Maggio 2025 n. 5 Anno LV MINIMONDO Periodico mensile per i giovani Direzione redazione amministrazione e stampa Biblioteca Italiana per i Ciechi �Regina Margherita� Onlus via G. Ferrari, 5/a 20900 Monza Casella postale 285 tel. 039/28.32.71 fax 039/83.32.64 e-mail: bic@bibciechi.it web: www.bibliotecaciechi.it Registrazione 25-11-1971 n. 202 Dir. resp. Pietro Piscitelli Comitato di redazione: Pietro Piscitelli Massimiliano Cattani Luigia Ricciardone Copia in omaggio Rivista realizzata anche grazie al contributo annuale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Cultura Indice La vera storia della caduta di Adolf Hitler: cronaca di una morte annunciata Cambiamo aria in casa I ninja: i guerrieri ombra Da dove arriva la Festa della mamma Il salame di cioccolato: semplice ma� squisito! I segreti di Praga Chi � Olly, il vincitore di Sanremo 2025? La vera storia della caduta di Adolf Hitler: cronaca di una morte annunciata (di Federica Ceccherini, Focus.it) - L'orrore del F�hrerbunker, la lugubre cerimonia di nozze tra due morti viventi e lo scenografico suicidio di Adolf Hitler: le ultime ore del F�hrer - � il 29 aprile del 1945, � mezzanotte passata e diversi metri sottoterra si celebra quello che in un altro momento sarebbe stato il matrimonio del secolo. La sposa � Eva Braun e lo sposo � Adolf Hitler. Al contrario di quasi tutte le spose, Eva indossa vestito e scarpe nere, unico tocco di colore due rose sulla scollatura e un trucco pesante. Testimoni di nozze sono i fedelissimi del F�hrer, il suo segretario personale Martin Bormann e il ministro della Propaganda e numero due del nazismo, Joseph Goebbels. Alla cerimonia, officiata da un impiegato comunale di Berlino, fa da sottofondo �musicale� l'artiglieria russa che mette a ferro e fuoco la citt�. Nel bunker costruito sotto il giardino della Cancelleria del Reich, vivevano da qualche mese una trentina di persone. Quel giorno per� c'� un silenzio imbarazzante, a parte gli schiamazzi dei soldati ubriachi ai piani superiori. Alcuni di loro scendono nella parte riservata al F�hrer e ai suoi collaboratori, per omaggiare la sposa e congratularsi con lo sposo. Solo Goebbels prova con qualche battuta a sciogliere la tensione. Ma tutti lo sanno: � una festa di morti, i russi sono sempre pi� vicini. Dopo la funzione Hitler si chiude nello studio con la sua segretaria, per formalizzare i due testamenti, quello privato riguarda il suo patrimonio, l'altro � un testamento politico: dopo di lui Goebbels sar� cancelliere del Reich e Bormann capo del partito. Ha intenzione di suicidarsi. Poi si ritira con la neomoglie nella sua stanza. Il giorno seguente non � migliore, anzi, arrivano notizie catastrofiche: Mussolini � morto e Milano � insorta. I russi sono a pochi metri dal bunker. Non c'� pi� tempo. Molti erano gi� fuggiti dal bunker qualche giorno prima, e ora anche altri decidono di abbandonare il nascondiglio: meglio affrontare i nemici piuttosto che attendere la morte sottoterra, senza luce e con poca aria (i condizionatori malfunzionavano e l'energia elettrica andava e veniva). Cos� Hitler d� le ultime disposizioni: incarica Otto G�nsche, suo assistente personale, di procurarsi 200 litri di benzina per bruciare il suo corpo e quello di Eva dopo il loro suicidio. Subito dopo raduna tutte le sue collaboratrici, segretarie, cuoche, infermiere e assistenti (che sono rimaste) e d� loro l'ultimo saluto. A questo punto � pronto: si chiude nel suo studio con Eva e dopo aver ingoiato del cianuro si spara alla testa. Tutto questo si presume dalle ricostruzioni dei testimoni, i pochi sopravvissuti, che riportarono di aver visto, dopo aver aperto la porta della stanza, i coniugi Hitler sul divano. Morti. Eva con la pistola ai piedi, senza tracce di colpi di pistola, Hitler con un colpo in testa, il vaso di fiori sul tavolo di fronte rovesciato e acqua sparsa sul pavimento. Successivamente i corpi vennero trascinati fuori, bruciati e seppelliti nel giardino della Cancelleria del Reich. Era il 30 aprile; il 2 maggio arrivarono al bunker i sovietici. Ma le cose andarono veramente cos�? Hitler si suicid�? Di quegli ultimi giorni nel bunker rimasero pochi testimoni: Goebbels si uccise (con la moglie e i figli), il generale Hans Krebs si tolse anch'egli la vita e Bormann mor� in circostanze mai del tutto chiarite. E anche quelli che sopravvissero non furono di grande aiuto, pare. �Ognuno dei pochi testimoni aveva visto Hitler in una maniera diversa�, ha scritto Henri Ludwigg nel suo libro L'assassinio di Hitler, che nel 1967 ricostru� i fatti. �Uno, la testa completamente spaccata; un altro, malgrado questo, la fronte con un riccio caratteristico; un terzo, la fronte spaccata fino al naso; e l'ultimo, un medico, soltanto un cranio attraversato da un proiettile. Chi parler� pi� tardi della morte di Hitler, potr� scegliersi la versione che pi� gli aggrader� e che pi� corrisponder� a far valere la propria tesi come unica e vera�. I sovietici, poi, non fecero che confondere le acque. Grande mistero fu fatto sul ritrovamento del cadavere di Hitler. Stalin prefer�, infatti, che sulla morte del capo nazista rimanessero dubbi, per alimentare la leggenda che potesse essere fuggito, pronto a riprendere il potere. Lo racconta nelle sue memorie Elena Rzhevskaya, scrittrice russa al servizio, come interprete dal tedesco, del controspionaggio sovietico. La donna partecip� alle ricerche per il ritrovamento del cadavere di Hitler e alle successive indagini per identificarlo. Dopo qualche giorno dal ritrovamento, infatti, le