Roma, splendori e miserie

Il profilo qui dato di Roma, risale all'inverno del 1845, riguarda una realtà che non ha ancora conosciuto le spinte rivoluzionarie del 1848. Dickens osserva e descrive con occhio distaccato di inglese educato all'umorismo, ma anche all'analisi puntuale. Ne viene fuori una Roma tutta innervata nelle cerimonie, nei lutti, nei silenzi, nei transiti. Lo scrittore guarda dal di fuori. Non accede, non entra, non frequenta. Emergono e volta a volta si animano scorci e piazze, archi, templi e... Indimenticabile è l'affresco formicolante di maschere e indiavolatissima gente che descrive e risuscita il grandioso carnevale di quell'anno romano. Difficile riscontrare nei coevi scrittori d'oltralpe una così viva magia evocativa. Il capitolo se ne colora con pittoresca e pittorica immediatezza in una verità che è insieme dell'arte e della storia.
Geografia, Viaggi, Archeologia
Dickens Charles
Alfredo Guida
Braille e Edizione per ipovedenti
2000
1
119
Opera in vendita