Agosto 2024 n. 8 Anno LIV MINIMONDO Periodico mensile per i giovani Direzione redazione amministrazione e stampa Biblioteca Italiana per i Ciechi �Regina Margherita� Onlus via G. Ferrari, 5/a 20900 Monza Casella postale 285 c.c.p. 853200 tel. 039/28.32.71 fax 039/83.32.64 e-mail: bic@bibciechi.it web: www.bibliotecaciechi.it Registrazione 25-11-1971 n. 202 Dir. resp. Pietro Piscitelli Comitato di redazione: Pietro Piscitelli Massimiliano Cattani Luigia Ricciardone Copia in omaggio Rivista realizzata anche grazie al contributo annuale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Cultura. Indice Delitto Matteotti, un omicidio fascista Fattore G: che genitori siete? La pace possibile La nascita di �Psycho� Il miele: tutti lo conoscono ma non tutti sanno cos�� veramente Montagna d'estate: i posti pi� belli in Abruzzo Giusy Ferreri si racconta Delitto Matteotti, un omicidio fascista (di Erminio Fonzo, Geopop.it) - Il 10 giugno 2024 avvenne l'omicidio del deputato socialista impegnato contro il fascismo, che pag� con la vita la sua battaglia in difesa della libert� - 100 anni fa veniva assassinato dai fascisti Giacomo Matteotti, deputato socialista che si era schierato contro il regime fin dai suoi inizi e che pag� con la vita il suo attivismo e la sua sincera lotta in difesa della libert�. Ma chi era realmente, e come si svilupp� la sua vicenda? Giacomo Matteotti nacque a Fratta Polesine, in provincia di Rovigo, nel 1885. Si avvicin� al socialismo da giovane, aderendo alla corrente riformista (quella pi� moderata). Nel 1919 fu eletto deputato e negli anni successivi dovette confrontarsi con il fascismo, che aveva iniziato la sua ascesa. Nel 1921 pubblic� un�inchiesta sulle violenze delle camicie nere e l�anno successivo, quando il Partito socialista si divise, ader� insieme agli altri riformisti al Partito socialista unitario. I compagni di partito affibbiarono a Matteotti il nomignolo di �Tempesta� per l�approccio combattivo con il quale affrontava le battaglie politiche. Dopo l�ascesa al potere del fascismo e la formazione del governo Mussolini, avvenuta nell�ottobre del 1922 con la marcia su Roma, Matteotti divenne uno dei pi� strenui oppositori del governo. Nel 1924 Mussolini, intenzionato a consolidare il suo potere, convoc� nuove elezioni per il 6 aprile. La dittatura non era ancora stata pienamente istituita e, teoricamente, la consultazione avrebbe dovuto svolgersi liberamente. Nei fatti, le camicie nere compirono violenze contro gran parte dei candidati delle opposizioni. I fascisti, come prevedibile, stravinsero le elezioni, ma il 30 maggio Matteotti, che era tra i pochi oppositori eletti, tenne un duro discorso alla Camera, denunciando tutte le violenze compiute durante la campagna elettorale. Il deputato era consapevole del rischio che correva al punto che, quando ebbe finito di parlare, disse ai compagni di partito: �Io il mio discorso l�ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me�. Il 10 giugno 1924 Matteotti fu rapito a Roma, sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, da una squadra di cinque fascisti, guidati da Amerigo Dumini. Il deputato fu prelevato con la forza, caricato in un�auto e ucciso con percosse e coltellate. Il cadavere fu gettato nel bosco della Quartarella, alle porte di Roma. Non � noto se l'omicidio fosse stato ordinato esplicitamente da Mussolini. Secondo una testimonianza ritenuta attendibile, al termine del discorso del 30 maggio Mussolini avrebbe chiesto ai suoi collaboratori perch� Matteotti non era stato ancora eliminato dalla circolazione e gli squadristi avrebbero interpretato la domanda come un ordine. Non si pu� escludere, per�, che Mussolini abbia dato un ordine pi� esplicito. Non � noto nemmeno se l�omicidio fosse stato premeditato o se gli squadristi avessero intenzione solo di dare una lezione a Matteotti e lo avessero ucciso in maniera preterintenzionale. Quel che � certo � che il delitto fu voluto e compiuto dal fascismo. Circa le ragioni dell�omicidio, per molti anni si � ritenuto che i fascisti avessero voluto punire il deputato per il discorso del 30 maggio. In tempi pi� recenti, alcuni storici hanno avanzato l�ipotesi che Matteotti fosse stato ucciso anche perch� stava conducendo un�inchiesta sulle tangenti pagate da un�azienda petrolifera americana, la Sinclair Oil, a importanti esponenti del regime fascista, tra i quali Arnaldo Mussolini, fratello di Benito. L�ipotesi non � provata, ma � verosimile. La morte di Matteotti apr� una profonda crisi politica e il consenso per il fascismo sub� una significativa flessione: Mussolini era asceso al potere promettendo agli italiani ordine e disciplina; il delitto dimostr� che proprio il fascismo era la fonte dei disordini e delle violenze. Dopo la scomparsa di Matteotti, i deputati delle opposizioni decisero di non partecipare ai lavori della Camera finch� non fosse stata ripristinata la legalit�, ritirandosi �sull�Aventino� (espressione metaforica che fa riferimento alla storia romana: i deputati non si spostarono materialmente sul colle dell�Aventino ma si riunirono in una sala di Palazzo Montecitorio). In agosto, quando fu ritrovato il cadavere di Matteotti, la tensione aument� ulteriormente. Gli antifascisti speravano che il re, Vittorio Emanuele III, togliesse il potere a Mussolini, ma il sovrano, timoroso del �salto nel buio" rappresentato dal cambio di governo, non intervenne. Dopo circa sei mesi di crisi, il fascismo riusc� a riprendere il controllo della situazione. Il 3 gennaio 1925 Mussolini prese la parola alla Camera e, in un famoso discorso, si assunse la responsabilit� morale del delitto e delle altre violenze (ma evit� di assumersi la responsabilit� penale): �Se il Fascismo non � stato che olio di ricino e manganello e non invece una superba passione della migliore giovent� italiana, a me la colpa! Se il Fascismo � stato un'associazione a delinquere, a me la responsabilit� di questo, perch� questo clima storico, politico e morale io l'ho creato�. Tra il 1925 e il 1926, il governo eman� le leggi �fascistissime�, che resero illegali le opposizioni e diedero avvio alla dittatura vera e propria. I responsabili dell�assassinio di Matteotti furono sottoposti a un processo farsa, nel quale ricevettero condanne molto lievi, che peraltro non scontarono. Solo dopo la caduta del fascismo e l�instaurazione della Repubblica, i responsabili ancora in vita subirono un processo regolare e furono