fu consegnata una preziosa cassetta contenente la presunta mascella di Hitler perch� fosse analizzata. Elena riusc� a mostrare il reperto a una delle assistenti del dentista di Hitler, K�the Heusermann, che conferm� che apparteneva al F�hrer grazie al confronto con alcune radiografie ritrovate nella Cancelleria. La notizia rimbalz� sui giornali occidentali. Ma Stalin, deciso a non confermare la morte del F�hrer e far circolare le voci sulla presunta fuga, avvi� una finta indagine � amplificata dalla stampa sovietica � per ritrovare il capo del nazismo che, aiutato da Francisco Franco (dittatore fascista spagnolo) si diceva fosse scappato in Argentina. Ma i britannici, scettici sulle notizie che venivano da Mosca, nel 1945 incaricarono lo storico Hugh Trevor-Roper di indagare sulla vicenda, al fine di fugare ogni sospetto sulla sua effettiva morte. Trevor-Roper lavor� per un paio di anni, intervistando sopravvissuti e testimoni, e il risultato fu un libro dal titolo Gli ultimi giorni di Hitler (1947), un �classico� sul quale si fondano la maggior parte delle informazioni che abbiamo oggi sulla vicenda. Mentre le grandi potenze si davano battaglia sull'affaire Hitler, i resti furono portati dai servizi segreti sovietici al sicuro, a Magdeburgo, nella Germania occupata dai sovietici. Qui furono seppelliti in un luogo segreto. Solo nel 1970 l'allora presidente dell'Unione Sovietica, Leonid Brezneb, diede ordine di riesumarli (non si � mai saputo quanti e quali fossero), di bruciarli e spargerli nel fiume Biederitz. Si salvarono, non si sa come n� perch�, solo un cranio con un foro e una mandibola, attribuiti a Hitler. Quel che rimaneva del F�hrer fu riposto negli archivi segreti di Mosca e mostrato solo nel 2000, in occasione di una grande mostra dal titolo Agonia del Terzo Reich � Castigo. Per la prima volta furono esposti (della mandibola c'era per� solo la fotografia) insieme ai rapporti dei servizi segreti, a brandelli di stoffa del sof�, sul quale presumibilmente mor� Hitler, e ad altri cimeli del bunker. Ma a quasi ottant'anni di distanza il dibattito non � ancora chiuso. Nel 2009 alcuni ricercatori statunitensi dell'Universit� del Connecticut, Nick Bellantoni e Linda Strosbach, hanno affermato che in base ai loro studi quel cranio non apparteneva al F�hrer, ma a una donna di quarant'anni (che non poteva essere nemmeno Eva, morta pare per avvelenamento). Allora forse Hitler non si spar�? Oppure, come afferma Ludwigg, sarebbe morto non per mano sua, ma per mano di qualcuno che prima lo avvelen�, poi gli spar� alla testa, in modo da far credere al mondo che si fosse suicidato da soldato, da eroe. In altre parole potrebbe essere stato �suicidato� da uno dei suoi. Ma da chi? I suoi successori, forse Bormann? O Goebbels, che secondo qualcuno voleva liberarsene, prendere il suo posto e firmare la pace con i russi? Non si sa. E quindi le ipotesi si sprecano. Quel che � certo � che, nonostante i tentativi fatti dai nazisti dopo la morte di Hitler, Mosca non accett� nessuna trattativa di pace: l'unica via percorribile dai vertici tedeschi era la resa incondizionata, e la sera del giorno successivo la morte di Hitler, Goebbels si uccise. Eppure anche sulla fine di Goebbels, secondo i testimoni, c'� confusione: si avvelen�? Spar� prima alla moglie e poi rivolse la pistola contro se stesso? Si fece uccidere da un attendente delle SS? Sembra che sui suoi resti carbonizzati e quelli della moglie non sia stato possibile nessun tipo di indagine. Ma del resto a Stalin non importava. Era Hitler, la personificazione del male, a fare pi� paura di tutti; era l'unico che gli serviva tenere in vita, uno spauracchio utile a mantenere i russi (e il mondo) con il fiato sospeso. Cambiamo aria in casa (di Margherita Fronte, �Focus� n. 388/25) - Trascorriamo al chiuso il 90% del tempo ed � qui che respiriamo la maggior parte degli inquinanti. Ma le buone abitudini possono proteggerci - C�� stato un momento nella storia recente in cui tutti noi abbiamo compreso quanto � importante l'aria che respiriamo in casa e negli ambienti indoor. � stato quando, durante la pandemia, si � capito che Sars-Cov2 si trasmette soprattutto per via aerea, e gli scienziati hanno iniziato a studiare come il virus si propagava all'aperto e al chiuso. Le simulazioni al computer mostravano che nei ristoranti, nei cinema e persino sui mezzi di trasporto collettivi la probabilit� di contagiarsi era anche 19 volte maggiore che all'aperto. E per questo, all'indomani del lockdown, la riapertura delle scuole e di altri luoghi pubblici fu accompagnata dall'obbligo di continuare a indossare la mascherina e dalla raccomandazione di aerare i locali e aprire le finestre frequentemente. Finita l'emergenza, Sars-Cov2 e altri virus che si trasmettono per via aerea sono stati inclusi nella lista degli inquinanti indoor, pubblicata sul sito della Environmental Protection Agency statunitense. Questi agenti infettivi si aggiungono quindi a numerosi altri contaminanti come gas, molecole e microparticelle di varia natura, che ammorbano l'aria degli ambienti confinanti. L'elenco degli inquinanti indoor � insospettabilmente lungo. Il Comitato scientifico sui rischi ambientali e sanitari della Commissione Europea ne ha censiti circa 900, suddividendoli per tipologia fra quelli generati dalla combustione (soprattutto dalle sigarette, ma anche da caminetti, stufe a pellet e dai fornelli), i composti organici volatili (Cov) - variegato insieme di piccole molecole che si sprigionano dai materiali