschi sono infidi e senza misura", avrebbe confidato Mussolini a Ciano. La campagna di Russia doveva essere una "guerra lampo" di 8 settimane. Dur� quasi 18 mesi e fu l'inizio della fine. Il discorso del balcone Quello che Mussolini pronunci� dal balcone di Palazzo Venezia il 10 giugno 1940, diffuso via radio in tutta Italia, � considerato il discorso pi� famoso ed espressivo del suo "carisma oratorio". Mascella volitiva, petto in fuori, gambe divaricate, mani sulla cintura in posa di sfida... Il duce studi� sapientemente gesti, toni e pause; scelse parole suggestive che richiamassero la lotta tra il Bene ("l'ltalia proletaria e fascista") e il Male ("le ingorde plutocrazie d'Occidente"). L'accurata coreografia della piazza rafforzava il suo potere: parlando alla folla dall'alto, trasmetteva un'immagine quasi "divina"; circondato da "fedeli" adoranti. Ma la coreografia spesso inganna. "Il consenso di un regime totalitario non si misura dalla folla nelle piazze", sottolinea lo storico Mauro Canali. "Al di l� della retorica fascista, il rapporto tra il duce e il Paese era entrato in crisi. Alcuni corrispondenti stranieri che, mescolati tra la folla, come Reynolds Packard (United Press), avevano assistito sia al discorso per la proclamazione dell'impero nel 1936, dopo la campagna d'Etiopia, sia a quello di entrata in guerra, colsero comunque una differenza: la folla era inferiore. Tanti odiavano Hitler, che aveva portato la guerra in Europa e le leggi razziali. In molti settori serpeggiavano perplessit�, paura e una domanda: "E adesso che succeder�?"". Il consenso di massa di appena quattro anni prima era solo un ricordo. La guerra in casa "Popolo d'Italia, corri alle armi!" titolavano i giornali il giorno successivo all'entrata in guerra. Ma pi� che attaccare, gli italiani dovettero difendersi. La prima bomba cadde su Torino (poco dopo seguita da Genova, Savona, Cagliari, Milano) tra l'11 e il 12 giugno 1940. La paura della morte dal cielo divenne realt�. La legge di guerra del 1� giugno del 1940 aveva imposto il coprifuoco dalle 18:00 alle 6:30 e l'oscuramento dopo il tramonto: tutti erano obbligati a non lasciare filtrare la luce artificiale dalle finestre per rendere pi� difficile il lavoro ai piloti inglesi. Una direttiva dell'Unione nazionale protezione antiaerea stabil� come in ogni palazzo un capo-fabbricato verificasse che allo scattare dell'allarme (sei suoni di sirena di 15 secondi) i residenti scendessero nelle cantine adibite a rifugi. La legge n. 577 del 6 maggio 1940 introdusse la "carta annonaria", costituita da tanti bollini pari a quantit� razionate di beni. Dopo due mesi venne vietata la vendita di caff�, si razionarono zucchero, burro e grassi. Gelati e pasticcini si potevano comprare solo di sabato, domenica e luned�. Dal 1� dicembre 1940 vennero razionati pasta, farina e riso: servivano al fronte. Uno slogan ammoniva: "Se mangi troppo, derubi la patria". E se non fossimo mai entrati in guerra? "Se fossimo rimasti neutrali saremmo stati uno dei popoli pi� potenti e rispettati", avrebbe detto il capo del governo provvisorio Pietro Badoglio dopo l'armistizio del 1943. Una tesi che aveva basi concrete? Data la posizione strategica dell'Italia, difficilmente non saremmo stati comunque coinvolti. Ma di certo gli scenari ipotetici cambiano parecchio, a seconda dell'esito del conflitto. Un'Italia neutrale si sarebbe risparmiata devastazioni, crisi economica, perdite di vite umane e territoriali. Questo avrebbe probabilmente salvato Mussolini e la monarchia: il regime fascista (come il franchismo in Spagna), sarebbe forse durato fino alla morte del duce. Ma con la decolonizzazione del dopoguerra l'Italia avrebbe comunque perso le sue colonie. Hitler si sarebbe astenuto dall'attaccare l'Italia, come dimostra la Spagna di Franco, rimasta neutrale. Dopo la vittoria, si sarebbe per� vendicato del tradimento degli alleati italiani. Attirato dalla nostra posizione strategica nel Mediterraneo, con ogni probabilit� Hitler avrebbe annesso l'Italia oppure l'avrebbe trasformata in uno Stato vassallo. In entrambi i casi avremmo assistito alla "nazificazione" dell'Italia. Il lavoro su misura (di Guido Sarchielli, "Psicologia contemporanea" n. 276/19) - Oggi almeno in parte, ci possiamo "fabbricare" il nostro lavoro. Cio� personalizzarlo in maniera da farlo corrispondere ai nostri punti di forza. - Quando si cerca di capire com'� fatto il lavoro, uno degli errori comuni � quello di non considerare la distinzione tra come esso viene progettato formalmente e come viene svolto effettivamente dai lavoratori. In realt�, proprio l'attenzione a questo comune gap tra lavoro prescritto e lavoro reale ha fatto s� che, da molti decenni, si siano riconosciute le numerose "astuzie" del lavoratore per ridurre la fatica e stare meglio (originali modifiche di attrezzi di lavoro, scaltre deviazioni dalle procedure o dai ritmi) o si sia preso atto di come il lavoratore cerchi