Il sosia
«Nella gigantesca macchina gerarchica fatta di ben quattordici ranghi che rovesciava da ogni angolo dell'Impero su Pietroburgo valanghe di carta e fiumi di inchiostro, il singolo burocrate (grande, medio, piccolo) non era in grado di percepire il senso del proprio lavoro; egli era un ingranaggio del sistema, e il sistema non consentiva vie di uscita.» In tale contesto, come sottolinea Giovanna Spendel nella sua introduzione a Il sosia, nascono gli stati d'animo, generati dal proprio fallimento nelle aspirazioni di ascesa sociale, di Jakov Petrovi? Goljadkin, piccolo burocrate, protagonista del romanzo. I suoi meccanismi mentali, che lo inducono a scindere la propria personalità in due entità diverse, un «io» e un «tu», gli rendono possibile un paradossale dialogo con il suo «doppio» sempre più prevaricatore e infido nei suoi confronti. È così possibile seguire le allucinazioni dell'«eroe» Goljadkin in un crescendo di situazioni contraddittorie e tragicomiche che Dostoevskij filtra attraverso la propria vena grottesca.Romanzi, Racconti, Novelle
Dostoevskij Fëdor
Arnoldo Mondadori Editore
Braille e Edizione per ipovedenti
1985
3
403
Opera in prestito, Opera in vendita