edili, dagli arredi, ma anche dai prodotti per la pulizia della casa - e i contaminanti biologici quali le muffe, che si formano con l'umidit�, e gli allergeni, legati alla presenza di polvere, pollini e animali domestici. Poich� mediamente trascorriamo nei luoghi chiusi il 90% del nostro tempo, questo esercito di contaminanti ha conseguenze rilevanti sulla salute. Secondo l'Oms, i decessi riconducibili alla cattiva qualit� dell'aria indoor sono 3,2 milioni all'anno. �La maggior parte si verifica nei Paesi in via di sviluppo, a causa delle modalit� con cui ci si scalda e si cucina, sebbene la situazione stia migliorando, perch� anche qui sempre pi� spesso si ricorre a combustibili pi� puliti�, osserva Pier Mannuccio Mannucci, professore emerito di medicina interna all'Universit� degli Studi di Milano e membro del Comitato Scientifico di Fondazione Umberto Veronesi ETS. �Le principali patologie legate all'esposizione sono quelle cardiovascolari e respiratorie e i tumori. Ma va sottolineato che l'inquinamento � tossico per tutto l'organismo e colpisce pertanto tutti gli organi, favorendo quindi anche malattie neurodegenerative e psichiatriche, diabete, sterilit� e cos� via�. Tutelare la nostra salute � tuttavia possibile. �La qualit� dell'aria indoor dipende moltissimo dalle abitudini degli occupanti: da ci� che fanno, da quanto e come puliscono la casa, dagli oggetti presenti all'interno e cos� via�, continua Mannucci. Per esempio, la formaldeide, che � una sostanza cancerogena, pu� sprigionarsi in piccole quantit� da tappeti e tende, colle, pitture e carte da parati, prodotti per la pulizia della casa o per lucidare le scarpe, smalti e indurenti per unghie, insetticidi, e persino da computer e fotocopiatrici. Mentre �detergenti e detersivi per pulizia della casa possono liberare nell'aria composti organici volatili, il cui odore piacevole inganna: la salute non ha odore�, dice l'esperto. Molti prodotti per il bricolage emettono tricloroetilene e tetracloroetilene, due sostanze contenenti cloro, irritanti per occhi, naso e bocca e potenzialmente tossiche per il sistema nervoso. Dalle muffe che si formano negli ambienti umidi si sprigionano poi altre molecole, anch'esse irritanti. La polvere e il pelo di cani e gatti sono infine gli allergeni per eccellenza e fanno starnutire e star male chi � sensibile alla loro presenza. Ma ad ammorbare l'aria nelle abitazioni � soprattutto la combustione. �Tutto ci� che brucia emette sostanze inquinanti�, precisa l'esperto. I bastoncini di incenso, per esempio, sprigionano benzene, che � un cancerogeno. Mentre le tradizionali stufe a legna o pellet, e ancora di pi� i camini, rendono l'aria insalubre anche se il �tiraggio� sembra funzionare bene. Attenzione poi alla cucina: i �classici� fornelli a gas (parecchio pi� inquinanti di quelli elettrici o a induzione) emettono biossido di azoto, mentre cibi che bruciacchiano sul fuoco generano idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), che favoriscono i tumori. Dall'olio ad alte temperature, infine, si sviluppa l'acroleina, che � una molecola irritante. Ma il fattore che pi� di tutti compromette la salubrit� degli ambienti domestici � il fumo di sigaretta. Misurazioni condotte nelle case degli europei mostrano infatti che, dove si fuma, le concentrazioni di polveri sottili, formaldeide, benzene e altre sostanze dannose sono di gran lunga maggiori. Questa cattiva abitudine, molto diffusa un tempo, � tuttavia in calo: una recente ricerca coordinata dall'Istituto Mario Negri di Milano, pubblicata su ERJ Open Research, rileva infatti che in quasi il 76% delle case degli italiani non si permette di fumare. Si fuma, insomma, per lo pi� sul balcone... anche se persino questa cautela potrebbe non bastare. Studi condotti all'Istituto dei Tumori di Milano hanno infatti accertato che per evitare di contaminare l'abitazione i fumatori dovrebbero restare fuori alcuni minuti dopo aver fatto l'ultimo �tiro�, perch� i loro polmoni continuano a emettere sostanze nocive per qualche tempo dopo aver finito la sigaretta. Chi utilizza sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato dovrebbe avere le stesse cautele: anche questi dispositivi infatti emettono sostanze inquinanti, fra cui la formaldeide. Le regole in casa - Non fumare e non permettere ad altri di farlo. - Utilizzare con parsimonia i prodotti per la pulizia della casa, seguendo sempre le indicazioni riportate sulle etichette e non mischiarli. - Aerare i locali almeno due volte al giorno (evitando di farlo nelle ore di punta del traffico) e aprire le finestre o usare la cappa quando si cucina. - Evitare l'uso di incensi, deodoranti per ambienti e candele profumate. - Alcune piante aiutano a ripulire l'aria dagli inquinanti, e in modo particolare dalla formaldeide. Fra queste: la dracena, la sansevieria e il Ficus benjamina. - Controllare l'umidit�, che non dovrebbe superare il 40-50%, per evitare la comparsa di muffa. I ninja: i guerrieri ombra (di Raffaele D�Amato, �Focus Storia� n. 215/24) - Mercenari del Giappone feudale, erano veri raider, precursori dei reparti destinati alle operazioni speciali - Ombre nella notte. Veloci come il vento, rapidi come la folgore e silenziosi come i serpenti. Ma letali come il veleno. Questi erano gli shinobi-no-mono, le spie e gli assassini del Giappone feudale, che noi conosciamo come ninja, un termine dialettale poi divenuto di uso comune in epoca moderna. Se al Museo Ninja di Iga-Ueno alzate gli occhi al soffitto rimarrete impressionati da una temibile figura