Luglio 2022 n. 7 Anno VII Parliamo di... Periodico mensile di approfondimento culturale Direzione redazione amministrazione e stampa Biblioteca Italiana per i Ciechi �Regina Margherita� Onlus via G. Ferrari, 5/a 20900 Monza Casella postale 285 c.c.p. 853200 tel. 039/28.32.71 fax 039/83.32.64 e-mail: bic@bibciechi.it web: www.bibliotecaciechi.it Registraz. n. 19 del 14-10-2015 Dir. Resp. Pietro Piscitelli Comitato di redazione: Pietro Piscitelli Massimiliano Cattani Luigia Ricciardone Copia in omaggio Rivista realizzata anche grazie al contributo annuale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Cultura. Indice La prima clinica per trans al mondo La Vienna di Klimt Bach, stoccate e fughe La prima clinica per trans al mondo (di Brandy Schillace, �Le Scienze�, n. 638/21) - Oggi in Germania, l�Istituto per la ricerca sessuale avrebbe oltre cent�anni, se non fosse stato distrutto dai nazisti. - Una notte, alle soglie del XX secolo, il giovane medico Magnus Hirschfeld trov� un soldato alla porta del proprio studio, in Germania. Sconvolto e agitato, l'uomo era venuto a confessare di essere un Urning, parola usata per designare gli uomini omosessuali. Ecco spiegata la copertura dell'oscurit�: parlare di queste cose era pericoloso. Il famigerato Paragrafo 175 del Codice penale tedesco rendeva illegale l'omosessualit�; se un uomo era accusato di essere omosessuale, poteva essere privato di ogni suo rango e titolo e buttato in prigione. Hirschfeld comprendeva le difficolt� del giovane - egli stesso era omosessuale ed ebreo - e fece del suo meglio per confortarlo. Ma il soldato aveva gi� deciso. Era la vigilia del suo matrimonio, un evento che non poteva affrontare. Poco dopo, si spar�. Il soldato lasci� le proprie carte in eredit� a Hirschfeld, insieme a una lettera: �Il pensiero che lei possa contribuire a [un futuro] in cui la nostra patria, la Germania, penser� a noi in termini pi� equi - scrisse l'uomo - rende pi� dolce l'ora della morte�. Hirschfeld sarebbe stato per sempre perseguitato da questa perdita insensata; il soldato aveva definito se stesso una �maledizione�, adatto soltanto a morire, perch� le aspettative delle norme eterosessuali, col rinforzo del matrimonio e della legge, non lasciavano spazio alcuno a quelli come lui. Queste storie strazianti, scrisse Hirschfeld in Die Sittengeschichte des Weltkrieges (la storia dei costumi della guerra mondiale), �ci pongono di fronte a tutta la tragedia [della Germania]; quale patria avevano, e per quale libert� stavano combattendo?� In seguito a questa morte solitaria, Hirschfeld abbandon� la pratica medica e inizi� una crociata per la giustizia che avrebbe alterato il corso della storia della comunit� LGBTQ. Hirschfeld cerc� di specializzarsi in salute sessuale, area su cui stava crescendo l'interesse. Molti dei suoi colleghi e predecessori credevano che l'omosessualit� fosse patologica e usavano nuove teorie psicologiche per suggerire che si trattasse di un segno di malattia mentale. Hirschfeld, per contro, sosteneva che un individuo potesse nascere con caratteristiche che non rientravano nelle categorie eterosessuali o binarie e sosteneva l'idea che esistesse naturalmente un �terzo sesso� (o Geshlecht). Propose il termine �stadio sessuale intermedio� per indicare individui non conformi. Sotto questo cappello rientravano gli omosessuali da lui ritenuti �situazionali� e �costituzionali� - riconoscendo l'esistenza di uno spettro di pratiche bisessuali - e anche quelli che definiva �transvestiti�, o travestiti. Questo gruppo comprendeva quanti desideravano indossare i vestiti del sesso opposto e quanti �dal punto di vista del carattere� dovevano essere considerati appartenenti al sesso opposto. Un soldato con cui Hirschfeld aveva lavorato descrisse l'atto di portare abiti femminili come la possibilit� �di diventare un essere umano, almeno per un momento�. Riconobbe anche che queste persone potevano essere omosessuali oppure eterosessuali, una caratteristica delle persone transgender che � spesso fraintesa ancora oggi. Ancora pi� sorprendente � forse il fatto che Hirschfeld includesse anche individui senza un genere fissato (tra cui annover� la scrittrice francese George Sand), in analogia con i concetti contemporanei di identit� non binaria e fluidit� di genere. La cosa pi� importante, per Hirschfeld, era che queste persone si comportavano �secondo la propria natura�, e non contro di essa. Se questo modo di pensare sembra estremamente avanzato per l'epoca, � perch� lo era. Era forse ancora pi� avanzato di quello che abbiamo noi, cent'anni dopo. Oggi i movimenti anti-trans sono incentrati sull'idea che essere transgender sia un fenomeno nuovo e innaturale. Sull'onda di una decisione di un tribunale del Regno Unito che, nel 2020, limitava i diritti delle persone trans, un editoriale del settimanale �The Economist� ha sostenuto che gli altri paesi avrebbero dovuto fare altrettanto, mentre un editoriale della rivista �The Observer� ha lodato la corte per aver resistito a una �tendenza inquietante� per cui i bambini ricevono cure sanitarie volte all'affermazione di genere durante