Settembre 2023 n. 9 Anno VIII Parliamo di... Periodico mensile di approfondimento culturale Direzione redazione amministrazione e stampa Biblioteca Italiana per i Ciechi �Regina Margherita� Onlus via G. Ferrari, 5/a 20900 Monza Casella postale 285 c.c.p. 853200 tel. 039/28.32.71 fax 039/83.32.64 e-mail: bic@bibciechi.it web: www.bibliotecaciechi.it Registraz. n. 19 del 14-10-2015 Dir. resp. Pietro Piscitelli Comitato di redazione: Pietro Piscitelli Massimiliano Cattani Luigia Ricciardone Copia in omaggio Rivista realizzata anche grazie al contributo annuale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Cultura. Indice Silvio Berlusconi: luci e ombre di un uomo che ha cambiato l�Italia Storie di invenzioni contese Politica e propaganda: la musica nel Terzo Reich Silvio Berlusconi: luci e ombre di un uomo che ha cambiato l�Italia (di Mauro Peveri, Piacenzasera.it) - La democrazia funziona? Cos�� il populismo? Qual � il lascito politico del Cavaliere? - Per rispondere sinteticamente a queste domande, ognuna delle quali meriterebbe un proprio articolo, proviamo a fare un breve riassunto della storia di Berlusconi, tralasciando le polemiche sulle origini del suo successo e la sua progressiva caduta culminata con la sua morte. Berlusconi � stato tutto e il contrario di tutto e ha incarnato i pregi ed i molti difetti dell�italiano medio; anche per questo ha raccolto un enorme consenso e successo ed anche fortissime critiche. Berlusconi � stato un imprenditore visionario e un innovatore: ha inventato la tv commerciale, rivoluzionato la comunicazione, i media italiani e il modo di fare politica in oltre 40 anni di carriera, sempre sotto i riflettori, nel bene e nel male. Ma cerchiamo di riassumere la sua storia analizzando le tappe pi� significative che lo hanno portato fino alla morte del 12 giugno 2023. Silvio Berlusconi compare sulla scena economica italiana intorno alla prima met� degli anni �70 come imprenditore edile di un certo successo, con la Edilnord, tra il 1970 e il 1979, costruisce Milano 2, quartiere residenziale vicino all�aeroporto di Linate, che presenta caratteristiche assolutamente innovative per il settore: � un quartiere edificato con un�attenzione particolare all�estetica e alla funzionalit� e ad un�idea di vita, che � stata il leitmotiv di tutta la sua vita: ambiente bello, servizi, bella gente che lo abita. Nel 1986 diventa Presidente del Milan, societ� che lo porter� agli onori della cronaca avendo vinto in 31 anni di gestione 5 coppe dei campioni, due coppe intercontinentali e 8 scudetti: gestione che lo ha reso il Presidente pi� longevo della storia del calcio. Nel �94 Silvio Berlusconi, imprenditore di successo e mecenate, si presenta sulla scena politica come il nuovo che avanza: ricco quanto basta per finanziare la propria campagna elettorale, sconvolge gli equilibri politici del Paese che ha con enorme fatica archiviato da poco la stagione di �mani pulite�, con cui � stata decretata l�estinzione di quasi tutti i partiti, che per 40 anni avevano dominato la vita politica del Paese. Berlusconi imprenditore visionario, simpatico, cinico quanto basta, con un fascino indiscusso, monopolista della Tv privata ed eroe del calcio nostrano e internazionale, con coperture politiche importanti (Craxi e Forlani seppur �colpiti e affondati� dai magistrati hanno ancora i loro uomini che gestiscono la transizione del potere), raccoglie i cocci della politica italiana distrutta dalla stagione di mani pulite e nel giro di 20 giorni fonda un partito, Forza Italia, che si presenta alle elezioni del �94 vincendole con un programma rivoluzionario e nello stesso tempo molto semplice e diretto: liberalizzare il Paese promettendo a chiunque lo voglia di diventare ricco. Vince a mani basse contro un vecchio residuato politico che sembra provenire direttamente dall�epoca giurassica: l�ex comunista Occhetto; persona per bene, ma non in grado di misurarsi certo con un fenomeno della comunicazione, che sembra disporre di capitali infiniti, proprietario di un impero mediatico senza pari. Il successo politico di Berlusconi non � un caso: � un politico nuovo, esce dai canoni tradizionali della competizione politica che vedevano da 40 anni la contrapposizione tra una societ� condizionata dagli eredi del marxismo e gli eredi della Democrazia Cristiana, distrutta dalle inchieste sulla corruzione. Berlusconi applica alla politica le ricette che lo hanno reso imprenditore di successo: innovazione, forza mediatica, delegittimazione degli avversari e una buona dose di cinismo che non guasta; stravince le elezioni grazie anche alla forza di persuasione emanata dal personaggio: ricco, famoso, uomo di successo, e dalla feroce propaganda attuata dalle sue televisioni (Canale 5, Italia 1, Rete 4) appoggiate da una parte della stampa e anche dalla Rai controllata ancora dai raccomandati di Psi, Dc ed ex Pci. Le elezioni del �94 certificano il passaggio dalla prima alla seconda repubblica con la vittoria incredibile di Forza Italia, grazie anche alla intuizione politica tutta berlusconiana in aperto contrasto con i suoi consulenti: allearsi al Nord con una forza che � l�opposto di Forza Italia, la lega di Umberto Bossi, forza politica che propone l�indipendenza del nord Italia e al Sud con gli ex fascisti di Fini, che per tradizione hanno l� il loro bacino elettorale. Forza Italia � nuova in tutti i sensi e rappresenta una rivoluzione per la politica italiana. � � il primo partito personale, essendo finanziata con i soldi del suo leader; � � strutturata come un�impresa; � Non ha la struttura di un partito tradizionale: sedi, circoli, tesserati; � Non ha dirigenti, se escludiamo i dirigenti