condannati. Le istituzioni dell�Italia repubblicana, del resto, hanno riconosciuto a Matteotti il ruolo che merita nella storia del Paese, celebrandolo come un martire della libert�. Fattore G: che genitori siete? (di Margherita Zannoni, �Focus� n. 380/24) - Sinner afferma: �Sono cos� grazie ai miei�. Quanto e come l�educazione di mamma e pap� risulta determinante - �Auguro a tutti genitori come i miei perch� mi hanno sempre permesso di scegliere. Quando ero pi� piccolo ho praticato altri sport e non mi hanno mai messo alcuna pressione. Vorrei che tutti i bambini potessero avere questa libert�. Con queste parole Jannik Sinner ha commentato tutti i suoi recenti trionfi. Era una promessa dello sci, tanto da essere stato campione nazionale e aver vinto il Trofeo Topolino, proprio come Alberto Tomba, ma a 13 anni ha deciso di dedicarsi solo al tennis. Quanti genitori non avrebbero storto il naso di fronte a un simile cambio di rotta? �Non puoi mollare adesso�, �Non fare l'irresponsabile�, �Sappiamo noi cosa � meglio�. Alcuni si sarebbero spinti a colpevolizzarlo: �Con tutti gli sforzi per portarti agli allenamenti e alle gare��. Al contrario, Sinner afferma di aver ricevuto sostegno incondizionato. Un atteggiamento giusto e in questo caso fruttuoso, ma non imporsi pu� risultare complicato. Per il timore che i figli paghino le conseguenze di scelte autonome, talvolta anche per il proprio narcisismo (�Mio figlio deve avere successo�) o per bisogno di riscatto personale (�Deve arrivare dove io non ho potuto�). Di certo, ai genitori spetta un faticoso equilibrio tra �s� e �no�, �decidi tu� e �decido io�. Col rischio di scivolare in eccessi, in un senso o nell'altro. C'� chi volteggia sulla vita dei propri figli perlustrandone ogni aspetto, pronto a intervenire per evitare loro sfide e frustrazioni. Nei Paesi anglosassoni li chiamano �genitori elicottero�: alcuni preparano loro lo zaino anche se sono abbastanza grandi per organizzarsi da soli, fanno i compiti al loro posto, si precipitano ovunque si trovino per portare gli oggetti dimenticati, cercano spesso contatti con gli insegnanti per assicurarsi che tutto fili liscio. Sempre in allerta per risolvere piccole difficolt�, persino ai figli ormai adolescenti. Poi ci sono i cosiddetti �spazzaneve� che si spingono oltre: spianano la strada ai figli, rimuovendo ogni ostacolo dal loro cammino. Per esempio possono lamentarsi con gli insegnanti se non ricevono i voti che �meritano� o sfiancare l'allenatore della squadra affinch� il pargolo non resti in panchina. Se gli �elicotteri� sono mossi dalla paura che i figli vivano brutte esperienze, gli �spazzaneve� vogliono soprattutto facilitar loro la vita, per garantire la buona riuscita in ogni ambito. �Non ci sono ancora ricerche empiriche sulla genitorialit� spazzaneve, ma entrambi gli stili potrebbero essere definiti come versioni di genitorialit� iperprotettiva�, spiega Monica Robinson, psicologa all'Universit� dell'Australia Occidentale. Gli effetti a lungo termine di questi genitori ingombranti non sono positivi. Le ricerche dicono che i bambini abituati a essere sempre soccorsi soffrono pi� spesso di ansia e, come prevedibile, sono meno autonomi. I danni si vedono anche dopo. Per esempio, i giovani con genitori elicottero possono sentirsi meno soddisfatti della vita e pi� depressi, come rilevato su studenti universitari dall'Universit� di Mary Washington (Usa). In pi�, spesso difettano in autoefficacia: la fiducia circa la propria capacit� di far fronte agli eventi. � emerso da uno studio dell'Universit� Statale di Grand Valley (Usa) su ragazzi dai 16 ai 28 anni. Un'altra ricerca dell'Universit� dell'Arizona ha rilevato un'associazione tra genitorialit� eccessiva e livelli pi� alti di narcisismo. Ma non si pu� dire che essere poco partecipi della vita dei figli sia preferibile: �La ricerca mostra che i bambini con genitori coinvolti tendono ad avere buoni risultati a scuola, pi� elevata autostima e migliori relazioni coi coetanei�, dice Ana Aznar, psicologa all'Universit� di Winchester, che precisa: �L'aspetto chiave che i ricercatori puntano a stabilire � quale sia il livello ottimale di coinvolgimento�. Certo � che i genitori dovrebbero chiedersi se le loro premure ostacolino la crescita. Come scrive Aznar: �La prossima volta che tuo figlio o tua figlia ti chiama da scuola per dirti di aver lasciato a casa il suo abbigliamento per lo sport, pensaci due volte prima di andare a portarlo�. Ma quanto essere severi? La risposta viene dalle ricerche sui tre stili genitoriali pi� ampiamente studiati: autoritario, permissivo e autorevole. Individuati nel 1967 da Diana Baumrind, psicologa dell'Universit� della California a Berkeley, in seguito vi � stato aggiunto anche lo stile negligente (il peggiore: figli trascurati, lasciati a se stessi). I genitori autoritari sono freddi e inflessibili, si aspettano obbedienza senza giustificazioni (�Perch� lo dico io!�). I permissivi sono amorevoli e indulgenti, non dicono quasi mai di no, stabiliscono poche regole e faticano a farle rispettare (�Dipende da te�). Infine, gli autorevoli sono caldi e accoglienti, danno spazio ai sentimenti e ai desideri dei figli ma fissano regole e limiti precisi (�Ti capisco ma per crescere serve fare anche ci� che non si vuole�). Hanno aspettative elevate ma realistiche, incoraggiano il dialogo, il ragionamento e l'indipendenza. La letteratura scientifica abbonda di studi che sanciscono la superiorit� dell'autorevolezza nel favorire la salute psicologica. Come scrive l'American Psychological Association: �I bambini cresciuti con questo stile tendono a essere amichevoli, energici, allegri, autosufficienti, autocontrollati, curiosi, cooperativi e orientati a buoni risultati�. Se imporsi o no dipender� dall'et� del figlio (i piccoli verranno indirizzati in modo pi� incisivo degli adolescenti), dalla sua personalit� e dalle circostanze. �Ci saranno momenti in cui sar� opportuno lasciar andare e persino permettere al figlio di �fallire�. Altri in cui �sbagliare� rappresenterebbe un rischio eccessivo per il giovane�, spiega Andrew J Martin, psicologo all'Universit� del Nuovo Galles del Sud (Australia). Recentemente ha preso anche piede l'idea di una genitorialit� �gentile�. �Esiste fin dagli anni '30 ma negli ultimi anni ha ricevuto pi� attenzione su social, blog, libri e riviste�, dice Annie Pezalla, psicologa del Macalester College (Usa). Come sono i genitori �gentili�? Sono calmi e fermi, non danno comandi ma propongono scelte (�Vuoi farlo prima o dopo i compiti?