il percorso di transizione. La storia � piena di testimonianze della pluralit� di generi e orientamenti sessuali. Hirschfeld riteneva che Socrate, Michelangelo e Shakespeare si trovassero in uno stadio sessuale intermedio e considerava ugualmente anche se stesso e il proprio partner, Karl Giese. Il predecessore di Hirschfeld nell'ambito della sessuologia, Richard von Krafft-Ebing, aveva dichiarato nel XIX secolo che l'omosessualit� era una variazione sessuale naturale e congenita. Lo studio di Hirschfeld dello stadio sessuale intermedio non era una moda passeggera: era piuttosto un riconoscimento del fatto che le persone possono nascere con una natura contraria al genere loro assegnato. E nei casi in cui il desiderio di vivere come il sesso opposto era forte, Hirschfeld pensava che la scienza dovesse offrire un modo per effettuare la transizione. Acquist� una villa a Berlino all'inizio del 1919 e il 6 luglio dello stesso anno vi apr� l'Institut f�r Sexualwissenschaft (Istituto per la ricerca sessuale). Nel 1930 avrebbe attuato i primi interventi chirurgici al mondo di affermazione di genere. Un luogo sicuro Situato in un edificio d'angolo, con ali su ciascun lato, l'Istituto era un gioiello dell'architettura che confondeva i confini tra spazi professionali e privati. Un giornalista riport� che non poteva essere un istituto scientifico, perch� era ammobiliato, sontuoso e �brulicante di vita�. Il suo scopo dichiarato era di essere un luogo per �la ricerca, l'insegnamento, la cura e il rifugio� che potesse �liberare l'individuo da malattie fisiche, sofferenze psicologiche e privazioni sociali�. L'istituto di Hirschfeld sarebbe anche stato un luogo per l'istruzione. Mentre studiava per diventare medico, lo studioso era infatti rimasto traumatizzato dalla scena di un uomo gay che aveva dovuto sfilare nudo di fronte alla classe per essere insultato come degenerato. Hirschfeld, invece, avrebbe offerto un'educazione sessuale e servizi ambulatoriali, consigli sulla contraccezione e ricerche sul genere e la sessualit�, dal punto di vista sia antropologico sia psicologico. Lavor� incessantemente per cercare di fare abrogare il Paragrafo 175 ma, non riuscendoci, ottenne per i propri pazienti delle carte di identit� da �travestiti� con valore legale, intendendo prevenirne l'arresto per il fatto di vestirsi e vivere apertamente come il sesso opposto. Il luogo comprendeva anche spazi per uffici occupati da attiviste femministe e una tipografia dove si stampavano riviste dedicate alla riforma sessuale che sfatavano i miti sulla sessualit�. �L'amore - diceva Hirschfeld - � tanto vario quanto le persone�. L'istituto avrebbe finito per ospitare un'immensa biblioteca sulla sessualit�, messa insieme nel corso di molti anni, che comprendeva libri rari, diagrammi e protocolli per la transizione chirurgica da maschio a femmina (detta MtF, Male to Female). Oltre a psichiatri dedicati alla terapia, Hirschfeld aveva assunto Ludwig Levy-Lenz, un ginecologo. Insieme al chirurgo Erwin Gohrbandt, Levy-Lenz eseguiva interventi chirurgici di transizione da maschio a femmina chiamati Genitalumwandlung, ovvero, letteralmente, �trasformazione dei genitali�. Le operazioni si svolgevano in pi� stadi: castrazione, penectomia e vaginoplastica. (All'epoca l'istituto curava soltanto donne trans; la falloplastica per la transizione da femmina a maschio non sarebbe stata praticata fino alla fine degli anni quaranta). Ai pazienti era prescritta anche una terapia ormonale che addolciva le caratteristiche del volto e faceva crescere il seno. Questi studi rivoluzionari, documentati con meticolosit�, attirarono l'attenzione internazionale. Tuttavia il riconoscimento, e con esso i diritti civili, non seguirono immediatamente. Dopo gli interventi chirurgici, alcune donne trans faticavano a ottenere un lavoro per sostenersi e, come risultato, cinque furono assunte dallo stesso istituto. In questo modo, Hirschfeld cercava di offrire uno spazio sicuro alle persone i cui corpi alterati differivano dal genere che era stato loro assegnato alla nascita, cosa che, talvolta, richiedeva anche di proteggerle dalla legge. Vite degne di essere vissute Che gi� nel 1919 esistesse un simile istituto, che riconosceva la pluralit� delle identit� di genere e offriva supporto, � una sorpresa per molti. Avrebbe dovuto essere la base su cui costruire un futuro pi� coraggioso. Ma quando l'istituto festeggi� il suo primo decennio di attivit� il partito nazista era gi� in ascesa. Nel 1932 era il maggior partito politico della Germania, e accresceva i consensi grazie a un nazionalismo che aveva come bersaglio gli immigrati, i disabili e i �geneticamente inadatti�. Indebolita dalla crisi economica e senza una maggioranza, la Repubblica di Weimar collass�. Adolf Hitler fu nominato Cancelliere il 30 gennaio 1933 e mise in atto politiche per liberare la Germania dalle Lebensunwertes Leben, le �vite indegne di essere vissute�. Quello che inizi� come programma di sterilizzazione fin� per portare allo sterminio di milioni di ebrei, rom, cittadini sovietici e polacchi, cos� come omosessuali e persone