di dare una sua originale interpretazione ai ruoli assegnati (si � paragonato il lavoratore a uno "scultore" del proprio ruolo) o addirittura sia propenso ad arricchire le normali routine aggiungendo nuove attivit� che rendano pi� varia e stimolante la sua esperienza quotidiana. Questa esigenza del lavoratore di trasformare a misura di s� i compiti assegnati riprogettandoli di fatto sul campo, ha significato spesso una sorta di difesa (ridurre i sovraccarichi o la monotonia) dal tradizionale modo di progettare e organizzare il lavoro, che impone, diciamo cos�, un vestito di taglia uguale per tutti e prescrive i modi di lavorare secondo una razionalit� ingegneristica indipendente dalle persone che poi dovranno svolgerli. La tendenza autodifensiva (ma spesso creativa) di cui parliamo sembra essere uscita dalla semiclandestinit� per assumere un carattere proattivo ed essere rilanciata dai cambiamenti del lavoro e dei contesti. Infatti, da un lato, le nuove tecnologie applicate alle procedure di lavoro forniscono infinite opportunit� di inventare adattamenti nei compiti e, dall'altro, le esigenze, per le organizzazioni, di maggiore flessibilit�, di innovazioni produttive e di rapidi cambiamenti stanno sollecitando i lavoratori stessi ad assumersi pi� responsabilit� e intraprendenza nella gestione delle attivit�, dei ruoli lavorativi e delle carriere. Ci� significa avere maggiori possibilit� di riconoscere i contributi spontanei delle persone nel ridefinire il lavoro concreto e nel proporre modifiche ai vari livelli senza che ci siano pressioni o conseguenze negative in caso di divergenza tra prescrizioni formali e soluzioni creative proposte. Siamo entrati nell'era del cosiddetto job crafting, inteso come un insieme di comportamenti proattivi che un lavoratore attua per ridisegnare ci� che deve fare, ossia modificare compiti, relazioni e percezioni del suo lavoro per renderli pi� vicini alle proprie aspettative, passioni, interessi e punti di forza. Questa riprogettazione su base individuale � divenuta oggetto di un'estesa ricerca psicologica che sta accumulando conoscenze e suggestioni operative sui modi in cui la personalizzazione si pu� attuare dal basso senza rivoluzionare l'andamento delle cose n� creare conflitti con i dirigenti. In tal senso sono stati individuati 3 grandi ambiti di cambiamento mossi dall'intraprendenza individuale: a) i compiti assegnati, cio� l'ampliamento o la modifica parziale delle responsabilit�: per esempio, proporsi volontariamente per un nuovo progetto o per imparare a usare un nuovo strumento; proporre, per un'addetta alle vendite, di fare anche la vetrinista del negozio; arricchire un lavoro tecnico aggiungendo attivit� di insegnamento o di tutorato dei giovani; usare le proprie competenze informatiche per migliorare il software di gestione dei clienti ecc.; b) le relazioni di lavoro: per esempio, trovare il tempo per una conversazione faccia a faccia invece di limitarsi alle e-mail; modificare il proprio stile di comunicazione con atti di gentilezza o inviando note di ringraziamento a un collega; proporre di cambiare il formato delle riunioni di lavoro per renderle pi� efficaci; incontrare chi ha bisogno di aiuto e ti fa sentire utile; aumentare i legami con chi � disponibile e autentico, e invece prendere le distanze da chi risulta invidioso o disprezzante ecc.; c) i significati del lavoro, ovverosia le modifiche nel modo in cui sono viste le attivit� e le interazioni con gli altri per collegarle alla propria identit� personale e sociale e dare valore anche altruistico al proprio impegno quotidiano: per esempio, uno chef potrebbe riconsiderare il proprio ruolo non solo come espressione di creativit� personale, ma anche come strumento di crescita della reputazione del ristorante; un'addetta all'amministrazione potrebbe reinterpretare le proprie mansioni come parte indispensabile di un soddisfacente servizio per i clienti; un autista di autobus potrebbe sentirsi arricchito nello svolgere pure il ruolo di fornire utili consigli di visite turistiche ai propri passeggeri ecc. Sono gi� disponibili le prove degli esiti positivi del job crafting quando esso � reso possibile senza secondi fini di sfruttamento malizioso dell'impegno volontario delle persone a produrre cambiamenti. In particolare, si possono ricordare: il miglioramento delle prestazioni (efficienza ed efficacia), dei livelli di adattabilit� e del clima aziendale; lo sviluppo di motivazioni intrinseche e del coinvolgimento personale; la crescita della soddisfazione e del benessere emotivo. Inoltre, le persone implicate nel job crafting ricevono valutazioni pi� positive dai colleghi e superiori, essendo apprezzate per la loro creativit� a vantaggio di tutti, e tendono a enfatizzare il proprio rapporto positivo con il lavoro anche nella prospettiva di potenziare la propria occupabilit� e di immaginare nuovi obiettivi di carriera. � dunque opportuno incoraggiare il