di cera che vi guarda con occhi minacciosi. Quella doveva essere l'ultima immagine che le vittime si trovavano davanti prima di morire. Ninja in giapponese significa �guerriero ombra� o �guerriero invisibile�. Erano uomini votati all'arte dell'assassinio, che specialmente nel periodo Sengoku vennero assoldati dai tanti signori della guerra per eliminare pericolosi rivali, o per compiere colpi di mano inaspettati (kisho), alla stregua di moderni commando. Come loro, praticavano il sabotaggio, la guerriglia, lo spionaggio (kancho), l'infiltrazione, senza disdegnare le azioni terroristiche o persino il saccheggio. Il mimetismo, la padronanza assoluta delle tecniche di combattimento occulto, l'uso di armi letali e micidiali, di trucchi capaci di ingannare anche il guerriero pi� esperto furono le caratteristiche principali di questi uomini; in realt�, erano solo spietati mercenari al servizio di potenti signori, pronti a compiere la loro missione per il daimyo (il capo militare), arrivando addirittura a suicidarsi piuttosto che rivelare il nome del mandante. Sono le fonti storiche del XV e XVI secolo che ci parlano in maniera chiara dell'esistenza di questi gruppi di agenti segreti ante litteram. La base del loro reclutamento era nella valle di Iga-Ueno, o nell'adiacente villaggio di Koga, per secoli i luoghi dove i clan dei ninja avevano il loro quartier generale e dove venivano ingaggiati dai signori della guerra; in effetti, uno dei sinonimi di shinobi era iga-mono, l'uomo di Iga. Riuniti in ampie gilde (corporazioni), ciascuna con i propri territori, non sempre erano samurai, ma spesso gente comune delle classi inferiori, guardati per questo con disprezzo dai nobili. Erano anche organizzati secondo una certa gerarchia: lo jonin, o uomo superiore, era il grado pi� alto, che si occupava di vendere e comprare i servizi del suo clan; lo chunin era il suo assistente, mentre al genin - l'ultimo rango - toccava il lavoro sporco. Il tipo di guerra irregolare che i ninja praticavano era considerato inappropriato per la casta dei samurai, che osservava le strette regole del bushido, simile al codice d'onore cavalleresco. Tuttavia, la serie continua di guerre che caratterizzarono il Giappone del periodo Sengoku, la circostanza che in guerra spionaggio e assassinio sono necessari, nonch� la necessit� di compiere azioni militari che non rientravano nel codice d'onore dei samurai, incentiv� l'utilizzo degli shinobi, i soli mercenari mai esistiti nella millenaria storia del Giappone. Sebbene operassero gi� nel periodo precedente, la loro fama si diffuse ampiamente durante il periodo Sengoku; gli shinobi vennero utilizzati anche in seguito all'avvento dello shogunato Tokugawa. Quando il governo doveva eliminare qualche signore che si mostrava riottoso o pericoloso per l'equilibrio del potere politico, i ninja erano lo strumento prescelto, poich� difficilmente sbagliavano o fallivano un assalto. Anche se film e videogame ci propongono spesso immagini inverosimili dei guerrieri ninja, il loro aspetto era effettivamente quello di un'ombra. Vestiti di nero quando si muovevano di notte, volto e viso avviluppati in un cappuccio scuro, portavano sulle spalle una sola spada a tracolla (di solito del tipo chiamato katana) e nelle falde della cintura e della loro veste le famose armi letali passate alla storia: le stelle d'acciaio (shuriken), gli artigli di ferro per scalare le mura (tekko-cagi), i triboli a forma di stella (makibishi) o una lama corta nascosta in un manico di canna (shikomizue). Per non parlare della famosa kusarigama, composta da una lama a forma di falce attaccata a una catena con manico, o delle lance di bamb� estensibili. I ninja non portavano armature pesanti, perch�, data la funzione per cui erano prezzolati, dovevano privilegiare la velocit� alla salvaguardia di se stessi. Alcuni indossavano protezioni per braccia e mani (kote), e sotto la veste leggere cotte di maglia (kusari katabira) o protezioni a piccole placche (karuta). Quando agivano di giorno cambiavano la loro tenuta nera con una veste di colore marrone-kaki, ma pi� frequentemente, di notte o di giorno, miravano a confondersi col nemico vestendo allo stesso modo. L'arte dell'assassinio aveva le sue regole, tenute rigorosamente segrete e ancora oggi poco note. Un ninja, sin da bambino, riceveva lo stesso addestramento di un samurai, ma rispetto ai nobili colleghi guerrieri imparava a usare armi anche non convenzionali e ogni possibile tecnica di sopravvivenza. Veniva addestrato a vincere la paura della morte e del distacco dalla vita. Le tecniche apprese nel ninjutsu (si chiamava cos� il training del ninja) davano al futuro shinobi un addestramento speciale, tale da non essere visto mentre colpiva: una serie di pratiche basate sulla sorpresa e sulla velocit�. Il ninja veniva anche addestrato a correre e arrampicarsi sui tetti delle case, da cui piombava all'interno scoperchiandone le tavole di legno, o a salire come un ragno sulle mura dei castelli, cosa che ancora fanno oggi i reenactors al festival di Iga-Ueno. Il nome e la vera natura di ogni shinobi erano tenuti rigorosamente segreti, cos� che un sorridente funzionario, un monaco buddista mendicante (komuso) o un finto damerino potevano in realt� trasformarsi improvvisamente in letali assassini. La gestualit� era segreta, ma ben conosciuta fra i guerrieri-ombra. Uno dei segnali per intendersi era fatto col dito indice e il medio che toccavano il palmo della mano sinistra. In epoca pi� recente furono create accademie di