Come nasce un libro Braille
La trascrizione di un libro in Braille non è mai una operazione
pedissequamente automatica, ma una vera e propria riedizione, che, senza
travisare l’originale stampato in caratteri normali, ne rende possibile
un’agevole lettura da parte dei non vedenti.
Vi sono semplici regole convenzionali che garantiscono la corretta realizzazione dell’edizione in Braille. La produzione vera e propria si svolge secondo le seguenti fasi:
- il testo viene memorizzato (trascritto) su un disco informatico, mediante la digitazione o l’utilizzazione di uno scanner;
- il testo viene controllato e corretto una prima volta automaticamente;
- mediante un apposito programma informatico il testo viene "trascodificato", ovvero riceve la veste tipografica Braille;
- a questo punto si effettua la seconda, definitiva procedura di correzione;
- ora il libro è pronto per la stampa, che può effettuarsi
direttamente su carta mediante apposite stampanti, oppure con una pressa,
utilizzando matrici metalliche, sulle quali il testo Braille è stato
precedentemente impresso mediante un’apposita macchina; - l’ultima fase è la rilegatura, che deve avvenire con particolari
accorgimenti, per evitare lo schiacciamento dei punti in rilievo.
L’odierna produzione di un libro Braille non è più così laboriosa e costosa come nel passato, ma richiede ancora molto lavoro e ingenti risorse, sia per l’acquisto delle costosissime attrezzature speciali, sia per l’impossibilità di automatizzare il processo produttivo.
Trascrivere un libro di testo o un
manuale scientifico è sempre una sfida e la riproduzione di illustrazioni e grafici richiede particolare competenza ed esperienza, poichè la rappresentazione grafica nell’ambiente visivo e in quello tattile è completamente diversa.