Luglio 2023 n. 7 Anno LIII MINIMONDO Periodico mensile per i giovani Direzione redazione amministrazione e stampa Biblioteca Italiana per i Ciechi �Regina Margheita� Onlus via G. Ferrari, 5/a 20900 Monza Casella postale 285 c.c.p. 853200 tel. 039/28.32.71 fax 039/83.32. Dir. resp Pietro Piscitelli Comitato di redazione: Pietro Piscitelli Massimiliano Cattani Luigia Ricciardone Copia in omaggio Rivista realizzata anche grazie al contributo annuale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Cultura. Indice L�inflazione, capirla per saperla affrontare Il cibo giusto per l'estate I misteri del sogno: perch� sogniamo? E sogniamo tutti? Scherzetto o dispetto? Fettuccine e tagliatelle, qual � la differenza Torquay, la citt� di Agatha Christie L�incredibile storia di �My Way�, da anonimo brano francese a capolavoro iconico L�inflazione, capirla per saperla affrontare (di Jonathan Figoli, �Focus� n. 365/23) - Perch� la perdita di potere d�acquisto condiziona cos� tanto la nostra economia? - Per molti di noi l'inflazione � un fenomeno nuovo. Da giugno 2021, infatti, i prezzi hanno cominciato a correre come non si vedeva da ormai quaranta anni. � quindi naturale che il rincaro generalizzato e continuo del prezzo di beni e servizi rispetto al passato - questa � proprio l'inflazione - sia una dinamica economica a cui siamo poco avvezzi. Da un punto di vista economico, una inflazione moderata non � dannosa: spinge infatti i consumatori a essere inclini a spendere (fosse negativa, nessuno comprerebbe oggi un bene che domani costerebbe meno) senza andare a bruciare il potere di acquisto. Una crescita moderata dei prezzi viene quindi considerata un segnale di un'economia in salute, con un mercato del lavoro solido. Se infatti le aziende producono tanto, impegnando molti lavoratori, saranno costrette ad alzare i salari per attirare i disoccupati. Con salari in crescita, aumenteranno anche i costi di produzione e di conseguenza anche i prezzi dei beni sul mercato. Ma ad acquistarli ci saranno persone meglio pagate, creando cos� un circolo virtuoso. Quando per�, appunto, i prezzi crescono troppo, l'economia si surriscalda, i salari non crescono (in Italia sono fermi da 20 anni) e si crea inflazione. Con i suoi problemi. A livello comportamentale sarebbe meglio considerare l'inflazione come una perdita del potere d'acquisto dei nostri soldi. I nostri risparmi o gli stipendi rimangono fissi, mantengono il loro valore nominale (per esempio 1.000 euro), ma con essi si possono acquistare meno beni. Questo meccanismo � deleterio soprattutto per chi detiene disponibilit� liquide sul conto corrente. Oggi, dei 1.800 miliardi fermi sui conti correnti italiani, 1.350 sono disponibilit� economiche delle famiglie. Una cifra enorme. Per avere un metro di paragone, il Pnrr ammonta complessivamente a 191 miliardi. Nel corso della seconda met� del 2021 abbiamo assistito a un rapido aumento della domanda mondiale di materie prime. L'offerta non � riuscita ad adeguarsi altrettanto in fretta, sia per la carenza negli stoccaggi sia per le difficolt� logistiche nei traffici est-ovest. Inoltre, con l'invasione dell'Ucraina, l'inflazione ha avuto un ulteriore importante rialzo dovuto anche alla carenza di materie prime come il grano e il gas russo (proprio beni alimentari ed energetici che hanno un'influenza notevole sugli indici dei prezzi). In particolare, l'inflazione di questo periodo nell'Unione Europea � dovuta principalmente all'aumento dei costi proprio dei beni alimentari ed energetici (si parla quindi di inflazione legata all'offerta, perch� dovuta all'aumento dei costi). Negli Stati Uniti, invece, risente maggiormente della nuova concezione del lavoro post pandemia: la volont� di dare pi� importanza alla famiglia e alla vita privata ha portato a chiedere salari pi� alti (in questo caso si parla di inflazione legata alla domanda). Discorso diverso per il Regno Unito dove, a causa dell'uscita dall'euro, si � assistito a un'ulteriore strozzatura nell'offerta di lavoro per la carenza di lavoratori dall'estero da impiegare nella logistica e nei trasporti. Il controllo dell'inflazione, viste le sue importanti conseguenze sull'economia reale, � una delle missioni principali in ambito di politica economica. Lo strumento che viene utilizzato � l'aumento dei tassi di interesse di riferimento, che vengono decisi dalle banche centrali e su cui si basano tutti gli altri tassi di interesse, dai mutui ai prestiti. Aumentando i tassi aumenta di fatto il costo del denaro: sar� pi� oneroso chiedere un finanziamento per acquistare l'automobile o ristrutturare casa. Nel breve periodo l'economia si contrae, ci sar� meno domanda e di conseguenza anche i prezzi inizieranno a scendere. Da luglio 2022, la Banca Centrale Europea ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse. L'ultimo rialzo, dello 0,50% a inizio febbraio 2023, ha portato il costo del denaro al 2,5%. Tutto questo ha indotto il calo - in questi mesi ancora leggero - dell'inflazione. L'obiettivo delle banche centrali � di mantenere il tasso di inflazione quanto pi� possibile vicino al 2%, perch� questo � il limite che indica un'economia in buona salute. Se si lasciano i propri soldi sul conto corrente con un tasso di inflazione superiore al tasso di interesse offerto dalle banche sulle giacenze (pressoch� pari allo zero), questi soldi di fatto perderanno valore reale nel tempo. Come contrastare questa perdita? Gli esperti consigliano, per chi desidera mantenere una piccola liquidit�, di scegliere un conto