Terra, terra!…
Nel 1969, dopo vent'anni di esilio (e trentacinque dalla pubblicazione delle Confessioni di un borghese, il primo suo volume di memorie), Màrai decide di sfogliare quell'album di immagini morte che si porta dentro e di raccontare gli anni atroci del dopoguerra. In un montaggio implacabile e sontuoso ci fa sfilare quelle immagini davanti agli occhi: dall'apparizione fantasmagorica dei russi sulla sponda del Danubio alle rovine di Budapest, dove Màrai va a cercare quel che è rimasto della «vecchia vita» e trova la sua casa ridotta a un cumulo di macerie... Fra i molti che hanno raccontato quegli anni in Europa, Màrai spicca per la potenza della parola, per la perfetta lucidità della mente e per la sua capacità di mostrarci la guerra e ciò che ad essa è seguito come varianti di un identico orrore.Biografie, Autobiografie, Diari, Discorsi, Lettere, Reportages
Márai Sándor
Adelphi
Braille e Edizione per ipovedenti
2005
4
645
Opera in prestito, Opera in vendita