Gennaio 2024 n. 1 Anno IX Parliamo di... Periodico mensile di approfondimento culturale Direzione redazione amministrazione e stampa Biblioteca Italiana per i Ciechi �Regina Margherita� Onlus via G. Ferrari, 5/a 20900 Monza Casella postale 285 c.c.p. 853200 tel. 039/28.32.71 fax 039/83.32.64 e-mail: bic@bibciechi.it web: www.bibliotecaciechi.it Registraz. n. 19 del 14-10-2015 Dir. resp. Pietro Piscitelli Comitato di redazione: Pietro Piscitelli Massimiliano Cattani Luigia Ricciardone Copia in omaggio Rivista realizzata anche grazie al contributo annuale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Cultura. Indice Chiusura per ferie Il Ministro dell�Istruzione e del Merito Prof. Giuseppe Valditara: �Biblioteca, una realt� meritoria, che soddisfa bisogni da preservare� I romanzi sono i nostri influencer? Polvere di stelle Chiusura per ferie Informiamo i nostri gentili lettori che la Biblioteca rimarr� chiusa per le festivit� natalizie e di fine anno nei giorni dal 27 al 29 dicembre 2023 e riaprir� il giorno 2 gennaio 2024. Con l�occasione auguriamo a tutti buone Feste. Il Ministro dell�Istruzione e del Merito Prof. Giuseppe Valditara: �Biblioteca, una realt� meritoria, che soddisfa bisogni da preservare� (di Pietro Piscitelli) Il Ministro dell�Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha fatto visita alla Biblioteca nella giornata del 6 novembre, all�interno di un calendario fitto di impegni istituzionali tra compiti relativi al Dicastero presieduto dallo stesso e dalla delicata agenda sia interna che estera del Governo. L�attenzione che il Ministro ha riservato nel corso del suo mandato alla tematica della disabilit� collegata a quella dell�inclusione scolastica e culturale � testimoniata anche da gesti di questo tipo. Gi� nello scorso maggio il Ministro aveva tenuto ad essere presente, per esempio, durante l�evento finale di �BLOOM AGAIN � Tutti i sensi hanno colore�, progetto durato 30 mesi con l�Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti a fare da capofila e la nostra Organizzazione coinvolta come uno dei partner. Ad accogliere ed accompagnare il Prof. Valditara nel corso dell�intera visita � stato Nicola Stilla, Vice Presidente della Biblioteca Italiana per i Ciechi �Regina Margherita� � ONLUS, in un viaggio tra il Braille, le macchine per la stampa e alcune curiosit� come, ad esempio, il kit messo a punto dalla Fondazione LEGO che permette a bambini e ragazzi di apprendere il sistema Braille in modo divertente e creativo. �Nel portare il saluto del nostro Presidente Pietro Piscitelli, le porto quello che � il mio e il suo ringraziamento per essere stato qui da noi Ministro � ha affermato il Vice Presidente Stilla -. Siamo veramente contenti della sua presenza qui, perch� testimonia un�attenzione da parte di un importante membro delle istituzioni verso i bisogni che noi cerchiamo di soddisfare per i nostri Utenti, per le loro famiglie, per le Scuole e per tanti altri soggetti con i quali interagiamo quotidianamente. Proprio il lavoro quotidiano mi ha portato a conoscere la sua volont� di impegnarsi personalmente in diversi progetti, anche di alto livello istituzionale, che riguardano la disabilit�. Ai pi� questo impegno potr� sembrare scontato, ma non lo �. A chiusura della visita il Ministro ha preso la parola, delineando il suo pensiero relativamente a come i bisogni degli studenti con disabilit� possano essere soddisfatti dalla Scuola del domani. �Ho delle priorit� ben precise a riguardo. Innanzitutto non dobbiamo scordarci mai che il libro � cultura, conoscenza, sapere. Sono rimasto colpito dall�osservare alcune peculiarit� del vostro catalogo e del processo di produzione, che culmina appunto con la realizzazione di qualcosa di tangibile al tatto, che d� a tutti noi il piacere di sfogliare fisicamente ci� che stiamo leggendo. Ritengo sia una sensazione che non dobbiamo mai perdere, pur a fronte del testo digitale e delle nuove tecnologie che rappresentano una realt� da affiancare alla lettura tradizionale, senza che quest�ultima vada perduta. Sulla scuola stiamo procedendo con un lavoro rivolto agli Insegnanti di sostegno, che segue degli obiettivi precisi. I ragazzi che presentano delle disabilit� hanno bisogno di un supporto costante e specialistico, due caratteristiche che non sempre riescono a trovare e che mi portano ad effettuare maggiori sforzi affinch� gli insegnanti stessi siano in numero maggiore e con competenze realmente utili agli studenti, per i quali rappresentano un punto di riferimento. Da diversi anni il nostro sistema scolastico non � riuscito a garantire, ad esempio, che una stessa persona seguisse per pi� anni di seguito uno stesso studente, oppure il giusto incontro tra le competenze dell�uno e i bisogni dell�altro. Da qui siamo gi� partiti per arrivare a una scuola realmente pi� inclusiva�. La visita � poi terminata con la consegna di una targa con la quale la Biblioteca ha voluto omaggiare il Ministro per la sensibilit� dimostrata sul tema in questa ed altre occasioni. A noi non resta che indirizzare allo stesso e ai suoi collaboratori i migliori auguri di buon lavoro, con la certezza di aver incontrato un�autorit� disponibile al dialogo e pronta ad entrare nel merito delle questioni che ci stanno a cuore. I romanzi sono i nostri influencer? (di Emanuele Castano, �Prometeo� n. 162/23) - Da alcune ricerche empiriche emerge come trame e personaggi fittizi della narrativa possano orientare il modo in cui si affronta la vita di tutti i giorni. - Una di queste persone lavora in banca, con un certo successo; ma ha problemi di alcolismo e