deposito, possibilmente quello col miglior tasso. E se avessimo altra disponibilit�? Sicuramente la carta vincente � quella di investire i propri risparmi, puntando sulla diversificazione, che consiste nell'investire in pi� prodotti diversi tra loro, come per esempio Titoli di Stato e azioni, stando sempre attenti a quelli che vengono definiti �rendimenti reali�, cio� quei rendimenti che permettono all'investitore di far crescere nel tempo il potere d'acquisto dei propri risparmi. Non � uguale per tutti Anche se la perdita di potere d'acquisto causata dall'inflazione colpisce tutti, le persone pi� povere ne risentono di pi�. Innanzitutto perch� i ceti pi� ricchi custodiscono i propri risparmi sotto forma di investimenti, come immobili o azioni che non perdono valore, mentre quelli pi� poveri hanno tutto sul conto corrente per far fronte alle spese quotidiane. Poi perch� le persone con un basso reddito tendono a spendere la maggior parte dei loro soldi nei beni primari, mentre quelle pi� abbienti possono spendere anche per i beni considerati secondari, come cene al ristorante e vacanze. Con meno potere d'acquisto ai ricchi rimane pi� margine per le spese essenziali. Per questo l'inflazione viene chiamata comunemente �tassa sui poveri�. L'Istat ha calcolato che a settembre 2022 l'inflazione per la fascia pi� povera della popolazione italiana � stata di sei punti percentuali (+16,5% vs +10,4%) pi� alta rispetto a quella delle famiglie pi� abbienti. Come si calcola l�inflazione? L'Istat calcola mensilmente il tasso di inflazione basandosi sull'andamento dei prezzi di una serie di beni e servizi che vengono comprati dalle famiglie, tenendo in considerazione sia i beni acquistati quotidianamente, come il latte, ma anche prodotti pi� durevoli, ma di uso comune, come per esempio la lavatrice. L'insieme di tutti questi prodotti e servizi viene chiamato �paniere� e il loro prezzo, pesato in base alla frequenza di acquisto, viene detto Indice dei Prezzi al Consumo. L'Istat aggiorna il paniere ogni anno, inserendo o togliendo alcuni beni: per esempio nel 2022 sono entrati beni che prima usavamo poco, come i tamponi fai da te e il poke da asporto (un piatto a base di riso e pesce crudo tipico delle Hawaii), mentre sono usciti i cd-rom, ormai obsoleti e molto poco utilizzati e acquistati. Il cibo giusto per l'estate (di Paola Grimaldi, �Focus� n. 357/22) - Nei negozi possiamo trovare ogni tipo di cibo. Ma in questa stagione, per esempio, alcuni prodotti come cavoli e spinaci non dovrebbero essere presenti (a meno che non arrivino da Paesi lontani compiendo lunghi viaggi o non siano cresciuti in serra). La coltivazione di frutta e verdure � infatti legata al ciclo delle stagioni e consumarle nel loro momento di maturazione d� benefici all'ambiente e alla salute. Ecco alcuni esempi ragionati, in collaborazione con Fico, il parco bolognese del cibo - Che si sia sotto l'ombrellone o in citt�, durante la gita fuori porta o ancora in ufficio, l'alimentazione giusta per affrontare al meglio l'estate � all'insegna della leggerezza. �Un piatto unico composto da verdure fresche e riso, per esempio, aiuta a saziarsi senza appesantirsi�, spiega Laura Rossi, ricercatrice e nutrizionista presso il Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, CREA. �Consumare insalate, ortaggi di stagione o legumi, cos� come la frutta, � fondamentale durante tutto l'anno, ma in estate incrementare la loro presenza sulle tavole � ancora pi� importante visto l'alto contenuto di sali minerali e acqua. Da recenti studi emerge, inoltre, che aumentare l'apporto di proteine vegetali protegge dalle malattie cardiovascolari e dai tumori�. Da evitare sono quindi i piatti troppo caldi. E se sorseggiare un cocktail nelle sere d'estate � allettante, � bene ricordarsi che tutte le bevande alcoliche fanno sudare molto e di conseguenza aumentano la disidratazione. Se non si vuol rinunciare, allora, meglio integrare con un bicchiere pieno d'acqua. Vediamo, fra i tanti, alcuni fra gli alimenti che possono regalarci un�estate all�insegna del gusto ma anche della leggerezza. Zucchine, Curcurbita pepo - Nella grotta di Guil� Naquitz, in una valle messicana dello Stato di Oaxaca, sono state trovate le pi� antiche testimonianze di �domesticazione� delle zucchine (la selezione per scopi alimentari): si tratta dei semi di questa pianta, appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, e risalgono a circa 9.000 anni fa. Dall'America Centrale questo ortaggio fu importato in Europa dopo la scoperta del Nuovo Mondo e ora � una delle verdure pi� consumate, soprattutto nel bacino del Mediterraneo. Nel nostro Paese se ne mangiano 9,1 chilogrammi pro capite l'anno: povero di calorie, � uno dei cibi pi� ricchi d'acqua e questo lo rende adatto all'alimentazione estiva. Dal sapore delicato, la zucchina � un frutto che viene raccolto e mangiato acerbo: se completasse la maturazione, infatti, sarebbe amaro, con la buccia coriacea e avrebbe semi troppo grandi. In Italia la produzione di zucchine si attesta a circa 4 milioni di tonnellate all'anno ed � possibile trovarle anche conservate sott'olio o surgelate. Anguria, Citrullus lanatus - Le sue origini sono africane: le prime testimonianze che attestano il consumo di anguria, soprattutto come fonte di acqua, risalgono a 5.000 anni fa e si trovano nel sito libico di Uan Muhuggiag. Secondo le ricostruzioni degli studiosi che si occupano della storia di questa pianta, i frutti selvatici che si mangiavano in passato erano aspri. Solo con il passare del tempo e incroci