di Publitalia prestati dall�azienda al partito; � � un partito�azienda. La sinistra si oppone a questo disegno con armi spuntate: senza soldi da investire (sono finiti i fondi dell�Unione sovietica) e senza idee, senza cio� un programma semplice e diretto che arrivi all�elettore, senza capire cosa stia succedendo nel Mondo: si ricordi solo che nell�89 cade il muro di Berlino e il blocco sovietico si scioglie. L�unica arma di chi si oppone a quello che sembra un successo annunciato resta la delegittimazione del personaggio, che, a fasi alterne, ha un certo successo, considerando come Berlusconi abbia molti pregi, ma anche infiniti difetti, anche molto gravi. Difetti per� che non sembrano avere un impatto sugli elettori perch� sono gli stessi di cui soffre la maggioranza degli italiani. Emergono i rapporti poco trasparenti con i vecchi partiti: socialisti e democristiani, emerge la storia che un boss mafioso abbia vissuto nella villa di Berlusconi ad Arcore: lo �stalliere� Vittorio Mangano, che nel �74 si era trasferito con moglie, suocera e figli a Villa San Martino, la residenza di Berlusconi. Molti anni dopo Dell�Utri, il braccio destro di Berlusconi, che ha scontato sei anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa e che fino all�ultimo gli � stato vicino, sovvertendo quanto dichiarato da Berlusconi stesso che diceva di non conoscere il curriculum criminale di Mangano, capomandamento mafioso di Palermo, dichiarer� che lo stesso era stato assunto per proteggere Berlusconi e i suoi figli dai rapimenti. In perfetta contrapposizione con il lato oscuro, nel �94, l�imprenditore visionario del �fare� passa all�incasso grazie al successo economico e mediatico delle sue imprese e del Milan, che con un allenatore sconosciuto ai pi� rivoluziona il calcio, facendo incetta di successi sportivi. Quale miglior viatico per convincere gli italiani che a milioni si professano appassionati del �pallone�? A parte qualche spiacevole parentesi in cui Prodi, per ben due volte, lo ha sconfitto alle elezioni, Berlusconi domina la scena politica dal 1994 al 2011. I Governi Berlusconi raggiungeranno il record di durata, grazie ai quali lo stesso in un ventennio sar� Presidente del consiglio per ben quattro volte. I Governi con Berlusconi Presidente del consiglio e la loro durata: - Governo Berlusconi I � governo italiano in carica dal 10 maggio 1994 al 17 gennaio 1995; - Governo Berlusconi II � governo italiano in carica dal 10 giugno 2001 al 23 aprile 2005; - Governo Berlusconi III � governo italiano in carica dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006; - Governo Berlusconi IV � governo italiano in carica dal 8 maggio 2008 al 16 novembre 2011. Il cosiddetto �popolo�, anche se un po� a fasi alterne, non far� mai mancare al Presidente Berlusconi il suo sostegno. La parabola di Berlusconi Presidente del Consiglio finisce per� improvvisamente nel 2011. In seguito alla crisi finanziaria mondiale del 2008 l�Italia nel 2011 rischia di fallire; il debito pubblico alle stelle e lo spread (differenziale tra il tasso d�interesse dei bund tedeschi e dei Btp italiani) che supera i 500 punti con i titoli di stato italiani che rischiano di essere declassati a spazzatura, obbligano il Governo Berlusconi e il suo Presidente alle dimissioni su pressione dell�establishment finanziario internazionale. Mario Monti, chiamato dal Presidente della Repubblica, con l�avallo della UE e dei mercati finanziari, come l�ultima risorsa per evitare il fallimento del Paese, lo sostituisce alla Presidenza del Consiglio varando uno dei primi Governi tecnici. Monti, inizialmente acclamato come il salvatore della Patria, in seguito sar� accusato di ogni nefandezza, anche se molti, quasi tutti, dimenticano che quel Governo eserciter� il proprio mandato per un anno e mezzo, dal novembre 2011 all�aprile 2013, con l�appoggio decisivo di Berlusconi e del suo partito: Forza Italia. La fascinazione degli elettori verso Berlusconi comunque non finir� nel 2011 ma forse nemmeno dopo la sua morte, perch� Forza Italia, il suo partito personale, ha esercitato dal 2011 fino ai nostri giorni un peso politico addirittura superiore ai voti raccolti, nonostante le disavventure penali del suo fondatore, culminate con la condanna per frode fiscale, che lo obbligher� ad un umiliante affidamento ai servizi sociali. Berlusconi cade ma rinasce ogni volta come l�araba fenice. Analizzando l�ascesa e la caduta, possiamo dire che Berlusconi � stato a tutti gli effetti l�uomo politico pi� importante della storia repubblicana moderna, ma anche il pi� controverso e divisivo e soprattutto l�antesignano di quel fenomeno che va sotto il nome di �populismo�. Ma cos�� il populismo? Il Populismo volgarmente potrebbe essere definito come il rapporto che lega direttamente l�elettore al suo leader. Il contrario di quello che potremmo definire il processo democratico di una democrazia matura, normalmente fondato sulla rappresentanza politica che, secondo la Costituzione italiana, dovrebbe essere esercitata con la mediazione del Parlamento. In questa rivoluzione non c�� spazio per i quadri intermedi di partito, che dopo anni di apprendistato diventano dirigenti e poi leader di partito; non ci sono circoli, sedi di partito, tesserati. I suoi �delfini� vengono bruciati dallo stesso Berlusconi uno dietro l�altro: Fini, Alfano, etc. Il leader incarna tutto quello di cui ha bisogno l�elettore, il rapporto di fiducia � cieco e diretto, senza intermediari, che sono visti a mala pena come i �camerieri� del Re. Berlusconi diventa l�Unto del Signore. In questo senso non contano pi� gli ideali, le virt�, la moralit�, le promesse elettorali esaudite o meno, i