Bartleby e compagnia

Un impiegato metà Pessoa e metà Kafka scrive un diario fatto di note a piè di pagina a commento di un testo fantasma. Con piglio accessibile e pacato e una raffinata stringatezza stilistica, tra ammicchi umoristici, citazioni complici e folgoranti interpretazioni di letture, va a caccia di «bartleby», esseri che ospitano dentro di sé una profonda negazione del mondo e prendono il nome dal famoso scrivano di Melville che preferiva non fare e non parlare. I bartleby finiscono per non scrivere nulla pur avendo tutto il talento necessario, oppure, se esordiscono, rinunciano presto alla scrittura (Rimbaud, Rulfo, Salinger), o ancora rimangono paralizzati per sempre. Non a caso un bartleby centrale è il triestino Bobi Bazlen, tratteggiato seguendo il romanzo di Del Giudice. Disseminando felicemente la propria personalità nell'infinito mare delle vicende altrui, il narratore supera l'impasse e conquista la salvezza.
Romanzi, Racconti, Novelle
Vila-Matas Enrique
Feltrinelli
Braille e Edizione per ipovedenti
2002
2
301
Opera in prestito, Opera in vendita