Globalizzati e scontenti
Perché una percentuale così alta dei monitor di tutto il mondo affolla le scrivanie di Manhattan, Tokyo e Londra? Perché la globalizzazione ha bisogno di strumenti di direzione e finanza così concentrati in poche metropoli? Perché gli spostamenti di capitale e lavoratori più o meno specializzati, entrambi essenziali al funzionamento dell'economia odierna, vengono gestiti dagli stati nazionali e dalle grandi compagnie internazionali in modo diverso? Città globali, tecnologia informatica, migrazione, ma soprattutto le nuove dinamiche dell'inuguaglianza sociale: di tutti questi argomenti si occupa Saskia Sassen in Globalizzati e scontenti, operando come sempre una sintesi brillante di sociologia, economia politica e analisi culturale, e mostrandoci quanto ormai sia ampio il divario tra centri finanziari e tecnologici delle metropoli e aree urbane in cui si concentra la forza lavoro sottopagata.Sociologia, Economia, Politica
Sassen Saskia
Braille e Edizione per ipovedenti
2002
5
721
Opera in prestito, Opera in vendita