La penna, il tasto e il mouse

Fin dall'ultimo quarto del Cinquecento l'uomo ha cercato una magica macchina che realizzasse una scrittura meccanica, ma ancora all'inizio del Novecento i documenti pubblici erano scritti a mano, come quelli privati. Per dare loro chiarezza ufficiale erano vergati da una nobile categoria di artigiani: i calligrafi. A quei tempi gli impiegati erano ancora pochi e la calligrafia, la bella scrittura, richiedeva tempi di lavoro piuttosto lunghi. Inventori di tutto il mondo civile si misurarono per offrire al secolo industriale in arrivo strumenti di scrittura di massa che risolvessero negli uffici il problema di tenere assieme la nitidezza della scrittura e i tempi di esecuzione. Di quell'epopea, oggi archiviata dal computer, fa qui la storia, questo libro di Umberto Di Donato, creatore nella capitale economica del Paese, del Museo della macchina da scrivere. Questo nobile strumento del lavoro intellettuale e di concetto ha finalmente una sede in cui se ne celebra la memoria.
Saggistica, Critica, Satira
Di Donato Umberto
EDB Edizioni
Braille e Edizione per ipovedenti
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159
Opera in prestito, Opera in vendita