selettivi il sapore inizi� ad assomigliare a quello che conosciamo oggi. Nel nostro Paese si producono circa 5 milioni di tonnellate di angurie ogni anno: � un frutto consumato principalmente fresco, e pu� essere trasformato in composte, ghiaccioli, gelati, sorbetti. � il frutto pi� ricco di acqua, ha un buon apporto di sali minerali e fibre, e, nonostante il suo sapore dolce possa far pensare il contrario, con sole 16 kcal per etto � adatto a diete ipocaloriche. Anche i semi si possono mangiare perch� sono ricchi di proteine, di sali minerali e vitamine del gruppo B. Cozza, Mytilus galloprovincialis - Che la si chiami mitilo o muscolo, la cozza � tra le regine incontrastate dei pasti estivi: questo mollusco bivalve, infatti, � tra i frutti di mare pi� consumati dagli italiani. Ed � proprio durante la stagione calda che questo prodotto � pi� buono: da maggio a settembre l'animale, infatti, si trova nella fase di stasi riproduttiva durante la quale si prepara al successivo periodo di riproduzione invernale immagazzinando sostanze di riserva che rendono le sue carni pi� saporite e pi� ricche di sostanze organolettiche. La cozza � ricca di proteine, di omega 3, di ferro, fosforo, potassio, calcio e magnesio, e di vitamina B12, fondamentale per la produzione dei globuli rossi e la formazione del midollo osseo, e che dobbiamo assumere regolarmente con l'alimentazione (visto che non la accumuliamo nell'organismo). In Italia si producono ogni anno circa 60mila tonnellate di cozze d'allevamento. I misteri del sogno: perch� sogniamo? E sogniamo tutti? (di Serena Zoli, Fondazioneveronesi.it) - Chi pensa di non avere attivit� onirica, semplicemente non la ricorda. Smentita la teoria dei cicli: la �seconda vita� mentre dormiamo � sempre attiva, ma coinvolge aree diverse del cervello - �La vita � sogno�, scriveva Calder�n de La Barca nel 1635. Opinione di poeta. Ancora oggi piuttosto non si sa che cosa sia il sogno per la vita. �Come non si sa che cosa sia, a cosa serva, il sonno per la vita�, dichiara Luigi De Gennaro, docente di psicofisiologia del sonno normale e patologico dell�universit� Sapienza di Roma. �� propriet� intrinseca del cervello produrre attivit� cognitiva, tanto che non pu� farne a meno, dunque ne produce anche durante il nostro sonno�. Gi�, ma non � uguale al pensiero della veglia, nei sogni spesso non si capisce nulla. �Lo scenario fisiologico del sogno usa un codice particolare, che �, ed � detto, onirico. Quanto al fatto del non senso dei sogni, c�� tutto un elenco di scienziati che hanno dichiarato di avere avuto i suggerimenti per la loro maggiore scoperta dormendo. Per esempio, Otto Loewi per la prima intuizione dell�esistenza dei neurotrasmettitori cerebrali che gli valse il Nobel della medicina nel 1936, Dmitrij Mendeleev per l�idea della tavola periodica degli elementi. E ancora: il tedesco August Kekul� �vide� la struttura chimica esagonale del benzene attraverso una sequenza onirica di serpenti che si tenevano in circolo per la coda. Se � stato davvero cos�, i sogni non sono sempre inutili�. E i sogni profetici? Dall�antichit� alla �Smorfia� napoletana si � sempre detto di questa loro capacit�. �� un�idea vecchia quanto l�uomo. Ed � pi� difficile da indagare del resto. Dopotutto fa ancora testo l�esperimento che fecero due psicologi dell�Universit� di Harvard quando, negli anni �30 del Novecento, esplose il caso clamoroso del rapimento in America del figlioletto del trasvolatore Lindbergh. Attraverso i giornali invitarono i lettori a scrivere sui sogni eventualmente fatti sull�argomento riferendo: a) dove avevano �visto� che era nascosto il bambino, b) come sarebbe finita la vicenda. Arrivarono 4.000 risposte, una piccola parte �indovin� la morte del bimbo, come poi fu e come del resto era ben possibile. Ma pi� indicativo il risultato sul luogo: lo predissero un numero pari a 0,0004%, che vuol dire 4 su 10 mila. E una probabilit� cos� rara � casuale, esclude che si sia trattato di �profezia��. Passiamo a un�altra verit� �nascosta� nel sogno: l�inconscio. Secondo la psicoanalisi le vicende oniriche ne rivelano la voce. Ma non tutti ci credono. �Sono uno psicologo, quindi per me il sogno � lo strumento di elezione per arrivare a contenuti non consapevoli della psiche. Ma se si prende l�ottica della scienza, il sogno-voce dell�inconscio non � verificabile dal punto di vista scientifico�. Sogniamo tutti o hanno ragione quelli che dicono: io non sogno mai? �Tutti. Alcuni non ricordano, alcuni ricordano tantissimo, alcuni hanno addirittura una memoria fotografica. Circa tre anni fa abbiamo fatto una ricerca neurofisiologica per individuare le basi neurali del sogno, confrontando chi ricorda e chi no. Abbiamo visto che, in quanti poi ricorderanno, � interessata una specifica area cerebrale, la corteccia frontale, con una specifica frequenza elettrica, mentre in chi poi rammenter� ben poco la zona cerebrale coinvolta era la corteccia temporale destra. Perci� si pu� predire dall�attivit� elettroencefalografica misurata in chi dorme se al risveglio ricorder� o no�. E gli incubi? �Ci sono diverse esperienze terrificanti. Alcune sono clinicamente rilevanti, per esempio nel disturbo da stress post-traumatico uno dei sintomi � l�incubo ricorrente del trauma. Alcuni anni fa noi abbiamo studiato migliaia di persone nella zona terremotata dell�Aquila e alla fine, sostanzialmente, la �geografia� dei disturbi del sonno e dei sogni ricalcava la geografia tettonica del disastro: la maggiore o minore vicinanza all�epicentro, le diverse