trans. Quando i nazisti irruppero nell'Istituto, il 6 maggio 1933, Hirschfeld era all'estero. Giese scapp� con il poco che riusc� a portare via. Le truppe invasero l'edificio e trasportarono fuori un busto in bronzo di Hirschfeld e tutti i suoi preziosi libri, che impilarono per strada. Presto un fal� torreggiante divor� oltre 20.000 volumi, alcuni dei quali molto rari, che avevano aiutato a costruire una storiografia delle persone non conformi. Lo scempio fin� sui cinegiornali tedeschi: si trattava di uno dei primi e pi� grandi roghi di libri organizzati dai nazisti. Parteciparono alla distruzione membri della giovent� hitleriana, studenti e soldati, e le voci di commento ai filmati dichiararono che lo Stato tedesco aveva dato alle fiamme �l'immondizia intellettuale del passato�. La collezione era insostituibile. Levy-Lenz, che come Hirschfeld era ebreo, fugg� dalla Germania. La storia prese una piega macabra quando il suo collaboratore Gohrbandt, insieme al quale aveva eseguito operazioni di supporto, si un� alla Luftwaffe come consulente medico e pi� tardi contribu� a esperimenti terribili nel campo di concentramento di Dachau. L'immagine di Hirschfeld sarebbe poi stata rappresentata dalla propaganda nazista come il peggior tipo di trasgressore (ebreo e omosessuale insieme) della perfetta eteronormativit� della razza ariana. Immediatamente dopo il raid nazista, Giese raggiunse a Parigi Hirschfeld e il suo protetto Li Shiu Tong, studente di medicina. I tre avrebbero continuato a vivere insieme come partner e colleghi, nella speranza di ricostruire l'Istituto, finch� la crescente minaccia dell'occupazione nazista nella capitale francese li costrinse a fuggire a Nizza. Hirschfeld mor� per un ictus nel 1935, durante il viaggio. Giese si suicid� nel 1938. Tong abbandon� le proprie speranze di aprire un istituto a Hong Kong a favore di una vita trascorsa all'estero nell'anonimato. Nel tempo, le loro storie sono riaffiorate nella cultura popolare. Nel 2015, per esempio, l'Istituto ha assunto un ruolo cruciale nella trama della seconda stagione della serie televisiva Transparent, e una delle pazienti di Hirschfeld, Lili Elbe, � stata protagonista del film The Danish Girl. � da notare che il nome del dottore non compare mai nel romanzo che ha ispirato il film, e nonostante queste poche eccezioni la storia della clinica di Hirschfeld � stata radicalmente cancellata. Cos� radicalmente che, sebbene il cinegiornale dell'epoca nazista esista ancora, e le immagini della biblioteca in fiamme siano spesso riprodotte, pochi sanno che sono quelle della prima clinica per trans al mondo. Anche quell'immagine iconica � stata decontestualizzata: una tragedia senza nome. L'ideale nazista si � basato su una mascolinit� bianca, cisgender ed eterosessuale, mascherata da superiorit� genetica. E chi ne deviava era considerato depravato, immorale e meritevole di un'eradicazione totale. Quello che inizi� come un progetto per �proteggere� la giovent� tedesca e far crescere famiglie sane era diventato, sotto la guida di Hitler, un meccanismo per operare un genocidio. Una nota per il futuro Non sempre il futuro garantisce il progresso, neanche con il passare del tempo, e la storia dell'Istituto per la ricerca sessuale suona come un avvertimento per il presente. La legislazione odierna, e proposte che arrivano persino all'idea di separare i bambini trans dai genitori che li supportano, hanno una somiglianza incredibile con quelle terribili campagne contro le vite cosiddette aberranti. Gli studi hanno mostrato che una terapia ormonale di supporto, somministrata precocemente, fa abbassare i tassi di suicidio tra i giovani trans. Ma c'� chi rifiuta il fatto evidente che l'identit� trans � qualcosa con cui �si pu� nascere�. Poco tempo fa, al biologo evoluzionista Richard Dawkins � stato ritirato il premio di �umanista dell'anno� a causa di commenti che paragonavano le persone trans a Rachel Dolezal, un'attivista per i diritti civili che ha finto di essere nera, come se la transizione di genere fosse una sorta di falsit�. Questi commenti seguono a ruota la legislazione della Florida, che intende impedire agli atleti trans di partecipare alle manifestazioni sportive, e una legge dell'Arkansas che nega a bambini e adolescenti trans le cure di supporto. Volgendo lo sguardo verso la storia dell'Istituto di Hirschfeld - con i suoi protocolli non solo per la chirurgia ma anche per una comunit� di cura favorevole ai transgender, per la sanit� mentale e fisica e per il cambiamento sociale - � difficile non immaginare quel che avrebbe potuto essere. Quale futuro avrebbe potuto essere costruito a partire da una piattaforma dove chi si trova in uno �stadio sessuale intermedio� � davvero preso in considerazione �in termini pi� equi�? Eppure, questi pionieri e i loro sacrifici eroici aiutano a far penetrare un senso di orgoglio - e di esistenza di un patrimonio comune - nelle comunit� LGBTQ di tutto il mondo. Nel confrontarci con le odierne legislazioni oppressive, la storia dell'Istituto pu� darci un po' di speranza, e quella dei nazisti decisi a eradicarla dovrebbe esserci di