ninjutsu, come la famosa scuola di Nakagawa-Ryu: le loro regole e i loro segreti vennero codificati in un celebre manuale, il Bansenshukai. Ma molte delle tradizioni che la leggenda ascrive ai ninja, come l'arte di rendersi invisibile, di volare (leggenda che molto probabilmente � derivata dalle loro abilit� acrobatiche), di controllare gli elementi della natura e di camminare sulle acque sono solo frutto della fantasia popolare, storielle nate nel periodo Meiji, quando probabilmente non esistevano pi�. Le armi Sono fra le pi� fantasiose e ingegnose che la storia militare ricordi. Alcune armi degli shinobi sono menzionate nel Bansenshukai, un libro giapponese sull'addestramento dei ninja; a volte variavano da clan a clan. Le scarpe acquatiche (mizugumo) potevano avere la forma dei velocipedi in legno dei ninja di Koga. Per nuotare si servivano tuttavia, pi� agevolmente, di galleggianti legati insieme, una specialit� dei ninja di Nagano. In terreni paludosi, ma disseminati di pietre, i pi� abili potevano servirsi anche degli instabili ukidaru, una specie di secchi di legno legati insieme. Per arrampicarsi c'erano strumenti come lo shinobi kumade, un'asta scorrevole di bamb� che conteneva una corda con una estremit� a uncino: questa si avvolgeva in silenzio intorno ai rami degli alberi. Oppure usavano i ramponi ad artiglio (ashiko). Non mancavano i ramponi uncinati legati da corde (kaginawa), che all'occorrenza potevano essere usati come armi per disarmare o agganciare gli avversari. Le armi da combattimento, oltre alla katana, spaziavano dalle catene manicate cui erano attaccati pesi di ferro (chigriki) ai dardi dotati di alette direzionali di lino (bo-shuriken). Ma le armi pi� letali e inaspettate erano le piccole lame da getto shuriken spesso, ma non esclusivamente, a forma di stella. Da dove arriva la Festa della mamma (Ilpost.it) - Si celebra ogni anno la seconda domenica di maggio, e tradizionalmente viene associata ad alcune attiviste pacifiste statunitensi che tra Ottocento e Novecento iniziarono a celebrare il ruolo delle madri nella societ� - In gran parte del mondo la Festa della Mamma, per una consolidata consuetudine, cade la seconda domenica di maggio (quindi quest�anno l�11 maggio). Le origini di questa festa risalgono a secoli fa, e sono collegate al culto della fertilit� e della maternit�. Per come la conosciamo oggi, la Festa della mamma esiste dalla fine dell�Ottocento: fu introdotta grazie all�impegno dell�attivista americana Ann Reeves Jarvis, di sua figlia Anna e della scrittrice Julia Ward Howe, autrice tra l�altro del testo della celebre canzone �Battle Hymn of the Republic�. Negli anni Sessanta dell�Ottocento, Ann Reeves Jarvis partecip� a molte campagne per combattere la mortalit� infantile causata dalle malattie e dalla contaminazione del latte. Dopo la Guerra civile americana, tra il 1861 e il 1865, organizz� vari eventi per promuovere l�amicizia tra le madri che appartenevano ai due schieramenti che erano stati nemici negli anni della guerra, ossia i Nordisti (che, semplificando, combattevano per evitare la secessione e abolire la schiavit�) e i Sudisti (che invece difendevano la schiavit� e volevano separarsi dal resto del paese). Pochi anni dopo, nel 1870, la scrittrice Julia Ward Howe scrisse la �Mother�s Day Proclamation�, una sorta di appello che esortava le donne di tutto il mondo a collaborare per raggiungere la pace, in un momento storico segnato appunto dalla recente conclusione della Guerra civile americana e dalla Guerra franco-prussiana, combattuta in Europa tra il 1870 e il 1871. Ann Reeves Jarvis mor� il 9 maggio del 1905. Tre anni dopo, il 10 maggio del 1908, Anna Jarvis (la figlia di Ann Reeves Jarvis) organizz� in una chiesa di Grafton, in West Virginia, una cerimonia commemorativa per onorare Ann Reeves Jarvis e tutte le altre madri: l�evento viene oggi considerato come la prima vera e propria celebrazione della Festa della mamma. Negli anni successivi i festeggiamenti per il giorno della mamma ebbero sempre pi� seguito, finch� il presidente statunitense Woodrow Wilson ufficializz� la festa nel 1914, stabilendo che sarebbe sempre stata festeggiata la seconda domenica di maggio. Il 10 maggio del 1914 la festa della mamma venne quindi celebrata ufficialmente per la prima volta, almeno negli Stati Uniti. La data fu poi adottata da molti paesi occidentali, compresa l�Italia, negli anni Cinquanta. Come accaduto anche ad altre celebrazioni, nel tempo la festa della mamma si � trasformata in un�occasione sempre pi� commerciale. Gi� un secolo fa per� Jarvis si era impegnata a lungo contro lo sfruttamento commerciale della festa, che riteneva contraddire lo spirito iniziale dell�idea di sua madre. Il salame di cioccolato: semplice ma� squisito! (di Valentina De Felice, Aifb.it) - Un dolce conosciuto e preparato in tutta Italia, adatto a qualsiasi festivit� o momento di ritrovo - Non vi � alcuna certezza circa le origini di questa preparazione, che per� � di fatto entrata a far parte della tradizione culinaria e dolciaria italiana e che � stata inserita nella lista dei P.A.T. siciliani (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Fra l�altro, il 5 aprile � la Giornata Nazionale di questa intramontabile golosit�. Non esiste famiglia che almeno una volta non abbia preparato il salame di cioccolato, in occasione di una festa per bambini dove di solito � il primo dei dolci a finire. Gli ingredienti per la preparazione di questo dolce sono biscotti secchi spezzettati grossolanamente (a ricordare