intensit� del sisma. In inglese si distingue tra i due termini �pavor nocturnus�, in latino, per indicare il sogno-incubo durante il sonno non Rem e �nightmare� per l�incubo durante il sonno Rem. Sono due tipi di terrori onirici relativamente diffusi, specie in et� prepuberale�. Rem (Rapid eye movement) indica le fasi del sonno in cui sotto le palpebre � visibile un rapido movimento degli occhi. Si dice � o diceva? � che si sogna solo nella fase Rem. � cos�? �No, si sogna in tutta la notte�. E allora fase Rem e fase non Rem del sonno a cosa sono dovute, a cosa �servono�? �Sappiamo di questa differenza: se si sogna durante il sonno Rem, la probabilit� di ricordare � pi� elevata; infatti se in laboratorio si sveglia in questa fase il volontario che dorme, si vede che ricorda nell�80-90 per cento dei casi. Per il sogno in fase non Rem la probabilit� di ricordarlo � pi� bassa. Poi ci sono altre differenze: i sogni fatti in fase Rem hanno una maggiore narrazione, un racconto pi� complesso e ampio; i sogni della fase non Rem risultano, invece, pi� poveri, pi� spogli di trama. La ricerca � impegnata a usare la risonanza magnetica e altre tecniche per misurare le strutture profonde del cervello, in particolare l�ippocampo (sede importante per la memoria) e l�amigdala (centro per le emozioni). L�obiettivo finale � capire i sogni�. Un obiettivo che pare ancora molto lontano. E lei, professor De Gennaro, che studia l�attivit� onirica degli altri, sogna? E che tipo di sogni fa? �Ah, sono parecchio insoddisfatto. Ricordo poco i sogni. E poi sono sogni poveri, banali��. Scherzetto o dispetto? (di Vito Tartamella, �Focus� n. 366/23) - Che cosa ci spinge a giocare tiri mancini a ignari malcapitati? Gli scherzi servono a ribadire (o ribaltare) i rapporti di potere. E a dare una lezione: mai fidarsi delle proprie abitudini� - �Portami uno stampo da 5!�. L'ordine del capo � perentorio. �Dove lo trovo?�, gli chiede, preoccupato, la recluta Paolo Stoppini. �Arrangiati, per la miseria!�, risponde il capo. Allora Stoppini gira per tutta la nave, chiedendo a chiunque: �Dov'� uno stampo da 5? Lo devo portare al capo...�. Il sergente gli suggerisce di chiedere in cucina, il cuoco lo manda a poppa, il sottocapo gli dice di guardare in armeria. Tutti sono gentili con lui, ma hanno una strana luce negli occhi e un sorriso indecifrabile. Dopo un lungo girovagare, un commilitone gli dice d'andare in sala macchine e di chiedere al capo motorista. Stoppini va da lui: �Mi dai uno stampo da 5?�. Il motorista lo guarda e gli molla un sonoro ceffone, con la mano unta d'olio. Tutti i presenti - tranne Stoppini - scoppiano a ridere. L'impronta nera delle 5 dita del motorista ora � impressa sulla sua faccia: ha trovato �lo stampo da 5�. � uno degli scherzi che i militari della Marina fanno alle reclute. Non � certo l'unico. Le burle sono diffuse nelle caserme, ma anche nei campus universitari, nei campeggi, negli uffici, alle feste. Insomma, ovunque. Da pi� di 30 anni Scherzi a parte - che prende di mira personaggi famosi - � uno dei programmi di punta di Canale 5. Ma perch� ci piace giocare tiri mancini a ignari malcapitati, divertendoci alle loro spalle? E perch� in alcuni periodi dell'anno (Carnevale, 1o d'aprile) si fanno pi� scherzi del solito? Le beffe sono un fenomeno sociale antico. Servono a rinsaldare i legami, i valori e la gerarchia di un gruppo, a sanzionare comportamenti scorretti o a ridimensionare chi ha troppo potere. E, a volte, per scoprire nuovi aspetti della realt�. Lo scherzo, infatti, ci accompagna da millenni: il Decamerone (1350) di Giovanni Boccaccio ne racconta diversi, ma secondo i critici gi� Ulisse pu� essere considerato un burlone perch� ingann� Polifemo dicendogli di chiamarsi �Nessuno�. E la letteratura greca e romana � piena di personaggi (soprattutto servi) burloni, che hanno ispirato la nascita dei giullari e le maschere di Arlecchino e Pulcinella. Eppure non � semplice definire uno scherzo. Per Moira Marsh, antropologa all'Indiana University Bloomington e autrice di Practically joking � �una forma di gioco unilaterale. � un copione in cui un bersaglio (la vittima) viene manipolato, spinto a dire o a fare qualcosa in base a una credenza errata�: nell'esempio del marinaio, la ricerca d'un timbro inesistente. �Si scherza sempre a spese di qualcuno�, precisa la Marsh. �L'obiettivo � provocare disagio mentale o fisico, ma non necessariamente angoscia; imbarazzo, ma non necessariamente umiliazione; dispiacere ma non necessariamente mortificazione�. Gli scherzi, insomma, sono trasgressivi, perch� trattano le persone come burattini, senza il loro permesso. Sono come barzellette messe in scena: l'effetto comico � dato dalla presenza parallela di due copioni, uno apparente e uno reale, che si rivela nel finale dando senso alla battuta. Ma con una differenza: negli scherzi, i burloni e gli spettatori ridono anche se gi� conoscono il finale (ovvero, che lo stampo � uno schiaffo), l'unica incertezza � quando si scoprir� l'inganno e quali saranno le reazioni della vittima. Immaginarle � gi� met� del divertimento per un burlone. Qual � lo scopo degli scherzi? L'antropologo Keith Basso, dell'Universit� del New Mexico, li definisce �un piccolo gioco di moralit�. Spesso infatti una beffa � concepita �per dare un messaggio di sanzione da parte di un gruppo�: lo scherzo � l'occasione per dare una lezione a qualcuno che la merita. Come fece il giornalista Franco Zanetti, che nel 1996 aveva avviato il sito di notizie musicali Rockol.it: �Per 2 anni�, ha raccontato, �i