�), adottano un approccio giocoso e accolgono le emozioni, lasciando che facciano il loro corso (se il piccolo fa le bizze, diranno cose del tipo: �Vedo che sei arrabbiato�, �Ci sediamo un attimo?�, �Posso abbracciarti?�). Non usano ricompense e punizioni perch� il figlio non agisca per opportunismo ma lo inducono a riflettere. In pi�, se possibile, negoziano i limiti (�Fra quanti giri in altalena sarai pronto per andare?�). Ma fino a che punto � opportuno negoziare? Non tanto da lasciare al figlio la responsabilit� di fare scelte che non � in grado di compiere o attendersi che sappia applicare autonomamente regole che non pu� avere ancora interiorizzato. Per esempio, non si pu� pretendere che un bambino di 3 anni scarti, senza storie, le attrazioni di un parco giochi adatte ai pi� grandi, solo perch� gli si � gi� spiegato che sono pericolose. Essere �gentili� non equivale a essere in bal�a dei figli (e lasciar loro in bal�a di se stessi). Che fare allora se il bambino non vuole scendere dall'altalena? Un genitore permissivo lascerebbe correre, rischiando di esaurire la pazienza e di diventare di colpo davvero poco �gentile� (�Adesso basta!�). Chi ha assimilato lo stile della gentilezza innanzitutto sar� fiducioso di essere ascoltato, in funzione della sintonia emotiva col figlio. E, in caso di capricci, dir� al bambino che lo comprende, che � naturale sia dispiaciuto ma che � davvero arrivato il momento di andare. �Nonostante la sua popolarit�, lo stile gentile non � per� frutto di studi accademici. I ricercatori non hanno mai seguito famiglie per determinare fino a che punto sia positivo�, continua Pezalla. Del resto, insieme a una collega del Rollins College, la studiosa ha intervistato un campione di genitori con almeno un bambino tra i 2 e i 7 anni, riscontrando che oltre il 40% di quelli che si definivano �gentili� (circa la met� dei partecipanti) faceva ammissioni come queste: �Cerco di essere gentile ma � difficile lavorando a tempo pieno, essendo stressati e con poco supporto�; �Spesso non ho idea di cosa sto facendo�. Insomma, �erano spesso esausti, incerti, duri con se stessi�, commenta Pezalla. �Eppure, tutti avevano �studiato�: erano esperti nella letteratura genitoriale�, precisa la ricercatrice. Insomma, anche chi si documenta e si impegna nell'adottare una linea pu� perdere la lucidit� necessaria per restare coerente. E cos�, con buona probabilit� finisce per oscillare, senza criterio, tra accondiscendenza e severit�. In pi�, non tutti decidono che genitori essere. In genere, si finisce per �cadere� in uno stile in base a come si � cresciuti, alla propria personalit� e cultura. Per esempio, chi ha avuto genitori esigenti potrebbe ritrovarsi a esserlo a sua volta oppure a fare l'opposto affinch� i figli non vivano lo stesso �trauma�. �Anche se la maggioranza non sceglie attivamente un approccio e potrebbe utilizzarne varie combinazioni, � importante essere consapevoli di come si sta facendo il genitore�, afferma Cher McGillivray, psicologa alla Bond University (Australia). Il che vuol dire riflettere sulle caratteristiche dei figli e anche su se stessi: �Se i tuoi genitori ti hanno spinto al successo accademico, potresti dover modificare la tua definizione di �successo� se hai un figlio o una figlia con difficolt� di apprendimento o che ha molta propensione allo sport�, afferma l'esperta. E occorre anche prendersi cura di s�. �Se sei consapevole delle tue esigenze, puoi assicurarti il riposo e il recupero necessari per prendere buone decisioni come genitore�, aggiunge. Spinte per dare il massimo, sensi di colpa e timori di inadeguatezza rendono genitori stressati. Il che non � un bene, neanche per i figli. Per dar troppo, si finisce per fare peggio. La pace possibile (di Vittoria Borelli, �Focus Storia� n. 211/24) - 300 anni fa, il 22 aprile 1724, nasceva Immanuel Kant, il grande pensatore che ha segnato la storia della filosofia e ragionato sul futuro dell'uomo. E che immagin� un mondo di �pace perpetua� garantita da un'unione fra Stati - Quando, nella primavera del 1795, Prussia, Spagna e Olanda siglarono la Pace di Basilea con la Repubblica francese, riconoscendo di fatto il (precario) assetto istituzionale raggiunto a Parigi dopo i furori rivoluzionari del 1789, fra i pi� accesi sostenitori dell'iniziativa del sovrano Federico Guglielmo II spicc� il filosofo Immanuel Kant, �padre nobile� dell'Illuminismo. Non un dettaglio di poco conto: il suo nome era infatti molto noto e autorevole in Europa, soprattutto tra le �lite intellettuali: testi come Critica della ragion pura (prima edizione del 1781), Critica della ragion pratica (1788) e Critica del giudizio (1790) erano oggetto di vivace dibattito nelle universit� e nei circoli culturali del tempo. Kant, peraltro, aveva sin da subito guardato con attenzione e simpatia alla Rivoluzione in Francia. Era convinto che, al di l� dei suoi eccessi, incarnasse, contro l'ignoranza e la superstizione dei secoli precedenti, i �lumi della ragione� dai quali era scaturita, fra l'altro, la fondamentale Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 26 agosto 1789: per la prima volta, erano state solennemente sancite l'eguaglianza degli uomini �nei diritti� e la libert� di pensiero ed espressione. Comprensibile che i sovvertimenti parigini suscitassero grande impressione sul filosofo, peraltro �spettatore da lontano� degli eventi dal momento che non lasci� mai K�nigsberg, la citt� dov'era nato il 22 aprile 1724 e nella quale si sarebbe spento, il 12 febbraio 1804. Allora vivace borgo culturale e commerciale prussiano, K�nigsberg - ribattezzata Kaliningrad in epoca sovietica - oggi � un'exclave della Russia affacciata sul Baltico. Area in ebollizione, verso cui fremono gli appetiti di Mosca che agitano le vicine Polonia e Lituania. Tuttavia, anche dall'allora sonnacchiosa K�nigsberg, Kant non volle rinunciare ad offrire una propria lettura degli eventi storici che scandivano l'ultimo scorcio del Settecento. Nel 1795 decise di dedicarsi a un testo erroneamente a lungo considerato minore e invece, pur con i necessari distinguo di un'opera risalente ormai a oltre due secoli fa, ricco d'intuizioni e spunti di rilevante modernit�: il trattato Per la pace perpetua, concepito come una �proposta di metodo� finalizzata a prevenire, in futuro, il ripetersi di guerre e