la grana del grasso del salame), cacao, un uovo, burro, zucchero e rum. La presenza dell�uovo crudo impone che esso sia freschissimo. In alcune zone d�Italia il cacao viene addizionato, se non proprio sostituito, al cioccolato fondente fuso, e addirittura ci sono versioni che utilizzano il cioccolato bianco, arricchendolo all�interno con frutta secca e canditi. Nel �Manuale di Nonna Papera�, pubblicato negli anni 70, il Salame di Cioccolato � chiamato Salame Vichingo. Secondo �Nonna Papera�, che dedica un intero capitolo ai dolci preparati al di fuori dell�Impero Romano, i Vichinghi viaggiavano per mare ed amavano esporre sui fianchi delle proprie navi scudi alternati di colore nero e giallo. La colorazione degli scudi ha ispirato la presenza nel dolce del cioccolato (nero) e dei biscotti (gialli). In Emilia Romagna non c�� pranzo pasquale che non si concluda senza una fetta di questo dolce tanto semplice quanto goloso. La tradizione dolciaria piemontese addirittura lo caratterizza rendendolo quanto pi� simile possibile all�insaccato a cui si fa riferimento nel nome del dolce. I pasticceri piemontesi, infatti, lo avvolgono nella rete elastica ed aggiungono ai biscotti secchi presenti all�interno anche Nocciole del Piemonte IGP e Gianduja, rendendolo un dolce di qualit� elevata. In Piemonte � conosciuto anche con il nome di Salame del Papa. In Sicilia il Salame di Cioccolato prende il nome di Salame Turco, non certo per l�origine del dolce, ma per il colore che ricorda quello della pelle dei Mori. In Sicilia l�aggettivo �turco� viene utilizzato spesso nel parlare quotidiano. Ad esempio, per indicare una persona molto abbronzata si dice �sii niuro com�a �n turcu�, e �turche� si definiscono le melanzane dalla buccia nera. �Parrari Turcu� indica un modo di parlare incomprensibile, come lo � alle orecchie di chiunque la lingua turca, mentre �pigghiatu ri turchi� equivale a dire essere un capro espiatorio, locuzione che trae origine dal fatto che i cavalieri si esercitavano a combattere contro un fantoccio girevole raffigurante il nemico, di solito nero per simulare i lineamenti di un turco. Anche in Sicilia, cos� come avviene in Piemonte, il Salame Turco viene caratterizzato e differenziato a seconda della zona della regione, aggiungendo ai biscotti secchi Mandorle di Avola IGP o Pistacchi di Bronte DOP (a sostituzione delle Nocciole Piemontesi IGP) e sostituendo il rum con il Marsala. Ci� che accomuna questi dolci, che cambiano nome a seconda della regione dove sono prodotti �, oltre agli ingredienti fondamentali, il nome �salame�. La strana relazione tra cioccolato e maiale � ricordata nel saggio �Storia e Storie di cioccolato� di Tommaso Lucchetti del 2011. Qui si dice che gi� nel ricettario di Pellegrino Artusi, tra i dolci segnalati, figura il Migliaccio di Romagna, il cui ingrediente principale � il sangue di maiale, raccolto in occasione della macellazione annuale, che anticamente avveniva nelle famiglie ad inizio inverno, mescolato con il dolcificante che si aveva a disposizione, miele o sapa (mosto concentrato), frutta fresca o secca, canditi, aromi e liquori dolci, vinsanto, ed appunto la cioccolata. Quando lo scrittore inglese Paul Richardson si imbatt� in una specialit� di Prezza (AQ) nel corso delle sue ricerche per un saggio sulla storia delle �ciocco-delizie�, stupefatto accolse con entusiasmo la scoperta di una crema confezionata con sangue di maiale e cacao, strutto, mandorle tritate, pangrattato, mosto cotto, scorza di agrumi, individuandone l�antenata della celeberrima crema spalmabile di nocciole, conosciuta e diffusa oggi in tutto il mondo. Nel saggio si sottolinea che in molte regioni si trovano ricette con sangue di maiale mescolato al cioccolato, tra cui il famoso �Sanguinaccio� napoletano. Con il passare del tempo, per�, il maiale � stato �sconfitto� (cit.) lasciando il campo al solo cioccolato. Questo � quanto avviene nel �salame di cioccolato� che porta ancora l�immagine di per s� golosa del maiale, ed il richiamo inconfondibile ed irresistibile ad uno dei suoi prodotti pi� ghiotti e succulenti, il salame, anche se in questo caso del maiale non c�� niente. I segreti di Praga (Siviaggia.it) - Citt� esoterica e ricca di interessanti monumenti, � la destinazione perfetta per un weekend culturale, o per un viaggio on the road - Capitale della Repubblica Ceca, Praga � una delle citt� pi� belle e pi� affascinanti d�Europa. � soprannominata �la citt� delle cento torri�, ha un fascino esoterico, ed � nota in tutto il mondo per quella piazza Staromestsk� N�mest� sede dell�orologio astronomico medievale, che ogni ora d� spettacolo e che affascina da anni grandi e piccini. A Praga, il fascino di ieri incontra l�anima di una metropoli moderna, e questa splendida fusione attrae turisti da tutto il mondo. Ma cosa si pu� vedere in citt�? Quali sono i luoghi imperdibili, e qual � il modo migliore per visitarli? La citt� di Praga � divisa in 22 zone, i principali quartieri turistici si trovano nella zona 1 che � il cuore sociale e culturale di Praga, di questa zona fanno parte la Citt� Vecchia o Star� Mesto, il Piccolo Quartiere o Mal� Strana, il Borgo del Castello o Hradcany e la Citt� Nuova o Nov� Mesto. La Citt� Vecchia � la meta pi� turistica, bella e ricca di palazzi dai diversi stili architettonici e dove troverete il Vecchio Municipio, la cui torre reca il famoso Orologio Astronomico di Praga che richiama una gran quantit� di turisti e curiosi a ogni ora. A Nov� Mesto si trovano piazza Venceslao e piazza Carlo, importante