Ges? di Nazaret
Benedetto XVI scrive nella Premessa: ?Ho voluto fare il tentativo di presentare il Ges? dei Vangeli come il Ges? reale, come il ?Ges? storico? in senso vero e proprio. Io sono convinto, e spero che se ne possa rendere conto anche il lettore, che questa figura ? molto pi? logica e dal punto di vista storico anche pi? comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni. Io ritengo che proprio questo Ges? - quello dei Vangeli - sia una figura storicamente sensata e convincente. Solo se era successo qualcosa di straordinario, se la figura e le parole di Ges? avevano superato radicalmente tutte le speranze e le aspettative dell'epoca, si spiega la sua crocifissione e si spiega la sua efficacia. Gi? circa vent'anni dopo la morte di Ges? troviamo pienamente dispiegata nel grande inno a Cristo della Lettera ai Filippesi (cfr. 2, 6-11) una cristologia, in cui si dice che Ges? era uguale a Dio ma spogli? se stesso, si fece uomo, si umili? fino alla morte sulla croce e che a Lui spetta l'omaggio del creato, l'adorazione che nel profeta Isaia (cfr. 45, 23) Dio aveva proclamata come dovuta a Lui solo. La ricerca critica si pone a buon diritto la domanda: che cosa ? successo in questi vent'anni dalla crocifissione di Ges?? Come si ? giunti a questa cristologia? L'azione di formazioni comunitarie anonime, di cui si cerca di trovare gli esponenti, in realt? non spiega nulla. Come mai dei raggruppamenti sconosciuti poterono essere cos? creativi, convincere e in tal modo imporsi? Non ? pi? logico, anche dal punto di vista storico, che la grandezza si collochi all'inizio e che la figura di Ges? abbia fatto nella pratica saltare tutte le categorie disponibili e abbia potuto cos? essere compresa solo a partire dal mistero di Dio??RELIGIONE
Ratzinger Joseph (Benedetto XVI)
Rizzoli
Braille e Edizione per ipovedenti
2007
5
674
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