monito. La Vienna di Klimt (di Lidia Di Simone, �Focus Storia� n. 184/22) - Nel 1902, 120 anni fa, i viennesi poterono ammirare (e criticare) Il Fregio di Beethoven, dipinto da un innovatore che stava rivoluzionando l�arte del suo tempo. - Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX Vienna fu travolta da una rivoluzione artistica che ebbe ripercussioni su tutta la societ�. A iniziarla fu Gustav Klimt (1862-1918), che nel 1897 aveva aderito alla Secessione viennese, un movimento di pittori e architetti che rifiut� le regole dell'Accademia di belle arti per trovare una nuova via. Nel 1902 Klimt fin� al centro delle polemiche: per la 141-esima mostra della Secessione, omaggio a Ludwig van Beethoven, aveva dipinto un lungo e dirompente fregio, scatenando l'ira del pubblico, che lo aveva giudicato ripugnante e volgare. L'oro colava denso e pastoso, accostato ai cremisi, ai blu pavone, al caleidoscopio cromatico con cui Klimt decorava ritratti di ereditiere e corpi avvinghiati in baci eterni. Era lui, il Maestro, l'uomo che avrebbe guidato un gruppo di giovani talentuosi a staccarsi dalla K�nstlerhaus, la pi� antica istituzione di artisti viennesi: un'uscita che prese il nome di Secessione, vera rivoluzione nella paludata arte austriaca. Ma Klimt era anche il pennello prediletto da una societ� opulenta per la quale la decorazione non era mai eccessiva. Immaginiamo una citt� dove il nuovo anello stradale del Ring, che collegava il centro medievale ai sobborghi, si andava arricchendo di templi e marmi a imitazione greca ma freschi di scalpello, colonne doriche e capitelli corinzi ricavati non dal marmo pentelico, bens� dalle cave alpine. Era, la Vienna di fine Ottocento, una citt� di due milioni di abitanti provenienti da 15 nazioni, una capitale che viveva nell'ottica trionfalistica e rapace dell'Impero austro-ungarico, dove le foglie di acanto cesellate nel bronzo ingentilivano musei e caff� nei quali si parlava d'arte bevendo un caffellatte dal nome dolce di m�lange. Una vita fatta di Gem�tlichkeit (�comodit�), come a dire piccoli agi, conversazioni brillanti davanti a un comfort drink e a un orizzonte tranquillo. Tutto vibrava di promesse in una citt� fiduciosa di poter contare sull'�et� d'oro della sicurezza�, come l'avrebbe descritta nel 1942 Stefan Zweig, nel libro Il mondo di ieri. Tutto parlava di progresso: Sigmund Freud analizzava i sogni dei pazienti, mentre sulle pareti di case borghesi si toglievano le Veneri dipinte con accademica freddezza per appendervi le donne alla moda di Klimt e i contorti nudi di Egon Schiele. Eppure, in quella civilt� gaudente si stavano preparando eventi terribili. Al suono dell'impetuosa musica di Mahler si andava verso l'esplosivo inizio del '900 facendosi spaventare da un manifesto teatrale di Oskar Kokoschka, la scheletrica Piet�, presagio degli orrori della Grande guerra. Lo spettro dell'Europa militarizzata stava calando sulla Felix Austria. Questa definizione, risalente al XV secolo, aveva sintetizzato a lungo l'et� aurea dell'impero asburgico, il suo predominio europeo e il mito della sua efficienza. Ma l'Austria felice aveva le ore contate. Il delirio inizi� con un segnale funereo, nel 1898: la tragedia di Sissi, �l'imperatrice triste� pugnalata a morte mentre passeggiava sul lungolago di Ginevra dall'anarchico italiano Luigi Lucheni. In pochi anni, Vienna sarebbe passata dalla certezza del futuro all'eclisse di un mondo dorato. Prima che la Belle �poque austriaca finisse, per�, c'era ancora di che godere. La nascita del movimento della Secessione, nella primavera del 1897, spazz� via le ragnatele dell'era Biedermeier, lo stile della Restaurazione che aveva dominato la cultura austriaca nella prima met� dell'Ottocento. Il 21 giugno ci fu la rottura: sotto la spinta di Klimt, che a 35 anni si era gi� fatto un nome, in 19 uscirono dalla K�nstlerhaus, la compagnia degli artisti figurativi di Vienna, progettando una riforma dell'arte, la nascita di una loro rivista (Ver Sacrum) e la costruzione di un padiglione espositivo. Si era compiuta la Wiener Secession e anche l'Austria aveva adottato lo stile dell'imminente XX secolo, il Modernismo, che si stava affermando in Europa con nomi diversi: Jugendstil (�stile giovane�) in Germania, Art Nouveau (�arte nuova�) in Francia, Modernisme in Catalogna, Liberty in Inghilterra (dal nome dei grandi magazzini londinesi dove si vendevano stoffe fantasia), Stile floreale in Italia. Nel 1898 la prima mostra della Secessione vide tra i suoi 57-mila visitatori anche il vecchio imperatore, Francesco Giuseppe, pronto, disse lui, a �incoraggiare il nuovo�. In fondo, non si trattava di favorire boh�mien scapestrati, ma personaggi affermati, ben inseriti in un contesto borghese. Otto Wagner era l'archistar dell'epoca: consigliere superiore per l'edilizia del Comune, docente all'Accademia delle belle arti, era il fautore, con il suo trattato Moderne Arkitektur, dell'uso dei nuovi materiali (vetro, ferro e cemento). Aveva gi� costruito la Borsa e stava realizzando la Cassa di risparmio postale e i padiglioni della Stadtbahn (la metropolitana). Ma anche