depressione. Un'altra, chef de cuisine, sulla scia del successo ottenuto con il primo ristorante, ne ha appena aperto un secondo. La terza persona insegna marxismo all'universit�. Il lettore medio impiega dodici secondi a leggere le sei righe qui sopra - la lettrice media, anche meno. Un'altra manciata di millisecondi, e la mente ha gi� creato immagini a partire da queste parole. Le neuroscienze ci dicono, con grande certezza, che il processo � automatico e quindi che avete formato tali immagini, per quanto, almeno inizialmente, sfocate. La psicologia sociale, forse con meno certezza, va un passo pi� in l�, e ci dice quali immagini sono emerse nella vostra mente. La prima � di un individuo con la camicia elegante ma un po' sfatta, e la cravatta allentata. Lo chef �, una volta su due, Gordon Ramsay se siamo nel mondo anglosassone, o Carlo Cracco per noi in Italia. L'immagine dell'insegnante marxista � meno personalizzata, ma ricca in dettagli: barba, giacca con le toppe sui gomiti, e l'immancabile pipa. Conferma e sfida all'immaginario Indovinare quali immagini saranno evocate da queste minime descrizioni � possibile perch� esse fanno parte del nostro immaginario collettivo; sono immagini stereotipate di queste categorie sociali: il bancario, l'accademico, lo chef. L'esercizio pu� essere ripetuto con altre descrizioni, ma la mia scelta non era casuale, questi sono i tre personaggi che un autore gi� ce l'hanno: Jonathan Franzen. Quando, nelle prime pagine del suo romanzo Le Correzioni, questi tre personaggi vengono introdotti, i lettori evocheranno con tutta probabilit� queste immagini stereotipiche. Dopo qualche decina di pagine, per�, saranno costretti ad abbandonarle. Innanzitutto, lo chef � una donna - anche tra la audience tipicamente progressista dei contesti in cui presento queste idee, mai nessuno ha menzionato di aver immaginato lo chef, e nemmeno uno degli altri due personaggi, come una donna. Il bancario �... Mi fermo qui, in caso non abbiate letto il libro. Il punto � il seguente: Franzen ci obbliga a costruirci delle immagini diverse da quelle che inizialmente, spontaneamente si formano nella nostra mente. Cos� facendo, Franzen non conferma le nostre aspettative, i nostri schemi culturalmente appresi, i nostri stereotipi. Li demolisce. Se il romanzo lo avesse scritto Danielle Steel, ci� non succederebbe: dopo seicento pagine, mille colpi di scena si saranno prodotti, ma i tre personaggi rimarranno pi� o meno fedeli alle immagini stereotipate; invece di demolizione, troveremmo conferma delle nostre aspettative. E questo � perch� Franzen scrive romanzi letterari, mentre Danielle Stele scrive romanzi popolari. Categorizzare i romanzi come letterari o popolari pu� apparire come elitario. In realt�, la distinzione che propongo non vuole essere un giudizio di valore; � una semplice distinzione, una tassonomia euristica. In questo scritto passer� in rassegna una serie di risultati emersi nell'ultimo decennio nelle scienze cognitive letterarie e nella linguistica computazionale, i quali suggeriscono che tale distinzione ha, continuando con i francesismi, una sua raison d'�tre. Dei personaggi/individui unici e macchiette Cominciamo con una semplice domanda: i personaggi dei romanzi letterari sono davvero meno stereotipici e prevedibili di quelli popolari? Alcuni esperimenti condotti, come la quasi totalit� degli studi discussi qui, negli Stati Uniti, suggeriscono una risposta positiva. In tali esperimenti, ottocento partecipanti vennero aleatoriamente assegnati a leggere uno tra dodici testi. Vista l'impossibilit� di leggere un intero romanzo nel contesto di un esperimento, i testi erano novelle, previamente categorizzate come letterarie o popolari sulla base della loro inclusione in omonime antologie. Tra le storie brevi figurano Corrie, del premio Nobel Alice Munroe e Uncle Rock, di Dagoberto Gilb. Tra quelle popolari troviamo Jane di Mary Roberts Rinehart e Space jockey di Robert Heinlein. Dopo aver letto la novella a loro assegnata, i partecipanti completavano una serie di compiti. In uno di questi, i partecipanti rispondevano ad una serie di domande sul personaggio principale. Dalle loro risposte, emerse che i personaggi delle novelle letterarie venivano percepiti come meno chiari e meno prevedibili di quelli dei romanzi popolari. Tale risultato pu� apparire irrilevante: in fin dei conti, che cosa importa come questi personaggi fittizi vengano percepiti dai lettori? Di per s�, in effetti, importa poco. Ma tale percezione ha delle conseguenze profonde. Immersi in un romanzo o in una novella, cos� come in un film o in una serie televisiva, elaboriamo ipotesi sui personaggi, e sulla trama, attribuiamo cause ad eventi, creando analogie con altre informazioni che abbiamo in memoria riguardanti esperienze passate (esse stesse fittizie, o realmente accadute), desideri e paure, compiamo inferenze e le aggiustiamo in modo continuo alla ricerca di coerenza e di significato. Tutti questi processi mentali, che definiamo come �cognizione sociale�, sono gli stessi che adoperiamo nella vita reale, di tutti i giorni. La nostra mente, in altre parole, non differenzia necessariamente tra finzione e realt�. � allora non solo possibile ma alquanto probabile che le caratteristiche dei personaggi fittizi, e pi� in generale dei contesti sociali, economici e politici, dei romanzi che leggiamo, finiscono per influenzare cosa (contenuti) e come (processi cognitivi) pensiamo del mondo reale. Se il cattivo del romanzo, alla fine, viene sempre sconfitto e l'eroe buono prevale, former� delle credenze che il mondo (reale) � giusto - o non lo �. Se i personaggi fittizi che popolano le mie letture, o i film che guardo, hanno caratteri ben definiti e coerenti, tale � l'immagine che avr� degli esseri umani. Se le donne dei romanzi che leggo sono altamente emotive, distratte alla guida, e manipolative, nella mia mente si former� un'associazione tra il concetto �donna� e queste caratteristiche, e tali associazioni verranno attivate, automaticamente, quando incontro una donna nella mia vita reale. Inoltre, la distinzione donna/uomo acquisir� maggiore significato e maggiore importanza, maggiore potere esplicativo, e la utilizzer� quindi pi� spesso per interpretare ci� che accade intorno a me. Poco importa che corrisponda o no alla verit�, che le caratteristiche attribuite alle categorie sociali, in questo caso il genere, siano effettivamente cos� distribuite. Le nostre stesse aspettative, come ben sappiamo da decenni di ricerche nell'ambito della psicologia sociale e cognitiva, creeranno tale realt�. La realt� della realt� L'essenzialismo psicologico � la tendenza ad interpretare le caratteristiche di una persona come causate da una qualche propriet� interna invisibile, l'essenza. Applicato alle categorie sociali, consiste nel percepire i membri di una categoria sociale come accomunati da tale essenza: gli italiani hanno una loro italianit�, e i francesi una loro francesit�. Tali credenze hanno conseguenze significative sul modo in cui approcciamo temi quali la criminalit�, il genere, l'immigrazione, o l'integrazione europea. Una pi� marcata tendenza all'essenzialismo psicologico porta a vedere il carcere come ruolo di punizione pi� che di ri-educazione, a considerare ruoli come diversamente adatti a uomini e donne, a percepire gli immigrati come una minaccia all'italianit�, la legislazione europea come interferenza. Cos� come in altri stili di pensiero e credenze, le persone variano significativamente nelle loro tendenze all'essenzialismo psicologico. A cosa sono dovute tali differenze? Una ricerca di recente pubblicazione suggerisce che una delle cause sia proprio il tipo di romanzi che leggiamo. In due studi con un totale di circa mille partecipanti si riscontr� che una maggiore familiarit� con romanzi di tipo letterario era associata con una minore tendenza al pensiero essenzialista. Maggiore familiarit� con i romanzi popolari mostrava la tendenza opposta. Ricordate il bancario, lo chef ed il professore marxista? Se tali personaggi, nel corso del romanzo, confermano le nostre aspettative, schemi e stereotipi rispetto alle categorie sociali, in questo caso professionali, il pensiero essenzialista verr� fortificato: gli chef sono tutti cos�, e ci� che li accomuna � appunto la loro essenza. Se, come nel caso di Franzen, tali aspettative vengono deluse, la percezione di omogeneit� delle categorie sociali viene erosa, e con essa il pensiero essenzialista. Alcuni psicologi sociali hanno seguito per nove mesi un gruppo di studenti bianchi americani che per studiare all'universit� si sono trasferiti dall'entroterra alle isole Hawaii - caratterizzate da una popolazione fortemente multirazziale. Dallo studio emerse che frequentare tale popolazione causa in questi studenti una riduzione nel grado di convinzioni essenzialiste sulla razza. Secondo gli autori di questi studi, l'esposizione alla diversit� crea incertezza e sfida i confini delle categorie, riducendo cos� l'essenzialismo psicologico. Quando il mondo sociale � complesso e non facile da classificare, l'essenzialismo cessa di essere una valida euristica per interpretarlo e dargli un senso. L'essenzialismo psicologico � fondamentalmente un'euristica - un escamotage mentale che ci aiuta a trarre conclusioni velocemente, con il minimo sforzo cognitivo. Il prezzo che paghiamo quando utilizziamo euristiche � la qualit� delle conclusioni: psicologicamente soddisfacenti, ma poco accurate. L'efficienza richiede semplificazione, e la semplificazione � nemica dell'accuratezza. Particolarmente per quanto riguarda la spiegazione del comportamento umano, il contrario dell'essenzialismo psicologico consiste nel prendere in considerazione i molteplici fattori, sia interni alla persona sia dovuti alle circostanze immediate e del pi� ampio contesto, che lo causano. Gli psicologi sociali hanno uno strumento per misurare tale propensione: la scala di complessit� dell'attribuzione. Come per l'essenzialismo psicologico, l'inclinazione a pensare in modo pi� o meno complesso varia da persona a persona. E come per l'essenzialismo psicologico, la ricerca dimostra differenti associazioni con il tipo di romanzi che si leggono. Parafrasando i risultati di tale ricerca per il contesto italiano, diremmo che chi ha letto Resistere non serve a niente � probabile che veda il comportamento umano come causato da una fitta rete di fattori che interagiscono in modo complesso. Chi ha letto Scusa ma ti voglio sposare, opter� per spiegazioni pi� semplici. Il carattere correlazionale delle ricerche che hanno evidenziato il legame tra il tipo di letture che si predilige da una parte, ed il pensiero essenzialista e la tendenza a riconoscere la complessit� delle cause del comportamento umano dall'altra, ci spinge ad essere cauti nell'interpretazione degli stessi. Leggere romanzi letterari inibisce e leggere romanzi popolari stimola l'essenzialismo psicologico, o le persone che hanno una propensione per tale pensiero leggono romanzi popolari, mentre gli altri preferiscono quelli letterari? � il vecchio dilemma dell'uovo e della gallina. Alla luce di altre ricerche in questo campo, possiamo considerare come probabile che persone