quotidiani riprendevano i nostri articoli senza citarci come fonte. Cos� il 1o aprile 1998 abbiamo ideato un finto scoop: Lucio Battisti, dopo vari rifiuti delle case discografiche, avrebbe pubblicato il suo nuovo album sul sito luciobattisti.com, che in realt� avevamo aperto noi. E si sarebbe intitolato L'asola�. Il titolo era gi� un indizio rivelatore: togliendo l'apostrofo e spostando l'accento diventava �La s�la�, che in romanesco significa �la fregatura, il raggiro�. Solo un tipografo del Corriere della Sera, durante la stampa del giornale, da appassionato di enigmistica si accorse che le lettere iniziali dei 12 titoli dell'album, lette di seguito, andavano a formare la scritta �Pesce d'aprile� e corresse l'articolo. Ma tutti gli altri giornali caddero nel tranello, annunciando l'inesistente album di Battisti. �Neanche stavolta sono arrivate alla redazione richieste di verifica, che avrebbero evitato qualche magra figura�, hanno poi commentato i redattori di Rockol.it. �Al contrario, abbiamo assistito a comici tentativi di appropriazione della notizia, cosicch� presunti scoop si sono trasformati in boomerang�. La burla � andata a segno perch� confezionata su misura delle vittime: �L'abilit� del burlone�, spiega Marsh, �consiste nell'adattare gli scherzi in modo che sfruttino le abitudini, le debolezze e le personalit� dei bersagli. Pi� l'adattamento � stretto, migliore � lo scherzo�. Secondo la logica della burla, infatti, le vittime non recitano un copione: sono semplicemente se stesse, mettendo inconsapevolmente in mostra i propri difetti affinch� gli altri possano prenderli in giro. Quando rispondono a stimoli falsi (come l'annuncio su Battisti) si mostrano come sono realmente: �Incarnano il divario fra come vedono se stessi e come li vedono gli altri. L'ignoranza di s� � l'essenza del ridicolo: ridiamo di quanti si considerano migliori, pi� intelligenti o pi� forti di quanto siano�, osserva Marsh. Alcune vittime sono scelte perch� sono irritabili o antipatiche, altre perch� hanno privilegi da cui gli altri sono esclusi. Trasformare una persona in un burattino inconsapevole � un gioco crudele. Le beffe si fondano, ricorda lo psicologo Salvatore Zipparri, su �un'emozione umana vicina alla malignit�, all'invidia e persino al sadismo, quel sentimento che porta a godere delle disgrazie altrui e che la lingua tedesca definisce schadenfreude (�gioia per il dolore�, cio� rallegrarsi per un dispiacere che capita a qualcun altro)�. Come fece la redazione di un quotidiano britannico, l'Evening Star, che il 31 marzo 1864 annunci�, per il giorno successivo, �una grande mostra di asini� all'Agricultural Hall di Londra. Una folla si radun� solo per scoprire che gli asini in mostra erano essi stessi. Lo scherzo, dunque, � una violazione delle norme etiche e sociali: assistere a uno scherzo significa guardare qualcosa di riprovevole e divertente allo stesso tempo. � per questo che i burloni sottolineano la distanza fra i loro veri sentimenti e la crudelt� del tranello (�l'ho fatto per scherzare, dai!�) e il pubblico li sostiene sospendendo per gioco e per un momento i propri valori. Il burlone, insomma, � una figura ambigua: fa divertire ma causa danni. Nella storia della letteratura e del folklore, � un trickster, un imbroglione e briccone che con le sue trovate pu� cambiare il corso della storia. Come Prometeo, divinit� primordiale dei Greci, che rub� il fuoco agli d�i per donarlo agli uomini (e ne pag� le conseguenze). Gli scherzi rituali in caserme, universit� o luoghi di lavoro hanno invece precisi significati collettivi, se non degenerano in nonnismo. Gli scherzi nei dormitori di college e caserme (come il �sacco nel letto�) mettono in ridicolo la paura dei neofiti di vivere a stretto contatto con estranei e di essere soli e confusi. Sono anche un modo per ricordare agli ultimi arrivati chi comanda, qual � il loro posto nella struttura sociale, senza intaccare i privilegi guadagnati dai veterani. Sono prove di mascolinit� e d'appartenenza. Gli scherzi ai matrimoni, invece, introducono il brivido dell'imprevisto nelle feste che gli sposi vorrebbero controllare in ogni aspetto. Le beffe a sfondo erotico (una torta a forma fallica, o l'arrivo di una spogliarellista) mettono in imbarazzo i novelli sposi attirando l'attenzione sui loro atti sessuali: un modo di ribadire che la loro privacy � meno importante rispetto al gruppo. In tutti questi casi, l'unico modo appropriato, per la vittima, di reagire allo scherzo � di far buon viso a cattivo gioco, accettare l'umiliazione giocosa senza perdere lucidit� e dignit�, pena l'emarginazione. Riconoscere la propria credulit� (�ci sono cascato�) �migliora l'immagine della vittima, che si dimostra dotata di un sano senso dell'umorismo, e mitiga la trasgressione dei burloni, trasformando l'aggressivit� in una forma d'affetto�, dice ancora la Marsh. Ma che succede se la vittima non gradisce lo scherzo? Il caso estremo � l'attentato alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, a Parigi, in cui due islamici uccisero 12 persone come vendetta per aver pubblicato caricature di Maometto. �Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi�, dice il proverbio. In realt�, gli scherzi insegnano tutti la stessa lezione di fondo: ovvero, che �ogni comportamento abituale attuato in automatico, senza riflettere, basandoci sulla fiducia negli amici o nell'autorit�, porta a comportamenti sciocchi�, aggiunge Marsh. �Il controllo delle nostre vite � in realt� un autoinganno. Le vittime d'uno scherzo non sono persone attive, bens� persone manipolate che seguono un copione ideato da altri. Come un pesce che abbocca a una lenza�. � proprio da questa immagine che deriva l'espressione �pesce d'aprile�, per designare chi ingoia una storia falsa lasciandosi prendere all'amo. Gli scherzi, dunque, hanno bisogno di una cornice che li giustifichi. Le migliori sono fornite dalle feste come Carnevale (�ogni scherzo vale�), Capodanno, il 1o d'aprile (�pesce d'aprile�), Halloween (�dolcetto o scherzetto?