programmi, l�appartenenza ad una classe sociale. Il leader raccoglie il consenso solo per il fatto di essere riconosciuto come tale, con i suoi pregi e con i suoi difetti. L�elettore si affida a lui senza ripensamenti, addirittura negando anche l�evidenza ove sia necessario. Illuminante � la votazione a maggioranza del Parlamento italiano che indica in Ruby la nipote di Mubarak. Berlusconi � stato in questo senso il primo dei populisti, manovrando a suo piacimento gli strumenti della comunicazione; ha conosciuto profondamente gli italiani e i loro piccoli o gravi difetti e non ha nascosto i propri: ha venduto loro la sua filosofia; ha fatto sfoggio della sua ricchezza, si � beato di quanto fosse famoso e quanto fosse bravo; per i suoi elettori, e non solo, � riuscito a trasformarsi in un perseguitato, alcuni suoi difetti li ha trasformati in pregi: � stato condannato per frode fiscale, ma chi non � stato almeno una volta evasore nel nostro Paese; ha avuto contatti con la mafia, ma solo per difendersi dai rapimenti; ha amato tutte le donne, non disdegnando le loro richieste economiche. Sembrava dire: �Sono uno di voi, sono come voi, chiunque di voi s�impegner� allo spasimo come ho fatto io potr� diventare come me�. Berlusconi andava a braccetto con i sondaggisti, a cui chiedeva continuamente cosa volessero gli italiani. Meno tasse? Libert� di diventare ricchi? Meno regole? Milioni di posti di lavoro? Avere successo con le donne, nel lavoro? Bastava chiedere e Lui garantiva: votatemi e sar� fatto. Per questo � stato l�inventore del populismo. Trump, Orban, addirittura Putin sono suoi alunni. Qualcuno lo ha definito uno statista, pochi in realt� perch� per essere uno statista (citiamo Wikipedia) bisogna essere un uomo di stato, il cui apporto alla vita politica di un paese ha rivestito o riveste un�importanza di grande rilievo o addirittura storica. Berlusconi � stato un uomo intelligente, furbo, pronto ad annusare l�aria e a proporsi, grazie anche all�enorme influenza mediatica esercitata dalle sue tv e dalla Rai; si � sempre presentato come salvatore del popolo contro qualcuno o qualcosa: i comunisti, le tasse, la burocrazia, i nemici delle sue aziende, i �professoroni� e gli intellettuali che non hanno mai lavorato e che si permettevano di criticarlo, i giornalisti venduti. Gli albanesi, i primi immigrati della storia, quando sono sbarcati in Italia, scappando da 50 anni di povert� e sfruttamento, arrivando in Italia, erano convinti che avrebbero trovato una societ� simile a quella che veniva propagandata a piene mani dalle tv del �Cavaliere�: il risveglio � stato traumatico. Berlusconi politico non ha certo realizzato quanto si proponeva: trasformare la societ� italiana in un esempio di paese liberale, dove tutti potessero avere le stesse opportunit� di successo personale; non si ricorda un solo provvedimento dei suoi Governi che abbia cambiato in modo significativo questo Paese; ha inoltre dato la stura ad una serie di personaggi nuovi e vecchi che popolano ancora oggi la nostra politica, cloni con i suoi difetti ma senza le sue qualit�. Berlusconi � stato un gigante della imprenditoria italiana e un rivoluzionario della comunicazione, ha cambiato il modo di fare politica; ha avuto una carriera politica lunga 40 anni, sempre sotto i riflettori, nel bene e nel male, senza mai dimenticare i propri interessi. Storie di invenzioni contese (Ilpost.it) - Pi� persone lavorarono nello stesso momento e indipendentemente a nuove tecnologie epocali, generando dispute e ambiguit� durature sul merito. - Nella sua versione pi� epigrafica e conosciuta la storia delle invenzioni � fatta di semplificazioni e nomi famosissimi, ciascuno legato a una determinata invenzione in un rapporto uno a uno: Thomas Edison alla lampadina, Alexander Graham Bell al telefono e Samuel Morse al telegrafo, per esempio. Da tempo la ricerca storica ed epistemologica mostra tuttavia come quelle semplificazioni siano causa di numerosi equivoci e convinzioni errate, e descrive in generale le scoperte scientifiche e le invenzioni tecnologiche come processi pi� collettivi, cumulativi e contesi di quanto comunemente si tenda a credere. Come scrisse il sociologo statunitense Robert K. Merton descrivendo l�ipotesi delle �scoperte multiple indipendenti�, le pagine della storia della scienza del XIX e del XX secolo contengono centinaia di esempi di scoperte simili fatte da scienziati che lavorarono indipendentemente l�uno dall�altro. In alcuni casi giunsero alla stessa scoperta nello stesso momento, e in altri casi uno tra loro scopr� qualcosa senza sapere che qualcun altro era arrivato alle stesse conclusioni qualche anno prima. Nei processi della scienza questa dinamica degli eventi, secondo molti studiosi, rappresenta la norma e non l�eccezione. � ipotizzabile che �le scoperte diventino praticamente inevitabili quando tipi di conoscenze e strumenti indispensabili si accumulano nel bagaglio culturale delle persone�, scrive Merton, e �l�attenzione di un numero considerevole di ricercatori si concentra su un problema�, a fronte di determinati bisogni sociali emergenti o particolari sviluppi della scienza. L�idea dell�inventore geniale solitario, per quanto suggestiva e popolare, � considerata perlopi� fuorviante: scoperte e invenzioni sono raramente il prodotto di una sola persona. Il fatto che la storia delle invenzioni e delle scoperte scientifiche sia fatta pi� di pluralit� che di singolarit�, per dirla nei termini di Merton, � dimostrato anche dalla notevole frequenza di casi di invenzioni contese, pi� numerose rispetto a quelle il cui merito sia oggi attribuito in modo indiscusso a un�unica persona. Come