job crafting? La risposta � positiva purch� ci sia la disponibilit� dei manager a chiarire bene gli obiettivi prioritari da raggiungere (aumentando i gradi di autonomia sui mezzi), a sfruttare le valutazioni periodiche sulle prestazioni per dare feedback fattivi e costruire insieme le linee di azione migliori per ottenere "lavori su misura", a valorizzare i risultati conseguiti riconoscendo i meriti individuali ma anche l'importanza delle innovazioni per il bene comune dell'organizzazione. Frutti di bosco (di Stefano Colonna, "Prometeo" n. 149/20) - Studi epidemiologici indicano che diete ricche di bacche sono essenziali per la salute umana. - I frutti di bosco sono costituiti dalle bacche di bosco e di rovo (lampone, mirtillo, ribes, fragole, more e uva spina). Secondo la definizione botanica, la vera bacca � un semplice frutto che ha semi e una polpa edibile prodotta da un singolo ovario. Nell'uso comune essa � riconosciuta come un frutto edibile piccolo, rotondo o semioblungo, di solito di colore intenso, dolce o aspro. In Italia i frutti di bosco sono generalmente presenti come entit� spontanee in montagna e in collina, mentre altrove sono coltivati in modo sistematico. A questo proposito � necessario puntualizzare che il termine frutti soffici si riferisce a una grande variet� di frutti appartenenti principalmente ai generi Vaccinium e Rubus. Fra questi possiamo ricordare i mirtilli (Vaccinium myrtillus, Vaccinium angustifolium, Vaccinium oxycoccus), le more (Ribes nigrum), i lamponi rossi e neri (Rubus occidentalis, Rubus idaeus), le fragole (Fragaria ananassa), e cos� via. Non � sorprendente che attraggano l'attenzione dei consumatori, perch� uniscono alla piacevolezza propriet� salutari. Contengono infatti molti costituenti della dieta, riconosciuti come essenziali per la salute umana: fibre, vitamine, minerali e una grande variet� di fitochimici polifenolici, normalmente chiamati fitonutrienti, composti vegetali bioattivi che possono provocare effetti benefici al di l� della nutrizione di base. I composti fenolici sono metaboliti secondari ubiquitari presenti in tutte le piante superiori; la frutta e le verdure sono la loro fonte principale nella nostra dieta. Nelle piante essi svolgono numerose azioni di difesa, come protezione da infezioni microbiche o virali. La classe pi� abbondante nelle bacche � costituita dalle antocianine, un gruppo di pigmenti solubili in acqua, responsabili dei colori dal rosso al blu in diversi tipi di composti organici. Sono coinvolte in natura in molti aspetti dello sviluppo e difesa della pianta. Colorano fiori e frutti, favoriscono la dispersione dei semi e contribuiscono all'adattamento della pianta a condizioni ambientali sfavorevoli come i danni da raggi UV, il freddo e attacchi patogeni. Studi epidemiologici indicano che diete ricche in bacche presentano benefici cardiovascolari dovuti alla loro presenza. La pressione del sangue, la funzione endoteliale, la rigidit� delle arterie e i lipidi del sangue migliorano in seguito al consumo di mirtilli, fragole, lamponi ed estratti purificati di antocianine. I polifenoli dei frutti di bosco prevengono i cancri del seno primari e recidivi. Svolgono un ruolo terapeutico nella sindrome metabolica, uno stato prediabetico caratterizzato da molti fattori di rischio cardiovascolare. Il loro ruolo nella sindrome metabolica � stato ulteriormente comprovato in uno studio su circa 1570 adulti. In particolare le fragole abbassano il colesterolo totale e il colesterolo LDL, ma non i trigliceridi. I mirtilli riducono la pressione del sangue sistolica e diastolica e migliorano la resistenza all'ossidazione dei lipidi e all'insulina. I lamponi impediscono le coliti ulcerative e hanno propriet� chemiopreventive in pazienti affetti da cancro orale. Vi sono anche effetti positivi sui meccanismi cognitivi degli anziani, soprattutto da parte dei mirtilli neri. In modelli animali i lamponi mostrano effetti antinfiammatori sulla mucosa gastrointestinale e aumentano il sistema immunitario intestinale. La concentrazione delle antocianine varia nei diversi frutti e a seconda delle coltivazioni. Una delle caratteristiche di questi pigmenti naturali �, come abbiamo anticipato, il loro cambiamento di colore a seconda del pH. Cos� la cianidina, rossa in ambiente acido, diventa blu in ambiente alcalino. Si decolora con acqua ossigenata e questa propriet� viene sfruttata per eliminare le macchie dei succhi di frutta. Il contenuto totale medio di antocianine � di 68 mg per 100 g di mirtilli, 47 mg per i lamponi e 2 mg per le fragole. Di solito il loro contenuto aumenta durante la maturazione e pu� arrivare a 4-5 grammi per chilogrammo di prodotto fresco. Si trovano principalmente nella pelle, ma anche nel frutto (per esempio nelle fragole). La biodisponibilit� dipende dal tipo di frutto e da come questo viene trattato. Per esempio, quella dei succhi di frutta � minore rispetto ai frutti interi. Il