Teatro
L'inizio degli anni Ottanta dell'800 è un'epoca di lutti e di perdite gravissime per la letteratura russa. In quegli stessi anni comincia ad affermarsi uno scrittore che si rifiuta di definirsi tale: è un medico di provincia trasferitosi a Mosca che scrive più per divertimento che per vocazione e che racconta storie di tutti i giorni, senza pretesa di salvare l'umanità o lanciare messaggi, ma con una precisa convinzione: la gente per migliorare deve vedere come è fatta, come vive, non come dovrebbe essere o vivere. È un uomo schivo, modesto, ironico. Di lui Thomas Mann dirà che «può stare alla pari con quanto vi è di più forte e di più alto nella letteratura europea». È Anton Pavlovic Cechov.Teatro
Cechov Anton
Garzanti
Braille e Edizione per ipovedenti
1999
6
901
Opera in prestito, Opera in vendita