INFOLIBRI Periodico quindicinale di novit� editoriali Anno IX, n. 20/2024 Direzione redazione amministrazione e stampa Biblioteca Italiana per i Ciechi �Regina Margherita� Onlus via G. Ferrari, 5/a 20900 Monza Casella postale 285 c.c.p. 853200 tel. 039/28.32.71 fax 039/83.32.64 e-mail: bic@bibciechi.it web: www.bibliotecaciechi.it Registraz. n. 18 del 14-10-2015 Dir. resp. Pietro Piscitelli Comitato di redazione: Pietro Piscitelli Massimiliano Cattani Luigia Ricciardone Copia in omaggio Rivista realizzata anche grazie al contributo annuale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Cultura. Roberto Piumini racconta La gallina dalle uova d'oro (Libro per bambini) - Edizioni EL 2012, p. 24 (vol. 1, pag. 6). La proverbiale storia della straordinaria gallina che faceva un uovo d'oro al giorno: l'avido contadino dopo qualche tempo non si accontent� pi� dell'unico uovo che la gallina puntualmente gli sfornava e decise cos� di ucciderla e tirar fuori dalla sua pancia tutto l'oro in una volta sola. Ma scopr� subito che la prodigiosa gallina non era affatto diversa dalle altre e che dentro di lei non c'era dell'oro come aveva scioccamente immaginato. E per non essersi accontentato del poco che aveva, rest� senza nulla. Et� di lettura: da 4 anni. Rampini Federico: La speranza africana (Economia) - Mondadori 2023, p. 335 (vol. 5, pag. 621). Il nostro futuro si giocher� in Africa. Il mondo la osserva con un'attenzione nuova. � il baricentro demografico del pianeta: l� si concentrer� la crescita della popolazione in questo secolo, mentre la denatalit� avanza altrove. Un'altra sfida riguarda le materie prime, in particolare materiali strategici nella transizione verso un'economia sostenibile: molti dei minerali e metalli rari indispensabili per i pannelli solari o le auto elettriche vengono estratti in Africa. Del continente gli italiani conoscono solo una narrazione pauperistica e catastrofista. L'Africa � descritta come l'origine della �bomba migratoria� che si abbatter� su di noi. Viene compianta come la vittima di tutti gli appetiti imperialisti e neocoloniali: quelli occidentali o la nuova invasione da parte della Cina. Fa notizia solo come luogo di sciagure e sofferenze: conflitti, siccit� e carestie, sfruttamento e saccheggio di risorse, profughi che muoiono attraversando il Mediterraneo. Dagli anni Settanta, quando si spensero le prime speranze di rinascita nell'epoca dell'indipendenza post-coloniale, l'Occidente ha mescolato la sindrome della piet�, i complessi di colpa e una �cultura degli aiuti umanitari� destinata a creare dipendenza e corruzione. Contro gli stereotipi s'impone una nuova narrazione. Ce la chiedono autorevoli personalit� africane, che si riprendono il diritto di raccontare l'Africa cos� com'� davvero, senza piangersi addosso, ribellandosi ai luoghi comuni occidentali. L'Africa non � una nazione, � un continente immenso con diversit� enormi, dal Cairo a Johannesburg, da Addis Abeba a Lagos. Non � solo sofferenza e fuga, come dimostra la sua straordinaria vitalit� culturale. A New York, Londra e Parigi siamo invasi da romanzi, musica, film, pittura e mode creati da nuove generazioni di artisti africani. La diaspora brilla per le eccellenze: negli Stati Uniti i recenti immigrati dall'Africa hanno dato vita a una delle comunit� etniche di maggior successo. Esiste un protagonismo africano. Sbagliamo quando descriviamo il continente soltanto come �oggetto� di manovre altrui (America, Cina, Russia, Europa). Senza ricadere nelle illusioni dell'Afro-ottimismo che gi� si sono accese e spente nei decenni passati, questo saggio � una provocazione contro la pigrizia intellettuale e un antidoto contro le lobby che usano l'Africa per i propri scopi. Il nostro sguardo deve cambiare perch� lo sguardo degli africani su se stessi sta cambiando. Fallito il modello degli aiuti, fallite le dittature e gli statalismi, mentre c'� chi tenta di importarvi il �modello asiatico�, noi europei dobbiamo uscire dalla nostra passivit�. Quasi un ventennio fa, Federico Rampini fece scoprire agli italiani un'Asia nuova, in vorticoso cambiamento, con i bestseller Il secolo cinese e L'impero di Cindia. Oggi affronta con lo stesso approccio spregiudicato il Grande Sud globale, guidandoci nella sua riscoperta senza paraocchi, da testimone in presa diretta, attraverso reportage di viaggio e dando la voce a personaggi che fanno la storia. Vecce Carlo: Il sorriso di Caterina (Romanzo) - Giunti 2023, p. 527 (vol. 7, pag. 1012). Caterina � una ragazza selvaggia, nata libera, come il vento. Corre a cavallo sugli altipiani del Caucaso, ascolta le voci degli alberi, degli animali, degli d�i e degli eroi. Il suo � un popolo al di fuori del tempo; la sua lingua, la pi� antica e incomprensibile del mondo. Poi, un giorno, improvvisamente, viene trascinata con violenza nella Storia. Catturata alla Tana, l'ultima colonia veneziana alla foce del Don, inizia un viaggio incredibile per il Mar Nero e il Mediterraneo. Vede le cupole d'oro di Costantinopoli alla vigilia della conquista turca, vede Venezia sorgere dalle acque come in un sogno, e infine Firenze nello splendore del Rinascimento. Ma non � un viaggio di piacere. Caterina � una schiava, una cosa. La sua esistenza si intreccia ora con quella di pirati, soldati, prostitute, altre schiave come lei, avventurieri e mercanti, uomini e donne che l'hanno comprata, rivenduta, affittata. La sua storia � grande e liquida e mobile come il mare che lei ha attraversato. La storia di una ragazza a cui qualcuno ha rubato tutto, il corpo, i sogni, il futuro, ma lei � stata pi� forte, da sola ha percorso le strade del mondo senza avere paura, ha sofferto, ha lottato, ha amato, ha riconquistato la sua libert�, e la dignit� di essere umano. Uno dei figli che ha messo al mondo quando era ancora schiava, Caterina l'ha amato pi� della sua vita. E sa che lui l'ha amata allo stesso modo, anche se non ha mai potuto dirglielo, non ha mai potuto chiamarla mamma, e lei doveva fingere che non fosse suo figlio. La sua felicit� � stata dargli tutto quello che aveva: il suo infinito amore per la vita, per le creature e per la libert�. Il nome di quel bambino, lo conosciamo tutti. Era Leonardo. Anche a noi Caterina dona gioia e libert�, ma ci chiede molto in cambio. Svegliarci, come da un lungo sonno senza sogni. Aprire gli occhi. Capire che la sua non � la storia di un passato lontano e favoloso. � la storia di oggi: di una straniera al gradino pi� basso della scala sociale e umana, di una donna scesa da un barcone e venuta da chiss� dove, senza voce n� dignit�. Per questo bisogna raccontarla. Per Caterina. Per le sue sorelle che muoiono nel mare che lei ha varcato, e che soffrono intorno a noi.