Profumo di calcio sparito

C'è voluta buona volontà e tanta pazienza, ma, alla fine, Silio Rossi è riuscito a raggiungere l'obiettivo che, sin da ragazzo, s'era prefisso: fare il giornalista. Grazie ai tempi, in cui «strappare» un contratto non era difficile come è adesso e alla disponibilità dei compagni di lavoro. Senza particolari problemi, senza gelosie, ma, anzi con grandissimo senso di cameratismo. Perché, per la redazione sportiva de «Il Tempo» aver trovato un giovane, con l'auto, quindi in grado di seguire quotidianamente gli allenamenti della Lazio e della Roma, rappresentava la svolta, visto che, con l'aumento della foliazione, la direzione voleva dare maggiore spazio alle due formazioni di calcio della Capitale. Da allora, era il 1969, Silio Rossi è stato uno dei punti fermi di quel gruppo di grandi giornalisti, così quando ha superato l'esame di abilitazione alla professione, è stato assai facile inserirlo nel grande circo del pallone. Cinque campionati del mondo, due campionati d'Europa, quattro finali di Coppa dei Campioni, gare importanti in Europa e in Italia: eventi che l'hanno portato a conoscere un'infinità di addetti ai lavori, di personaggi singolari, unici, gente che, nella maggior parte dei casi, ha più volte fatto ricorso alla «pazzia» per giustificare la sua presenza e la sua ragione di vita nel mondo del calcio.
Arti, Spettacoli, Divertimenti e giochi, Sport
Rossi Silio
Palombi
Braille e Edizione per ipovedenti
2016
2
271
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