livello di antocianine � particolarmente influenzato dal trattamento a cui � sottoposto il frutto di bosco. Per esempio fragole, mirtilli e lamponi congelati ne perdono circa il 42% rispetto alle forme selvatiche. Anche le variazioni e il tempo di raccolta influenzano le diverse coltivazioni. Cos� i raccolti estivi di fragole ne mostrano una maggiore quantit� rispetto alla versione invernale, mentre un raccolto tardivo di mirtilli ne � pi� ricco di quello anticipato. Infine, anche le pratiche in agricoltura, che variano nelle diverse regioni geografiche, possono influenzare la composizione fenolica; per esempio le coltivazioni organiche danno more con pi� alto contenuto fenolico rispetto a quelle convenzionali. I frutti di bosco sono di solito consumati non solo freschi o congelati, ma anche sotto forma di prodotti elaborati, inclusi yogurt, bevande, marmellate e gelatine. Secondo la National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) l'assunzione di bacche dovrebbe costituire almeno il 10% di tutti i frutti assunti. Per quanto riguarda la loro composizione nutrizionale e i fitochimici contengono vitamine: la vitamina A, la vitamina E e la vitamina K. Uno degli aspetti di maggiore rilevanza � l'alto contenuto di vitamina C (circa 60 mg per 100 g di prodotto fresco), accompagnata da una minore quantit� di altre vitamine come la tiamina, riboflavina, niacina e vitamina B6. Sono un'eccellente fonte di fibre della dieta, migliore rispetto alla frutta comune. Un altro aspetto nutrizionale significativo � la loro concentrazione di folato (24 microgrammi per 100 g di prodotto fresco); le fragole ne sono una delle pi� ricche fonti naturali. Appartengono alla famiglia delle Rosacee, sottofamiglia Rosoidae, genere Fragraria. La Fragaria vesca, chiamata anche selvatica, � per aroma e sapore superiore rispetto alla variet� coltivata. Cresce spontanea nei boschi e nei prati ombreggiati, matura individualmente in periodi diversi durante tutta la bella stagione, tanto che accanto ai frutti maturi si possono trovare bottoni fiorali o frutti acerbi. � apprezzata per il falso frutto, ossia il ricettacolo carnoso, rosso e succulento, che porta sulla superficie piccoli acheni che sono i veri frutti. Si consuma al naturale o in macedonia, solo o con altri piccoli frutti. Le prime fragole sono apparse a met� del Settecento a Versailles dall'ibridizzazione accidentale di due variet� americane, la Fragaria chiloensis e la Fragaria virginiana. Questa ibridazione ha combinato le loro pi� importanti caratteristiche: grandi frutti della variet� cilena e l'aroma unico della pi� piccola e aromatica virginiana. La produzione mondiale nel 2014 � stata 8,1 milioni di tonnellate (FAO-STAT). Gli Stati Uniti sono i primi produttori mondiali in California, seguita dalla Florida. Alcune variet�, originarie dell'America del Nord (Fragaria ananassa Duch e Fragaria grandiflora Ehrh) danno frutti grossi e precoci detti fragoloni. Vengono coltivati in molte regioni d'Italia, fra cui Veneto, Emilia-Romagna, Basilicata e Umbria. Le fragole hanno un contenuto estremamente alto di vitamina C (58.8 mg in 100 g di prodotto fresco) e questo le rende una fonte importante di questa vitamina nella nutrizione umana. Anche il contenuto di folato � fra i pi� alti tra i frutti, nell'ordine di 20-25 microgrammi per 100 g di prodotto fresco; 200 g di fragole possono fornire il 30% della dose quotidiana raccomandata per questa vitamina in Europa e negli Stati Uniti. Sono presenti anche la vitamina B9 e la vitamina E (soprattutto alfa tocoferolo). Sono state classificate ai primi posti fra le fonti dietetiche di polifenoli. Particolarmente significativa � l'azione della fisetina, un flavonolo naturale della famiglia dei flavonoidi, presente, oltre che nelle fragole, dove � particolarmente abbondante, anche in mele, cipolle, mirtilli e cetrioli. La fisetina ritarda l'invecchiamento, migliora la memoria a lungo termine e nei topi � attiva contro le complicazioni del diabete. Inoltre mostra anche attivit� antitumorale in molti tipi di cancro umano. Le fragole contengono anche potassio (153 mg per 100 g di prodotto fresco), manganese, iodio, magnesio, rame, ferro e fosforo. Grazie agli alti contenuti nutrizionali e di fitochimici, oltre all'attivit� antiossidante, hanno un'azione cardioprotettiva, antinfiammatoria, antiperglicemica, antiobesit�, antimicrobica. Possono essere consumate sia fresche o per la preparazione di infusioni, utilizzate nella medicina popolare per il trattamento di disturbi intestinali e per le loro propriet� diuretiche e antidiarroiche. Inoltre la fibra della dieta e il fruttosio in esse presenti possono contribuire a regolare i livelli di zucchero nel sangue, rallentando la digestione, e il contenuto in fibre pu� controllare l'assunzione di calorie con il suo effetto saziante. Vi sono crescenti evidenze per classificarle tra i cibi funzionali, dati i molti benefici preventivi e