dighe e impianti fluviali sul Danubio, oltre a chiese e ville adorne di maioliche. Il suo collega Joseph Hoffmann, pioniere del design, nel 1903 fond� con il pittore Kolo Moser la Wiener Werkst�tte, fabbrica di arti applicate dove si producevano quei mobili, gioielli, vetri e parati che gli inglesi, gi� maestri del settore, definivano arts and crafts. I secessionisti collaboravano spesso a uno stesso progetto, seguendo l'idea dell'opera d'arte totale (Gesamtkunstwerk): cos� Hoffmann progett� per un banchiere di Bruxelles Palazzo Stoclet, decorato con le opere di Klimt, mentre Moser realizz� mosaici e vetri per la chiesa di San Leopoldo firmata da Wagner. Joseph Maria Olbrich, allievo di Wagner, segu� i dettami di Klimt per tirar su in un anno il Palazzo della Secessione, sulla Friedrichstrasse, con la cupola di foglie d'alloro in bronzo dorato (che a Vienna chiamano familiarmente Krauthappel, ovvero �testa di cavolo�). Der Zeit ihre Kunst, der Kunst ihre Freiheit: �a ogni epoca la sua arte, all'arte la sua libert�. Questo il motto inciso sul nuovo padiglione, che nel 1902 ospit� la 14-esima mostra della Secessione dedicata a Beethoven, con quell'erotico fregio di Klimt che ai perbenisti non piacque. Ma la borghesia ebraica e gli imprenditori dell'acciaio non fecero mancare ordini al pittore. Nacquero cos� quadri entrati nel mito, come i ritratti delle ricche matrone Fritza Riedler e Adele Bloch-Bauer. Sulla scia della rivoluzione urbanistica introdotta con il Ring, uomini d'ingegno e artisti di talento stavano traghettando la citt� dai lampioni a gas alla luce elettrica. Un fastoso impianto elettrico arricch� la Wiener Staatsoper (l'opera di Stato), alla direzione della quale ci furono dal 1897 il compositore Gustav Mahler e negli Anni '20 Richard Strauss, autore del deflagrante poema sinfonico Cos� parl� Zarathustra. La citt� sapeva dunque valorizzare i suoi talenti, anche se provenivano dalla periferia. Uno di loro era Egon Schiele. Figlio di un ferroviere, entr� in Accademia nel 1905, ma fu il rapporto con Klimt a cambiargli la vita. Schiele lo incontr� per la prima volta nel 1907, al Caf� Museum di Karlsplatz, progettato dall'architetto secessionista Adolf Loos. L�influenza di Klimt sul lavoro del giovane Schiele fu importante: lo instrad�, gli procur� mecenati e modelle. Hoffmann offr� invece a Schiele incarichi alla Wiener Werkst�tte, che cullava tra i suoi collaboratori un altro ragazzo promettente, l'espressionista Oskar Kokoschka. Questo inizialmente si era mantenuto lavorando alla produzione di cartoline e ventagli della fabbrica, ma anche quando, grazie all'amicizia con Loos, fu accolto nell'ambiente artistico viennese, si sent� sempre fuori posto. Il suo talento multiforme di artista e drammaturgo aveva avuto modo di esprimersi anche sulla rivista Die Fackel (�la Fiaccola�), fondata dal polemista Karl Kraus, un contestatore proveniente dalla borghesia ebraica che se la rideva dell'ipocrisia bigotta dei cattolici austriaci, del loro impero ottuso e dell'emergente nazionalismo germanico. Alle pagine di questo foglio satirico collaboravano anche Loos e il musicista dodecafonico Arnold Sch�nberg, in un intreccio di slanci e genialit�. La grande famiglia dei secessionisti stava crescendo e si arricchiva di presenze femminili. In quegli anni, per sperimentare nuovi linguaggi, Klimt ritraeva la sua donna, Emilie Fl�ge, proprietaria di un salone di alta moda, in abiti ispirati ai mosaici bizantini di Ravenna, che lo avevano tanto colpito e che si ritrovano in molte sue tele. Schiele, invece, i suoi amori li spogliava. Con tratto tagliente e crudo disegnava profili scioccanti di ragazze scheletrite e tanto, troppo giovani. Anche Klimt aveva dato scandalo con i suoi nudi realistici, ma nulla a confronto del seno acerbo di Gerti, la sorella adolescente di Egon, o del pube esibito dalla diciassettenne Wally: Schiele ne fece la sua amante e il soggetto erotico di tanti quadri, motivo per cui fu processato e incarcerato con l'accusa di avere traviato una minorenne. In una citt� dai mille talenti come questa, le perversioni e le infedelt� coniugali potevano fornire materiale per un'enciclopedia: fin� sulla bocca di tutti la passione fra Alma Mahler, moglie del compositore e femme fatale, e il tedesco Walter Gropius, che presto avrebbe fondato l'istituzione artistica pi� influente di inizio '900, il Bauhaus. In un mondo che stava scoprendo i misteri della psicanalisi fece scalpore la reazione di Mahler, che per riprendersi si sdrai� sul lettino di Freud. Il padre della psicanalisi, che aveva aperto il suo studio a Vienna nel 1886 e dato alle stampe L'interpretazione dei sogni nel 1899, aveva materiale di studio a iosa fra isterie femminili e maschili: come la follia d'amore di Kokoschka, che si invagh� anch'egli di Alma Mahler, prima visitando con lei l'Italia, poi arrivando quasi a perseguitarla. Oppure come l'andirivieni sentimentale fra il pittore Richard Gerstl e la consorte di Sch�nberg: il musicista, che si considerava un mentore del giovane artista, decise di riportare a tutti i costi la moglie sotto il tetto coniugale, ma