La famiglia Winshaw

Ricordate gli anni della Thatcher? Gli anni in cui la rapacità era una virtù, i beni della nazione venivano depredati e Saddam Hussein era un uomo con il quale volentieri si facevano affari? È su questo periodo che Jonathan Coe, in uno dei romanzi più divertenti e mortalmente seri degli ultimi anni, butta uno sguardo giocoso e selvaggio. Ne esce un agghiacciante affresco socio-politico che rivela sorprendenti analogie con l'attuale realtà italiana. Nell'estate del 1990, mentre il mondo si prepara a entrare in guerra contro Saddam Hussein, un giovane scrittore è al lavoro sulla biografia della famiglia Winshaw. Quasi tutti i suoi membri sono ispirati da una rapacità brutale e totalizzante e, insieme, riescono a dominare gran parte della vita pubblica ed economica britannica: banchieri privi di scrupoli, giornalisti con opinioni sempre cangianti e pertanto di grande successo, mercanti d'arte di ponderosa ignoranza, proprietari di aziende agricole che aiutano a diffondere sistemi di allevamento a dir poco crudeli, politici trasformisti, trafficanti d'armi. Lungo le vite di questi ameni personaggi vengono così ricostruiti i famosi anni ottanta: un'orgia di violenza, soprusi, ingiustizie provocata dall'assenza di controlli del potere. La straordinaria abilità di Coe sta non solo nel fondere in modo perfettamente armonico la vita privata degli Winshaw con i suoi risvolti pubblici, ma anche nell'utilizzare diversi codici narrativi (dalla detective story all'horror gotico, dalla farsa alla satira politica), tutti perfettamente funzionanti.
Romanzi, Racconti, Novelle
Coe Jonathan
Feltrinelli
Braille e Edizione per ipovedenti
1995
7
988
Opera in prestito, Opera in vendita