�). Sono occasioni per ribadire che lo scherzo � un'eccezione consentita in alcuni periodi (�Una volta l'anno � lecito impazzire�): la tradizione delle burle � nata nell'antichit� per celebrare il rinnovamento delle stagioni, in cui il �vecchio� deve morire per far posto al �nuovo�, perci� anche le norme e le gerarchie sociali si ribaltano. La loro versione moderna sono le torte in faccia lanciate ai politici: per ricordare loro che, proprio come noi, sono esposti alle miserie della vita. A volte una burla pu� lasciare cicatrici che durano per sempre. Come i critici d'arte beffati da uno degli scherzi pi� clamorosi del secolo scorso. Nel 1984, a Livorno, il Museo d'arte moderna di Villa Maria celebrava i 100 anni della nascita di Amedeo Modigliani. La direttrice del Museo, Vera Durb�, per verificare una leggenda secondo cui l'artista aveva gettato alcune sculture incompiute nel Fosso Reale perch� insoddisfatto della loro riuscita, fece dragare il canale per ritrovarle. In realt�, era una manovra pubblicitaria, che ispir� 3 studenti livornesi a fare uno scherzo: scolpirono una testa in stile Modigliani e la gettarono nel Fosso. �Era gi� stato ripulito nel Dopoguerra e non era stato trovato nulla. Cos� abbiamo deciso noi di far trovare qualcosa!�, hanno raccontato. Lo scherzo and� oltre le loro previsioni: la notizia del ritrovamento fece il giro del mondo, e molti famosi critici d'arte (tranne Federico Zeri) la giudicarono autentica. Quando i ragazzi uscirono allo scoperto per svelare lo scherzo, mostrarono i punti deboli del mondo dell'arte: i critici, i �professoroni� si erano attribuiti un'autorit� di giudizio sull'autenticit� delle opere che in realt� �� impossibile da possedere� commenta Francesco Mangiapane, semiologo dell'Universit� di Palermo. E sono rimasti screditati. Lo scherzo, quindi, pu� essere un atto trasgressivo di sincerit�: come il bambino che, nella fiaba di Hans Andersen I vestiti dell'imperatore, disse �Il re � nudo!� quando lo vide sfilare con il �leggerissimo tessuto� (invisibile agli stupidi, ma in realt� inesistente) confezionato per scherzo da due imbroglioni. Altre volte, invece, una burla fantasiosa pu� trasformarsi in realt�. Com'� avvenuto all'imprenditore Richard Branson, che il 1o aprile 1989, a bordo di una mongolfiera a forma di disco volante, atterr� di notte in un campo del Surrey: fu circondato dall'esercito britannico, che credeva fosse davvero un Ufo. Su quel pallone c'era la scritta �Virgin Galactic airways�, una societ� inesistente: Branson la fond� davvero anni dopo, e nel 2021 � diventata la prima compagnia mondiale a portare nello spazio dei civili con un volo suborbitale. Gli scherzi sono una cosa seria. Fettuccine e tagliatelle, qual � la differenza (Pastafrescarossi.it) - A volte confondi le fettuccine con le tagliatelle o le pappardelle? Tutti i formati ti sembrano simili fra loro? Beh, le differenze ci sono e se si parla di tradizioni non si transige fra un formato e l�altro - Partiamo dal principio: in Italia ogni formato di pasta ha una precisa origine, storia e tradizione. Ognuno di questi formati nasce per una specifica esigenza e si abbina a qualche condimento tipico. Quando parliamo di tagliatelle e fettuccine, ma anche di tajarin e pappardelle, spesso le idee non sono chiarissime, poich� questi formati, in effetti, sono all�apparenza molto simili. Ma non si tratta della stessa cosa! I dettagli, quando si parla di pasta, non sono mai trascurabili� Partiamo dagli elementi che accomunano questi due celebri formati di pasta, le tagliatelle e le fettuccine, per l�appunto. Innanzitutto si tratta di pasta all�uovo, fatta quindi con farina di grano tenero e uova, a volte con l�aggiunta di una percentuale di semola di grano duro. Le proporzioni possono differire in base alle tradizioni regionali o alle abitudini casalinghe. Entrambe poi sono paste lunghe, da arrotolare attorno alla forchetta come gli spaghetti. E le differenze, son solo dettagli? Le tagliatelle sono la pasta tipica di Bologna: presenti sulle tavole della citt� felsinea sin dal Medioevo (e forse anche prima!), le tagliatelle nella loro versione ufficiale devono avere una larghezza - da crude - di 7 millimetri. Una volta cotte, la larghezza arriva a circa 8 mm. Invece lo spessore oscilla solitamente fra i 6 e gli 8 decimi di millimetro. Sono rugose, perch� tirate col matterello, e di solito la proporzione degli ingredienti � la seguente: 100 grammi di farina per ogni uovo. Le fettuccine differiscono dalle tagliatelle per una minor larghezza, che dovrebbe oscillare fra i 3 e i 5 millimetri. Inoltre si distinguono per essere un po� pi� sottili. Questo formato � pi� tipico delle regioni del centro Italia, in particolare del Lazio. Se le tagliatelle sono tipicamente condite con il rag� alla bolognese (ma anche con il tartufo sono buonissime!), le fettuccine si trovano in genere abbinate a sughi di selvaggina oppure a condimenti tradizionali come le rigaglie di pollo. E le pappardelle? Sono decisamente pi� larghe, intorno ai 13 millimetri. Mentre