conflitti. Che la filosofia si misurasse con un tema di per s� ineffabile come quello della pace fra gli Stati non era consuetudine neppure in un secolo ricco di fermenti quale il Settecento. C'erano stati, certo, i tentativi di Erasmo da Rotterdam nel Cinquecento e, fra i contemporanei, quelli di Jean-Jacques Rousseau, ma mai nessuno ci aveva ragionato in maniera tanto razionale e sistematica. Non deve meravigliare, perci�, che a farlo fosse proprio Kant e in un momento nel quale, ormai, la sua attivit� accademica volgeva al termine: avrebbe tenuto l'ultima lezione il 23 luglio 1796 mentre gi� si manifestavano i primi sintomi dell'affaticamento mentale che sarebbero poi sfociati, nello scorcio terminale della vita, in una patologia simile all'Alzheimer. Uomo incline alla solitudine e dedito agli studi, al contempo eclettico nei saperi e dotato di �sottile ironia�, come avrebbe evidenziato a posteriori una sua illustre concittadina novecentesca, Hannah Arendt, il filosofo si mantenne sempre distante dalla vita mondana di K�nigsberg. La riflessione sulla pace fra gli Stati - ambizioso obiettivo che percorre come un fiume carsico ogni epoca storica salvo essere annichilito dal susseguirsi di scontri e violenze - era il riflesso speculare di un'attitudine personale lontana dai conflitti, anche accademici. Scriveva Kant: �Agisci in modo da considerare l'umanit�, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre come scopo e mai come semplice mezzo�. In effetti, di lui non si ricordano particolari dispute, contese, polemiche. Invitato a insegnare lontano da K�nigsberg, e con compensi pi� lauti, oppose sempre cortesi ma decisi rifiuti. La sua vita si dipanava con ritmi scanditi da impeccabile regolarit�: al punto che - si racconta - gli abitanti della citt� regolavano i loro orologi non in base al campanile, ma in base alle passeggiate di Kant, che ogni giorno alle cinque del pomeriggio usciva di casa percorrendo otto volte, avanti e indietro, la medesima strada. Quando, nel 1802, licenzi� - dopo una vita passata con lui e forse per un banale errore che interpret� come infedelt� - il servitore Martin Lampe, che con premura lo seguiva persino quando sapeva che il padrone era uscito senza ombrello �come un'immagine della Provvidenza�, per usare le parole del poeta tedesco Heinrich Heine, non cedette ad atteggiamenti scomposti. Annot� su un foglio: �Ora il nome di Lampe va assolutamente dimenticato�. Nient'altro. Come se, mettendo nero su bianco l'imperativo categorico dell'oblio, potesse riconciliarsi con se stesso e accantonare il ricordo. N� si ribell� al sovrano Federico Guglielmo II di Prussia che, censurando nel 1794 il suo saggio La religione entro i limiti della semplice ragione, dedicato al rapporto tra la morale e la ragione, gli scrisse una lettera intimandogli di non occuparsi in seguito di simili problematiche. Kant obbed�, e nulla pi�. Per la pace perpetua si fonda su una visione essenzialmente ottimistica della Storia, propria, del resto, di tutto l'Illuminismo. Per i contemporanei, l'ignoranza e la superstizione, cause in ogni epoca di tragedie, guerre di religione, scontri fratricidi tra popoli, erano state spazzate via dalla luce della Ragione, divenuta baluardo sicuro, attraverso il progresso, di una civilt� sempre pi� avanzata. Partendo da questo postulato, Kant, con il suo testo, fece un ulteriore passo in avanti: sostenne la possibilit� che, cos� come gli uomini, tendenzialmente malvagi e ostili l'uno verso l'altro, avevano volontariamente e per convenienza, agli albori della civilt�, stipulato un �contratto� riuscendo a convivere e rispettarsi sulla base di leggi da tutti accettate, analogamente gli Stati avrebbero dovuto accordarsi fra loro in una sorta di �unione�, in modo tale da raggiungere una pace stabile e duratura. Non quella, dunque, dei trattati (per loro natura, ragionava Kant, pieni di postille e inadeguati allo scopo). Piuttosto la concordia che poteva scaturire da un approccio nuovo, e fino ad allora sconosciuto, nei rapporti tra Stati. Kant pose tre prerequisiti per poter aspirare alla pace perpetua: che ogni Stato avesse una forma costituzionale repubblicana; che l'unione desse vita a una federazione di Stati liberi e sovrani; che riconoscesse il diritto di ospitalit�, cio� l'accettazione degli stranieri sul proprio territorio. � evidente la modernit� di questa analisi. Mettendo da parte la classificazione tradizionale delle forme di Stato, dalla monarchia alla democrazia, egli individu� - sotto l'evidente influenza della Rivoluzione francese del 1789 - nella repubblica la forma di governo migliore. Una forma di governo fondata sulla libert� e sulle leggi, sulla rappresentativit� dei cittadini e sulla divisione dei poteri era infatti, per lui, il contesto pi� adatto a garantire la pace. Ma anche ad aprire la strada a una federazione tra eguali, uno �spazio� nel quale risolvere le controversie internazionali. Auspicarla non solo si poteva, ma si doveva perch�, scriveva, �tutti gli Stati riconoscono la maest� del diritto, sia pure a parole� e possono, per libera scelta, sottomettervisi al pari degli uomini. Kant struttur� l'opera in nove articoli ma senza alcuna ambizione giuridica. Non intese mai uscire dal sentiero filosofico, facendosi per� carico di una sfida immane: dare risposta, con la forza della ragione, a un'aspirazione (la pace) sempre viva, ma mai raggiunta, in ogni tempo e ad ogni latitudine. Per Immanuel Kant non era questione di vacuo ottimismo, ma una concreta possibilit�. Come ha scritto Antonio Gargano, dell'Istituto italiano per gli studi filosofici nel volume Il progetto �Per una pace perpetua� di Kant (La Citt� del Sole): �Da una parte c'� la natura, con la guerra, dall'altra parte, all'estremo opposto, c'� la ragione, con la pace. L'uomo sta a met� tra questi due estremi, ma non si ferma in una situazione pencolante, neutra, a met� strada: � in cammino dalla guerra alla pace, � in cammino dalla naturalit� alla razionalit�. La ragione non ha mai trionfato, forse non trionfer� mai completamente, ma � un'idea regolativa, segna cio� la direzione di marcia del cammino umano. La pace � intesa come qualche cosa che si deve raggiungere per tappe successive, fino ad arrivare alla pace perpetua. Per Kant non vi � certezza che la pace si realizzi; la sua opera � un grande insegnamento in questo senso: noi dobbiamo vivere e agire come se il trionfo della pace fosse possibile, essa