Notte di festa
Nel 1936, Cesare Pavese tornava a Torino dopo aver scontato in Calabria una condanna al confino politico: aveva ventott'anni e dietro di sé un libro di poesie quasi sconosciuto, una bellissima traduzione di Melville, le prime pagine d'un diario e la ferita ancora fresca d'una passione sfortunata. La via che l'avrebbe portato alla fama, la sua via di scrittore di racconti e romanzi, non era ancora iniziata, o almeno non s'era spinta oltre la fase dei tentativi giovanili. È appunto al ritorno dal confino che nasce il Pavese narratore, con dieci racconti degli anni tra il 1936 e il 1938, che possiamo oggi apprezzare come i primi risultati validi dell'arte di questo scrittore. I temi su cui si fondano questi racconti sono quelli che ritorneranno, approfonditi e rinnovati, nelle opere successive: l'amara solitudine del prigioniero, l'incanto primitivo della campagna e quello, tutto particolare, della periferia di città, le aspirazioni fallite degli intellettuali e le inquietudini del mondo borghese. Questi racconti, che non erano mai stati pubblicati da Pavese in vita, sono stati scelti e pubblicati dopo la morte dell'autore.Romanzi, Racconti, Novelle
Pavese Cesare
Einaudi
Braille e Edizione per ipovedenti
1962
3
310
Opera in prestito, Opera in vendita