sintetizz� nel 2019 sul New Yorker la giornalista statunitense Casey Cep, in un articolo su Edison: �I problemi dell�epoca attraggono i risolutori di problemi dell�epoca, i quali lavorano pi� o meno all�interno degli stessi vincoli e si avvalgono delle stesse teorie e tecnologie esistenti�. La lampadina Nessuna invenzione ha mai generato un�immagine pi� metaforica e potente della lampada a incandescenza, diventata un simbolo stesso dell�invenzione e dell�idea. A renderla cos� popolare fu soprattutto Edison, che non ne fu l�inventore: fu il principale responsabile della riduzione dei costi di produzione e dell�aumento della durata dei materiali, che permisero di fare della lampadina un formidabile prodotto industriale e commerciale dal 1879 in poi. Edison, all�epoca gi� noto per centinaia di invenzioni da lui brevettate, fu fotografato cos� spesso vicino a una lampadina che le persone finirono per associare la lampadina all�idea stessa di invenzione, come per una specie di propriet� transitiva del genio. Ma diversi inventori prima di lui avevano studiato, sviluppato e perfezionato la lampadina, a cominciare dal chimico inglese Humphry Davy. Nel 1802, utilizzando una batteria di pile composta da 2000 elementi e ospitata in un sotterraneo della Royal Institution a Londra, Davy cre� una luce a incandescenza facendo passare la corrente elettrica attraverso una sottile striscia di platino, un metallo con un punto di fusione molto alto. La luce ottenuta da Davy non era sufficientemente intensa n� abbastanza duratura per essere di utilit� pratica, ma dimostrava un principio che fu poi utilizzato anche da altri inventori, tra cui Alessandro Cruto, un ricercatore piemontese che realizz� una lampada a filamento pi� efficiente. Cruto non riusc� a brevettare l�invenzione su scala mondiale per mancanza di finanziamenti, cosa che invece fecero nel 1879, dopo aver lavorato indipendentemente l�uno dall�altro, sia il chimico inglese Joseph Wilson Swan nel Regno Unito che Edison negli Stati Uniti. Come racconta nell�articolo Il mito dell�inventore solitario lo statunitense Mark Lemley, docente della scuola di legge della Stanford University e direttore del programma Law, Science & Technology, Swan cit� in giudizio Edison nel Regno Unito per aver violato il suo brevetto della lampadina a incandescenza, di poco precedente. E i due la risolsero fondando una societ�, la Ediswan, per produrre e commercializzare insieme la lampadina nel Regno Unito. Ma anche negli Stati Uniti Edison dovette difendersi da un�accusa di violazione di brevetto, a lui rivolta dai due inventori statunitensi William Sawyer e Albon Man, fondatori di una societ� in seguito acquisita dal grande imprenditore statunitense George Westinghouse, rivale di Edison. Inizialmente, nel 1883, l�Ufficio brevetti degli Stati Uniti stabil� che il brevetto di Edison era effettivamente basato sul lavoro di Sawyer e Man, e lo giudic� pertanto non valido. Dopo circa sei anni di contenzioso e un lungo lavoro di perfezionamento dell�invenzione portato avanti da Edison, Swan e Lewis Latimer, un inventore afroamericano collaboratore di Edison, un giudice stabil� nel 1889 che il pi� efficiente �filamento di carbonio ad alta resistenza� presente nella lampadina di Edison � realizzato utilizzando una particolare specie di bamb� � rendeva l�invenzione sufficientemente diversa da altre simili, e consider� quindi valido il brevetto. Effettivamente, come aveva gi� affermato la corte durante la precedente causa tra Edison e Swan, �un gran numero di persone, in vari paesi� stava lavorando all�illuminazione a incandescenza negli anni Settanta dell�Ottocento. Edison non invent� la lampadina ma fu il pi� bravo a produrla e renderla un successo commerciale, aggiungendo a sua volta valore a uno sviluppo che fu incrementale, in una lunga catena di miglioramenti. Il telegrafo L�invenzione del telegrafo � spesso attribuita all�inventore statunitense Samuel Morse, che nel 1837 ottenne un brevetto per un telegrafo elettromagnetico da lui sviluppato utilizzando un filo e un codice: il codice Morse, un insieme di segnali elettrici lunghi e brevi che codifica le lettere dell�alfabeto in sequenze di impulsi di due diverse durate (punti e linee). Non fu per� il primo a sviluppare un telegrafo funzionante, su cui in Europa esisteva un notevole interesse indipendente dagli esperimenti di Morse. Pi� o meno nello stesso periodo gli inventori inglesi William Fothergill Cooke e Charles Wheatstone ottennero un brevetto per un sistema telegrafico che utilizzava sei fili e azionava cinque puntatori ad ago. E altri modelli furono sviluppati anche dallo scienziato inglese Edward Davy e dal tedesco Carl August von Steinheil. In un�influente sentenza del 1853, per una disputa tra Morse e l�imprenditore Henry O�Reilly, la Corte Suprema degli Stati Uniti stabil� che le invenzioni del telegrafo �furono talmente simultanee o quasi che nessuno degli inventori poteva essere giustamente accusato di aver tratto alcun aiuto dalle scoperte di un altro�. Bench� il suo codice fosse effettivamente pi� efficiente di altri, l�idea utilizzata da Morse per sviluppare tecnicamente il telegrafo era gi� ampiamente condivisa in altre parti del mondo. La difficolt� principale stava nel farlo funzionare su grandi distanze: Morse riusc� a superarla utilizzando efficienti elettromagneti in grado di amplificare i segnali elettrici che correvano sul filo. E fu il fisico statunitense Joseph Henry, presentato a Morse da un amico comune (il chimico Leonard Gale), a sviluppare quegli elettromagneti, dopo aver scoperto che era possibile migliorare quelli esistenti isolando il filo elettrico e avvolgendolo strettamente