infatti � possibile, per ragioni teoriche. Oggettivamente la pace � possibile; allora dobbiamo vivere come se ci stessimo sempre pi� avvicinando (o agendo in modo da avvicinarci sempre di pi�) alla pace, cio� al trionfo della moralit�, al trionfo della ragione�. La nascita di �Psycho� (di Mattia Cagalli, Lavocedivenezia.it) - La storia del Genio di Alfred Hitchcock applicato al film che sconvolse il cinema - Nel 1960, Alfred Hitchcock, gi� riconosciuto come il �maestro del brivido�, cambi� per sempre il panorama cinematografico con l�uscita di �Psycho�. La storia della realizzazione di questo film � ricca di innovative e audaci decisioni creative, sfide finanziarie e sperimentazioni tecniche che hanno contribuito a creare un capolavoro immortale. Tutto ebbe inizio con un romanzo. Nel 1959, Alfred Hitchcock si imbatt� nel libro �Psycho� di Robert Bloch. Il romanzo era ispirato alla storia vera di Ed Gein, un serial killer del Wisconsin noto per i suoi raccapriccianti crimini. Affascinato dalla storia, Hitchcock vide un potenziale cinematografico unico e decise di acquistare i diritti del libro. Per evitare che i dettagli della trama trapelassero al pubblico, Hitchcock compr� tutte le copie del romanzo disponibili nelle librerie. All�inizio, per�, vi furono difficolt�: nonostante il successo dei suoi film precedenti, gli studios non erano entusiasti di �Psycho�. Il soggetto era ritenuto controverso e il tono un po� troppo oscuro, le due cose rendevano il progetto rischioso. La produzione, infatti, era riluttante a finanziare un film che sembrava andare contro le convenzioni di Hollywood, in quell�era concentrata su commedie dall��happy ending� o musical. Determinato a realizzare la sua visione, per�, Hitchcock decise di finanziare il film in gran parte con i propri soldi, accettando una riduzione del proprio compenso in cambio di una percentuale dei profitti del film. Per contenere i costi, Hitchcock scelse di girare �Psycho� in bianco e nero e di utilizzare per le riprese la troupe della sua serie televisiva, �Alfred Hitchcock Presents� (quella che inizia con la caricatura del suo volto di profilo). Questa decisione si rivel� vincente non solo per le finanze del film, ma anche per il suo impatto visivo, contribuendo a creare l�atmosfera inquietante e claustrofobica che � diventata il marchio di fabbrica di �Psycho�. La storia � quella di Norman Bates, gestore di uno sperduto motel. Affetto da una grave forma di schizofrenia, si identifica nella madre morta (da lui stesso uccisa per gelosia dopo la morte del padre e dopo il suo secondo matrimonio). La scelta del cast fu cruciale. Janet Leigh fu scelta per il ruolo di Marion Crane, la protagonista iniziale del film, e Anthony Perkins per il ruolo di Norman Bates, il criminale schizofrenico al centro della vicenda. La performance di Perkins, in particolare, � rimasta iconica nella storia del cinema, grazie alla sua capacit� di incarnare la complessit� e l�ambiguit� del personaggio. Si pu� dire che l�attore fu cos� bravo che per tutto il resto della sua carriera nell�immaginario del pubblico rest� �il protagonista del film di Hitchcock�. La sceneggiatura, scritta da Joseph Stefano, rimase fedele al romanzo ma introdusse, allo stesso tempo, anche cambiamenti significativi. Una delle decisioni pi� audaci fu quella di far uccidere da Norman Bates, travestito da donna, la protagonista, Marion Crane, a met� del film, mentre si fa la doccia. Questa svolta narrativa, accompagnata dalla celebre scena della doccia, sciocc� il pubblico e divenne uno dei momenti pi� memorabili e studiati della storia del cinema. �Psycho� fu rivoluzionario anche dal punto di vista tecnico. La celebre scena della doccia, girata con un montaggio frenetico e un�attenzione maniacale ai dettagli, richiese sette giorni di riprese e 70 diverse angolazioni della telecamera. Bernard Herrmann, il compositore del film, contribu� a creare un�atmosfera di terrore con la sua colonna sonora, in particolare con gli stridenti violini della scena della doccia che ripetono ossessivamente la stessa nota acuta. Il marketing del film fu altrettanto innovativo. Hitchcock impose che nessuno spettatore fosse ammesso in sala dopo l�inizio del film, una pratica non comune all�epoca. Questo aument� il mistero e l�anticipazione intorno al film, trasformandolo in un evento imperdibile. Alla sua uscita, �Psycho� ricevette dai critici recensioni contrastanti, ma il pubblico lo accolse con entusiasmo. Il film divenne molto rapidamente un successo commerciale e segn� un punto di svolta per il genere horror e thriller. Con �Psycho�, Hitchcock non solo ridefin� le regole del cinema di suspense, ma dimostr� anche che era possibile spingere i confini della narrazione cinematografica. Oggi, �Psycho� � considerato uno dei migliori film di tutti i tempi e continua a influenzare registi e cineasti di tutto il mondo. Il miele: tutti lo conoscono ma non tutti sanno cos�� veramente (Podereilcasale.com) - I segreti, le variet� e le propriet� di questo meraviglioso regalo della natura - Tutti conosciamo il miele, tutti sappiamo che � fatto dalle api e che � un alimento dalle propriet� nutrizionali e curative formidabili. Ma siamo sicuri di sapere cos�� veramente? Sappiamo come e perch� viene prodotto? Un viaggio nel mondo del miele � un viaggio affascinante che ci svela come la natura abbia creato un meccanismo perfetto che coinvolge tutti gli esseri viventi. Basta un�ape e un fiore e la magia della vita � servita. Il miele � una sostanza elaborata dalle api mellifere a base di nettare di fiori o di melata. Le prime informazioni che si possono ricavare da queste poche parole sono gi� molto importanti: 1. Il Miele viene prodotto solo ed esclusivamente dalle api (il prodotto di altri insetti ha caratteristiche molto diverse dal miele e non pu� essere considerato tale) 2. Il Miele si ricava solo dal nettare dei fiori o dalla melata, tutte le altre sostanze zuccherine non possono essere utilizzate dalle api per produrre il miele. Ma cos�� il nettare e cos�� la melata? Il polline dei fiori � l�elemento fecondante delle piante. Per poter assolvere alla sua funzione, il polline deve passare da un fiore all�altro e per farlo ha bisogno del prezioso aiuto degli insetti. E perch� mai un insetto dovrebbe posarsi su un fiore? A questo ha pensato madre natura dando ai fiori il nettare. Il nettare � una sostanza zuccherina che le piante producono proprio