con dei profili psicologici diversi scelgano tipi di romanzi diversi, e quindi l'ipotesi pi� probabile � che la causalit� tra letture e pensiero non sia unidirezionale, ma bens� circolare. Inoltre, visto che si tratta di dati correlazionali (e non sperimentali) potrebbero esserci variabili cosiddette intervenienti: variabili che co-variano con quelle di interesse, e che possono causare correlazioni �spurie�. Nelle ricerche qui descritte alcune di queste variabili sono state prese in considerazione ed il loro effetto eliminato tramite procedure statistiche. Tra loro troviamo il livello di educazione, il sesso e l'ideologia politica dei partecipanti. Tanto per fare un esempio, � possibile che per qualche ragione che non possiamo necessariamente anticipare, le persone che hanno una predilezione per i romanzi letterari siano ideologicamente pi� a sinistra, e per altre ragioni, le persone ideologicamente pi� a sinistra abbiano una tendenza minore all'essenzialismo psicologico. Dalla relazione tra tipo di letture che le persone fanno e, per esempio, la tendenza al pensiero essenzialista, possiamo eliminare, con delle procedure statistiche, la parte dovuta all'ideologia. Le ricerche discusse qui sopra hanno utilizzato queste tecniche, migliorando la nostra fiducia nei risultati. Queste precisazioni di natura metodologica riflettono la difficolt� di studiare in modo rigoroso l'impatto che i romanzi, o altri prodotti culturali, hanno sulla nostra cognizione sociale. Non � pratico, e tantomeno etico, isolare per un mese cento persone e far loro leggere esclusivamente testi letterari o testi popolari al fine di studiare gli effetti di tale dieta. Miniversioni di questo improbabile esperimento, per�, esistono, ed hanno evidenziato gli effetti di leggere romanzi letterari o romanzi popolari su un altro processo di cognizione sociale: la Teoria della mente. Io credo che lei sappia che tu l'ami Una delle caratteristiche che viene considerata se non unicamente, almeno squisitamente umana, � la capacit� di inferire i processi mentali altrui; le emozioni, credenze e aspirazioni delle altre persone, i loro pensieri, dubbi, desideri. In altre parole, capirne la mente. Per capire la mente di un'altra persona dobbiamo possedere una serie di concetti chiave (per esempio una chiara concezione delle diverse emozioni), dispiegare una serie di processi cognitivi (dall'attenzione alla memoria), ed essere motivati a compiere uno sforzo inferenziale per capire cosa passa nella testa di questa specifica persona - anche se alcuni dei processi di base avvengono in modo spontaneo ed automatico, e senza richiedere sforzo cognitivo, formare un pensiero rispetto allo stato mentale dell'altro necessita sempre di una motivazione a farlo. Nelle scienze cognitive, questa capacit� � chiamata Teoria della mente - un costrutto simile, ma distinto dall'empatia. Come abbiamo appena visto, la Teoria della mente � un concetto poliedrico, ed � quindi stato misurato in vari modi che vanno dall'indovinare quale emozione la persona rappresentata in una fotografia (o in un video) sta provando, al tenere in conto le intenzioni di una persona quando si deve giudicare il suo operato. Questi ed altri test di Teoria della mente sono stati utilizzati in vari esperimenti, nei quali, per�, ai partecipanti veniva prima chiesto di leggere novelle o parti di vari romanzi. Ogni testo era stato precedentemente classificato come letterario o popolare - con criteri sui quali ritorneremo. Ogni partecipante leggeva solo un testo; non era a conoscenza del fatto che i diversi partecipanti leggevano altri testi, n�, tantomeno, del fatto che il �suo� testo era stato classificato come letterario o popolare. Inoltre, non era il partecipante a scegliere quale testo leggere; � sempre lo sperimentatore, o un algoritmo, che assegna un testo a caso ad ogni partecipante. L'assegnazione aleatoria � una componente essenziale della ricerca sperimentale, in quanto garantisce, con un numero di partecipanti adeguato, che i due gruppi non siano, in partenza, diversi tra loro. Eventuali differenze tra i gruppi che emergono in seguito alle diverse attivit� che svolgono, possono essere quindi attribuite a tali attivit�. Nel caso specifico, al fatto che avessero letto un testo letterario o popolare. Quello che emerge da questi esperimenti � che i partecipanti che leggono un testo letterario hanno successivamente una performance migliore sui test di Teoria della mente, rispetto a quelli che hanno letto un testo popolare. Notiamo anche che lo stesso risultato emerge da studi correlazionali, come quelli citati precedentemente, in cui si trova che una maggiore familiarit� con testi letterari � associata con una migliore performance ai test di Teoria della mente. � vero: lei lo sa che tu l'ami. Un esperimento ha esteso questa linea di ricerca ai film. L'equivalente della distinzione usata finora per i romanzi, letterari versus popolari, nei film � quella tra i film d'autore e film hollywoodiani. In questo caso, met� dei partecipanti guardavano film che avevano riscosso poco successo al botteghino ma che erano stati finalisti o vincitori del festival di Cannes (film d'autore), mentre l'altra met� guardava film che, pur non avendo vinto nessun premio, avevano riscosso un grande successo commerciale (film hollywoodiani). Dopo aver guardato il film a loro assegnato, i partecipanti completavano dei test di Teoria della mente. Anche in questo caso una differenza emerse: quelli che avevano guardato film d'autore ottenevano punteggi migliori rispetto a quelli che avevano guardato film hollywoodiani. La