attorno a un nucleo di ferro. La radio L�inventore e fisico italiano Guglielmo Marconi, che nel 1909 ricevette il Nobel per il suo contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili, � comunemente accreditato come l�inventore della radio all�inizio del Novecento. Ma furono in molti a contribuire allo sviluppo della comunicazione basata sulla trasmissione di onde elettromagnetiche, la cui propagazione nello spazio era stata studiata nel 1873 dal fisico scozzese James Clerk Maxwell, riprendendo ricerche del fisico e chimico inglese Michael Faraday, e dimostrata sperimentalmente dal fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz. Esiste una lunga e mai del tutto risolta disputa tra Marconi e lo statunitense Nikola Tesla riguardo all�attribuzione dell�invenzione della radio. Nei primi anni Novanta dell�Ottocento Tesla fu tra i primi a condurre importanti esperimenti per la produzione di correnti ad elevata frequenza e alta tensione, che mostrarono tra le altre cose come l�energia potesse essere trasmessa senza fili. Marconi era interessato piuttosto a migliorare di fatto una tecnologia gi� esistente, il telegrafo, rendendo possibile la trasmissione e ricezione di segnali del codice Morse anche tra punti non collegati da un filo. Sia Marconi che altri fisici, tra cui l�inglese Oliver Lodge e il russo Alexander Popov, si impegnarono per sviluppare quel tipo di sistema di ricetrasmissione: un telegrafo senza fili che coprisse grandi distanze. Almeno inizialmente, scrive Lemley, non videro quell�invenzione come un mezzo di comunicazione uno-a-molti, cio� l�utilizzo principale che fu poi fatto di quella tecnologia nel secolo successivo. Nel 1894 Lodge costru� un primo strumento in grado di intercettare onde elettromagnetiche emesse fino a circa 150 metri di distanza, e anche Popov costru� autonomamente un�antenna per la ricezione di segnali elettrici. Marconi stabil� nel 1895 un collegamento coprendo una distanza maggiore di quella coperta da Lodge, di circa 2 chilometri, e chiese un brevetto per la radiotelegrafia. Nel 1901 riusc� infine a realizzare il primo collegamento transatlantico trasmettendo a 4 mila chilometri di distanza i tre punti della lettera S in alfabeto Morse. Lo strumento a cui pensiamo quando pensiamo alla radio � ovviamente molto pi� che un telegrafo senza fili. Per arrivarci, nei primi anni del Novecento, fu necessario molto altro lavoro oltre a quello solitamente attribuito a Lodge, Marconi o Popov. I loro sistemi permettevano infatti di inviare semplici messaggi in codice Morse perch� i segnali erano troppo deboli per trasmettere voce umana e altri suoni udibili. Un�invenzione fondamentale per aggirare quel limite fu il triodo, un dispositivo che permette di amplificare il segnale ricevuto, sviluppato nel 1907 dall�inventore statunitense Lee De Forest. La potenza dei segnali radio pot� in questo modo essere aumentata fino a muovere le membrane di altoparlanti e riprodurre dei suoni. E aument� anche la distanza che quei segnali potevano coprire, dato che potevano essere amplificati al momento della ricezione. Come vale per altre grandi invenzioni, sintetizza Lemley, la radio si svilupp� attraverso un lungo processo fatto sia di progressi indipendenti compiuti da diversi inventori, sia di miglioramenti incrementali da parte di �persone interconnesse che a volte collaborarono, altre volte gareggiarono e altre volte ancora si fecero causa a vicenda�. Il telefono Alexander Graham Bell fu insieme a Edison uno degli inventori statunitensi pi� famosi di sempre, nonch� uno dei fondatori della National Geographic Society. La sua fama � principalmente dovuta al fatto che fu il primo a brevettare il telefono, nel 1876, sviluppando una tecnologia a cui anche altri stavano lavorando nello stesso periodo e, in alcuni casi, gi� da tempo. Il problema risolto da Bell era stato introdotto sostanzialmente dal successo della telegrafia: convertire in suoni i segnali elettrici trasmessi lungo i fili. Ed era un problema ovviamente noto anche ad altri scienziati, tra cui il tedesco Philipp Reis, che nei primi anni Sessanta dell�Ottocento aveva proposto una soluzione valida sviluppando in autonomia un telefono i cui principi furono in seguito applicati da Bell. Nel 1871 l�inventore italiano Antonio Meucci deposit� a New York un brevetto provvisorio per il telegrafo parlante (o telettrofono), un apparecchio il cui ricevitore era tecnicamente migliore di quello del telefono di Reis. Meucci non pot� per� rinnovare il brevetto oltre il 1874, per mancanza di fondi, e nel 1876 Bell deposit� il brevetto per il suo telefono, tecnicamente simile a quello di Meucci e di Reis. Bell present� peraltro il suo brevetto poche ore prima che lo facesse nello stesso ufficio a Chicago un altro inventore, lo statunitense Elisha Gray, che in seguito fece causa a Bell e la perse, nonostante il suo modello fosse diverso e per certi aspetti migliore di quello di Bell, e nonostante il fatto che Bell fosse riuscito a far funzionare la sua invenzione solo diverse settimane dopo la data in cui aveva depositato il brevetto. La fama e il successo di Bell, come scrive Lemley, furono merito �tanto del banco del laboratorio quanto delle vittorie in tribunale e sul mercato�. Il proiettore cinematografico Anche la storia dell�invenzione dello strumento che rese possibile il cinema, il proiettore cinematografico, fu una storia di primi tentativi indipendenti e autonomi, da parte di diversi inventori nel mondo, e successivi miglioramenti incrementali. Com�� noto, ad avviare e rendere straordinariamente famosa l�industria furono nel 1895 i due inventori francesi Louis e Auguste Lumi�re, attraverso