Prendersi cura: costruire nella disabilità complessa

Dott.ssa Elisabetta Franchi – Centro di Consulenza Tiflodidattica di Firenze


Il Centro di Consulenza Tiflodidattica di Firenze dedica un’attenzione particolare al percorso educativo e di apprendimento degli alunni e dalle alunne con disabilità complessa: per loro l’inclusione rappresenta un’occasione di portata insostituibile, poiché gli stimoli offerti dalle interazioni nel contesto sociale quotidiano e dalla relazione con i pari permettono una crescita emotiva e di conoscenze e generano risposte che spesso non emergono nei contesti riabilitativi.
Analogamente, poiché l’inclusione non è mai un processo a senso unico ma un reciproco arricchimento, la presenza del bambino e della bambina con disabilità complessa può fornire ai compagni l’opportunità di sviluppare qualità di attenzione e di osservazione, di affinare le abilità sensoriali e comunicative, di valorizzare realtà semplici e dirette.

Vorremmo nuovamente presentare un esempio virtuoso del prendersi cura che riguarda una comunità educante e si realizza nello scambio concreto e attivo tra classi appartenenti a ordini di scuola diversi. Questa buona prassi è stata realizzata all’interno dell’Istituto Comprensivo “Teresa Mattei” di Bagno a Ripoli (Firenze), che da molti anni collabora assiduamente con il Centro di Consulenza Tiflodidattica di Firenze e si mostra contesto attento e sensibile alle necessità degli alunni ciechi e ipovedenti e ai valori dell’inclusività, anche attraverso un’offerta formativa che prevede interventi specifici e mirati.

Nella sezione B della Scuola primaria “Enriquez Agnoletti” di Padule è inserito Oscar, un bambino con disabilità complessa in carico al CCT fin dalla primissima infanzia: pensando ai suoi peculiari bisogni ma anche investendo sul valore che la sua presenza rappresenta per la classe di appartenenza e per l’intera comunità scolastica, l’insegnante di sostegno Claudia Tedesco e le maestre di Oscar, insieme alle docenti della Scuola secondaria di 1° grado “Francesco Granacci”, hanno strutturato un progetto nel quale i ragazzi più grandi si sono cimentati in un’attività laboratoriale di falegnameria e bricolage e hanno costruito dei sussidi didattici per Oscar, creati prendendo spunto da sussidi strutturati individuati e sperimentati con il supporto delle consulenze svolte presso il Centro di Consulenza Tiflodidattica di Firenze e rispondenti ad alcuni obiettivi di apprendimento presenti nel PEI del bambino: potenziare la
capacità esplorativa e manipolativa, ampliare gli schemi motori, sollecitare la curiosità percettiva, acquisire i concetti topologici di base, sostenere l’attenzione e la motivazione.


Ad uno scambio epistolare partecipato si sono accompagnati incontri in presenza presso le due sedi delle rispettive scuole, nei quali gli alunni si sono conosciuti e hanno creato legami significativi. Al termine del percorso conoscitivo e produttivo, i ragazzi della scuola “Granacci” hanno consegnato in splendidi contenitori manufatti i sussidi da loro creati: pannelli sensoriali con vari tipi di texture per attività di esplorazione tattile e di discriminazione percettiva, schede operative con elementi mobili per rinforzare i concetti spaziali, la lateralità, la motricità fine. I ragazzi si sono cimentati in giochi e attività in assenza di visione, incentrati su un uso diverso dell’udito e del tatto. Il progetto è stato quindi riassunto in una canzone conclusiva scritta dai compagni di Oscar e musicata insieme al musicoterapeuta che opera con la classe.

Questa bellissima esperienza di reciprocità, condotta secondo metodologie partecipative e cooperative, è stata emozionante e significativa per le operatrici del CCT e per tutti i soggetti coinvolti. Il valore inclusivo del progetto e l’opportunità di prendersi cura concretamente attraverso il fare ha motivato i partecipanti, valorizzandone le potenzialità individuali e fornendo loro importanti competenze trasversali.

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