per attirare gli insetti. Ogni fiore ha un nettare diverso ed � per questo che esistono molte variet� di miele. La melata invece � la linfa delle piante, anche questa zuccherina, che � il nutrimento principale di molti insetti come gli afidi e le cocciniglie. Le api per� non buttano niente e quello che viene usato dagli altri insetti come nutrimento viene prelevato e trasformato in miele. Ma come, e perch�, le api fanno il miele? Il miele � un alimento di riserva. In pratica � una scorta di cibo per l�inverno. Infatti le api si nutrono con il nettare dei fiori, ma quando non ne hanno di fresco a disposizione, attingono al miele che hanno prodotto. Le api bottinatrici, quelle che hanno compiuto 21 giorni di vita, sono le api che escono dall�alveare e vanno a prelevare il nettare. Quando rientrano all�alveare passano la goccia di nettare alle api immagazzinatrici che se la passano tra loro per 15-20 minuti per far s� che il nettare raccolto si arricchisca di secrezioni ghiandolari ricche di enzimi. In questa fase, inoltre, all�interno dell�alveare le api ventilatrici sbattono le ali per far circolare l�aria e riscaldarla. Questo favorisce la disidratazione del nettare che perde gran parte della sua acqua. Dopo di che viene depositato nel favo che � stato edificato dalle api produttrici di cera e sono queste stesse api che richiudono con la loro cera la cella. Dopo pochi giorni la percentuale di acqua del nettare scender� sotto il 18% e il miele sar� pronto. Un nome, tante variet� Il miele � uno dei prodotti pi� completi e preziosi che la natura ci offre. Esistono vari tipi di miele e ognuno ha le sue precise caratteristiche. Difficile dire quanti tipi ne esistono, ma certamente in Italia � un prodotto di eccellenza. I tipi di miele e le loro propriet� sono numerosi ed � per questo che se usate questo ingrediente per i suoi benefici � necessario conoscerne tutte le peculiarit�. Ecco una mini guida che vi far� orientare nel mondo del miele e delle sue differenti caratteristiche. Miele di acacia - Colore giallo chiaro e sapore delicato. Proprio per le sue caratteristiche � il miele da tavola per eccellenza, ideale per il consumo al naturale e ottimo in abbinamento con formaggi delicati. Ottimo disintossicante naturale, perfetto per fegato e intestino. Miele millefiori - Si pu� trovare di colore giallo tendente al beige o pi� scuro tendente al marrone ambrato. Il sapore � dolce e delicato, si accompagna bene ai formaggi ed � ottimo per il consumo al naturale ad esempio dentro yogurt o latte. Sedativo della tosse e perfetto come fonte di energia per gli sportivi. Miele di castagno - Colore ambrato pi� o meno chiaro, sapore lievemente amaro. Ottimo in abbinamento con formaggi di carattere. Antibatterico e antinfiammatorio perfetto per calmare i sintomi influenzali. Miele di eucalipto - Colore ambrato tenue, sapore aromatico e leggermente balsamico. Ottimo per la preparazione di dolci o in abbinamento ai formaggi anche erborinati. Ricchissimo di antiossidanti, � perfetto per combattere l'invecchiamento cellulare. Miele di Manuka - Prodotto solo da alcuni alberi della Nuova Zelanda, il miele di Manuka ha una consistenza molto densa e cremosa. Il suo colore � giallo tendente all�arancione e ha un sapore deciso e intenso. Miele di melata - Di colore molto scuro tendente al marrone. Il sapore � molto dolce, si pu� usare nella pasticceria o in accompagnamento ai formaggi stagionati. Antibatterico naturale, amico di concentrazione e memoria nei periodi di grande stress. Miele di tiglio - Il suo colore � giallo chiaro e il sapore � piacevolmente aromatico. Ottimo per dolcificare bevande calde come t� e caff�, ma anche per accompagnare formaggi delicati. Ottimo per il mal di testa e l'insonnia, contrasta tachicardia, ansia e stress. Miele di girasole - Colore giallo dorato e sapore tenue. � usato per la pasticceria e come dolcificante naturale. Si tratta di un ottimo ricostituente naturale, abbassa i livelli di colesterolo ed � amico delle ossa. Miele di Sulla - Colore chiaro tendente al beige e sapore delicato. Perfetto per dolcificare yogurt, latte e formaggi freschi. Depurativo e disintossicante. Miele di tarassaco - Spesso inserito nelle diete depurative come dolcificante, il miele di tarassaco � di colore giallo. Ottimo per dolcificare caff�, t� e camomilla. Perfetto il suo abbinamento con il limone. Diuretico, depurativo e drenante. Montagna d'estate: i posti pi� belli in Abruzzo (di Monica Cresci, Ilgiornale.it) - Volete trascorrere una vacanza immersi nel verde della natura e protetti dalle vette dei monti pi� belli? L'Abruzzo � la destinazione perfetta per voi, scopriamo quali sono le mete montane da non perdere - L'Abruzzo � una regione dalle mille sorprese, perch� non offre solo la possibilit� di trascorrere vacanze in riva al mare o visitando borghi deliziosi e ricchi di storia. Ma � la meta perfetta per chi ama la montagna, per chi vuole trascorrere le ferie tra sentieri, arrampicate e vegetazione incontaminata. Del resto la regione vanta un territorio prevalentemente d'altura, che si divide in due macro aree separate dalle catene montuose della Maiella e del Gran Sasso. L'ideale per gli appassionati di eremi, grotte, cime, rocche, riserve naturali ma anche rifugi e ruscelli d'alta quota, senza dimenticare il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Con scenari magici e atmosfere uniche, vera perfezione per chi brama il silenzio e la pace che possono offrire solo la natura e i suoi paesaggi mozzafiato. E allora cosa aspettate? L'Abruzzo � la regione che fa per voi per trascorrere le vacanze ad alta quota: scopriamola insieme. Roccaraso - Si trova in provincia dell'Aquila nella zona degli Altipiani Maggiori, � una meta turistica molto frequentata in inverno ma che offre molte opportunit� di svago anche durante l'estate. La cittadina si sviluppa in piano e, per questo, � perfetta per fare lunghe passeggiate e per raggiungere il Pratone, un maxi spazio verde curato nel centro della zona abitata. Un luogo attrezzato con giochi e attivit� per i pi� piccoli, mentre poco fuori Roccaraso � possibile imbattersi in molte strutture legate all'equitazione o prendere la seggiovia per raggiungere i rifugi di zona. � un luogo davvero affascinante ricco di sentieri e stradine da affrontare con la complicit� dei pi� piccoli, per una vera immersione nella natura. Lago di Barrea - Situato in provincia de L�Aquila a 972 metri di