poi soffr� enormemente quando il pittore arriv� al suicidio per lei. Un vasto assortimento di geni e nevrosi. I meandri della mente umana esercitavano la loro attrattiva soprattutto sugli scrittori. Come Arthur Schnitzler, maestro nel rovistare tra i misteri del rapporto di coppia: un suo libro, Doppio sogno, ha ispirato il film del 1999 Eyes Wide Shut, del regista Stanley Kubrick. Era normale: gli artisti della Secessione vivevano a stretto contatto e i drammi e le corna erano pane quotidiano. Ma intanto la Storia marciava con il suo passo inesorabile. Il tramonto dell'era imperiale, Finis Austriae come fu definita, inizi� il 28 giugno 1914 a Sarajevo, con l'assassinio dell'erede al trono d'Austria-Ungheria, l'arciduca Francesco Ferdinando, e di sua moglie Sofia. La guerra scoppi� in un amen e distrusse quella vita ideale. Alla fine del conflitto, la Secessione segnava il passo: molti si erano staccati dal movimento, chi era morto di malattia (Olbrich nel 1908 e Mahler nel 1911), chi era stato ferito in guerra (Kokoschka). Klimt spir� nel febbraio di quel fatale 1918, per un ictus. Schiele lo ritrasse sul letto di morte e in marzo prese parte alla 49-esima mostra della Secessione. L'allievo prediletto di Klimt era ormai sulla strada del successo. Ma quell'autunno arriv� anche l'epidemia di �spagnola�. Fece 20 milioni di morti in Europa e si prese la moglie di Schiele, Edith, incinta di sei mesi, e poi l'artista, che se ne and� a 28 anni dopo aver dipinto l'agonia della compagna. Nel 1918 morirono anche Otto Wagner e Kolo Moser. Furono sepolti come Klimt nel cimitero di Hietzing, fra le nebbie del vicino castello di Sch�nbrunn, retaggio di una Vienna imperiale cancellata dalla guerra. Bach, stoccate e fughe (di Lidia Di Simone, �Focus Storia� n. 186/22) - Tre secoli fa il genio tedesco compose Il clavicembalo ben temperato. Ma il suo temperamento, ben poco moderato, lo port� a sbattere pi� di una porta. - Trecento anni fa Johann Sebastian Bach (1685-1750) terminava il primo libro del suo Clavicembalo ben temperato. Non immaginava che quella e centinaia di altre composizioni lo avrebbero consegnato al mito come �l'Omero della musica� (una definizione del direttore d'orchestra Wilhelm Furtw�ngler), �il santo sul trono, inaccessibile, al di sopra delle nuvole�, in definitiva �il pi� grande dei musicisti�. Non lo sospettava nemmeno, perch� lui era un uomo modesto, che firmava i suoi spartiti con la sigla �S.D.G.�, Soli Deo Gloria; (�solo alla gloria del Signore�). Meglio, si sentiva forse �tanto grande da potersi permettere di essere modesto�, come scriveva nel volume J.S. Bach: il musicista poeta (1905) il pi� insospettabile dei suoi biografi, il medico missionario Albert Schweitzer, appassionato esecutore della sua musica per organo. Alla fine, Bach era un padre di famiglia, un artigiano della musica, geniale ma quasi inconsapevole delle note immortali che stava scrivendo. Nelle lettere arrivate fino a noi, Bach � preso soprattutto dal quotidiano: dai soldi che non bastavano mai; dalle malattie dei venti figli, che troppo spesso gli tocc� seppellire; dagli allievi stolti e dai rivali inetti. Non ultimo dai rapporti burrascosi con la committenza, i pr�ncipi tedeschi e le gerarchie ecclesiastiche che lo sfamavano ma gli facevano ribollire il sangue quando cercavano di influenzarne l'estro creativo. In breve, un carattere ben poco �temperato�. Il pianista iraniano Ramin Bahrani, che a Bach ha consacrato la sua carriera, sostiene che � necessario conoscerlo, �come � fondamentale conoscere il padreterno, perch� ha scritto la A e la Z di tutta la musica, perch� � l'autore universale che sa parlare al bambino come all'adulto�. Un compositore che riesce �a far dialogare le realt� pi� diverse senza che vi sia conflitto�. Eppure di piccole guerre Johann Sebastian dovette combatterne pi� di una. Bach era nato ad Eisenach da una stirpe di artisti, in mezzo al �pi� stupefacente clan della storia musicale�, come scrive Alberto Basso nel suo monumentale saggio Frau Musika (Edt), sulla vita e le opere del compositore tedesco. Nella regione d'origine, la Turingia, il nome Bach (che in tedesco vuol dire �ruscello�) era sinonimo di musicista. Un primo colpo basso della vita Johann Sebastian lo sub� con la perdita della madre Elisabeth, nel 1694. Otto mesi dopo mor� anche il padre Johann Ambrosius. A nemmeno dieci anni Bach si ritrov� orfano. Fu ospitato dal fratello maggiore Johann Cristoph, organista che aveva studiato con Pachelbel, quello del celebre Canone. Johann Sebastian e l'altro fratello Johann Jacob vennero accolti a casa sua a Ohrdruf, dove il maggiore provvide a sfamarli ed educarli. Sappiamo che Bach cantava nel coro e che il padre lo aveva avviato allo studio del violino e del clavicembalo; il fratello pi� grande gli trasmise la �tecnica di tastiera�, anche se in definitiva Bach fu autodidatta. Sembra che il fratello lo trattasse con estrema severit�, come si potrebbe dedurre da due composizioni di Johann Sebastian, che al maggiore dedic� il pi� convenzionale Capriccio BWV 993, mentre pare abbia riservato il ben pi� tenero - fin