ricerca discussa fin qui suggerisce che leggere romanzi letterari ha effetti diversi sul modo in cui pensiamo, rispetto a leggere romanzi popolari. Questa tassonomia dei romanzi � usata comunemente da accademici, critici letterari, editori/biblioteche, giornalisti, cos� come nella vita di tutti i giorni. La tassonomia � basata principalmente su intuizioni, aneddoti, e riflessioni di studiosi estremamente qualificati a fare una lettura approfondita di tali testi. Da tutto ci� emerge l'idea che perlomeno l'esperienza che lettori e lettrici fanno di questi testi � diversa. Ma l'esperienza da cosa � influenzata? Esistono differenze oggettive tra i testi letterari e popolari? In principio era il verbo - linguaggio e struttura della narrativa La magia dei romanzi sta nel fatto che a partire da semplici parole, la nostra mente crea dei mondi. In questi mondi ci immergiamo, soffrendo e gioendo con i personaggi, anticipandone le vicissitudini, riflettendo sul loro significato. � la nostra capacit� di immaginazione che trasforma le parole in qualcosa di cos� straordinario. In principio, per�, rimane il verbo. Essendo il verbo, inteso come linguaggio, l'unica realt� oggettiva di cui i romanzi sono fatti (al contrario, per esempio, dei film, che hanno suoni, immagini, movimento, tempi strutturati, ecc.), � sul linguaggio che dobbiamo concentrarci per capire se esistono differenze tra romanzi letterari e popolari. Come abbiamo visto, le ricerche suggeriscono che leggere romanzi letterari elicita, tra le altre cose, una maggiore capacit� di leggere la mente altrui. Gli psicologi dello sviluppo, che da decenni studiano lo sviluppo della Teoria della mente negli anni dell'infanzia, hanno da sempre osservato come tale capacit� sia collegata all'acquisizione e sviluppo del linguaggio. Andando pi� nello specifico, esiste una correlazione tra capacit� nella Teoria della mente e abilit� a comprendere strutture sintattiche complesse. � possibile che il linguaggio dei romanzi letterari sia caratterizzato da strutture sintattiche pi� complesse? Ebbene, una ricerca fresca di stampa dimostra proprio questo. Analizzando un corpus di romanzi in lingua inglese pubblicati negli ultimi vent'anni, si � riscontrato che rispetto ai romanzi popolari (cio� romanzi che senza vincere alcun premio hanno per� conquistato le vette delle classifiche di vendita), i romanzi letterari (vincitori o finalisti del premio statunitense National Book Award) hanno una struttura sintattica pi� complessa. Ma c'� di pi�. Gi� Aristotele not� come le storie tendessero a seguire una struttura comune, fatta di inizio, svolgimento, ed epilogo. Da allora, varie strutture prototipiche sono state identificate e studiate dagli studiosi letterari, e recentemente, grazie agli sviluppi della linguistica computazionale, possiamo anche estrarre degli indici matematici che le rappresentano. Alcuni anni fa, degli psicologi sociali hanno sviluppato indici per tre di queste strutture, chiamati messa in scena, progressione della trama, e tensione cognitiva. Attraverso l'analisi di migliaia di testi, tra cui romanzi, questi autori hanno dimostrato che l'indice che riflette la messa in scena ha valori elevati all'inizio della storia, e diminuisce linearmente con il progredire della stessa, mentre l'indice della progressione della trama mostra il trend opposto: all'inizio del romanzo � molto basso ed aumenta in modo lineare col susseguirsi delle pagine. Il terzo indice mostra un vero e proprio arco: la tensione cognitiva aumenta dall'inizio fino a circa met� del romanzo (svolgimento), per poi cominciare a diminuire tornando ai livelli iniziali verso la fine (epilogo). Questi tre indici sono considerati come una misura di quanto la struttura della storia corrisponde alle aspettative del lettore, sia cio� tipica (perlomeno nella tradizione culturale dell'Occidente; in altre tradizioni, particolarmente in quelle orientali, il finale tende ad essere meno risolto, per dare spazio alla riflessione). Ebbene, anche a questo riguardo, i romanzi letterari e quelli popolari sembrano differire. I risultati preliminari di una ricerca effettuata sullo stesso corpus utilizzato per studiare differenze nella sintassi, suggeriscono che gli andamenti degli indici appena descritti emergono sia nei romanzi popolari che in quelli letterari, ma che per questi ultimi l'andamento non � cos� marcato: la messa in scena inizia a livelli pi� bassi e non dissipa in modo cos� chiaro, e la progressione della trama aumenta s� nel corso del romanzo, ma non cos� marcatamente. Infine, l'arco della tensione cognitiva non � cos� accentuato. Anche per quanto riguarda la struttura stessa della trama, quindi, romanzi popolari e letterari sembrano differire, e la differenza � anche qui nel loro corrispondere o meno alle aspettative; a come lettori e lettrici si aspettano che la storia si evolva. Epilogo ragionato Le storie, il loro contenuto e la loro struttura, cos� come il loro ruolo nell'evoluzione umana, sono da secoli oggetto di riflessione. La ricerca empirica che ho qui sintetizzato, per�, � solo agli albori. Negli anni a venire le tecniche utilizzate in queste ricerche verranno raffinate, e nuovi strumenti emergeranno - gi� intravediamo il ruolo dell'intelligenza artificiale, non solo per lo studio dei testi, ma anche nella loro produzione. Vale tuttavia la pena di trarre alcune conclusioni. Partiamo dall'evidenza che testi popolari e letterari differiscono in termini di complessit� sintattica e della struttura della storia stessa. Significa dunque che � lecito, o opportuno, parlare di letteratura alta e letteratura