zona commerciale la prima e quartiere residenziale la seconda mentre Mal� Strana � pittoresco e interessante e conduce al castello di Praga. Josefov � il quartiere ebraico di Praga, assolutamente da non perdere il sistema delle Sinagoghe e il Vecchio Cimitero Ebraico; qui si trova anche la via dello shopping della capitale ceca, Parizska. Il quartiere di Vinohrady � una zona residenziale ricca di parchi e ristoranti di qualit�, mentre Smichov, che si trova sulla riva sinistra della Moldava, combina amabilmente vecchi edifici e strutture architettoniche moderne, centri commerciali e il secondo birrificio pi� grande della Repubblica Ceca, Staropramen. Zizkov � il quartiere del divertimento per gli abitanti di Praga visto che ha moltissimi pub ed � abitato soprattutto da studenti universitari. Costruito nel IX secolo e residenza del Presidente della Repubblica Ceca fin dal 1918, il Castello di Praga � il castello a corpo unico pi� grande al mondo. Pi� volte, nel corso della storia, sono stati fatti interventi sulla sua facciata: gli ultimi lo hanno per� riportato al suo aspetto originario e autentico, quell�aspetto danneggiato durante l�epoca socialista e rovinato dai restauri poco accurati degli anni Novanta. Oggi, visitare il Castello significa visitare un enorme complesso, dove trovano posto la Cattedrale di San Vito, il Convento di San Giorgio con la sua collezione d�arte, il Palazzo Reale, il Vicolo d�Oro, il Belvedere, la Pinacoteca del Castello di Praga. A ovest della fortezza, si estende poi uno dei quartieri pi� suggestivi della citt�, il quartiere Hradcany. Abitato fin dal III millennio a.C., ha nel cuore l�omonima piazza, dove si trova l�ingresso principale al castello e dove � tutt�attorno � si possono ammirare i grandiosi palazzi dei cortigiani e degli istituti della Chiesa, come il Palazzo Lobkovitz col suo Museo Militare o come il Palazzo Sternberk, a cui si accede dal Palazzo Arcivescovile e che ospita una parte della collezione di arte antica europea della Galleria Nazionale. Soprannominato �il quartiere piccolo di Praga�, Mal� Strana � in realt� una vera e propria citt� nella citt�. Qui il tempo pare essersi fermato: tutto � ancora identico a come � stato ricostruito, dopo l�incendio del 1514. Sito appena sotto il castello, Mal� Strana ha una duplice anima: da una parte, ha il carattere bohemien dei caf�, delle birrerie, delle gallerie d�arte; dall�altra, � la sede delle ambasciate straniere che hanno trovato casa nei palazzi barocchi di via Nerudova, che ospita splendidi edifici ed � cuore di leggende: si dice che qui, nelle notti di luna piena, si sentano dolci note provenienti dalla �Casa ai tre violini�, dove vissero tre famiglie di liutai. Per raggiungere questo quartiere cos� magico, si attraversa il Ponte Carlo e si imbocca via Mostecka, che conduce sino alla Piazza Malastrana: qui si trova la chiesa di San Nicola, la pi� bella chiesa barocca di Praga. Ma c�� anche un lato di Mal� Strana meno conosciuto: � quello posto sotto la Collina di Petrin, un angolo pieno di parchi e di giardini segreti in cui Kafka amava passeggiare durante la notte. Perch� � proprio cos�, che il quartiere va vissuto: girovagando senza una meta, per lasciarsi sorprendere e per emozionarsi. Nel cuore di Praga, un altro quartiere magico e suggestivo � quello di Star� Mesto, un intricato dedalo di piazze e di viuzze che compongono la Citt� Vecchia, il centro storico della citt�. Qui gli abitanti arrivarono subito dopo aver occupato la zona del Castello e Mal� Strana, nel corso del XII secolo; qui, oggi, i turisti vengono soprattutto per ammirare la piazza Starom�stsk� N�mest�. � la piazza della Citt� Vecchia, ed � casa del Municipio con la sua Torre dell�Orologio Astronomico, che si erge per 70 metri e che regala una vista straordinaria su Praga. � questa, la vera attrazione di Praga: ad ogni ora, l�orologio regala la processione dei 12 apostoli, e lo spettacolo � suggestivo tanto quanto divertente. Dal lato opposto rispetto alla Torre si trova invece la chiesa di Nostra Signora di Tyn, con le sue guglie gotiche che svettano a 80 metri d�altezza. Dalla piazza si dipartono poi numerose stradine che conducono alla Moldava e al Ponte Carlo, oppure alla Porta delle Polveri, su cui salire per godersi la vista sulla citt�. Per lunghi anni, il centro storico di Praga fu abitato da alchimisti, maghi, astronomi e astrologi. Oggi, la capitale ceca � considerata �la capitale della magia� e � insieme a Lione e Torino � compone il cosiddetto �Triangolo di Magia Bianca�. Sembra che l�anima di quei maghi sia viva ancora oggi, nel cuore di una citt� ricca di misteri e di leggende. Rodolfo II, imperatore tra il XVI e il XVII secolo, ne chiam� alla sua corte un grande numero, per perseguire la conoscenza universale e metterla al servizio dell�uomo; pare lavorassero, trattati come schiavi, presso il Vicolo dell�Oro, dove Rodolfo II pretendeva tramutassero in oro i metalli. Prima di lui, Carlo IV fece costruire la Citt� Nuova (Nove Mesto) come fosse una sorta di Gerusalemme Celeste, utilizzando una pianta ricca di corrispondenze tra divino e terreno; lo stesso Ponte Carlo, eretto durante il suo regno, � tutto un susseguirsi di simboli mistici: la data e l�ora della posa della prima pietra, lette di seguito, formano una sequenza di numeri a schema piramidale considerato di buon auspicio, mentre le statue sono state posizionate a creare una sorta di percorso d�illuminazione che conduce al Crocifisso. E che dire della Torre dell�Orologio? Rappresentazione