Augusto
Dopo le idi di marzo del 44 a.C., nelle lotte tra filocesariani e sostenitori della repubblica, un giovane si impone. È Ottavio, pronipote ed erede testamentario di Cesare, passato alla storia con il nome di Caio Giulio Cesare Augusto, divi filius. Spesso posto all'altezza del prozio, Augusto fu in realtà il più grande baro della storia antica. Abile nel proseguire la finzione repubblicana, svuotando il vecchio regime di ogni contenuto effettivo, non si cura del cursus honorum in uso. E grazie all'accumulo delle cariche diventa sovrano assoluto di un'immensa monarchia e riesce a renderla ereditaria. In campo militare, prevale ad Azio su Marco Antonio per merito di Agrippa, e amplia i confini romani servendosi di Tiberio. Riesce a sfruttare le capacità di Mecenate e le doti poetiche di Virgilio, Orazio e Ovidio per tramandare ai posteri il mito della Pax Augusta. Con Augusto. Il grande baro Spinosa, che torna a occuparsi dell'antica Roma, ci presenta una nuova biografia, e ci svela un volto inedito dell'imperatore più «elogiato» dell'antichità.Biografie, Autobiografie, Diari, Discorsi, Lettere, Reportages
Spinosa Antonio
Mondadori
Braille
1996
3
403
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