terapeutici per la salute. In pasticceria guarniscono pasticcini, torte e crostate, in genere associate a creme o panna montata. I mirtilli, frutti simili alle fragole, sono la seconda coltivazione in ordine d'importanza degli Stati Uniti, con un mercato pari a 781,8 milioni di dollari nel 2012. Sono una pianta nativa del Nord America, del genere Vaccinium corymbosum, che cresce a un'altezza minima di 800 metri e a una temperatura di 7,2 gradi C. I mirtilli neri (Vaccinium myrtillus) e quelli rossi (Vaccinium vitis-idaea) sono le specie pi� diffuse in Italia. I primi crescono generalmente oltre i 1000 metri di altitudine, soprattutto nelle macchie boschive di conifere. Il frutto � inizialmente di colore rosso, poi maturando assume toni blu-nerastri; ha forma tondeggiante o appena schiacciata all'apice. Il mirtillo rosso, a sua volta, ha frutti pi� aciduli e possiede propriet� analoghe a quelle del mirtillo nero, ma � meno utilizzato. I mirtilli neri si consumano in macedonia, per la produzione di sciroppi, per armonizzare distillati e si impiegano per preparare confetture. Quelli rossi sono molto apprezzati per accompagnare carni di sapore intenso come la selvaggina da pelo e possono essere abbinati ai crostacei crudi come scampi e gamberi, in quanto bilanciano la loro dolcezza e forniscono un apporto acido pi� delicato del limone. Questi frutti del bosco sono ricchi di zuccheri, acidi organici, flavonoidi e fenoli. Oltre ai macroelementi Ca, K, P, Mg sono presenti dieci microelementi (Mn, Al, Fe, Ba, Na, Li, B, Cu, Sr e Zn). Le antocianine costituiscono il 37-74% dei composti fenolici totali. Sono anche una fonte significativa di acido folico, vitamina C e fibre. Gli studi sull'aroma sono piuttosto limitati; il linaloolo e l'(E)-2-esanale sono i componenti volatili con il maggior impatto, oltre a geraniolo, citronellolo, 2-feniletanolo e vanillina. I mirtilli hanno effetti postprandiali simili alle fragole. Due studi recenti hanno mostrato effetti cardiovascolari a lungo termine; nel primo si � visto che l'assunzione di 350 g per otto settimane causa una riduzione significativa della pressione del sangue sistolica e diastolica. Nel secondo, 315 g di mirtilli freschi assunti per sei settimane hanno provocato un miglioramento significativo nella sensibilit� all'insulina. Essi riducono anche l'aggregazione delle piastrine, agiscono contro i radicali liberi, oltre a influire beneficamente sulla vista per la presenza di vitamina A. Una deficienza di questa vitamina, una delle pi� importanti fra quelle dei microelementi, colpisce soprattutto le popolazioni povere dei Paesi in via di sviluppo. Essa � la causa principale di cecit� prevedibile nei bambini ed � stata associata a un aumentato rischio di malattie e morte in severe infezioni come la malaria, la diarrea e il morbillo. Inoltre porta ad anemia e diminuita risposta immunitaria. Altre conseguenze per la salute includono per i bambini un menomato sviluppo delle cellule, crescita e funzione dei tessuti durante lo sviluppo. Secondo la World Health Organisation, ogni anno da 2.500.000 a 5.000.000 di bambini perdono la vista per carenza di vitamina A. Fin dall'antichit� la variet� nera dei mirtilli � stata utilizzata nella medicina popolare per le sue propriet� curative. La loro importanza nella dieta � supportata da ricerche scientifiche, che ne dimostrano l'efficacia contro malattie croniche come cancro, diabete e malattie cardiovascolari. Il lampone (Rubus iclaeus) appartiene alla famiglia delle Rosacee, cresce in pianura e sui rilievi, specie se recentemente disboscati, dove si sviluppa formando significative colonie. Il frutto � leggermente peloso, formato da piccoli frutti a un solo seme detti drupeole, di colore rosso corallo che vira al rosso carminio. � molto profumato e possiede un sapore moderatamente agrodolce. I frutti possono essere utilizzati per aromatizzare i cibi, mentre le foglie, una volta fermentate, sono un succedaneo del t�. Si consuma al naturale, in macedonia e per guarnire torte e pasticcini. Con il lampone si prepara una salsa per accompagnare panna cotta e altri dolci al cucchiaio. Il sapore agrodolce permette abbinamenti con crostacei e molluschi crudi; � inoltre un ingrediente di insalate. I principali zuccheri sono fruttosio, glucosio e saccarosio. � presente anche la vitamina C assieme a piccole quantit� di altre vitamine. I polifenoli sono costituiti soprattutto da antocianine e tannini idrolizzabili. Il loro aroma � una miscela complessa. Il frutto del lampone � rinfrescante e dissetante, ha un blando potere digestivo, lassativo, mineralizzante e diuretico. Contenendo pochissimo glucosio pu� essere utilizzato anche dai diabetici. Il ribes nero (Ribes nigrum), il ribes rosso (Ribes rubrum), il ribes bianco (Ribes sativum) e l'uva spina (Ribes uva-crispa) appartengono alla famiglia delle Grossulariacee. Sono tipici delle zone temperate di Europa, Russia, Asia del nord e Nuova