altitudine � un lago artificiale con acque limpide nei toni dell'azzurro e del turchese, perfetto per rilassarsi sfruttando le tante spiaggette che caratterizzano la riva. Una meta interessante per chi vuole fare un po' di sport d'acqua, oppure seguire i tanti percorsi in bicicletta che ne caratterizzano il paesaggio. Ma anche punto di partenza e arrivo per effettuare passeggiate nel verde e un po' di trekking. Lago di Campotosto - � il lago pi� grande della regione Abruzzo, caratterizzato da un panorama davvero suggestivo grazie alle montagne che lo abbracciano e proteggono. Il lago artificiale offre uno sguardo suggestivo che rilassa la mente, fino a raggiungere il Gran Sasso e il Corno Grande. Una meta ambita sia d'inverno che d'estate grazie alle innumerevoli aree verdi dove effettuare rilassanti picnic, raggiungere le mini spiaggette dove prendere il sole o dalle quali partire per praticare sport acquatici. Il lago si pu� raggiungere anche in bicicletta o a cavallo. Monti della Laga - Area verde d'altura molto suggestiva, i monti della Laga sono circondati e arricchiti da bacini e corsi d'acqua che ne caratterizzano il paesaggio. Per raggiungerli si possono percorrere i classici sentieri di montagna oppure i vecchi cammini della transumanza, noti come tratturi. Una camminata mistica tra boschi e natura, rasserenati dai rumori delle tante cascate che ne caratterizzano la salita come quella della Morricana, quella delle Barche, fino a raggiungere il sentiero delle Cento Cascate. Prati di Tivo - Si trovano in provincia di Teramo, all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ed � molto frequentato sia d'inverno che d'estate. Si possono affrontare innumerevoli attivit� come volo in parapendio, climbing, trekking, canyoning, ma anche percorsi acrobatici all'interno del Parco Avventura. Verde e natura fanno da cornice e scenario a questo luogo cos� unico e imperdibile. Pescocostanzo - Anche questa � una meta invernale molto frequentata ma anche d'estate mostra tutto il suo fascino come parte integrante dei Borghi pi� belli d'Italia. Situato a 1.395 metri di altitudine � una piccola ed elegante perla di rara bellezza, con il suo centro storico ancora intatto. Da qui si possono raggiungere il Bosco di Sant'Antonio e il Monte Rotella, per un'immersione nella natura pi� vera. Ovindoli - Si trova nel cuore del Parco Regionale Velino-Sirente ed � molto noto per i suoi innumerevoli impianti sciistici ma la location � molto frequentata anche durante il periodo estivo dove si pu� godere di un ottimo refrigerio. Non mancano le attivit� legate alle escursioni, alle passeggiate ad alta quota e al trekking, oltre alla scoperta del territorio rigorosamente in bicicletta o a cavallo. Lago di Pietranzoni - � un piccolo laghetto nei pressi del Gran Sasso, e durante le giornate pi� limpide si trasforma in specchio nel quale si riflette il Corno Grande. Si raggiunge facilmente attraversando piccoli borghi, santuari e cascate naturali. Un'occasione per ammirare la bellezza naturale del luogo. Riserva Zompo Lo Schioppo - Si tratta di una zona protetta di 1.025 ettari localizzati nella Valle Roveto, parte integrante dell'Appennino laziale-abruzzese. La cascata naturale di Zompo Lo Schioppo � protagonista unica della zona, dove flora e fauna trovano in quest'area una dimora ricca di bellezza e benessere. Pescasseroli - Dall'alto dei suoi 1.167 metri di altitudine la cittadina offre un percorso affascinante tra antiche costruzioni religiose, santuari e chiese, oltre a un castello del tredicesimo secolo. � il luogo perfetto per le attivit� invernali ma � molto frequentata anche durante l'estate, grazie agli innumerevoli percorsi da affrontare in bicicletta e a cavallo. Da qui si possono raggiungere le faggete di Coppo del Principe e di Coppo del Morto, che sono patrimonio dell'UNESCO. San Vito e Fara San Martino - Sono due localit� molto amate dagli estimatori dell'arrampicata con supervisione, si trovano sulle pendici della Majella, in zona Piana delle Mele. Con tanto di ingresso suggestivo, ovvero le gole scavate nel tempo dal fiume Verde e da percorrere a piedi. Gole del Sagittario - Una vera e propria oasi naturale protetta dal WWF, nella quale vivono il lupo e l'orso Marsicano, l'aquila Reale e il falco Pellegrino. Un luogo affascinante scavato dalle acque dei fiumi, caratterizzato da cascate, sorgenti ma anche rupi e falesie dalle altezze mozzafiato. Un percorso nella natura pi� vera e selvaggia, da affrontare seguendo il sentiero geologico delle Gole. Parco Naturale Sirente Velino - � un'area protetta caratterizzata da tre zone specifiche: l'Altopiano delle Rocche di origine carsica, la Marsica settentrionale con svariati arroccamenti rocciosi e la Valle dell'Aterno e la Valle Subequana, dove scorre il fiume Aterno. Un luogo davvero particolare dove aree rocciose cedono il passo a gole e avvallamenti, ma anche a boschi, pascoli e prati fino a raggiungere luoghi incontaminati e siti archeologici. Parco Nazionale della Majella - Una vera e propria oasi verde ricca di vegetazione con 74mila ettari di estensione, dove convivono innumerevoli specie protette che trovano giusta dimora all'interno di canyon e delle aree selvagge. L'esplorazione del territorio consente di ammirare la presenza di una flora e una fauna molto ricche, oltre a raggiungere Pacentro, parte dei Borghi pi� Belli d'Italia. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga - Una zona largamente estesa, circa 150mila ettari, che abbraccia ben tre regioni: Abruzzo, Lazio e Marche. Un territorio in continua evoluzione con rilievi geologici sempre vari, in grado di creare habitat mai uguali perfetti per accogliere innumerevoli specie sia animali che vegetali. Un luogo da visitare con il supporto di una guida esperta per godere di paesaggi e scenari unici. Parco Nazionale d'Abruzzo - Vero paradiso circondato dalle montagne con altezze che passano dai 900 metri ai 2.200 sopra il livello del mare, e caratterizzate dal passaggio del fiume Sangro. Una location unica, luogo preferito da una vasta variet� di piante e animali dove dimorano anche 12 comuni. Il parco � tra i pi� grandi d'Europa e invita alla sua scoperta, grazie alla presenza di tantissimi percorsi, sentieri e cammini da affrontare a piedi o in bicicletta. Campo Imperatore - Parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a 2.200 metri di altezza, � un luogo davvero interessante che alterna distese