i tajarin piemontesi, al contrario, sono molto sottili: circa 4-5 mm. Torquay, la citt� di Agatha Christie (Viaggilowcost.info) - Viaggio alla scoperta della piccola cittadina che si trova nella baia di Torbay, Contea di Devon, in Inghilterra, e che ha dato i natali alla regina inglese della letteratura della suspense - Avete mai sentito parlare di Torquay? Conoscete la zona di Torbay? No? Niente paura, qui potrete scoprirne i segreti. Siamo nel Regno Unito, per la precisione sulla costa a sud-ovest dell�Inghilterra, nella contea di Devon e nell�unica zona di villeggiatura balneare inglese. Ebbene s�, anche in Inghilterra si pu� andare al mare e godersi un bel clima mite e soleggiato in quella che � stata rinominata come English Riviera. La baia di Torbay, un insieme di paesini pittoreschi e colorati capitanati dalla cittadina di Torquay, in origine villaggi di pescatori, � in realt� molto pi� di un mero luogo di mare, sole e relax, sono infatti molte le attivit� e i posti particolari che contraddistinguono l�area. Come primo aspetto non si pu� dimenticare di evidenziare il fatto che Torquay ha dato i natali alla maestra del giallo inglese Agatha Christie. In citt� � infatti possibile visitare l�Agatha Christie Alley, una zona interna al Torquay Museum, dedicata esclusivamente alla vita e alle opere della scrittrice. L�Agatha Christie Mile (il miglio Agatha Christie) � un insieme di luoghi interessanti legati alla figura della signora del giallo, si tratta infatti di un percorso che tocca vari siti a lei cari quali l�hotel dove pass� la notte di nozze, il luogo dove suo marito la chiese in sposa, il giardino ispirato alle piante velenose contenute nei suoi libri, sino a raggiungere la sua casa vacanze di Greenway. La cittadina di Torquay, e i suoi dintorni, offrono ben di pi� ai visitatori. Molto interessante, oltre alla splendida passeggiata sul lungomare che ricorda tempi passati per il suo stile e l�architettura degli edifici, � Torre Abbey Historic House & Garden, un edificio storico nato nel 1196 che detiene il titolo di monastero medievale meglio conservato del Devon e della Cornovaglia. Da non perdere il suo splendido giardino, oltre ai suoi meravigliosi interni medievali e Georgiani. Nonostante la sua chiusura, si consiglia di dare un�occhiata dall�esterno anche al Pavillion Theatre, uno splendido edificio storico nato come teatro e poi trasformato per accogliere piccoli negozietti caratteristici. I dintorni di Torquay includono alcuni luoghi molto interessanti, come il limitrofo paesino di Paignton, una localit� anch�essa affacciata sulla costa, caratterizzata da un delizioso lungomare incorniciato da edifici color pastello. Inoltre vale la pena fare una gita a Cockinton Court Country Park. Il parco � molto vasto ed include vari luoghi. I giardini sono ampi e bellissimi, qui � molto facile incontrare famiglie con bambini che giocano nei prati, carrozze trainate da cavalli, signori a passeggio e partite di cricket in quello che era un tempo un parco per i cervi. Il villaggio per� � il punto focale di tutto il parco. Si tratta di un insieme di edifici antichi, risalenti alcuni al medioevo. Si pensa che il villaggio sia stato fondato durante l�Et� della Pietra, anche se i primi ritrovamenti importanti si possono ricondurre ad un villaggio di epoca Sassone. All�interno del parco si trova anche Cockinton Court, la magione appartenuta alla famiglia Mallock attualmente sede di un piccolo museo che racconta la storia del luogo e di esibizioni d�arte temporanee oltre che essere una suggestiva location per matrimoni. Le caverne preistoriche di Kent sono un altro luogo interessante dell�area di Torbay. Visitabili solo attraverso dei tour guidati per la loro natura delicata, sono un Monumento Nazionale Protetto e fanno parte del sito UNESCO di English Riviera Global Geopark. L�incredibile storia di �My Way�, da anonimo brano francese a capolavoro iconico (di Marco Brunasso, Techprincess.com) - Gli attori coinvolti nella nascita di questo capolavoro � tra le canzoni pi� riconoscibili di sempre � sono tanti - �My Way� � una delle canzoni pi� famose del secolo scorso, ma � stata al centro di un insieme di circostanze fortuite, senza le quali il suo successo non si sarebbe verificato e che meritano di essere raccontate. Paul � un americano, un musicista di successo, ed � il collaboratore pi� fidato di uno che negli States chiamano The Voice, un cantante talmente iconico che ancora 70 anni dopo gli dedicano i nomi dei talent show canori. � superfluo precisare che il cantante in questione � Frank Sinatra. Nel 1967 per� The Voice non se la cava troppo bene: i giovani erano stanchi delle grandi voci televisive, e preferivano altro. Il fermento culturale statunitense era inebriato dalle nuove sonorit� delle band rock d�oltreoceano, e anche in patria cominciano a nascere gruppi niente male. Insomma, quello stesso movimento che porter� pochi anni dopo alla Summer of Love di Woodstock, proprio non vedeva di buon gusto la musica conservatrice e rassicurante ascoltata dai propri genitori. E The Voice era l�emblema di quel mondo. La frustrazione diventa talmente densa che l�artista comunica proprio a Paul la volont� di smettere con la musica. Torniamo proprio a Paul per� che, per festeggiare il 1968 appena iniziato, decide di partire per una vacanza in Europa, nel sud della Francia. Un giorno accende la radio e ascolta un pezzo strano, che, destino volle, proprio quella settimana e solo per quella settimana era in top 10 francese. Paul non � ferratissimo