la prima proiezione di fronte a un pubblico pagante, in una sala di un caff� a Parigi. L�invenzione brevettata dai Lumi�re, il cinematografo, era successiva ma simile per certi aspetti a un�altra di Edison, il kinetoscopio, prodotto nel 1889 per permettere la visione di una pellicola di celluloide da 35 millimetri alla velocit� di 48 immagini al secondo, attraverso una fessura protetta da una lente. Sia il cinematografo che il kinetoscopio furono il punto di arrivo di diverse ricerche tecniche condotte nel corso del XIX secolo, cui contribuirono tra gli altri l�inventore francese �tienne-Jules Marey e il fotografo inglese Eadweard Muybridge (Edison conobbe entrambi personalmente). Edison svilupp� peraltro il kinetoscopio insieme a un suo dipendente, l�inventore e regista inglese William Kennedy Laurie Dickson, che condusse la maggior parte degli esperimenti. Nello stesso periodo altri due inventori statunitensi, Charles Francis Jenkins e Thomas Armat, stavano lavorando all�idea di proiettare immagini in rapida successione su uno schermo in modo da renderle visibili a pi� spettatori nello stesso momento. Svilupparono un proiettore in grado di mostrare 24 immagini al secondo, uno standard che permetteva di interpretare come movimento lo scorrere di immagini statiche, pi� facilmente e chiaramente di quanto avvenisse con il kinetoscopio. Armat vendette in seguito il prototipo a una piccola societ� di intrattenimento, la Raff & Gammon, che lo mostr� a Edison per sondare un suo eventuale interesse a fabbricare quel proiettore e produrre pellicole adatte. Ed Edison accett� a condizione che il proiettore fosse pubblicizzato come una sua nuova invenzione chiamata Vitascope. In seguito, quando il Vitascope divent� un�attrazione popolare in molte citt� degli Stati Uniti, la societ� di Edison svilupp� nuovi e pi� evoluti sistemi cinematografici commercializzati con il nome Projecting Kinetoscope. Un altro inventore ancora, il francese Louis Le Prince, � peraltro citato spesso come l�inventore della cinepresa perch� considerato la prima persona a riprendere una sequenza di immagini in movimento. Nel 1888 a Leeds, in Inghilterra, utilizz� una particolare macchina fotografica a obiettivo singolo da lui inventata e una striscia di pellicola per scattare 12 fotogrammi al secondo. Il lavoro di Le Prince non influenz� tuttavia lo sviluppo commerciale del cinema, principalmente a causa della sua irrisolta scomparsa nel 1890, quando prese un treno per Parigi da Digione e nessuno ebbe mai pi� sue notizie. L�automobile L�automobile � per molti aspetti uno dei pi� chiari esempi di �innovazione incrementale�, scrive Lemley. Tra la fine dell�Ottocento e l�inizio del Novecento alcune delle aziende oggi note come le pi� famose aziende automobilistiche al mondo, tra cui Dodge e Mercedes, si specializzarono inizialmente nella costruzione artigianale di biciclette, tricicli e quadricicli. L�ascesa dell�industria automobilistica sub� in parte il condizionamento di quella delle biciclette: le prime auto furono sostanzialmente tricicli con un motore a scoppio. Furono i due ingegneri tedeschi Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach a progettare nel 1886 la prima automobile a quattro ruote con un motore a combustione interna a quattro tempi, realizzato dieci anni prima dall�ingegnere tedesco Nikolaus August Otto. Otto fece causa a Daimler per aver utilizzato i suoi motori coperti da brevetto, ma perse perch� all�invenzione del motore a combustione interna erano arrivati altri scienziati prima di Otto, tra cui l�ingegnere francese Alphonse Beau de Rochas, l�inventore tedesco Christian Reithmann e i due ingegneri italiani Felice Matteucci ed Eugenio Barsanti. Non fu quindi l�imprenditore statunitense Henry Ford a inventare l�automobile, e nemmeno la catena di montaggio, che esisteva gi� da tempo in varie forme. Ford fu per� l�imprenditore che pi� degli altri ridusse i tempi di lavorazione e ottimizz� la produzione, mettendo in pratica molte idee dei suoi tecnici e dei suoi dipendenti. Politica e propaganda: la musica nel Terzo Reich (Holocaustmusic.ort.org) La musica non costituiva semplicemente una forma d�arte nel Terzo Reich. Nell�immaginazione nazista, la musica aveva un significato e un potere unici. Come nazione, la Germania aveva una lunga tradizione di successi musicali � i Tedeschi sono sproporzionatamente rappresentati dai grandi compositori classici, inclusi Mozart, Bach, Beethoven, Haydn, Schubert e Wagner. Questo dato di fatto spinse alcuni a sostenere che la musica fosse �la pi� tedesca delle arti�. L�importanza universalmente riconosciuta ai compositori, direttori d�orchestra e musicisti tedeschi fu un enorme motivo di orgoglio; allo stesso tempo, i trends moderni e cosmopoliti delle arti nel periodo interbellico erano sentite, in alcune zone, come una minaccia enorme. Per i Nazisti, la pretesa degenerazione della musica tedesca costituiva sia una metafora che un sintomo della degenerazione nazionale. L�idea che la Germania avesse un�affinit� particolare per la grande musica e che questa fosse in pericolo nel periodo interbellico, non era condivisa soltanto dal Partito Nazista. Molti nazionalisti conservatori percepivano i trends musicali come un presagio della degenerazione globale. La sconfitta della Germania della Prima Guerra Mondiale, la devastazione economica seguente e l�umiliazione del trattato di Versailles avevano portato la situazione al culmine. A detta di molti, la crescente popolarit� del jazz, delle sperimentazioni avant-garde e dei musicisti Ebrei e Afro-americani non erano una semplice coincidenza, ma causa ed effetto del collasso generale della societ� e dei