Zelanda. Nel 2012 la produzione mondiale � stata stimata in 166.300 tonnellate. A differenza di mirtilli, more e lamponi, il ribes nero � diventato popolare solo di recente negli Stati Uniti. � una ricca fonte di antocianine e vitamina C (130-200 mg per 100 g) ed � noto per la sua maggiore capacit� antiossidante rispetto agli altri frutti, a causa del suo alto contenuto di polifenoli e della presenza di acido ascorbico. Il colore � associato alla presenza di cianidina, delfidina e derivati. Vi sono evidenze convincenti circa un suo contributo positivo alla salute umana, inclusi gli effetti su funzione vascolare, ipertensione, disturbi neurodegenerativi, disturbi oculari e ipercolesterolemia. Ha un alto contenuto in acidi e un caratteristico aroma intenso dovuto a molti terpeni speziati, esteri fruttati e a un composto muschiato che si ritrova anche nei vini bianchi Sauvignon. Il Lycium barbarum � un arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Solanaceae, distribuito in origine nel nord-est della Cina, dove � attualmente coltivato in 867.000 acri di terra, per dare ogni anno pi� di 130.000 tonnellate di frutti. � stato recentemente esportato in pi� di 40 nazioni, fra le quali Unione Europea, Stati Uniti, Australia e Giappone. I suoi frutti, noti come gogi (goji) o wolfberries, sono normalmente utilizzati in Cina in molti prodotti come t�, bevande, cosmetici, additivi alimentari, prodotti per la salute, e cos� via. Sono stati usati nella medicina tradizionale cinese per proteggere reni e fegato e per rendere luminosi gli occhi. Recenti studi farmacologici hanno dimostrato che questi frutti hanno molte attivit� benefiche, incluso l'antinvecchiamento, la neuroprotezione, il trattamento della malattia di Alzheimer, propriet� antiossidanti ed epatoprotettive. La corteccia della radice, chiamata jikoppi, esercita un'azione benefica in malattie croniche come l'ipertensione e il diabete. Gogi e jikoppi hanno dei costituenti molto diversi: nelle prime prevalgono polisaccaridi, flavonoidi, polifenoli, terpenoidi e carotenoidi, mentre nelle seconde sono presenti soprattutto vari tipi di alcaloidi. Le bacche del sambuco (Sambucus nigra) sono state usate per generazioni nella medicina popolare per la cura delle infezioni causate dal virus dell'influenza. Sono ricche nei pigmenti antocianine e in composti fenolici, che esercitano un'azione antiossidante. Il loro aroma particolare � dovuto a una complessa miscela di terpenoidi e norisoprenoidi. La mora selvatica (Rubus fructicosus) � presente in un centinaio di specie. Ha un frutto formato da numerose piccole drupe che a maturit� virano dal porpora al nero, un profumo mediamente intenso e sapore dolce. Esiste anche un'altra variet� di mora, frutto dell'albero di gelso (Morus nigra). Molto comune nelle siepi e nelle macchie, lungo le strade di campagna e i muri, le more sono presenti in tutta Italia, in gran parte dell'emisfero boreale e nell'Africa meridionale. Sono ricche di sali minerali, acidi organici, vitamine, pectine e tannini. Costituiscono un buon idratante, mineralizzante e regolatore intestinale nei casi di diarrea e di stipsi. Trovano anche impiego come rimedio popolare al diabete. Si utilizzano al naturale, in macedonie, per la preparazione di confetture. In pasticceria sono impiegate per elaborare salse di accompagnamento a creme, gelati, dolci al cucchiaio oppure per guarnire dolci di vario genere. Il consumo di frutta e vegetali (FV) � associato a un minor rischio di malattie legate alla dieta, quali obesit�, diabete, malattie cardiovascolari, disturbi coronarici, infarto e alcuni tipi di cancro. Studi sistematici hanno suggerito che il consumo di alimenti e bevande come succo d'uva, di mirtilli e cioccolato sono associati a benefici di tipo cognitivo per gli uomini. Tuttavia l'obiettivo di mangiare ogni giorno cinque porzioni di frutta e vegetali non � ancora stato raggiunto, in particolare con i bambini. Per questa ragione un aumento nell'assunzione di FV sotto forma di succhi e smoothies da parte dei giovani potrebbe essere una fonte di polifenoli, salutari per le loro propriet� antiossidanti e antinfiammatorie. I succhi di frutta sono considerati una buona scelta dal punto di vista dietetico, a causa del loro pi� alto contenuto di antiossidanti, minerali, vitamine e fitochimici rispetto a bevande con bassa qualit� nutrizionale. Polifenoli come le antocianine costituiscono il 50-80% del contenuto totale di polifenoli in chicchi d'uva, mirtilli, more, ciliegie, o mirtilli palustri. Si � valutato che la loro assunzione totale media possa essere di circa 200 mg al giorno, quattro volte pi� alta di quella di altri polifenoli. Tuttavia, a dispetto del loro alto contenuto, la loro biodisponibilit� � relativamente bassa se confrontata ad altri flavonoidi. S. Kuntz e collaboratori l'hanno determinata come tale e anche quella dei metaboliti, in succo d'uva/mirtilli e smoothies. Le antocianine pi� abbondanti