dal titolo, Capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo BWV 992 - a Johann Jacob. Questi si era arruolato come oboista nella guardia d'onore del re di Svezia Carlo XII ed era partito per la Polonia lasciando solo il fratellino. Mor� nel 1722, quando la carriera di Johann Sebastian stava per decollare. Terminati gli studi di teologia, latino e greco (trascur� sempre il francese), Bach si avvi� all'arte di famiglia: musizieren (fare musica). Part� dal basso, ma arriv� ai ruoli pi� prestigiosi previsti allora nel mondo musicale tedesco, che aveva i suoi vertici nell'organo e nel corale luterano. Fu Hofmusikus (musicista di corte), Stadtorganist (organista cittadino), Hoforganist (organista di corte), Konzertmeister (primo violino), Kapellmeister (maestro del coro di cappella), Thomaskantor, ovvero maestro cantore, direttore artistico e responsabile dell'organizzazione musicale del Thomanerchor, il coro di voci bianche di Lipsia, nato nel Duecento e di fama mondiale. Alla Thomasschule di Lipsia insegnava a cantare agli studenti e ogni settimana doveva fornire nuovi spartiti per le due grandi chiese della citt�. Una corv�e che produsse oltre 200 cantate sacre, un monumento della musica barocca. Bisogna sapere che la Riforma luterana aveva trasformato la Chiesa nordeuropea nel profondo. Il tedesco era subentrato al latino e la messa cantata, che nel Medioevo era riservata ai cori gregoriani composti da cantori professionisti o da monaci, era stata allargata e aperta all'assemblea dei fedeli. Martin Lutero (1483-1546), che da monaco agostiniano era stato musicista e direttore di coro, diceva che non bisognava �lasciare la bella musica al diavolo�: aveva intuito che il canto era un mezzo accessibile anche agli analfabeti per comprendere meglio la liturgia. I corali luterani avevano favorito la nascita di un ceto di organisti e direttori di coro, �impiegati� della musica sacra, impegnati a comporre e suonare corali, Lieder e Passioni (grandi composizioni per il tempo di Pasqua). La citt� di Eisenach era stata la culla di questo movimento musicale. Bach era dunque cresciuto nell'humus protestante, ma tendeva ad andare oltre i compiti per cui lo assumevano. Colpa del suo difficile rapporto con l'autorit�, che secondo uno dei suoi biografi, Robert Marshall, si doveva alla perdita precoce dei genitori. In ogni caso, Bach non aveva ancora compiuto vent'anni che, nella cittadina di Arnstadt, ebbe il primo incarico ufficiale. E affront� la sua prima zuffa. Il 5 agosto del 1703 il concistoro cittadino dovette dirimere una lite tra due musicisti. La notte precedente c'era stato tumulto sulla piazza del mercato di Arnstadt. Due giovani teste calde avevano litigato tra loro, separati dagli amici. Uno di loro era Johann Sebastian Bach, organista e cantore, e si era presentato davanti al consiglio della chiesa cittadina per sporgere denuncia. Aveva riferito che era stato insultato e poi aggredito dal fagottista e allievo del coro Johann Geyersbach. Chiese al concistoro di punire l'aggressore, affinch� lui potesse attraversare la citt� �senza essere insultato e senza doversi battere�. Venne fuori che ad attaccar briga per primo era stato s� Geyersbach, ma per chiedere ragione del fatto che Bach lo apostrofava Zippelfagottist, come a dire �quella capra di un fagottista�. Il concistoro li ammon� entrambi. Nella primavera del 1707 Bach lasci� la piccola Arnstadt per cercar fortuna a M�hlhausen, dove gli offrivano il posto di organista. Quell'autunno spos� Maria Barbara Bach, sua cugina di secondo grado. Dal matrimonio nacquero sette figli (tre morti nella culla). Ma presto cominci� a litigare anche con il consiglio municipale di M�hlhausen, i cui notabili non apprezzavano le novit� da lui introdotte nei corali. Cos�, anche questo rapporto di lavoro si concluse. Nel 1708, il musicista abbandon� quel borgo di vedute ristrette per accettare il posto di organista offertogli dal duca di Sassonia-Weimar, Guglielmo Ernesto. I nove anni passati a Weimar risentono della mancanza di documenti. Si sa che in casa Bach furono fecondi di studi e di nascite. Il musicista si fece fama di ottimo esecutore e grande improvvisatore. Si registra anche un suo viaggio a Dresda, nel 1717, per una sfida con il francese Marchand, organista di Luigi XIV, che forse non si present� o venne stracciato dal tedesco. Poco importa. Lo attendevano ben altre prove. Sempre a caccia di un contesto meno gretto, Bach torn� a Weimar con l'obiettivo di cambiare lavoro. Chiese congedo al duca, forse ne nacque un alterco e la situazione precipit�. Fatto sta che gli archivi municipali riportano uno strano episodio: �Il 6 novembre, Bach, fino ad allora maestro di concerto e organista a corte, � stato, a causa della sua testardaggine e del congedo che sollecita con ostinazione, arrestato nella sala di giustizia; il 2 dicembre, il suo congedo gli � stato infine concesso ed � stato liberato dagli arresti�. Il testardo Konzermeister aveva passato quattro settimane in prigione. Con la liberazione arriv� anche il licenziamento e Bach lev� le tende. A 38 anni prese servizio a K�then, alla