col francese, ma di musica ne capisce abbastanza per rendersi conto dell�incredibile potenziale della melodia. La canzone si chiama �Comme D�habitude� ed � cantata da un francese niente male di nome Claude Fran�ois. Anche in questo caso la storia del brano ha dell�incredibile. Scritta originariamente dal cantautore Jacques Revaux, finir� ben presto in un cassetto, bocciata dalle discografiche francesi. �Niente di originale�, diranno, ignari di star prendendo la pi� grande cantonata musicale del secolo. Il testo parla di un amore finito, divenuto vittima della monotonia: �come d�abitudine� canta Fran�ois alla fine dei ritornelli. La canzone colpisce a tal punto Paul che egli decide di mettere fine anzitempo alla vacanza e di prendere il primo aereo direzione Parigi: dritto alla discografica di Fran�ois, per negoziare i diritti del brano. Non lo sappiamo per certo, n� esiste una documentazione ufficiale in merito, ma la leggenda narra che Paul che, a proposito, di cognome faceva Anka, riusc� ad acquistare i diritti della canzone per un dollaro. Tornato negli USA con qualche giorno di vacanza in meno ma con un mezzo capolavoro in valigia, Paul comincia a ragionare sulla volont� del suo amico The Voice di ritirarsi dalle scene. Riscrive completamente il testo immaginandosi un uomo alla fine della propria vita artistica, che si prepara ad affrontare l�ultimo palcoscenico, cosciente di essere sempre stato s� stesso. Ed ecco che di colpo quel �comme d�habitude� di fine ritornello diventa �I did it my way�. Il testo � cos� intenso che uno potrebbe anche dimenticarsi della questione ritiro di Sinatra, e leggerlo come la lettera d�addio di un uomo, arrivato ormai al termine della sua vita. Paul infatti descrive un uomo che si appresta ad affrontare l�ultimo palcoscenico, quello dello spettacolo, ma anche della vita. Un uomo che si confida con un amico, che fa il punto della sua esistenza, ribadendo di aver fatto sempre tutto a modo suo, restando fedele alla propria indole. Certo con qualche rimpianto, del resto chi non ne ha, ma anche quando ha �morso pi� di quel che poteva masticare�, nella peggiore delle ipotesi ha sempre trovato il modo di sputare fuori quello che era di troppo. Un addio, un testamento, un bilancio. Una canzone eterna. Frank Sinatra registrer� �My Way� in una sola take, il 30 dicembre 1968. La canzone verr� pubblicata nel marzo del 1969. The Voice non ha mai fatto mistero di quanto il brano gli stesse stretto. Riteneva infatti che la canzone, nonostante gli calzasse a pennello, avesse un che di �autoindulgente�. Inizialmente infatti si rifiut� di inciderla. Dobbiamo ringraziare sua figlia Nancy, che dopo averla ascoltata dal provino di Paul Anka, convinse il padre a fiondarsi in studio di registrazione. Le perplessit� sul brano da parte di Sinatra sono confermate anche da un�altra sua figlia, Tina, che riveler� alla BBC come suo padre in realt� odiasse la canzone, perch� �autodeclamatoria�. Oggetto di numerose cover fin dall�anno della sua pubblicazione, la storia musicale di �My Way� � stata omaggiata in diversi modi. La pi� celebre e dissacrante � sicuramente quella di Sid Vicious, bassista dei Sex Pistols, che la distrugger� in modo irresistibile. �I capolavori non si toccano� direbbero alcuni conservatori. Parole alle quali Vicious, in pieno stile punk, era solito rispondere con un dito alzato, indovinate voi quale. La versione punk risulta modificata anche nel testo, che prende palesemente in giro il modo di cantare di certe voci degli anni 60, e include diverse parolacce oltre a un �to think I killed the cat� al posto di �to think I did all that�. Leonard Cohen, immortale genio della canzone d�autore, dir�: �Non mi � mai piaciuta �My Way� fin quando non ho ascoltato la versione di Sid Vicious. Tutti sono incasinati in questo mondo, e ognuno � l�eroe pazzo del proprio dramma. Nella versione di Vicious puoi sentire la disperazione�. Persino Paul Anka apprezzer� la dissacrazione, ritenendola �sincera�. La canzone � stata successivamente tradotta in praticamente tutte le lingue del mondo. In Italia, per esempio, � celebre la versione di Patti Pravo (�A modo mio�, 1972). Nella loro hit �It�s my life� del 2000, i Bon Jovi citano Sinatra e la canzone cantando: �like Frankie said, I did it my way�. Peraltro John Bon Jovi ha anche registrato una cover di �My Way� in duetto proprio con Paul Anka nel 2007. Quest�ultimo, da autore del brano, ne ha incise almeno quattro versioni, di cui una in spagnolo in duetto con Julio Iglesias (�A Mi manera�, 1998). Celebre � anche la cover del Re, Elvis Presley, che sebbene non amasse particolarmente cantarla, la esegu� live in almeno due registrazioni ufficiali all�inizio degli anni 70. E se credete, come noi, che la storia di �My Way� sia incredibile, preparatevi ad un altro aneddoto. Poco prima che Paul Anka scoprisse �Comme D�habitude� in Francia, la Essex Music incaric� un giovane e talentuoso autore britannico, chiamato David Robert Jones, di riscriverne il testo in inglese. Jones lo fece, e chiam� il brano �Even a fool learns to love�, che parlava di un clown alle prese con il primo amore: �anche i ridicoli si innamorano�. Jones registr� il provino del pezzo, cantando sulla base originale di Claude Fran�ois, e lo sped� ai suoi supervisori della Essex. Il risultato fu una bocciatura in tronco, e la canzone non venne affidata a nessun interprete. Ah, a proposito, David Robert Jones divenne poi a sua volta un cantante di successo. Solo che il mondo imparer� a conoscerlo col nome di David Bowie.