nel plasma e nell'urina sono la malvidina e la peonidina sotto forma nativa. La farmacocinetica del plasma e i recuperi di metaboliti urinari non sono stati diversi per il succo in confronto allo smoothie. Incontro senza tempo. Intervista a Leonardo Da Vinci (di Bruno Bertucci) - Siamo a Vinci, quella del 1500. � stata appena scoperta l'America, ma pochi lo sanno. Non ci sono macchine e nemmeno molta gente per strada. Sono venuto per conoscere un gran personaggio e... ma � lei, Signor Leonardo? "Sono proprio io. Come mi conosce"? - Uuuuh, tra i miei contemporanei lei � molto famoso! "I suoi contemporanei? Intende Giovanni Paolo II? Ennio Morricone? Tomasi Di Lampedusa"? - S�, ma anche meno famosi. Lucio Dalla, Placido Domingo, Maria Tipo... "Ma questi sono tutti musicisti"? - S�, di solito intervisto musicisti... "E perch� ha scelto me"? - Nel mio libro Confidenze Musicali l'editore ha inserito una riproduzione autografa della sua firma e questo m'ha fatto pensare a lei. "Capisco. Quindi immagino che voglia parlare di musica. Lo sa che io la praticavo per diletto"? - Certo. Perch�, signor Leonardo, c'� qualcosa che lei non ha fatto? "Ha ragione! Scienza, fisica, matematica, architettura, trattatistica, scultura. Ho fatto davvero un po' di tutto". - Mi tolga una curiosit�: ma l'� un genio o non l'� un genio? "Beh, questo non posso dirlo io. Per� posso dirle che per svago dipingevo pure. Anzi, ho dipinto un quadro che � molto famoso, sa"? - La Gioconda? "S�, proprio quella! E sa che le dico? Mi son divertito come un matto. Anzi, io un po' matto lo sono, anche se non l'ha mai capito nessuno". - No, no, s'� capito. Anche perch� io sono pi� matto di lei. "Uuuh, non ci posso credere"! - � per questo che la sto intervistando. "Allora le racconter� che nel Cinquecento mi divertivo proprio perch� i miei contemporanei non riuscivano a capire cosa ci fosse dietro la mia arte, e in particolare dietro la pittura, se un messaggio mistico, religioso, estetico o cos'altro". - In effetti lei � stato sempre molto discusso da tutti, compresi scienziati e scrittori. "Nella vostra epoca cos� effimera, dove le ricerche si fanno su Internet, ecco, almeno c'avranno qualcosa da riflettere, o no? Bisognerebbe piuttosto approfondire sul campo le conoscenze scientifiche, tecniche e tutto ci� che i miei contemporanei facevano fatica anche solo a immaginare. Ma con lei non parler� n� da scienziato n� da artista, anzi, vorrei introdurla nel mio mondo con una punta d'ironia leonardesca. Per prima cosa tutti, all'epoca mia, si meravigliavano che dipingevo con la sinistra, che insomma sono mancino, anche se mi pare che alcune ricerche hanno dimostrato che i mancini sono pi� intelligenti, o sbaglio"? - Un mancino diabolico! Sembrerebbe che lei ci voglia rivelare un po' della sua genialit�... "Eh, s�, questa volta c'ha preso. Ma pi� che della tecnica, preferirei cominciare a parlarle della cosiddetta ispirazione, senza la quale mettersi a dipingere sarebbe completamente inutile". - Potremmo invece cominciare dai colori? Perch� sa, io non ci vedo, e i colori non li conosco. "Ah, non c'avevo fatto caso. Beh, spiegare i colori a chi non pu� vederli, mica facile. Per cominciare potrei dirle che il bianco riflette il candore di una persona, infatti al tempo dei romani chi si presentava per le elezioni indossava una veste candida, da cui candidato, proprio per dire che non sarebbe stato corrotto, e invece oggi va di moda! Ma, dicevo, il bianco � l'insieme di tutti i colori. Per contro il nero � l'opposto, in tutti i sensi. Il nero � freddo, perch� non riflette la luce, non si riscalda, ed � percepito come il colore della notte. L'azzurro richiama il cielo, ma se ci pensa, gli astronauti dicono che il cielo � nero. Il rosso invece � un colore vivo, pulsante, richiama l'amore, le passioni e anche il sangue: non a caso � presente in molte bandiere del mondo. Il verde, beh, il verde � uno dei miei colori preferiti, l'ho utilizzato anche per la Monna Lisa. � un quadro quasi tutto verde. Diciamo un colore gentile. Mi fa pensare a una persona raffinata. Ma soprattutto � il colore fondamentale della natura. E poi il giallo, un altro colore vivace, che richiama il sole, l'allegria, il carnevale. Questo per dirle i principali. Quando preparo i colori, l'idea � gi� elaborata nella mia testa al 70%; devo solamente definire alcuni elementi estetici, perch� il contenuto, le proporzioni geometriche e le scale cromatiche le vedo gi� proiettate sulla tela. Da l� in poi � un gioco da ragazzi. Un po' come fare il direttore d'orchestra. D'altronde, anche la musica richiama i colori. Per esempio, nel barocco ci sono i colori strumentali di Vivaldi. Voglio dire che, quando c'� l'ispirazione e i colori sono quelli giusti, il quadro � quasi istantaneo"! - � andata cos� anche con la Gioconda? "Esattamente. In quel caso, trattandosi del volto di una donna, ho privilegiato dei colori tenui che ne esaltassero le