corte del principe Leopoldo, con l'ambito titolo di Kapellmeister e direttore della musica da camera. Una posizione non priva di soddisfazioni mondane. Ma nel 1720, di ritorno da un viaggio alle terme di Carlsbad, dove aveva accompagnato il suo signore, scopr� la prematura morte della moglie, avvenuta a sua insaputa il 7 luglio. L'anno precedente aveva seppellito il pi� piccolo dei suoi sette figli, di appena dieci mesi. Passato il periodo del lutto, Bach spos� la giovane cantante Anna Magdalena Wilcke, che gli diede altri tredici figli, di cui sette morirono bambini. Fu Anna Magdalena a trascrivere per anni la musica del marito (secondo alcuni diede anche il suo contributo creativo) e ad aprire le stanze della casa di Lipsia per le serate musicali che videro la famiglia Bach al centro della vita sociale cittadina. Johann Sebastian aveva ottenuto finalmente il lavoro al quale aspirava, ma i problemi quotidiani continuavano ad assillarlo. Per tutta la vita il musicista lott� per assicurarsi entrate extra. Aveva lasciato K�then per uno stipendio pi� alto (700 talleri all'anno invece di 400), ma a Lipsia solo 120 erano sicuri, gli altri dipendevano... dall'aria! In una lettera del 1730 si lamentava del fatto che il clima migliore del solito quell'anno aveva fatto diminure i funerali e di conseguenza le occasioni di Accidentien, ovvero le �entrate occasionali� che di fatto costituivano la parte pi� cospicua degli incassi del musicista. Inoltre, era sottoposto a enormi pressioni: doveva comporre una cantata a settimana e insegnare, cosa che gli veniva a noia, tanto che incaric� un sostituto, pagandolo di tasca propria. Con il consiglio comunale, poi, erano liti su tutto, dalla burocrazia al numero di allievi da ammettere nel coro. A Lipsia aveva trovato sulla sua strada un organista, Johann Gottlieb G�rner, che gli contendeva visibilit� e salario. Come scrisse Schweitzer nella sua biografia, �Bach us� ogni mezzo perch� la sua piena autorit� fosse ristabilita e soprattutto perch� gli fosse dato tutto l'onorario�. Si narra che durante una prova il musicista di Eisenach, arrabbiato con l'organista che accompagnava la cantata, gli lanci� contro la parrucca gridandogli: �Voi dovete fare il calzolaio!�. Intanto gli interessi dell'artista si erano allargati alla musica profana. Gi� a K�then aveva composto i Concerti brandeburghesi (per orchestra da camera), poi vennero le Variazioni Goldberg per clavicembalo e altri capolavori strumentali: sempre a caccia di commissioni, sempre a lavorare come un matto. Per fortuna aveva una salute di ferro. C'� chi ha avanzato l'ipotesi che dietro alla vitalit� di Bach e alla mole di impegni che riusciva a gestire ci fosse un �aiutino�: il caff�. All'epoca era vietato, ma i locali dove berne una tazza non mancavano. Bach compose persino una Cantata del caff�, dove prende in giro l'effetto della caffeina su una ragazza, che senza la sua tazza quotidiana si sente come un �pezzo di montone secco�. In questa fase di ascesa, poteva mancare un'altra disputa? No. E infatti Bach se la prese con il nuovo rettore della scuola di San Tommaso, Johann August Ernesti, a partire dal 1736, per colpa della nomina di uno studente prefetto, a cui lui si era opposto. In quell'occasione si schier� contro il padrino dei suoi figli e per due anni scrisse a ogni funzionario municipale per chiedere udienza e protestare. Tutta questa veemenza venne meno con il progredire dell'et� e degli acciacchi. La malasorte colp� Bach in uno dei sensi che pi� gli serviva per comporre: nel 1750 si sparse la voce che stava perdendo la vista. Si affid� alle mani di un oculista inglese, che lo ridusse alla cecit� con due interventi mal eseguiti. Poi fu colpito da un ictus. Spir� la sera del 28 luglio 1750, a 65 anni. Aveva dettato il suo ultimo corale dal letto di morte: Davanti al tuo trono mi presento, o Dio. Dopo la morte di Johann Sebastian, i figli maschi litigarono e se ne andarono. Anna Magdalena rimase sola con due figlie, vivendo grazie alla generosit� di amici e conoscenti e con i magri sussidi del consiglio municipale di Lipsia. Il genio di Eisenach fu presto dimenticato, o quasi. Nella seconda met� del Settecento, il Bach pi� famoso era il suo quinto figlio, Carl Philipp Emanuel. Eppure, tutti i grandi della musica gli devono qualcosa. Mozart (1756-1791) fu influenzato non da uno, ma da ben due Bach, Carl Philipp Emanuel e Johann Christian. Beethoven (1770-1827) a undici anni suonava perfettamente i preludi e le fughe del Clavicembalo ben temperato: la musica di Johann Sebastian gli era stata messa in mano dal suo maestro Neefe e lui la portava nei salotti della nobilt�, dove si esibiva come virtuoso. Tocc� a un altro ragazzo prodigio, Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847), �riesumare� il Bach che conosciamo. Nel 1802, Johann Nikolaus Forkel aveva pubblicato la prima biografia, avviando la Bach-Renaissance. Ma fu Mendelssohn, nel 1829, a dirigere a Berlino la Passione secondo Matteo, mai pi� eseguita dopo la morte di Johann Sebastian. Fu un clamoroso successo. La musica del divino artigiano era tornata a vivere.