bassa? Invece di creare una gerarchia della narrativa, credo sia opportuno riflettere sul significato di queste differenze, soprattutto in luce dei risultati delle ricerche qui riassunte che suggeriscono un'associazione tra tipi di narrativa da una parte, e processi di percezione sociale e stili cognitivi dall'altra. Alcuni di questi, quali l'essenzialismo psicologico e la tendenza a percepire gli altri in base a categorie sociali di appartenenza, permettono di immaginare, costruire e mantenere gruppi sociali, e con loro lo sviluppo di identit� e di ruoli, semplificando il mondo sociale. Altri processi di percezione sociale e stili cognitivi favoriscono, al contrario, una visione del mondo pi� complessa; spingono non alla categorizzazione sociale ma all'individualizzazione, enfatizzando la soggettivit�, idiosincraticit� ed inscrutabilit� di ogni essere umano. E cos� facendo possono erodere l'idea del gruppo come avente una sua realt� propria, una sua essenza. Semplificazione e certezze da una parte; complessit� e dubbio dall'altra. Possiamo concludere che una di queste configurazioni abbia pi� valore dell'altra? E come definiamo il valore? Dal punto di vista della vita intrapsichica, dell'equanimit� psicologica, insomma, di quanto stiamo bene nella nostra pelle, ma anche dal punto di vista dell'economia di risorse cognitive, la ricerca in psicologia suggerisce che certezze e semplificazione possono risultare pi� adattive. A causa del loro non essere accurate, del fatto che se non ci restituiscono un'immagine �vera� della realt�, possono per� poi diventare disadattive nel medio o lungo termine, sia nell'ambito delle nostre relazioni interpersonali che nella nostra vita sociale. Molte illusioni ci aiutano a vivere, ma a volte, anche se non sempre, veniamo confrontati con la realt�. Altrettanto complesso � giudicare ci� che � desiderabile, di valore, per quanto riguarda la societ� nel suo complesso. La semplificazione della realt� sociale pu� aiutare a creare coesione sociale - mi azzarderei anche a dire che la coesione, intesa come formazione di identit� collettive e quindi di coordinamento e collaborazione, richiede le forze centripete della semplificazione, un certo glissare sulle differenze individuali. Tuttavia, una coesione senza limiti porta una societ� all'ossificazione, alla chiusura; che va quindi contrastata con la complessificazione delle strutture esistenti, sia sociali che concettuali. La storia dell'umanit� � caratterizzata, ed infatti costituita, anche da queste forze centrifughe. Per prosperare, una societ� umana deve quindi non solo consentire ma anche proteggere l'esistenza di questi due tipi di forze, assicurando una continua tensione tra di esse. Questo avviene in modo esplicito nella contrapposizione ideologica tra conservatorismo e progressismo; forse, ma solo in apparenza, meno esplicitamente nelle arti visive e performative, dove si contrappongono tradizione ed avanguardia; e, come ho proposto, nella narrativa, in quella distinzione, forse solo contemporanea, e quindi forse anche temporanea, tra la narrativa popolare e letteraria. Polvere di stelle (di Lidia Di Simone, �Focus Storia� n. 205/23) - Le giornaliste Louella Parsons e Hedda Hopper instaurarono a Hollywood un regno del terrore durato un trentennio. Una loro parola poteva decidere l'ascesa o la caduta di star e politici. - Come un demiurgo, creavano una stella del cinema, facevano la fortuna di un film, determinavano l'ascesa di un politico. Ma avevano anche il potere assoluto di causarne la caduta e cancellarne la popolarit� in un amen. Non c'erano ancora i social media, eppure in America dagli Anni '30 agli Anni '50 due giornaliste riuscirono a indirizzare una audience di 75 milioni di persone, che rispondevano alle loro sollecitazioni sui giornali o nei programmi radiofonici: bastavano due righe scritte da queste signore su un quotidiano o un commento malevolo sussurrato in radio per fare di un personaggio di chiara fama un paria in caduta libera. A Hollywood, Edda Hopper e Louella Parsons erano infatti pi� importanti dei potenti capi delle major, e forse persino un gradino sopra Dio. Avevano il bastone dalla parte del manico e lo usavano per randellare chiunque non si genuflettesse al loro cospetto. Ma come erano arrivate a gestire un potere mediatico cos� ampio? Louella Rose Oettinger era nata nell'Illinois, a Freeport, il 6 agosto 1881. Dopo gli studi, aveva iniziato la sua carriera in un periodico locale come cronista di costume. Allora lo sbocco nel giornalismo era praticamente impossibile per le donne e, anche se la ragazza nutriva l'ambizione di diventare una grande scrittrice, dovette alternare a questo primo tentativo il pi� concreto mestiere di insegnante. Dopo il divorzio da Mr. Parsons, con una figlia a carico, nel 1912 Louella si trasfer� a Chicago per andare a lavorare come analista agli Essanay Studios. L'azienda era di fatto il primo studio cinematografico e Louella si adatt� a fare la tappabuchi come editor di sceneggiature, contabile, segretaria e, in qualche occasione, persino attrice. Questo le permise di conoscere dall'interno la nascente industria del cinema per diventare una delle pochissime donne a ricoprire incarichi importanti nel settore. Ma in capo a due anni per lei si apr� un'altra strada: se non fu la prima cronista di costume, di certo fu pioniera nello sbattere sui giornali l'intimit� delle star. A lei va infatti il merito di avere introdotto la rubrica del gossip cinematografico nei quotidiani. Inizi� a scriverla per il Chicago Record-Herald, ma perse il lavoro quando il tycoon