valori tedeschi. Se la musica tedesca era associata all�eroismo, all�amore per la patria, all�impulso creativo e al profondo legame con la stirpe e la terra, questa musica �degenerata� era guidata dal profitto e dall�eccitazione, imitativa e superficiale e mancante di originalit� poich� ne era priva la stessa nazione e societ� da cui proveniva. Sebbene questi pensieri non fossero diretti solamente agli Ebrei, la maggioranza di persone come Arnold Schoenberg, Otto Klemperer e Kurt Weil alimentavano l�idea che gli Ebrei erano all�avanguardia nella creazione di una societ� segreta avente lo scopo di pervertire e appropriarsi dei valori tedeschi. Le minacce che gli Ebrei sembravano costituire per la Germania e per la sua eredit� musicale erano riassumibili nel loro presunto essere stranieri e nel legame con una modernit� indesiderata e distruttiva. Fin dai primissimi anni, i Nazisti si erano figurati come un movimento nazionalista di massa. Potente come le arti visive, il teatro o la letteratura, la musica era vista come mezzo per attrarre la folla, per sedurre e dominare le masse. Come il Ministro della Propaganda Joseph Goebbells sosteneva, �la musica va dritta al cuore e fa emozionare pi� dell�intelletto. Allora dove pu� battere pi� forte il cuore di una nazione se non nelle masse, nelle quali il cuore della nazione dimora�? Il tentativo Nazista di purificare il mondo musicale tedesco dalla �degenerazione� e il ritorno alla mitica �Germanicit� - una categoria notoriamente indefinita � giustificava la grande presenza di attivit�, pianificazioni e politiche interne. Quasi subito dopo la proclamazione di Hitler come Cancelliere nel 1933, i seguaci del Partito, continuando l�opera della Kampfbund f�r Deutsche Kultur (Lega di combattimento per la cultura tedesca) cominci� il processo di distruzione delle performances musicali degli artisti ebrei. I quotidiani pubblicizzati dal Partito Nazista provavano particolare soddisfazione nel calunniare i nomi e le carriere dei musicisti �degenerati�, talvolta minacciandoli di violenza per ritorsione nei confronti di concerti �non tedeschi�. Queste prime molestie erano solo l�inizio. Nel marzo 2933, Goebbels prese il controllo di tutte le stazioni radiofoniche tedesche e della stampa, licenziando sommariamente tutti i critici d�arte e di musica che non condividevano il suo programma estetico. Un mese dopo, il 7 aprile 1933, venne emanata la �Legge per il riordinamento dei pubblici impieghi� che port� alle dimissioni diffuse di direttori d�orchestra, cantanti, insegnanti di musica e amministratori ebrei. In luglio, due dei pi� importanti compositori dell�illustre Accademia d�Arte Prussiana, Arnold Schoenber e Franz Schreker, vennero licenziati. La rapidit� con la quale questi sviluppi si susseguirono sciocc� gli Ebrei, ma ci furono poche proteste dai non-Ebrei. Alcuni ne approfittarono per trovare un impiego nelle nuove posizioni vacanti (ci furono isolate ma significative proteste da parte dei musicisti e compositori Ebrei e non-Ebrei negli USA). L�unica figura di spicco tedesca ad offrire una specie di protesta pubblica fu Wilhelm Furtw�ngler, tramite una lettera aperta a Goebbels. Sebbene egli approvasse l�eliminazione dell��influenza ebraica� nella musica tedesca, insistette comunque sul fatto che ci fossero meritevoli artisti ebrei a cui doveva esser permesso di esibirsi: si preoccup� di assegnare delle posizioni ad alcuni dei musicisti pi� bravi nella sua orchestra. C�erano anche alcuni Ebrei maggiormente stabiliti, profondamente connessi alla vita musicale della Germania e non cos� facilmente licenziabili. Molti mantennero l�impiego durante il Nazismo nel periodo iniziale. Tuttavia dalla fine del 1935, l�epurazione era quasi completa. Da quel momento, molti musicisti tedesco-ebrei lasciarono la Germania, diretti in maggioranza negli USA, in Inghilterra o in Palestina. Per far fronte ad una vasta popolazione di Ebrei disoccupati, i capi nazisti svilupparono una �soluzione� temporanea. Nell�estate del 1933, il Ministro Prussiano di Educazione si incontr� con i capi degli Ebrei di Berlino per la creazione della J�discher Kulturbund (Lega Culturale Ebraica), sancita ufficialmente il 23 giugno 1933 sotto la direzione del Dott. Kurt Singer. Nel novembre 1933 fu istituita la Reichsmusikkammer (Musica Da Camera del Reich o RMK), sezione della Camera della Cultura del Reich responsabile della musica. Un�organizzazione che richiedeva il possesso di una tessera di appartenenza e dunque dello status di �Ariano� per un impiego in ambito musicale. La RMK assembl� la moltitudine di unioni e associazioni professionali esistenti dalla Repubblica di Weimar. Inizialmente i musicisti tedeschi erano entusiasti del prospetto di una struttura accentrata: molti erano dunque attratti dal Nazismo non per ragioni ideologiche ma piuttosto per i potenziali benefici artistici. Divenne subito chiaro tuttavia che la libert� artistica era strettamente ripartita secondo un criterio razziale. Seguendo le dimissioni e le epurazioni dei primi anni del Nazismo, la Legge di Nuremberg del settembre 1935 peggior� ulteriormente la situazione, poich� da allora anche agli �Ebrei in parte� e a quelli sposati con Ebrei venne proibito di esibirsi pubblicamente o comporre. Anche la stampa legata all�ambito musicale fu presa di mira e centinaia di dipendenti delle case editrici principali vennero perseguitati, licenziati e imprigionati. L�anno 1938 fu quello dell�infamante mostra �Entartete Musik� (Musica degenerata) sulla base della precedente �Entartete Kunst� (Arte degenerata). Diretta da Hans Severus Ziegler, quest�ambiziosa produzione fu realizzata a D�sseldorf e aveva lo