fattezze gentili del volto, sul quale spicca il verde soffuso degli occhi, praticamente un colore indefinibile. Per contrasto ho incorniciato quest'espressione leggiadra nel nero dei capelli. Quindi, man mano che dipingevo, affiorava quello sguardo penetrante che, a quanto ne so, provoca tutt'oggi nell'ammiratore un senso di garbata meraviglia". - Ma quanto tempo ha impiegato a terminare questo rompicapo? "Devo dire non molto. L'idea era nella mia testa da tanto tempo, si trattava solo, come dice il vangelo, di trasfigurarla. Il resto l'hanno fatto i colori in s� che, com'� noto, rimandano alla dimensione sublime e quasi impercettibile dell'infinito. L'infinito! Ha messo nei pasticci, oltre che i filosofi, anche i poeti"! - Si riferisce a Giacomo Leopardi? "S�. Che le devo dire, non vorrei essere scortese... Ma, insomma, un gobbo che, pur amando la vita, era sempre immerso in uno studio matto e disperatissimo... poveretto! Io almeno la notte la passavo a contemplare le stelle". - E anche a studiarle! "Chiaro. Ho sempre avuto il desiderio di approfondire, comparare e verificare per avere una visione globale dei fenomeni celesti". - Si dice anche che passasse le notti a sezionare i cadaveri, � vero? "Ero molto interessato all'anatomia perch� volevo scoprire da dove nascevano le cause dei mali nell'uomo e le evoluzioni cellulari. Certo, sezionare i cadaveri non era proprio il massimo, ma un vero scienziato non deve avere paura di niente se vuole scoprire i segreti della vita". - Lei praticava anche la negromanzia? "Che dire! Sono sempre stato attirato dall'occulto e mi piaceva indagarlo. Quindi non ho fatto mistero della mia sete di conoscenza. Steve Jobs ha detto, "siate affamati, siate folli" ed io sono sempre stato affa-matto". - Ma lo sa che mi ha fatto impazzire anche i paleontologi? "E perch� mai"? - Non era lei che studiava il volo degli uccelli? "S�, � vero, mi piaceva guardare il cielo in tutti i suoi aspetti e quindi anche il volo degli uccelli. Lo trovo stupendo. Mi attirava la facilit� con la quale i volatili si alzano da terra e la discesa in picchiata dei rapaci. Pensavo "non sar� che anche l'uomo mi voler� in aria, magari con una macchina volante?" E poi ne ho fatti di esperimenti in questo campo. Prima solo Icaro c'aveva provato, ma con scarso successo, mentre io volevo costruire una macchina pi� leggera dell'aria, ma con le tecnologie dell'epoca era praticamente impossibile. Nonostante tutto, devo dire che i miei progetti avevano un valore che � stato dimostrato nel tempo. Ma cos'� questa musica di sottofondo"? - � un concerto per mandolino di Vivaldi. Cosa ne pensa? "Ah, il mandolino, proprio non me l'aspettavo. Uno strumento simile al liuto, a corde pizzicate, ho capito bene? � molto usato anche nella musica napoletana"! - A proposito, nella sua epoca come veniva utilizzato il liuto? "Il liuto, strumento guida della musica araba e importato dall'Oriente, � stato anche adottato dai compositori in Inghilterra. Questo strumento dalle sonorit� tenui era molto apprezzato. Purtroppo spesso il musicista era trattato come un cortigiano di serie B e gli toccava suonare fino a tarda sera per intrattenere il chiacchiericcio di dame, cavalieri e servitori, anche se questi di musica non ne sapevano un'acca. E tutto ci� solo per gratificare il padrone". - Ma mi dica un po', la sua amicizia con Lorenzo De' Medici? "Quello era davvero magnifico e, me lo lasci dire, amava l'arte, la musica e la pittura e non badava a spese per sostenere il talento del prodigio di turno. Insomma, un vero mecenate! Io stesso gli devo molto: senza di lui non sarei diventato quello che sono". - Cosa ne pensa del rapporto musica-matematica? "Direi ambiguo. Da una parte non esiste musica senza ritmo e il ritmo � alla base della vita, infatti al bambino appena nato batte il cuore. Inoltre anche le partiture musicali si basano su equazioni matematiche, e non solo su armonia e melodia. Allo stesso tempo, la matematica � cerebrale, un po' fredda, mentre la musica produce vibrazioni che toccano i sentimenti. Insomma, c'� anche molto di irrazionale. Le dir�, � un po' come dipingere, ovvero un connubio di raziocinio e ispirazione. Io stesso quando dipingevo volevo riprodurre una melodia penetrante di colori e un impasto di armonie che i cosiddetti colleghi la morivano d'invidia!!! E forse proprio con la Gioconda ho creato una sinfonia perfetta. Ecco, penso di non averla mai spiegata cos� bene quest'opera cos� discussa che ora si trova nel museo del Louvre". - Sa, per vederla da vicino quasi mi arrestavano! "Ah, � vero, non ci si pu� avvicinare perch� � transennata. Lei ha cercato di scavalcare"? - Certo! Ma un amico francese ha spiegato alle guardie che non ci vedevo. "Allora per lei la Gioconda � una percezione immediata"? - S�, ha un'atmosfera veramente magnetica. "Grazie, non me l'aspettavo questa da un cieco. Ma mi dica: secondo lei dove guarda Monna Lisa"? - Nel profondo del cuore.