dell'editoria William Randolph Hearst (1863-1951) compr� il giornale e cancell� la pagina dei pettegolezzi. Il magnate dei media - l'uomo sul quale il regista Orson Welles (1915-1985) avrebbe ritagliato il personaggio di Kane, protagonista del suo film capolavoro Quarto potere (1941) - non aveva ancora capito quanto il cinema avrebbe contato nella sua vita e nella societ� del futuro. Lui, che dopo Joseph Pulitzer (1847-1911) era diventato il re della yellow press, la stampa sensazionalistica a base di delitti, foto sparate e titoli a caratteri cubitali, scopr� presto che il cinema faceva notizia. Successe quando, a oltre 50 anni, inizi� una relazione con la diciannovenne Marion Davies, corista e aspirante attrice. Per la sua carriera il milionario mosse mari e monti. Intanto Louella si era trasferita a Manhattan esportando la sua gossip column al New York Morning Post Telegraph. Incroci� di nuovo la strada di Hearst: nella sua rubrica, infatti, c'erano sempre parole di elogio per la stellina Marion, disprezzata generalmente dal gotha dei recensori. Riusciva in qualche modo a infilare sempre nei suoi pezzi una frase divenuta famosa (�Marion non � mai stata cos� bella�), che divenne poi un tormentone della satira contro di lei. Ma nel 1924 la vita della Parsons prese una piega inaspettata, proprio grazie a Hearst e a un oscuro episodio che culmin� in un tragico finale. Ci sono diverse versioni dei fatti, ma a noi interessa il punto di vista riportato dal produttore Toni Manquievicz e da Orson Welles. Il 19 novembre sullo yacht di Hearst si dava una festa di compleanno per Thomas Ince, che era un produttore, un regista di successo e soprattutto un innovatore, noto come il padre dei film western. A bordo c'erano i soliti famosi: Charlie Chaplin, il mondo di attricette, agenti a produttori che animava queste serate, e naturalmente Louella Parsons. Si disse allora che Marion Davies aveva una storia con Chaplin e che Hearst, la cui gelosia era leggendaria, quella sera perse il lume della ragione, sventolando una pistola come se fosse in uno dei tanti western girati dal festeggiato. Il tycoon spar� a destra e a manca, e un proiettile vagante, forse diretto a Chaplin, colp� in pieno Ince. Non ci fu nulla da fare, se non mettere subito in moto la macchina della mistificazione: la versione ufficiale dei fatti registr� come causa del decesso una indigestione seguita da un infarto fatale. I periodici di Hearst ovviamente non riportarono nulla. A quei tempi, se un fatto non era sui giornali, semplicemente non era successo. Il mattino dopo Hearst offr� a Louella Parsons un contratto a vita: stessa rubrica sul New York American per 200 dollari a settimana, allora una vera fortuna. La giornalista, che neg� sempre la sua presenza sullo yacht, divenne cos� una potenza: la column da lei firmata si pubblicava contemporaneamente su almeno cento testate del gruppo editoriale negli Usa e, siccome Louella era intima delle star del grande schermo, la sua non era considerata una semplice opinione, ma veniva percepita come verit� assoluta. Quando nel 1925 lei si ammal� seriamente di tubercolosi, Hearst le offr� un anno di ferie pagate in California. Louella benefici� ben presto del clima secco di Palm Springs e Los Angeles e trasse profitto dalla frequentazione delle star di Hollywood rimettendosi al lavoro. Hearst la lanci� verso nuovi traguardi: la rubrica di gossip della Parsons apparve sul Los Angeles Examiner e fu ripubblicata da 700 testate. Ormai era diventata la voce pi� potente del settore, con un pubblico di 20 milioni di lettori. Il sodalizio tra la giornalista e il suo editore non venne meno neppure quando Hearst, che aveva saputo della prossima uscita del film Quarto potere (titolo originale Citizen Kane), chiese a Louella di indagare. In quel frangente, la cinica pettegola si fid� della parola di Orson Welles, che neg� di essersi ispirato alla vita del magnate. Invece nel film c'era molto di Hearst. Duramente rimproverata dal suo datore di lavoro, la giornalista non perdon� mai il regista, che fin� dritto sul suo libro nero. Hearst e Louella cercarono di bloccare l'uscita della pellicola in 17 Stati, provando a far distruggere le bobine del girato. Fecero terra bruciata attorno a Orson Welles, lo ostacolarono in tutti i modi e gli resero la vita amarissima. D'altra parte, avevano in mano gli studios, la polizia e le star. Erano tempi difficili e tutti avevano segreti e vizietti da nascondere, chiunque poteva essere accusato di aderire al Partito comunista o di avere sangue ebreo. Il film fin� per uscire solo anni dopo. La voce di Louella si amplific� a dismisura quando cominci� a risuonare dai microfoni della radio, nel 1928. Sponsorizzata dalla zuppa Campbell, inizi� un programma dal titolo Hollywood Hotel, dove intervistava le star. Quando gli studios pretesero che i divi venissero pagati, il programma chiuse. Louella and� comunque avanti come un treno. Si approvvigionava di notizie dalle cameriere, dagli assistenti degli avvocati e degli studi medici, arrivava a poliziotti e centraliniste. Tra le fonti a libro paga aveva anche attori di secondo piano che, in cambio di rivelazioni, ottenevano qualche menzione nella sua column. E non disdegnava l'estorsione: risparmiando alla star di turno la divulgazione di un sordido segretuccio otteneva sempre in cambio delazioni sui vizietti altrui. Tra gli spioni c'era persino uno dei suoi mariti, l'urologo Harry Watson Martin, detto Docky, che a Hollywood �sistemava� i casi di infezioni sessuali e le gravidanze indesiderate, previo resoconto dettagliato alla moglie. Louella