allegorica del passare del tempo, � intrisa di collegamenti col numero 4, come i punti cardinali e come gli elementi esoterici della vita. In realt�, tutta Praga � piena di riferimenti e di costruzioni di questo tipo, e ci sono tour pensati proprio per far vivere al turista tutta la magia che si respira in citt�. Praga si presta ad essere visitata tutto l�anno, poich� ogni stagione regala alla citt� un�atmosfera unica. Sebbene sotto la neve sia affascinante, � per� bene sapere che i suoi inverni sono molto lunghi e rigidi, con frequenti nevicate da novembre a marzo. Le estati sono miti, con luglio e agosto in cui si possono toccare i 30 gradi. Qual � dunque il periodo migliore? La fine della primavera, tra maggio e giugno, oppure l�inizio dell�autunno (tra settembre e i primi d�ottobre): durante l�estate, infatti, le mezze giornate di pioggia non sono rare. A Praga, dall�Italia, si pu� arrivare compiendo un viaggio on the road in macchina o in moto, oppure si pu� arrivare in aereo, con voli diretti e low cost in partenza dalle principali citt� italiane. L�alternativa � rappresentata dai bus (molto economici) e dai treni: questi ultimi passano in genere da Monaco o da Vienna, oppure possono regalare esperienze straordinarie come quella offerta dall�Orient Express (ma il prezzo, in questo caso, non � certo low cost!). Per gli amanti dell�Harley-Davidson, Praga � un vero e proprio luogo simbolo: qui si trova infatti il club pi� antico del mondo, attivo da ben 90 anni. Come si arriva a Praga in moto? Compiendo un meraviglioso viaggio attraverso diverse nazioni europee. Due sono gli itinerari possibili: A1 Autostrada del Brennero � Austria � Germania � Repubblica Ceca oppure Svizzera � Austria � Germania � Repubblica Ceca. I percorsi che collegano l�Italia a Praga toccano bellissime mete d�Europa, e delineano un percorso perfetto per un on the road su due ruote. Chi � Olly, il vincitore di Sanremo 2025? (di Silvia Bombino, (Vanityfair.it) - Ex rugbista, studi in economia e al conservatorio: tutto sul cantautore che ha vinto la settantacinquesima edizione del Festival - Olly ha vinto Sanremo 2025 con la canzone Balorda Nostalgia. Ma chi � questo ragazzo di 23 anni che non riusciva a crederci - �� assurdo, ma � successo�, ha detto. Quando gli chiedevano se pensasse di vincere, ha dichiarato: �Sono molto concentrato su quella settimana e sul dopo, i concerti e le persone che hanno gi� acquistato i biglietti (il tour � sold out, ndr). Me la vivo serenamente perch� ho le mie sicurezze�. Ma da dove vengono tutte queste sicurezze? Il vero nome di Olly � Federico Olivieri. Il cantante, che ha 23 anni, � originario di Genova. Non una citt� a caso: ha influenzato la sua musica, perch� Olly ha dichiarato che nelle sue canzoni esprime i suoi sentimenti. �Il mio modello � De Andr�, ha dichiarato, e per la serata del festival dedicata alle cover ha scelto Il pescatore, in duetto con Goran Bregovich. Anche se afferma di avere una passione per Vasco. Figlio di pap� avvocato e mamma magistrato, un fratello laureato in legge, Olly ha spiegato ai microfoni di Radio Kiss Kiss di non avere dovuto �lottare� in famiglia per raggiungere il suo sogno musicale: i genitori lo hanno lasciato sempre libero di esprimersi, con un solo patto: seriet� e rispetto. Un'educazione che scherzosamente ha definito �siberiana�: da una parte si � diplomato allo scientifico e ha completato gli studi universitari nel 2022, laureandosi in Economia e management, dall'altra ha coltivato la passione per la musica. �Scrivevo canzoni tra un esame e l'altro�, ha detto. Gi� adolescente aveva iniziato a scrivere e pubblicare testi sui social. Nel frattempo praticava anche sport, il rugby, che gli ha modellato il fisico possente (� alto 1 metro e 95 cm) e la testa. Secondo Olly una vera e propria filosofia, che comprende le contraddizioni della vita: �Ci si picchia in campo, ma dopo ci si vuole bene�, ha detto. �Si va avanti, ma la palla si passa indietro�. Lo sport, che praticava ad alti livelli, � anche il motivo per cui ha abbandonato gli studi al conservatorio Paganini di Genova, dove aveva seguito i corsi di viola e pianoforte complementare per quattro anni. Nel 2022 pubblica il singolo Un�altra volta, che diventa virale su TikTok e supera i 5 milioni di stream su Spotify. Arriva quindi la selezione a Sanremo Giovani con Amadeus e anche il palco dei �big� nel 2023, dove porta Polvere, che arriva 24a su 28 artisti in gara, davanti Anna Oxa (ma � l'anno di Due vite di Mengoni, Cenere di Lazza, Supereroi di Mr Rain e Tango di Tananai). Poi, nel 2024, arriva il successo pi� grande, i dischi di platino con l�album Tutta vita. A novembre, sale sul palco del Vanity Fair Stories con l'attrice Anna Foglietta, i biglietti per i suoi live volano. Ora la consacrazione di Sanremo (e un fan in pi�: Simon Le Bon). Olly ha pi� volte detto di voler mantenere la sua vita privata lontano dai riflettori, e non ha parlato con i giornalisti dei suoi legami sentimentali. Circa la canzone Balorda nostalgia, che racconta di un amore finito, ha detto solo di essersi ispirato a una relazione non recente. Per il resto il gossip che circola � quello di un flirt con la fiorentina Benedetta Quagli, modella e imprenditrice (ha un brand di gioielli), nota per essere stata la fidanzata del calciatore ex Juve ora al Liverpool Federico Chiesa. Perch�? Lei avrebbe guardato Sanremo insieme agli amici di lui, mostrando tutto sui social. E i commenti che arrivano sono: �Sei la ragazza di Olly? Lascia qualcosa anche a noi�.