scopo di far capire al pubblico quale fosse la musica �degenerata�, dimostrarne i pericoli e celebrarne la rimozione dalla societ� tedesca. Ziegler realizz� presto tuttavia che �Musica degenerata� era una definizione troppo ampia. Molti dei brani suonati alla mostra come esempio di degenerazione erano infatti conosciuti dagli ascoltatori e alcuni temevano che la mostra fosse frequentata da fans orgogliosi di ascoltarla. Inoltre, mentre il licenziamento degli Ebrei aveva suscitato poca protesta, questa mostra fu pi� allarmante per i musicisti tedeschi, probabilmente perch� la �degenerazione� non era legata soltanto ad Ebrei e neri, ma anche a musica �straniera� e sperimentale di diversi tipi. La definizione di �degenerato� fluttu� per tutto il Terzo Reich persino per il pi� devoto Nazista. In aggiunta alle difficolt� pratiche di epurazione degli �indesiderati� dal mondo musicale della Germania, c�erano molti conflitti, perch� la pratica entrava in conflitto con la teoria delle razze. Un componimento che turb� chi stabiliva le politiche fu l�opera Sogno di una notte di mezza estate del compositore tedesco-ebreo Felix Mendelssohn, un lavoro largamente stimato che continu� ad essere suonato, anche da Furtw�ngler. Altri esempi che infastidirono i censori e coloro che prendevano le decisioni furono la collaborazione di Mozart con un librettista ebreo e la messa in musica del Vecchio Testamento di Handler e anche la messa in musica della poesia dell�ebreo Heinrich Heine da parte di Schumann e Schubert. In generale per�, la politica di rinnovamento nazista della scena musicale tedesca ebbe successo in poco tempo. Il musicologo Hans Joachim Moser scrisse un sommario in memoria di queste linee politiche: �Come ovunque, il popolo ebraico si � introdotto nelle sfere della musica negli USA e in Europa; gli editori, gli agenti e la stampa hanno pianificato l�inserimento dei loro compagni di razza piazzati in quasi tutte le postazioni decisionali, tentando dunque di imporre il proprio gusto sopra quello delle persone normali. Questi individui, tra di loro e tramite l�assimilazione e il talento hanno prodotto, in qualit� di imitatori/riproduttori, alcune strabilianti opere, non possiamo negarlo. E ancora, dopo il 1933, sono stati rimossi dal nostro circolo culturale, in ottemperanza alla giustificata difesa di emergenza del popolo ariano contro la tirannia intellettuale ed economica impostaci dagli Ebrei�. Per coloro che non potevano beneficiare di questa �giustificata difesa� della musica tedesca, la situazione fu drasticamente differente rispetto agli anni precedenti il 1933. Dal 1937 la RMK poteva contare tra i suoi membri migliaia di musicisti professionisti e lavoratori in ambito musicale. Con Goebbels venne stabilito un nuovo sistema di professionalizzazione della musica. A ogni musicista veniva assegnato un livello da uno a cinque, ognuno con un dato stipendio. Goebbels svilupp� anche molti programmi per aiutare i musicisti poveri e quelli disoccupati, dando impulso a molti salari e molte carriere. I compositori e i musicisti potevano costituire armi di propaganda per il Reich, venendo impiegati in marce e musica leggera per distrarre e intrattenere la popolazione e per produrre musica per eventi e manifestazioni del Partito. Innumerevoli componimenti erano in onore di Hitler, della Germania e del glorioso futuro del Partito Nazista. Ad un livello sociale pi� ampio, la musica era utilizzata per instillare �i valori tedeschi, il nazionalismo e un senso di comunit�. Furono istituite innumerevoli organizzazioni musicali, promossi musicisti, istituiti premi e organizzati festival con l�intento di diffondere la musica �tedesca� in maniera universale, in ogni casa, scuola o baracca militare del Reich. La musica faceva parte delle stesse attivit� del Partito Nazista e ne veniva fatto largo uso durante le manifestazioni e altri eventi pubblici. La Horst Wessellied (Inno di Horst Wessel), basata sulla storia mitica di un giovane nazista ucciso da una gang di comunisti, era popolare e veniva cantata dappertutto. Molte canzoni di propaganda erano rivolte ai giovani; con Baldur von Schirach, la Hitlerjugend (Giovent� Hitleriana) svilupp� un elaborato programma musicale. Anche i soldati al fronte venivano invitati a frequentare gli eventi culturali e partecipare al canto. Tra il 1933 e il 1945 vennero pubblicate le partiture delle raccolte di canzoni, in maggioranza durante il periodo bellico. L�Annuario di Musica tedesca, risalente al 1943, ricordava ai lettori che �in tempo di guerra, la musica � fonte di gioia�. L�uso della musica fu caratteristico anche durante l�internamento nazista. Esisteva un �corpo di musica� all�interno delle SS e in alcuni campi di concentramento c�erano bands SS separate. Nelle citt� e nelle zone occupate, i musicisti locali venivano frequentemente obbligati al canto forzato per il pubblico nazista. Gli ufficiali SS organizzarono caf�s musicali e cabarets per il divertimento personale in molti dei ghetti pi� grandi, incluso quello di Varsavia. Molti campi di concentramento possedevano le proprie orchestre, per l�intrattenimento delle guardie naziste. La musica venne usata anche come strumento di tortura: gli internati vennero costretti a suonare musica mentre venivano percossi o a cantare durante mansioni di lavoro estenuanti; la musica accompagnava le impiccagioni e le esecuzioni pubbliche. Veniva trasmessa dai megafoni durante le fucilazioni di massa. L�ebreo italiano Primo Levi definiva questa musica come �la voce del Lager, l�espressione sensibile della sua follia geometrica, della risoluzione altrui di annullarci prima come uomini per ucciderci poi lentamente.