alludeva, insinuava, offriva mezze notizie infarcite di menzogne. Se c'era un figlio illegittimo da annunciare, per esempio, faceva uscire la notizia senza fare il nome del padre, dando in pasto al pubblico i dettagli di contorno per aiutarlo a indovinare l'identit� del colpevole. Eppure a volte era quasi generosa: difese Chaplin in pieno maccartismo (le epurazioni anticomuniste guidate dal senatore McCarty, nel 1950-55), e lui la ricompens� con l'esclusiva del suo matrimonio con la diciottenne Oona O'Neill. Il fatto che Louella fosse persino amata era un mistero: Marilyn Monroe, per esempio, la adorava e le rilasciava di continuo interviste. Ma con qualcun altro la giornalista si scatenava, trafiggendo la vittima con i suoi artigli: fu infatti la diretta responsabile della discesa agli inferi della talentuosa Frances Farmer, di cui spiattell� i problemi con l'alcol e le droghe, gli arresti e lo stile di vita disordinato. Travolta dalla cattiva stampa, la giovane attrice, in preda a crisi ripetute, venne ricoverata in vari ospedali psichiatrici, dove fu vittima di violenze sessuali e sottoposta ad elettroshock e a una lobotomia. Nella lista delle vittime di Louella spiccano due star come Douglas Fairbanks Sr. e Mary Pickford. La rivelazione del loro imminente divorzio fu uno dei suoi scoop: lo aveva saputo in anteprima dall'attrice, in forma confidenziale, ma trasform� il segreto in una sua esclusiva. Louella riusciva a carpire le confidenze recitando: ai party fingeva di essere svagata, ma a fine serata la sua rete era sempre piena di vittime. A differenza di Hedda Hopper, la sua rivale dallo stile pi� sguaiato, Louella i gossip li sussurrava. Ma ci metteva una punta di sadismo: nel 1950 raccont� al marito di Ingrid Bergman, il neurochirurgo Petter Lindstr�m, che sua moglie aspettava un figlio da Roberto Rossellini, con il quale l'attrice svedese aveva appena girato in Italia il film Stromboli. Louella ne fece uno speciale sui giornali di Hearst, mentre Hedda Hopper aveva bucato la notizia fidandosi della Bergman - che aveva negato la sua passione per il regista italiano - e difendendo l'algida svedese sui media. Che errore! Nata Elda Furry, in Pennsylvania, nel 1885, con ben altro volto e personale rispetto alla rivale Parsons, la nuova star del gossip aveva iniziato in realt� una carriera come ballerina di fila. Non era granch�, ma era riuscita a fare il colpo gobbo sposando una celebrit�, De Wolf Hopper, comico, cantante e impresario con la passione per le donne dal nome di due sillabe: le sue precedenti quattro mogli si chiamavano infatti Ella, Ida, Edna e Nella. Cos�, la ballerina goffa si trasform� in attrice: magra, alta per l'epoca (un metro e 70), filiforme, gir� 141 film. Poi, nel 1937, le proposero di scrivere di gossip. Pare che il personaggio Hedda Hopper fu addirittura inventato per contrapporlo alla gorgone Parsons. Debutt� all'inizio del 1938 sul Los Angeles Times. E in breve inizi� la guerra. Hedda ci mise poco a far traballare il trono di Louella: nel 1939 scopr� il figlio del presidente Roosevelt con l'amante, in un hotel, e divenne d'un tratto la penna pi� temuta d'America. Una era il punto debole dell'altra: Louella e Hedda si odiavano e si combattevano con ogni mezzo. Concorrenti del sensazionalismo, si erano autonominate arbitri della morale, che dispensavano con giudizi sommari. Erano nemiche giurate, ma nel 1948, il giorno in cui siglarono una specie di patto di non aggressione - in pubblico, al ristorante Romanoff di Rodeo Drive - Hollywood si ferm� per assistere alla fumata del calumet della pace. Fu solo una tregua, ma la notizia rimbalz� su tutti i media: �Le due columnist assetate di sangue depongono l'ascia di guerra�. L'emergente era persino pi� perfida della decana. Ma si becc� un calcio nel didietro da Spencer Tracy quando svel� la relazione segreta tra lui e Katharine Hepburn. L'attore affront� Hedda da Ciro's, nightclub di Sunset Boulevard, in un mitico match. Lo stesso fece Joseph Cotten, buttandola gi� dalla sedia dopo che Hopper rivel� la sua storia con Deanna Durbin. Joan Fontaine us� altri mezzi: le mand� una puzzola nel giorno di San Valentino. La giornalista chiam� la bestiola Joan e la regal� all'attore James Mason. Come Louella, Hedda rovinava le persone usando lo scandalo sentimentale per gettare discredito sulla carriera e sulle scelte politiche delle persone. Durante la �caccia alle streghe� degli anni Cinquanta miet� vittime su vittime: due su tutte, l'attrice francese Simone Signoret e lo sceneggiatore Dalton Trumbo, finito sulla lista nera di Hollywood come comunista. Hedda Hopper testimoni� contro di lui. Era una repubblicana sfegatata, amica intima di J. Edgar Hoover, capo dell�Fbi. In una lettera gli scriveva: �Mi piacerebbe cacciare via dal nostro Paese tutti questi matti, cominciando da Charlie Chaplin�. Lui rispondeva: �Tu dammi il materiale e io lo faccio esplodere�. Chaplin divenne il bersaglio pi� grosso della Commissione McCarthy. Nel 1952 fu condannato per �gravi motivi di sfregio della moralit� pubblica� e gli fu impedito di vivere negli Usa. L'attore si trasfer� con la famiglia in Svizzera, dove mor� nel 1977. A distanza di anni l'industria del cinema dedic� alla terribile coppia di giornaliste un film, Malice in Wonderland (Cattiveria nel Paese delle meraviglie, 1985) con Elizabeth Taylor nel ruolo di Louella e Jane Alexander in quello di Hedda. E quando Billy Wilder gir� Viale del tramonto, nel 1950, arruol� parecchi attori del muto e la Hopper vi imperson� se stessa. Non fu una grande attrice, ma lasci� il segno, il graffio della belva.