verdi, colline e zone montane. Molto frequentato d'inverno, diventa meta irrinunciabile anche in primavera e in estate sia per ammirare le splendide fioriture di stagione che per raggiungere l�Osservatorio Astronomico e il bellissimo Giardino Botanico. Giusy Ferreri si racconta (di Renato Franco, Corriere.it) - �La cassiera? Mi dovevo mantenere. Mai stata a Bangkok, ma vivo in un borgo tra asini e galline� - La regina dei tormentoni (Roma-Bangkok, Amore e Capoeira, Jambo), l�Amy Winehouse italiana, la cassiera del supermercato che ce l�ha fatta. L�etichetta a slogan � come il luogo comune: non � una perfetta rappresentazione ma nasconde un fondo di verit�. Giusy Ferreri non ama le etichette (�prevedono dei limiti, mentre a me piace toccare diversi aspetti e generi�), ma nel mondo dello spettacolo sono spesso la via pi� facile per una definizione. Una carriera fatta da 1 disco di diamante e 16 di platino, successi come Non ti scordar mai di me, Novembre, Il mare immenso, Ti porto a cena con me. Il suo ultimo brano � Il meglio di te. � l�Amy Winehouse italiana? �Questa etichetta � un orgoglio e limite. Ovviamente mi rende fiera il paragone con una grandissima artista dalle vocalit� uniche che ha conquistato il mondo. Ma dall�altra parte con la mia musica cerco di esprimere originalit� ed � come se venisse ad affievolirsi l�idea di autenticit� che inseguo�. - Si sente regina dei tormentoni? �� stata una sorpresa, non un percorso a cui miravo, ma sono state occasioni da prendere al volo, un valore aggiunto al mio tracciato personale fatto di ballad introspettive e romantiche, mentre quei brani estivi hanno portato al mio repertorio una parentesi pi� fresca e solare che mancava. La mia personalit� mi spinge a raccontare esperienze pi� malinconiche, fatte di tristezza, di nostalgia o a volte di rabbia�. - Di carattere � pi� malinconica e introspettiva che solare e spensierata? �In me la parte riflessiva � preponderante; quando scrivo esce il mio lato cerebrale che forse � meno commerciale dal punto di vista discografico. Sono una donna tormentata, penso e ripenso, da sempre; anche da ragazzina, fin dai primi disagi adolescenziali: la musica � stata un ottimo rifugio e una grande valvola di sfogo�. - Ha iniziato presto. �Sin da bambina mi iscrivevo ai concorsi del paese ad Abbiategrasso dove la maggior parte dei bambini partecipavano con canzoni legate alle sigle dei cartoni animati, invece io mi presentavo con brani gi� maturi: Eros Ramazzotti, Alan Parson, i Queen, tanto che mi mettevano fuori concorso perch� era una situazione stramba. Gi� in seconda media avevo la prima band, il vero sogno era poter esordire con un gruppo, non come solista�. - Primi sogni, prime delusioni? �Avevo grandi aspettative con il mio primo disco del 2008, Gaetana (� il suo secondo nome), c�era l�illusione che se Il party (la bonus track dell�album) fosse andata bene si sarebbero aperte le porte del Festival di Sanremo, ma invece tutto si ferm�. All�epoca era pi� dura, se sbagliavi il primo tentativo era difficile avere altre opportunit�. Ero preoccupata di non avere altre possibilit�. - Il tempo passa, ma a 29 anni arriva la prima edizione di �X Factor�. �Un talent di cui all�epoca si sapeva poco, pensai di propormi ai provini, era l�ultima occasione�. - Arriv� seconda, dietro la meteora Aram Quartet. Lei era nella squadra di Simona Ventura. �� stata speciale, se non fosse stato per lei non sarei stata presa. Vide i miei provini precedenti in cui mi avevano detto che mi avrebbero scartato, invece volle conoscermi e sono stata ripescata. Mi disse che cercava una vocalit� forte, corposa, che si distinguesse; apprezz� l�originalit� della mia voce. Siamo ancora in contatto, ci sentiamo e ci incoraggiamo a vicenda. Lei � proprio SuperSimo�. - Ecco la prima etichetta: la cassiera del supermercato che ce l�ha fatta. �Non mi ha dato fastidio, era la verit�. Non potevo certo girarmi i pollici fino a 29 anni sperando nel grande sogno, quindi dovevo mantenermi lavorando anche come cassiera part-time, � stato funzionale per seguire la mia passione. I media calcavano su quell�aspetto e non mi piaceva, poteva sembrare ruffiano nei confronti del pubblico�. - Quattro Sanremo, ma sempre un po� anonimi, in classifica sempre dietro. Nel 2017 fu addirittura eliminata. �Quell�anno solo agli addetti ai lavori avevo rivelato il mio stato di gravidanza, ero al secondo mese, temevo che potesse essere una nota compromettente. Oltre al disagio personale che mi ha fatto sentire non sicura come al solito, vivevo un�emotivit� accesa, fluttuavo in una bolla di panico personale come donna, mi sentivo a disagio perch� non potevo spiegare che avevo dei timori personali�. - L�etichetta di quella incinta, cinicamente, avrebbe funzionato... �Non ne ho approfittato, non volevo arruffianarmi il pubblico, non mi piace l�idea del lato umano che distoglie da quello artistico�. - Ha una voce da fuoriclasse, da numero uno: cosa le manca per salire l�ultimo gradino della popolarit�? �Non saprei. Sono pronta a cogliere le occasioni, cerco di portare sempre qualcosa di nuovo. Ho anche un nuovo progetto con una band, � un�occasione per trovare percorsi che mi possano sorprendere�. - Un torto subito? �Quando il mio ex produttore mise in commercio Supermarket (Gaetana) che conteneva il mio repertorio personale da cantautrice fatto di brani scritti tempo prima, canzoni che avrei voluto ritoccare e rivedere, far sentire o non sentire. Era il 2009, un momento esplosivo per me, e quella fu una vera pugnalata�. - � fidanzata da 15 anni, ha una bambina di 6. Non pensa al matrimonio? (Ride). �Per scaramanzia continuiamo su questa strada, non sia mai che il grande passo rompa gli equilibri. Ci sono alti e bassi come in tutte le coppie, ma al momento siamo stati bravi�. - Niente grande citt�, ma una vita addirittura rurale. Una scelta controcorrente. �Abitiamo tra le campagne di Vigevano e Novara, in una piccola frazione tra le risaie. Viviamo in un paesino di 40 abitanti, che arrivano a 60 compresi cavalli, asini e galline, un luogo che ricorda un clima di altri tempi, atmosfere che fanno venire in mente L�albero degli zoccoli di Olmi. Mi appaga, mi piace stare a contatto con la natura, la vita � come in una piccola comune, in uno stato d�animo che non ha niente a che fare con la frenesia. � un bellissimo nido, mi aiuta per l�ispirazione e la concentrazione. Il canto degli uccellini mi d� serenit�.