La saga dei Nibelunghi
Le canzoni dell'Edda, sbocciate prima del mille nell'estremo nord dell'Europa - in Islanda, in Norvegia, in Danimarca - e raccolte nel secolo XIII sì da formare un tutto organico che ebbe appunto il titolo di Edda (in gaelico: «La Scienza Madre») sono la vera genuina fonte per la nostra conoscenza della mitologia germanica. Quando il cristianesimo ebbe imposto la sua dottrina evangelica nell'Islanda, quando il paese fu cristianizzato, la Chiesa non inferocì contro l'antica mitologia; lasciò anzi che i vecchi miti, le vecchie leggende si tramandassero attraverso i canti popolari. Ecco infatti rivivere nell'Edda le figure degli antichi dei, dal maestoso Odino all'impetuoso Tor, dal mite Freyr al guerresco Tyr, ecco rinnovarsi le loro gesta, ecco rivivere soprattutto la lotta costante, inesorabile tra questi dei, in massima parte saggi e buoni, coi Giganti feroci. Ed ecco a sfondo dell'Edda quel paesaggio quasi polare coi suoi ghiacci, le nebbie, i cieli foschi, le rade boscaglie di abeti e di larici. Siamo lontani dagli dei dell'Ellade, leggiadri e poetici, muoventisi sotto un cielo sempre azzurro, in riva a un mare alitato dagli zeffiri! Ma quanto fascino anche qui, che vivacità in quelle lotte, e talora che spassoso umorismo in quei loro tiri birboni, in quelle contese, in quelle gesta or piene di malizia e ora di saggezza! Il poeta danese Snorr Sturleson nel 1680 rifece in prosa e in versi la gesta degli dei scandinavi; questo fu l'«Edda nuova». Conoscere l'Edda sarà per i giovani italiani la scoperta di un mondo nuovo, fantastico e fascinoso, di cui essi non tarderanno a cogliere tutta la poesia. La Canzone dei Nibelunghi - che vien narrata nella seconda parte di questo volume - è la maggior epopea popolare dei tedeschi. Nata al principio del secolo XIII, essa è per i germani ciò che l'Iliade e l'Odissea sono per i greci, e il «loro» grande poema nazionale, quasi una creazione spontanea, e, infatti, come Omero, anche l'autore della «Canzone dei Nibelunghi» è avvolto nel mistero, e nulla di lui si sa, neppure il nome. La lingua del poema è l'antico germanico, assai diverso dal tedesco d'oggi (nel tedesco d'oggi fu tradotto dal poeta ottocentesco Carlo Simrock e pubblicato nel 1827); l'azione vi è incalzante; è uno stupendo romanzo col suo intreccio appassionato: l'idillio e poi la tragedia. La gesta della Canzone dei Nibelunghi si innesta su quella vecchia mitologia germanica con cui il lettore si sarà familiarizzato leggendo la prima parte di questo volume. Vi si ritrovano infatti Odino, il capoccia degli dei, il potente Tor, la Walkiria dormente tra la vampa inestinguibile, il drago custode del tesoro, le Ondine del Reno e altri personaggi semidivini. Però al centro del poema sta un eroe meno mitico e più umano: Sigfrido, biondo, bello e invincibile, invulnerabile come Achille. Nato in un'ora in cui il suo paese è devastato dalla guerra vien da sua madre affidato a un fabbro famoso. Lì Sigfrido adolescente forgia la spada Balmunga che lo renderà inespugnabile, e parte alla conquista del tesoro dei Nibelunghi. Conquista anche una sposa bellissima, Crimilde, sorella del re dei Burgundi; ma prima di Crimilde Sigfrido aveva promesso di sposare Brunilde, la walkiria. Questa, fatta lega coi fratelli di Crimilde ed eccitandone l'invidia, ordisce una cabala che ha per risultato l'uccisione di Sigfrido a tradimento. La vendetta di Crimilde contro gli uccisori del marito costituisce l'ultima parte del poema, e lì spunta un'altra grande figura tra lo storico e il leggendario: Attila, il re degli unni, il flagellum dei, mentre elementi cristiani già si intrecciano a quelli dell'antica gesta. La vitalità dell'Edda e della Canzone dei Nibelunghi è continuamente attestata dal rifiorire dei loro argomenti in fiabe, poesie, romanzi, ma, soprattutto, nella grande tetralogia di Riccardo Wagner, intitolata appunto L'Anello del Nibelungo. Rivestendo della sua stupenda musica i miti antichi e le antiche leggende Wagner ha alitato in esse una vita immortale, additandole all'ammirazione delle persone colte di tutto il mondo.Letteratura per bambini e ragazzi
Allason Barbara
Braille
1958
3
Opera in prestito